Bellissime felci, dal portamento elegante, e felci a corna di cervo si chiamano in latino platycerium, e provengono dalle foreste del Madagascar e dell'Australia; in natura si comportano da epifite, ovvero le loro radici non affondano nel terreno, ma nei pochi detriti decomposti che si possono trovare alla biforcazione dei rami degli alti alberi.
Per poter sopravvivere in queste condizioni i platycerium sono evoluti, producendo due diversi tipi di foglie; alla base del cespo di foglie, che spunta da un tozzo rizoma, troviamo infatti delle foglie sterili a forma di scudo, spesse, leggermente spugnose, che coprono le radici, per mantenerle umide; con il passare del tempo queste foglie tondeggianti tendono a disseccare, formando una specie di fusto ingrossato e quasi sferico attorno all'apparato radicale. Tra le foglie sterili oltre all'acqua spesso si fermano detriti provenienti da altre piante, che con il tempo tendono a formare del suolo. Le altre foglie della felce a corna di cervo sono quelle fertili, le foglie a cui la pianta deve il nome comune: sono ampie, spesso arcuate, lobate, a formare la struttura di un grande palco di corna. Il fogliame, di un bel verde scuro, è ricoperto da una sottile pellicola di peletti, simili a quelli presenti sulla buccia delle pesche, che rende il fogliame opaco.
Questa pianta è decisamente adatta alla vita in appartamento, infatti vive senza problemi in luoghi non eccessivamente luminosi, come avviene per qualsiasi felce; la particolare pellicola presente sul fogliame ed il colore scuro però impediscono ai raggi solari di rovinare il fogliame che ne viene colpito, quindi anche se per sbaglio dovessimo posizionare la nostra felce in un luogo eccessivamente luminoso, difficilmente la pianta ne risentirà in modo grave.
Necessita in inverno di temperature superiori ai 12-15°C, quindi già in settembre o ottobre deve forzatamente trovare posto in casa, perchè le temperature notturne cominciano ad essere troppo basse.
Poniamo il nostro platycerium in un vaso ampio, non eccessivamente profondo, riempito con del terriccio per piante epifite, come ad esempio quello per le orchidee. Spesso le piante di questa felce sono molto ampie, mentre l'apparato radicale è di dimensioni compatte; per questo motivo sarà necessario riempire parte del vaso con ciottoli, per fare in modo che il peso delle fronde non lo rovesci; oltre a questo potrebbe essere necessario fissare la pianta al vaso con del filo metallico, per evitare che al primo colpo d'aria venga scalzata dal terreno incoerente. Si procede in genere utilizzando un filo metallico molto sottile, che va fatto girare attorno alla pianta, inserito nel vaso e fatto uscire dal foro di scolo dell'acqua, dove va fermato. Come avviene per la gran parte delle felci, la vita di questa pianta avviene in luoghi umidi e freschi; per ottenere una pianta rigogliosa e sana è bene annaffiare spesso il terriccio alla base del cespo di foglie, mantenendolo sempre leggermente umido; è anche bene vaporizzare spesso la pianta, soprattutto in estate e quando in casa è attivo l'impianto di riscaldamento o di climatizzazione.
Da marzo a settembre possiamo anche fornire del concime per piante verdi, ogni 12-15 giorni, in piccole dosi.
Il rinvaso avviene quando la pianta comincia ad essere di dimensioni eccessive rispetto al vaso; scegliamo un contenitore di poco più grande rispetto a quello in cui la pianta è invasata.
Periodicamente rimuoviamo le foglie rovinate o secche, in modo da favorire lo sviluppo di fogliame nuovo.
I platycerium provengono da zone della terra dove il clima non è costantemente umido, ma con alternanza di stagioni umide e stagioni completamente secche; per sopravvivere queste piante si sono evolute in modo particolare rispetto ad altre felci, infatti hanno un ciclo vitale simile a quello delle piante succulente, ovvero la fotosintesi e il metabolismo acido delle crassulacee. Questo significa che i platycerium possono tranquillamente sopravvivere anche in condizioni aride ed asciutte, chiudendo gli stomi del fogliame per evitare che l'acqua in esso contenuto evapori. Per questo motivo queste felci sono particolarmente adatte a vivere in casa, poichè periodi di siccità, in cui ci scordiamo di annaffiarle, non portano a danni gravi alla pianta.
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