Il giglio rampicante è una pianta erbacea o semilegnosa, che produce radici tuberose, originaria delle zone tropicali dell’Africa centrale. I sottili fusti, abbastanza ramificati, si allungano fino a 100-150 cm, portano numerose foglie allungate, lanceolate, di colore verde chiaro, leggermente cuoiose; all’apice delle foglie sono presenti piccoli uncini con i quali la pianta si aggrappa a qualsiasi supporto. Durante i mesi primaverili ed estivi tra le foglie sbocciano numerosi fiori, simili a sottili gigli, di colore rosso o arancio; i boccioli sono a campanula, di colore verde, man mano il fiore sboccia i petali si colorano di rosso e tendono ad arricciarsi verso l’esterno, dando origine ad un fiore di forma molto appariscente. Durante i mesi invernali gli esemplari coltivati in casa mantengono gran parte del fogliame, mentre le piante coltivate in luogo freddo tendono a perdere buona parte della chioma. Al genere gloriosa appartengono circa una decina di specie, la più coltivata è gloriosa superba, ed in particolare la varietà Rothschildiana; esistono anche specie nane, o a fiore giallo, e numerose cultivar ed ibridi, con fiori rossi con i petali bordati di arancione, o giallo, o altre combinazioni di colore. In gran parte delle cultivar i fiori hanno i petali arricciati o arrotolati. Queste piante vengono coltivate come piante da appartamento, ma anche come piante da giardino nelle zone con inverni miti; i fiori di gloriosa superba sono utilizzati anche nei bouquets e nelle composizioni floreali, ai quali danno un tocco esotico.
Queste piante prediligono terreni ricchi di materia organica, soffici e profondi, molto ben drenati. In genere si utilizza un miscuglio costituito da terriccio di foglie, terriccio universale ed una piccola quantità di sabbia, per favorire il drenaggio dell’acqua in eccesso. In autunno è possibile dividere i tuberi, mantenendo per ogni porzione alcune radici sottili, ma ben sviluppate; durante questo periodo dell’anno è anche possibile staccare dalla pianta eventuali germogli laterali, da far radicare in contenitore singolo. In luogo riparato, con temperatura costante vicina ai 18°C, è possibile seminare i piccoli semi scuri, che germoglieranno nell’arco di alcune settimane.
I bulbi di gloriosa superba possono venire rovinati da marciumi se coltivati in terreno scarsamente drenante o eccessivamente umido; il fogliame viene talvolta rovinato dall’attacco di afidi e acari.
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