VERDE TIME

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martedì 30 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: PIANTE NATALIZIE, LE MIGLIORI PER DECORARE CASA O DA REGALARE


 Piante natalizie da esterno

Tra le piante natalizie da esterno figurano il Cactus di Natale, l’Echeveria, il gelsomino invernale il celeberrimo abete. 

Cactus di Natale

Con i suoi deliziosi fiorellini invernali, il Cactus di Natale vi regalerà un po’ di primavera anche a dicembre! Questa pianta grassa infatti fiorisce proprio durante le festività natalizie, ossia il periodo che va da fine novembre a gennaio. Trattandosi di una pianta grassa richiede grande attenzione l’annaffiatura: il terreno deve essere leggermente umido e garantire che non ci siano mai ristagni d’acqua che potrebbero dare origine a marciumi radicali che comprometterebbero inevitabilmente la buona salute del cactus. Se volete che anche l’anno successivo inondi la vostra casa di fiori, procedete a un rinvaso durante il periodo primaverile: la pianta crescerà e sarà pronta a fiorire ancora di più l’anno venturo!

Echeveria

Originaria dell’America centrale e meridionale, l’Echeveria è una pianta grassa o succulenta che produce delle caratteristiche rosette di foglie carnose, diverse nel colore in base alla specie: le più diffuse sono verde-grigio o verde chiaro ma alcune sono anche rossastre. I fiori possono essere gialli o rossi: in questo caso sono veramente idonei a essere piantati all’esterno nel periodo natalizio, solitamente per abbellire bordure o giardini rocciosi. Anche la leggera peluria di color argento ricorda gli elementi caratteristici del Natale, che virano sull’oro e sull’argento.

Simbolo di durevolezza, l’Echeveria vive molti anni ed essendo una pianta grassa non necessita di cure particolari, rendendosi perfetta come regalo anche per chi non ha tempo da dedicare al proprio giardino o chi non ha proprio il pollice verde. Inoltre, questa pianta è un ospite ambientale per numerosi tipi di farfalle, che quindi potranno visitare il vostro giardino colorandolo ancora di più.


Abete

Tra le piante natalizie da esterno da regalare non può naturalmente mancare l’albero di Natale, l’abete. Se regalato in tempo, potrà anche essere usato dai vostri amici, colleghi o familiari per essere decorato, in casa dentro un vaso oppure direttamente all’esterno, dove anno dopo anno prosperirà diventando un albero bellissimo e un ricordo quasi immortale del vostro pensiero.

Per mantenere vivo e bello verde un abete ci sono dei piccoli trucchi, come il clima fresco e un’innaffiatura abbondante. 

L’albero simboleggia la vita che rinasce e la forza della Natura. Sono numerose le leggende secondo cui l’abete è uno degli alberi del giardino dell’Eden: una di queste racconta che le sue foglie si avvizzirono diventando aghi quando Eva colse il frutto proibito, e non fiorì mai più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino. Un’altra leggenda invece narra che Adamo portò con sè un ramoscello dell’albero del Male e del Bene quando fu cacciato dall’Eden. Il ramoscello di quest’ultimo più tardi divenne un abete e fu usato come Albero di Natale. 


Gelsomino d’inverno 

Detto anche Gelsomino di San Giuseppe, il gelsomino d’inverno ha la particolarità di fiorire da dicembre ad aprile. Viene direttamente dalla Cina e il suo nome scientifico è Jasminum nudiflorum, ma oggi si trova in molte case Europee e italiane, per la sua abbondante infiorescenza gialla nel periodo invernale, mentre la maggior parte delle altre piante da giardino non fioriscono e perdono le foglie. Il gelsomino è un fiore positivo che assume un significato diverso in base alla tonalità cromatica. Mentre il classico gelsomino bianco primaverile simboleggia l’amore e l’amabilità, il gelsomino giallo la felicità. Rappresenta, pertanto, un regalo molto apprezzato, anche in virtù del profumo dei suoi fiori. Se non sapete ogni quanto annaffiate il vostro gelsomino, sappiate che la risposta con ogni probabilità è meno di quanto pensiate. Non fatevi ingannare dai suoi candidi fiori delicati che sembrano chiedervi tanta acqua.  




lunedì 29 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: PIANTE DI NATALE LE MIGLIORI PER DECORARE CASA O DA REGALARE

 

Piante di Natale con bacche rosse

Le piante di Natale con bacche rosse sono tra quelle più amate da mettere come decorazione verde della propria casa: le loro piccole bacche luccicanti e dalla forma perfettamente tondeggiante, infatti, sono belle da vedere e non solo. Possono infatti essere usate anche per creare composizioni floreali davvero da favola. A partire dal pungitopo conosciuto da tutti e per completare con la meno conosciuta Pyracantha, ecco una lista di cinque piante di Natale con bacche rosse davvero da non perdere.

Pungitopo

Il pungitopo (nome scientifico: Ruscus aculeatus) è un arbusto sempreverde con delle bacche rossissime e vogli verde intenso. I colori del Natale e la credenza che lo vede come una pianta portafortuna lo configurano perfettamente come una pianta impiegata nelle decorazioni natalizie. In natura, infatti, la sua resistenza al freddo e alla neve lo rendono un simbolo di forza e immortalità, e i suoi colori, come già accennato, sono quelli tipici natalizi e ricordano, per esempio, gli alberi di Natale con tante palline rosse appese. Fin dai tempi antichi, le bacche rosse sono simbolo di ricchezza: questo rende il pungitopo una pianta non solo decorativa ma anche perfetta per essere regalata, con questo intento, ai vostri cari, o ai vostri amici e colleghi.


Biancospino

Il biancospino è un arbusto il cui nome deriva dal greco “kratos” che significa forza, “oxus” accuminato e “anthos” fiore. Secondo un’antica leggenda (tramandata già nell’antica Roma) questo fiore sarebbe in grado, grazie alle sue spine aguzze, di allontanare gli spiriti del male. Per questo motivo, durante matrimoni e celebrazioni, veniva utilizzato come simbolo di protezione. L’invio invece di biancospino è considerato un dolce segno di speranza, forse per i suoi fiori bianco-rosa dal profumo gradevole. Questi fiori si possono inoltre usare per tisane fai da te depurative e rilassanti! 


Mirtillo rosso

Come ci rivela naturalmente il suo nome, il mirtillo rosso produce dei mirtilli rossissimi le cui bacche saranno perfette per decorare la tavola… e non solo. A volte le sue bacche vengono inserite in barattoli di vetro, a volte vengono usate come decorazioni alimentari, soprattutto di torte dolci di Natale. Ma da dove deriva questa pianta?

Originaria del Nord America, nota come cranberry, oggi è nota anche in Europa per le sue numerose proprietà nutrizionali, fenomenali anche in forma di integratori alimentari. La pianta non supera l’altezza di 40 cenimetri, necessita di un’annaffiatura costante soprattutto nella stagione primaverile ed estiva e se tenuta come coltivazione, viene situata preferibilmente all’esterno, in un vaso o nel proprio orto e ad almeno un metro di distanza dalle altre piante di mirtillo rosso.


Pyracantha

Sicuramente meno popolare delle altre esposte fin qui, anche la Pyracantha (appartenente al genere delle Rosaceae) una pianta da giardino con bacche rosse, e molto comune in Europa e da noi. Produce foglie di forma ovale con fiori bianchi molto profumati e, in inverno, piccole bacche commestibili. La grande fortuna di tenerla in casa come decorazione oppure di regalarla è che non necessita di alcuna cura particolare: infatti, resiste bene in ogni terreno e anche a periodi di siccità, per cui non è necessario annaffiarla in maniera costante.



Agrifoglio

Un altro classico di Natale, con le sue foglie screziate di bianco e le bacche rosse, l’agrifoglio è una pianta da esterno che non ama il freddo gelido e che non vuole l’esposizione diretta al sole. Questa caratteristica lo rende una pianta perfetta per essere coltivata anche in vaso, all’interno della vostra casa. Con le sue allegre bacche rosse rende subito l’aria più natalizia ed è perfetta anche per creare composizioni floreali natalizie fai da te. Una volta finito il periodo natalizio, poi, potete trapiantare le piccole piantine nel vostro giardino. Avrete così una pianta verdissima per tutto l’anno che durante l’inverno renderà il vostro giardino allegro e colorato con le sue bacche.

Regalarla significa augurare tanta fortuna e successo. Riceverla, quindi, è sempre di buon auspicio e sicuramente molto apprezzato!


domenica 28 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: PIANTE DI CASA

 

Il Pothos, il Ficus beniamino, le numerose tipologie di Orchidee, o le più esotiche Palme da appartamento, come la Cocos nucifera, assumo il ruolo di eleganti e raffinati complementi d'arredo. Buona parte di queste ci sono state donate da parenti o amici ed essendo state particolarmente gradite sono oggetto di speciali riguardi da parte nostra. Malgrado ciò a volte, per motivi quasi inspiegabili, soffrono, o addirittura, muoiono. Le cause di questo sono molteplici e spesso dovute ad errori nella loro gestione del tutto evitabili. Basterebbe conoscere meglio le caratteristiche di ogni pianta e riservarle il trattamento a lei più adeguato. A maggior ragione, quando acquistiamo personalmente le piante per il nostro appartamento, ci sono alcune cose che dovremmo assolutamente tenere in considerazione nella scelta. L'ingresso in casa della nuova pianta dovrebbe preferibilmente avvenire alla fine dell'estate, nel mese di settembre, quando il riscaldamento domestico ancora non è entrato in funzione ed il clima è quello ideale per il loro adattamento al nuovo ambiente. Bisogna decidere a priori in quale stanza ed in quale punto andranno collocate ed in base alle caratteristiche ambientali scegliere la varietà che meglio vi si possa adattare. Ad esempio se dobbiamo decorare un angolo piuttosto buio e lontano dalla finestra non avrebbe alcun senso optare per una pianta con forti esigenze in termini di luce, poiché in quell'angolo sicuramente soffrirebbe. Dovremmo scartare fin dall'inizio quelle che mostrano di aver perso parecchie foglie o che comunque non abbiano un aspetto sano. Bisognerebbe poi tenere anche conto delle dimensioni dell'ambiente poiché logicamente un'ampia sala potrà ospitare le varietà più grandi rispetto ad un piccolo locale in cui le stesse risulterebbero sproporzionate. Ci sono specie adatte a tutte le stanze e basteranno pochi accorgimenti, una buona terra e una frequente pulizia delle foglie, per mantenerle in buona salute.



Per le stanze d'ingresso, che risultano essere generalmente poco luminose, la scelta è sicuramente meno ampia. In questi casi meglio optare per specie poco esigenti in termini di luce come ad esempio il Philodendron o il Pothos, delle quali sarà sempre meglio scegliere gli esemplari più chiari. Anche la Sansevieria ed alcune felci potrebbero adattarsi a questo tipo di ambiente, ma anche l'edera comune, magari raccolta in un bosco e lasciata acclimatare, potrà durare parecchio tempo; bisognerà però avere l'accortezza di spostare periodicamente il vaso per qualche giorno in piena luce. Per la cucina l'ideale sono varietà colorate e vivaci come le numerose cactacee ed euforbie. Se la stanza è molto spaziosa e ben illuminata, ben si presterà ad accogliere le piante, ma dovrete stare molto attenti a non sovraffollarla. Le piante vanno infatti dosate e sistemate in equilibrio con l'ambiente che le ospita. Nei soggiorni moderni vengono utilizzate piante dall'aspetto slanciato come il Ficus o la Diaffenbachia. Se possedete un arredamento antico ricordatevi che questo legherà maggiormente con specie dalle tinte delicate come le felci tropicali o le palme. Andranno bene anche tutte le specie da fiore, quali ciclamini, giacinti e begonie. Anche nella stanza da bagno possono essere tranquillamente inserite le piante, come forte elemento decorativo, purché si tenga conto che si tratta di un ambiente umido, caldo e solitamente poco luminoso. Nelle camere da letto invece è sempre meglio evitare di mettere specie vegetali se non con qualche piccola eccezione ad esempio per la Saintpaulia ionata, comunemente chiamata violetta africana, o tutt'al più per i ciclamini. Cosa fare invece quando nella nostra casa trova dimora una di quelle piante per così dire difficili? Meglio evitarla assolutamente o c'è qualche possibilità di riuscire a farla sopravvivere? Quando si parla di piante difficili, in genere ci si riferisce a quelle esotiche dal fogliame colorato, con elevate qualità decorative. Per queste piantine sarà necessario osservare un certo rigore seguendo i consigli per la coltivazione riferiti alle singole specie. In generale possiamo dire che le varietà a fogliame colorato sono particolarmente sensibili alla luce e, se ne venissero private, perderebbero per prima cosa proprio la colorazione per cui sono apprezzate. Di conseguenza più luce riceveranno, più vivaci saranno i loro colori. Le specie da fiore, se si trovassero in condizioni di luce insufficiente, smetterebbero addirittura di fiorire.


Se poi voleste decorare la casa con composizioni floreali originali e d'effetto, potreste far ricorso ai cosiddetti terrarium, o terrari in miniatura. Il pregio maggiore delle vasche utilizzate per il terrarium, è di poter essere spostate a piacimento senza che le piante al suo interno debbano soffrirne. Prima di comporre la mini-serra dovrete valutare la temperatura della stanza nella quale il terrarium rimarrebbe in prevalenza. Dovrete scegliere poi le piantine presso un vivaio ben fornito e stabilire la forma e la dimensione del recipiente che dovrà ospitarle. Ovviamente le piantine dovranno avere esigenze simili, visto che andranno ad occupare lo stesso micro-habitat, per quanto riguarda temperatura, annaffiature e luce. Tra le piantine che più si prestano a questo utilizzo troviamo la Saintpaulia, l'Erba miseria, i Pothos di piccole dimensioni, che andranno collocate su un terriccio ricco di sostanze organiche preventivamente inumidito. Spargete poi sopra al terriccio un paio di centimetri di ghiaia e mettete a dimora le piantine. Il tutto va ovviamente poi esposto alla luce rigorosamente indiretta.


Un altro modo per avere una casa ricca di piante, rigogliose ed in buona salute, è quello di coltivarle mediante la tecnica dell'idrocoltura. Questo sistema, permettendo la totale assenza di terra, risulta essere piuttosto "pulito". Per sistemare una pianta in coltura idroponica, bisogna procurarsi un recipiente di vetro, meglio se scelto tra quelli appositamente creati allo scopo. Questi recipienti sono dotati di una lampadina per riscaldare l'acqua e di una griglia per fissare le piante. Se utilizzerete invece un recipiente diverso dovrete posizionare nella parte superiore di esso una sorta di coperchio forato, in plastica o ,meglio, in sughero che avrà la stessa funzione della griglia. Utilizzate sempre acqua piovana o, se non poteste procurarvela, lasciate depositare l'acqua del rubinetto per almeno 24 ore, poi riempite il recipiente per i 2/3 della sua altezza. Successivamente prendete le piantine, toglietele dalla terra e lavate accuratamente le radici. Infilatele con delicatezza nei fori del del tappo di sostegno, in modo che risultino immerse nell'acqua, la quale andrà opportunamente arricchita con sali nutritivi. Ovviamente, l'acqua in evaporazione andrà periodicamente reintrodotta. Le piante che più si prestano a questo tipo di coltura sono i giovani esemplari scelti tra Ficus, Pothos, piccole Palme o Filodendri. Qualunque sia il modo che avrete scelto per circondarvi di verde e natura, il piccolo impegno che questo vi richiederà sarà ampiamente ricompensato.


sabato 27 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : PIANTE IN APPARTAMENTO

 

Molte piante, di origine tropicale e non, vengono coltivate in appartamento; queste piante si sviluppano in maniera rigogliosa in casa perchè il clima dell'appartamento è simile a quello delle zone d'origine, quindi è asciutto e caldo; praticamente in casa abbiamo una perenne primavera, se non fosse per le ore di illuminazione solare, che sono ben poche durante l'inverno. Per questo motivo moltissime piante entrano in riposo vegetativo anche in casa, come accade per gli amaryllis o altre bulbose, che durante l'inverno tendono a perdere il fogliame. La gran parte delle varietà che coltiviamo in appartamento non è che si trovano nel loro habitat ideale, semplicemente sono specie robuste, in grado di adattarsi anche in climi non ideali per il loro sviluppo.


Sicuramente se le nostre piante si trovassero in un clima ideale avrebbero uno sviluppo rigoglioso, e produrrebbero fiori e frutti anche in casa, come avviene in natura; già il fatto che molte delle nostre piante da interno tendano a non fiorire ci indica che il luogo e il modo di coltivazione non sono ideali. La maggior parte delle piante comunemente coltivate in casa sono originarie delle foreste pluviali tropicali, dove il clima è decisamente diverso da quello delle nostre abitazioni; certamente la temperatura é il problema minore, anche perchè in casa in genere si hanno circa 20°C, temperatura abbastanza simile a quella dei tropici durante la stagione fredda. Invece la caratteristica climatica che molto differenzia le nostre abitazioni da una foresta pluviale è sicuramente l'umidità ambientale: durante il periodo in cui è attivo il riscaldamento domestico, che si tratti di condizionatore o di termosifoni, il clima nelle nostre case è decisamente troppo secco per le nostre piante. Per ovviare a questo problema è consigliabile vaporizzare frequentemente le nostre piante, prevalentemente la loro chioma. Per aumentare l'umidità è anche possibile disporre i vasi in larghi contenitori riempiti con pietra pomice, che terrà sopraelevate le radici ed il vaso stesso; nel contenitore teniamo sempre almeno un dito d'acqua, che evaporerà costantemente, aumentando l'umidità ambientale. Ricordiamo che una elevata umidità ambientale non corrisponde ad un terreno sempre umido o bagnato: alcune specie amano avere molta umidità nel l'aria, ma il terreno asciutto. Quindi vaporizziamo la chioma anche di quelle specie che sono in riposo vegetativo, il cui substrato di coltivazione resterà ben asciutto, come ad esempio alcune bromeliacee, che non necessitano in inverno di grandi annaffiature, ma amano l'umidità.

 

Quando poniamo le piante in casa non consideriamole soltanto un elemento decorativo o di arredamento: si tratta di esseri viventi, che hanno particolari esigenze. Prima di tutto poniamole dove possano godere di tutto lo spazio di cui necessitano, e dove possano ricevere una buona quantità di luce, possibilmente filtrata; evitiamo di chiudere una pianta in un angolo, o quasi certamente perderà il fogliame nella zona rivolta verso la parete. Evitiamo anche di porre in un luogo di grande passaggio le piante dal grande fogliame, perchè ad ogni passaggio le foglie riceveranno botte, colpi, abrasioni, che risulteranno rapidamente nella perdita delle foglie rovinate. Quando acquistiamo una pianta informiamoci sulle esigenze colturali, e posizioniamola nel luogo migliore, alla luce o in mezz'ombra, vicino alla finestra o nel vano scale. Cerchiamo di evitare sempre di posizionare i vasi nei pressi di una fonte di calore, si tratti di un condizionatore o di un termosifone, che sicuramente tendono ad asciugare molto l'aria, ed inoltre possono danneggiare il fogliame, "scottandolo". Se nella nostra abitazione è presente il riscaldamento a pavimento teniamo i vasi sopraelevati, perchè il calore del riscaldamento diretto all'apparato radicale può rovinare la pianta in maniera anche seria.



venerdì 26 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : PIANTE VERDI DA APPARTAMENTO

 

Nella scelta delle piante verdi da appartamento occorre sempre tenere presente le caratteristiche dello spazio in cui vogliamo collocarle. Alcune piante infatti prediligono luoghi con poca luce, altre gradiscono posti esposti alla luce diretta del sole. Per tutte vale comunque la regola di collocarle lontano da porte e finestre, soggette a spifferi d'aria, e dai radiatori. A piante comuni come il filodendro, il ficus benjamin, la falsa edera, è possibile abbinare specie come la maranta, tipica della foresta equatoriale del Brasile e particolarmente indicata per creare una macchia di colore nella composizione, oppure lo spatafillo, molto apprezzato per le sue foglie di un verde intenso e particolarmente lucide e l'infiorescenza costituita da una spata che avvolge una pannocchia ricoperta da piccoli fiorellini bianchi.


Se state pensando di realizzare un angolo verde, piccolo o grande, nella vostra casa, e volete avere qualche idea per effettuare gli abbinamenti migliori potrete tranquillamente cercare sul web e trarre spunto dalle immagini e dai consigli preziosi presenti on line. Oltre ai migliori abbinamenti di colori potrete trovare notizie interessanti sulla migliore posizione richiesta per ogni pianta ed evitare così, ad esempio, di inserire insieme piante che richiedono oscurità con specie che preferiscono una esposizione a pieno sole. Sono moltissimi i siti specializzati che offrono consigli insieme a immagini di angoli già realizzati che possono darvi l'idea di come sarà il vostro spazio una volta completato. Per effettuare la ricerca sarà sufficiente digitare piante verdi da appartamento immagini e il web vi offrirà una serie infinita di soluzioni.


Durante la vostra ricerca sul web di idee e consigli per realizzare un angolo verde in casa vi siete imbattute in piante dai nomi sconosciuti, varietà che non conoscete? Niente paura, sarà sufficiente digitare piante verdi da appartamento foto e avrete subito a disposizione le immagini anche delle piante più rare. Potrete così decidere se quella particolare varietà si integra alla perfezione nella vostra composizione verde oppure se è il caso di non inserirla. Potrete ammirare nella foto che vi viene proposta tutte le principali caratteristiche: forma e colore delle foglie, dei fiori, l'altezza che la pianta può raggiungere, oltre a trovare consigli e importanti suggerimenti sulla migliore posizione richiesta per quella particolare varietà.


Risulta praticamente impossibile compilare un elenco completo di piante da interno per la casa, poiché esiste un numero elevatissimo di varietà. Fra le più diffuse e conosciute ricordiamo la Sansevieria cylindrica, particolarmente decorativa nelle sue varietà intrecciate. Un'altra pianta indicata nella realizzazione di spazi verdi all'interno della casa è la Dypsis lutescens. Più nota con il nome di Palma Areca, rappresenta una delle piante più apprezzate per la sua capacità di depurare l'aria. Infatti riesce a catturare i gas nocivi presenti nell'ambiente e rilasciare ossigeno. Immancabili poi in una composizione verde sono il Ficus, il Tronchetto della Felicità, la Yucca, l'Edera e la Felce. Si tratta di piante ornamentali che esprimono durante tutto l'anno il loro massimo splendore, senza richiedere cure particolari.


giovedì 25 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : VELLUTINO PORPORINO

 

La Gynura aurantiaca è una pianta erbacea sempreverde originaria dell'Indonesia; in natura raggiunge dimensioni notevoli, ma in contenitore in genere si mantiene entro i 40-50 cm di altezza e di larghezza. I fusti, semilegnosi o erbacei, sono semirampicanti, o ricadenti, e rendono la pianta molto adatta ad essere coltivata in panieri appesi. Le grandi foglie sono di colore verde scuro, ricoperte da una fitta peluria di colore viola-porpora, che le rende vellutate, per questa sua caratteristica è anche chiamata Velluto Porporino.

In estate inoltrata produce piccoli fiori di colore arancione, che emanano un odore disgustoso: per questo motivo è consigliabile tagliarli non appena compaiono. Inoltre dopo la fioritura la pianta tende ad assumere un aspetto molto disordinato ed allungato, è quindi bene accorciare leggermente i fusti.

Le piante di Gynura aurantiaca si coltivano in luogo ombreggiato o semiombreggiato, ma ben luminoso; più la pianta è esposta alla luce e più la peluria che ricopre le foglie assume colorazione intensa. Temono il freddo, quindi si coltivano come piante da appartamento; è anche possibile utilizzare le gynure come annuali in giardino, in questo caso tendono a svilupparsi moltissimo, fino a qualche metro di lunghezza.

La temperatura ideale si aggira attorno ai 20 °C e non deve mai essere inferiore ai 10 °C.

Per quanto riguarda la quantità di acqua da fornire alle piante di Velluto porporino, da marzo ad ottobre, il terreno va mantenuto costantemente umido, annaffiando con regolarità; durante i mesi freddi la Gynura aurantiaca si annaffia sporadicamente. E' una pianta che gradisce un ambiente con un'elevata umidità ambientale; è quindi possibile nebulizzare le foglie, soprattutto quando le temperatura sono elevate.

Durante il periodo vegetativo è consigliabile fornire del concime per piante verdi, ogni 10-15 giorni, mescolato all'acqua delle annaffiature. Gli esemplari di Velluto porporino si coltivano in un terreno molto ricco e ben drenato, costituito da terriccio di foglie, terriccio da compost e poca sabbia che permetta di evitare la formazione di ristagni idrici che possono rivelarsi dannosi per la salute di questi esemplari. In genere hanno crescita abbastanza rapida è quindi bene rinvasarle ogni 2-3 anni all'inizio della primavera.

Per mantenere la pianta compatta è anche possibile accorciarla fino al terreno all'inizio dell'autunno.

La moltiplicazione degli esemplari di questo tipo avviene per talea, in qualsiasi periodo dell'anno; questi sottili fusti radicano con grande facilità. Le talee vanno sistemate in una miscela di torba e sabbia. In genere la Gynura aurantiaca non viene colpita da parassiti o da malattie, anche se un eccessivo ristagno idrico può favorire lo sviluppo di marciumi radicali. Sporadicamente la pianta di Velluto porporino può essere attaccata dagli afidi che possono essere eliminati con l'uso di prodotti specifici insetticidi o con l'impiego di preparati naturali a base di ortica o, di aglio fatto bollire in acqua e vaporizzato sulle foglie.

La pianta può anche presentare delle foglie che perdono il loro caratteristico colore, sintomo che l'esemplare è sistemato in un luogo poco luminoso.




mercoledì 24 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO :

 

Il tiglio africano è un piccolo cespuglio proveniente dall'Africa meridionale, coltivato per le foglie decorative e per la fioritura appariscente. Presenta grandi foglie verde brillante, cuoriformi, ricoperte da una tenera peluria, i fusti sono carnosi e tendono a lignificare con la crescita della pianta; solitamente raggiunge i due metri di altezza, ma può crescere ulteriormente se coltivata in condizioni particolarmente favorevoli. In primavera produce lunghi steli alla cui sommità sbocciano numerosi fiorellini bianchi, con stami gialli molto vistosi; per prolungare la fioritura è opportuno potare gli steli che portano fiori appassiti, in questo modo la sparmannia africana continuerà a fiorire fino all'inizio dell'estate.


La sparmannia africana gradisce particolarmente i luoghi molto luminosi, anche se è bene tenerla lontana dai raggi diretti del sole, soprattutto nelle giornate più calde dell'estate, per evitare scottature sulle foglie. In estate si può tenere all'esterno, in giardino o su un terrazzo, in luogo semiombreggiato; in inverno è bene tenerla in casa o in una serra temperata, evitando di porla troppo vicina a fonti di calore.

La temperatura ideale per questo tipo di pianta è quella compresa tra i 7 e i 18 °C.


Per tutto il periodo vegetativo, da marzo a novembre, fornire abbondante acqua alla sparmannia africana, evitando di lasciar asciugare il terreno; nel periodo invernale è bene diminuire le annaffiature, attendendo che il terriccio asciughi un po' prima di fornire ulteriore acqua; nelle giornate più calde, ma anche nei casi in cui la pianta venga tenuta in luogo fortemente riscaldato, si consiglia di aumentare l'umidità ambientale, vaporizzando dell'acqua distillata su tutta la chioma. Controllare che non si formino ristagni idrici che possono risultare dannosi per questo genere di pianta.

In primavera e in estate fornire al tiglio africano del concime per piante da fiore ogni 15-20 giorni, aggiungendolo all'acqua delle annaffiature.

Questo tipo di pianta gradisce un terreno molto soffice, ricco di humus e ben drenato, in grado di evitare la stagnazione dell'acqua che risulta nociva per la salute di queste piante; poichè la crescita è vigorosa si consiglia di rinvasare la sparmannia africana ogni anno, soprattutto nei primi anni di vita della pianta, quest'operazione di può effettuare all'inizio della primavera o in autunno, avendo cura di potare leggermente le radici.
La moltiplicazione del tiglio africano avviene per talea e per seme; in primavera si può anche intervenire dividendo i cespi di sparmannia africana, avendo cura di prelevare delle porzioni munite di alcune radici. Le talee si effettuano in primavera e vanno sistemate in un composto di torba e sabbia, in un luogo che abbia un buon grado di umidità e temperature costanti. Le piante, data la rapidità di crescita, vanno poi rinvasate in un contenitore con un buon terreno per consentirne lo sviluppo corretto.


Il tiglio africano teme particolarmente la cocciniglia, soprattutto se viene tenuto in ambiente poco aerato. Per contrastare il fenomeno è possibile procedere ad eliminare i parassiti con un batuffolo di cotone ed alcool, oppure lavando le foglie con acqua e sapone neutro, da risciacquare poi con cura. Nel caso la pianta sia piuttosto grande, è possibile intervenire con prodotti insetticidi specifici.




martedì 23 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : TIBUCINA

 

Genere che comprende numerosi arbusti sempreverdi originari dell'Africa e dell'America meridionale. Le piante di Tibucina hanno portamento leggermente rampicante o ricadente, e si sviluppano fino a circa un metro di altezza. I fusti sono verdi, semilegnosi, arcuati; le foglie sono grandi, ovali, ruvide, di colore verde scuro, attraversate da profonde venature, cuoiose. Per tutta l'estate la tibucina produce vistose infiorescenze costituite da grappoli di spettacolari fiori di colore viola intenso. La specie solitamente più coltivata come pianta da appartamento è T. semidecandra, Tibouchina urvilleana, la varietà che presenta la maggiore coltivazione, di origine brasiliana, viene coltivata anche come pianta da giardino nelle regioni con inverni miti.


Queste piante amano posizioni molto luminose, ma lontane dai raggi diretti del sole, che potrebbero danneggiare le foglie e i fiori; nei mesi più caldi dell'anno è opportuno ombreggiarla. Queste piante amano il caldo, quindi possono trascorrere i mesi caldi all'esterno, in giardino o su un terrazzo, ma vanno subito ritirate in casa in inverno, poichè temono le temperature inferiori ai 10-12°C. In casa vanno poste in luogo molto luminoso, lontano dai raggi diretti del sole e dalle correnti d'aria.


Queste piante amano posizioni molto luminose, ma lontane dai raggi diretti del sole, che potrebbero danneggiare le foglie e i fiori; nei mesi più caldi dell'anno è opportuno ombreggiarla. Queste piante amano il caldo, quindi possono trascorrere i mesi caldi all'esterno, in giardino o su un terrazzo, ma vanno subito ritirate in casa in inverno, poichè temono le temperature inferiori ai 10-12°C. In casa vanno poste in luogo molto luminoso, lontano dai raggi diretti del sole e dalle correnti d'aria. La tiboucina preferisce terreni sciolti, sabbiosi, molto ben drenati, tendenzialmente acidi; utilizzare del buon terriccio bilanciato, mescolato con torba e una piccola parte di lapillo o pomice per aumentare il drenaggio.

La pianta di Tibouchina urvilleana ha una crescita e uno sviluppo dipendenti dalla dimensione del vaso; infatti, più esso è grande, più la pianta crescerà in modo rapido.

E' bene prevedere di rinvasare la pianta ogni anno all'inizio della primavera, utilizzando via via dei vasi di dimensioni maggiori fino a raggiungere i 30 cm di diametro.


La moltiplicazione delle piante di Tibouchina urvilleana avviene per talea, e si pratica in primavera, facendo radicare i nuovi germogli in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali e in un luogo con temperature miti, attorno ai 21-24 °C; una volta radicate le talee vanno rinvasate in contenitori singoli e trattate come piante adulte.
Tecniche colturali sbagliate possono favorire l'insorgenza di marciumi radicali; talvolta i nuovi germogli vengono attaccati dagli afidi che li rovinano completamente. Il ragnetto rosso può essere un problema per le piante di questo genere e, per contrastarlo in modo efficace, è bene aumentare l'umidità ambientale e intensificare le vaporizzazioni d'acqua sulle foglie, dato che l'acqua è un elemento non gradito dai ragnetti. Se il problema è esteso è bene intervenire con prodotti insetticidi specifici.


lunedì 22 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : STREPTOCARPUS

 

Gli streptocarpus sono piante erbacee perenni diffuse prevalentemente in Africa meridionale e in Madagascar, ricordano vagamente le prime, e sono molto diffusi in natura nel sottobosco, da qui il nome comune; il nome latino streptocarpus, che significa dal frutto attorcigliato, deriva dal fatto che produce piccole bacche semilegnose avvolte a spirale. Le primule del capo appartengono alla stessa famiglia delle saintpaulie, questa parentele si nota nell'aspetto delle piante e anche nei metodi di coltivazione. In vivaio si trovano comunemente degli streptocarpus ibridi, imparentati generalmente con la specie Streptocarpus rexii.

Producono piccoli cespi di foglie allargate, ovali o a forma di spatola, rugose e di colore verde chiaro, ricoperte in genere da una sottile peluria, per gran parte dell'anno tra le foglie si ergono sottili fusti, al cui apice sbocciano grandi fiori campanulati, in genere nei toni dell'azzurro e del rosa; come dicevamo esistono numerosi ibridi, con fiori dai colori più vari, spesso con la gola segnata da zonature o striature in colo contrastante con quello dei petali, esistono anche varietà a fiore profumato.

Gli streptocarpus non sono molto diffusi, ma gli ibridatori stanno producendo sempre nuove varietà, che riscuotono un buon successo, rubando parte della popolarità delle violette africane.

La primula del capo viene comunemente coltivata come pianta perenne da appartamento, in quanto teme temperature inferiori ai 10°C; si coltiva in vaso, utilizzando contenitori di dimensioni piccole o medie, riempiti con un buon terriccio universale leggermente acido, alleggerito con pezzetti di corteccia e terriccio di foglie, in genere è possibile utilizzare un terriccio per orchidee mescolato con del terriccio per piante acidofile.

I vasi vanno tenuti in luogo ben luminoso, ma lontano dai raggi solari diretti, che potrebbero rovinare il fogliame o asciugare eccessivamente il substrato di coltivazione.

Gli streptocarpus sono originari di zone umide e fresche, vanno quindi tenuti in posizione ben ventilata, ma lontano da correnti di aria fredda; le annaffiature devono essere regolari, in modo da mantenere il terreno umido, ma non inzuppato d'acqua: è consigliabile annaffiare spesso, con piccole quantità d'acqua.

Il fogliame ed i fiori non amano venire bagnati, quindi è bene inumidire solo il substrato e non la pianta. Ogni 15 giorni aggiungiamo del concime per piante da fiore all'acqua delle annaffiature, per stimolare una fioritura continua.

Per avere sempre una pianta sana è bene posizionarla in una stanza abbastanza umida e non eccessivamente calda, ed evitare le posizioni vicine a fonti di calore, quali caminetti, termosifoni, termoconvettori, ventilatori.

L'umidità ambientale si aumenta anche semplicemente posizionando il vaso in un contenitore riempito con argilla espansa da mantenere costantemente umida.

Le primule del capo in genere fioriscono per tutto l'arco dell'anno, per evitare che smettano di produrre boccioli è bene tenere la pianta in luogo luminoso, l'ombra causa fioriture scarse o nulla; per favorire la produzione di nuovi fiori è anche bene asportare i boccioli appassiti, altrimenti la pianta comincia ad utilizzare le sue energie per produrre i semi.


Contrariamente a quanto avviene per le saintpaulie le primule del capo producono in genere semi fertili, che vanno seminati in terrine contenenti un miscuglio umido di sabbia e torba; i semi sono di dimensioni molto minute, per questo motivo è bene spolverarli sulla superficie del substrato di coltivazione senza coprirli, ed annaffiare per mezzo di un vaporizzatore.

Le giovani piante vanno diradate o trapiantate in contenitore singolo appena sono abbastanza grandi per essere spostate.


Oltre alle varietà ibride di Streptocarpus rexii è possibile trovare in vivaio alcune varietà particolari di Streptocarpus; una molto diffusa è Streptocarpus dunnii, una particolare specie botanica che produce una sola enorme foglia, che può raggiungere i 9à cm di lunghezza. In realtà non si tratta di una foglia, ma di una falsa foglia, un grande cotiledone, alla base del quale la pianta produce un sottile fusto su cui sbocciano i fiori, spesso in piccoli gruppi.

Le primule del capo vengono talvolta coltivate anche in giardino, come piante annuali, in colorate aiole poste in mezz'ombra.




domenica 21 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : STEPHANOTIS

 

Il magnifico arbusto trae la sua origine unicamente dal continente africano e viene ricompreso nel vasto e polimorfo raggruppamento familiare delle Asclepiadaceae. Questo sempreverde risulta assai apprezzato per il brillante fogliame ovoidale e per le caratteristiche immacolate infiorescenze, sovente impiegate per la realizzazione di incantevoli bouquet da cerimonia. Dovrà essere costantemente e congruamente bagnato nel corso della stagione primaverile ed estiva, anche più volte alla settimana, mentre gli annaffiamenti saranno significativamente limitati nei restanti periodi dell'annualità, pur senza mai interromperli del tutto. Sarà appropriato non provocare mai inzuppamenti e stagnazioni nei periodici irroramenti dell'ornativo Stephanotis, giacché potenzialmente lesivi per il sistema radicale e fonte di possibili patologie fungine.


L'aggraziato Stephanotis potrà essere sistemato in abbellimento di giardini e spazi verdi, oppure alternativamente collocato in un contenitore all'interno di abitazioni e uffici. Ad ogni modo, dovrà predisporsi una terra soffice e poco coesa, tendenzialmente acida e pregna di sostanze organiche, a cui si aggiungeranno materiali sabbiosi e ghiaiosi in grado di assicurare l'efficace e continuo drenaggio. Periodicamente, il sempreverde andrà sottoposto ad opera di potatura, consistente sia nello scorcio modellante delle ramificazioni, sia nell'eliminazione di tutte le parti ormai vecchie ed avvizzite. Operazioni di rinvaso, invece, saranno effettuate con consigliabile frequenza annuale, impiegando sempre contenitori di maggiore ampiezza che possano accogliere il sistema radicale ed assecondare il più che discreto sviluppo della pianta. Ovunque trovi la sua sistemazione, l'elegante arbustivo dovrà essere opportunamente concimato, ai fini dell'assunzione dei dovuti e indispensabili nutrienti. La fertilizzazione andrà tutta concentrata in periodo primaverile ed estivo, con somministrazioni a frequenza mediamente bisettimanale, e convenientemente sospesa durante la stagione dei rigori. Sarà consigliabile l'impiego di fertilizzante organico di natura liquida, diluito nell'acqua di irrorazione, laddove meno diffusi per la tipologia di pianta risultano quelli a natura solida, caratterizzati dalla graduale e prolungata cessione. Il fertilizzante prescelto dovrà essere specifico per lo Stephanotis e contemplare una lieve predominanza della componente potassica a discapito delle rimanenti macrocomponenti azotate e fosforate, oltre alla presenza degli utili e preziosi microelementi.


La pianta sempreverde adorerà un habitat aerato e illuminato, anche senza esposizione diretta agli irraggiamenti solari, tuttavia si adatterà perfettamente ad un ambiente parzialmente ombroso, purché non interessato da brusche correnti d'aria. Prediligerà condizioni climatiche costantemente miti e dovrà essere convenientemente protetta qualora le temperature dovessero scendere sotto i 10°C. Se correttamente coltivato, infine, l'ornativo Stephanotis, forte e di notevole vigore, sarà minacciato assai raramente da muffe e marciumi, tuttavia potrà ricevere insidie da alcuni pericolosi insetti, come gli afidi e il ragnetto rosso. In quest'ultima circostanza, si dovrà reagire con prontezza, utilizzando prodotti ed accorgimenti naturali o, nei casi più gravi, idonei e specifici antiparassitari.


sabato 20 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : SCUTELLARIA

 

Il genere Scutellaria conta alcune decine di specie di piante perenni, o piccoli arbusti, diffusi in Europa, Asia e America; si tratta di piante appartenenti al genere delle lamiaceae, ovvero strettamente imparentate con la menta, come si può ben capire osservandone attentamente i fiori. La specie più diffusa in coltivazione in vivaio è Scutellaria costaricana, originaria dell’America centrale, e del Costarica, come suggerisce il nome botanico. Si tratta di una pianta dalle grandi foglie rugose, di colore scuro, lisce e non eccessivamente coriacee; il fusto delle scutellarie presenta sempre una sezione quadrata, ed è rigodo e non eccessivamente ramificato. Scutellaria costaricana produce, all’apice dei sottili fusti, dei grandi racemi, costituiti da lunghi fiori tubolari, di colore rosso acceso, disposti a formare una specie di ciuffo, molto vistoso. Tutte le scutellarie producono fiori dalla forma simile, ma i colori si addicono di più a quelli della menta, ad esempio S. alpina ha fiori di colore rosa e crema, disposti in spighe; s. baicalensis (originaria delle zone vicine al lago Bajkal) ha fiori di colore viola acceso, molto particolari, anche questi disposti in lunghe spighe all’apice dei sottili rami. Mentre le specie europee ed asiatiche hanno un comportamento da piante perenni, ovvero durante i mesi freddi la parte aerea dissecca, S. costaricana spesso mantiene il fogliame per tutto l’arco dell’anno, ma solo quando le condizioni di coltivazione sono favorevoli.


Questa pianta, con il passare dei mesi, può divenire un piccolo arbusto, alto fino a 45-50 cm, producendo anche molte ramificazioni. La gran parte delle scutellarie si sviluppano in zone montuose, quindi sono abituate a temperature invernali abbastanza basse, ed a un clima fresco e umido, e non alle afose giornate estive; anche la specie originaria del Costarica può sopportare il freddo, anche se le gelate più intense tendono a rovinare tutta la pare aerea della piata. Di solito questa perenne viene coltivata all’aperto solo nei mesi caldi, e viene ritirata in appartamento o in serra all’arrivo del gelo, in ottobre o novembre. Per questo motivo vengono coltivate prevalentemente in vaso, anche se è possibile produrre piccole aiole con le piante giovani, che andranno però protette dal gelo, o rimosse e spostate in vaso all’arrivo del freddo a fine autunno. Preferiscono posizioni ben luminose e ventilate, ma non esposte alla luce solare diretta, se non nei mesi più freddi o nelle ore più fresche del giorno. Una buona luminosità è necessaria per garantire una fioritura prolungata e costante, quindi le scutellarie vengono tenute in genere a mezz’ombra luminosa, in modo che godano di una certa quantità di luce solare; i raggi solari però, soprattutto in estate, dovranno raggiungerle solo nelle prime ore del mattino, altrimenti ci troveremo con piante dall’aspetto bruciacchiato. Per svilupparsi e crescere necessitano di un terreno acido, e fresco, quindi si interrano in un composto costituito da torba, o terriccio specifico per piante acidofile, mescolati con poca corteccia sminuzzata, che è molto utile per mantenere una buna quantità di umidità. Le annaffiature saranno molto regolari, nel tentativo di mantenere il terreno umido, ma non bagnato o inzuppato di acqua.


Per fare in modo che le piante risultino sempre sane e rigogliose, è consigliabile rinvasarle, almeno ogni due anni, in autunno; se le piante sono state poste in piena terra, spesso si sfrutta il fatto di doverle ritirare in luogo protetto, estirpandola dal terreno e ponendola in vaso. Le piante ancora in vaso invece necessitano di essere rinvasate, utilizzando un contenitore leggermente più grande rispetto al precedente. Queste piante tendono, se non coltivate al meglio, a smettere di fiorire, quado questo accade senza che si riesca a modificare il luogo di coltivazione, in genere si cerca di stimolare lo sviluppo potandola a circa 5-7 cm dal terreno, in modo che sviluppi nuove ramificazioni, e nuovi racemi, l’anno successivo. Piante in salute e coltivate in modo corretto possono invece continuare a fiorire per tutto l’anno, anche nel periodo invernale, quando sono ricoverate in serra o in appartamento. In questi casi, è consigliabile evitare di potare le piante, se non per rimuovere parti danneggiate, o scarsamente sviluppate.

Non sempre si comportano da piante dalla lunga vita, per questo motivo molti coltivatori tendono a conservarne i semi, da seminare in autunno in letto caldo, in modo da avere ogni anno nuove piante da coltivare; questo metodo si utilizza speso anche per avere nuove piante da posizionare nelle aiole all’aperto: l’aiola si prepara con le giovani piantine, in primavera; a fine autunno le piante si lasciano dissecca e si sostituiranno la primavera successiva con le nuove piante ottenute da seme. Da sempre l’uomo ha utilizzato le erbe come ingredienti curativi; oggi si sente spesso parlare di medicina ayurvedica, o di medicina cinese, ma in effetti anche le popolazioni europee, anticamente, utilizzavano tantissime piante per curare i più vari sintomi; e anticamente i primi botanici erano medici (anche Linneo), in quanto le piante erano i principali strumenti di qualsiasi medico europeo. Gran parte delle piante che venivano utilizzate anticamente, hanno nei secoli svelato di contenere numerosi principi attivi, utili nella cura di diverse tipologie di affezioni, dalle semplici contusioni fino al cancro. Non si tratta di magia o di strani riti, anzi, anche l’industria farmaceutica trova da sempre nella natura i suoi prodotti, che poi sintetizza in laboratorio, per cercare di eliminarne gli effetti indesiderati, per migliorarne l’efficacia, o per rendere un principio attivo raro ed introvabile, disponibile anche per la casalinga di Verbania, nonostante forse in origine si trattasse dell’estratto della radice di una rara orchidea asiatica. Anche al giorno d’oggi le case farmaceutiche inviano botanici nelle foreste inesplorate, alla ricerca di nuovi principi attivi.

Anche la scutellaria presenta nelle sue radici dei principi attivi interessanti; in particolare è la specie baicalensis la specie che più interessa ai medici; già utilizzata anche nella medicina cinese tradizionale, questa pianta contiene alcuni principi attivi antiinfiammatori, che negli studi degli ultimi anni sembra possano avere anche effetti anticancerogeni.





venerdì 19 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: SANCHEZIA

 

Questa famiglia raggruppa 15-20 piante erbacee originarie dell'America tropicale; in natura raggiungono dimensioni vicine ai 4-5 metri. Hanno fusti erbacei e grandi foglie lanceolate, di colore verde scuro, dentellate, con nervature profonde e di colore giallo vivace. In primavera produce lunghe spighe ricoperte da brattee gialle, rosse o arancioni, con fiorellini tubolari all'apice. Le piante di Sanchezia speciosa coltivate in appartamento difficilmente producono una fioritura.Essendo piante di origine tropicale amano le zone a clima caldo e non sopportano le temperature rigide, per questo, vengono coltivate come piante da interno.


La Sanchezia speciosa preferisce le posizioni molto luminose, anche alla luce diretta del sole nelle ore meno calde del giorno; teme il freddo e la temperatura ideale di coltivazione si aggira intorno ai 18-20 gradi, sia in estate che in inverno. Ombreggiare la pianta nei periodi più caldi dell'anno. Le foglie della sanchezia risentono molto della quantità di luce fornita, infatti se tenute al buio tendono a scolorire vistosamente. La temperatura dovrebbe essere sempre costante, evitando che la pianta soffra sia per il caldo eccessivo che per il freddo, fattore che può portarla rapidamente alla morte. In primavera e in estate la Sanchezia speciosa necessita di abbondanti quantità d'acqua, con l'accortezza di mantenere sempre il substrato umido, evitando però di inzupparlo troppo, perchè i ristagni d'acqua possono portare rapidamente a dannosi marciumi radicali. Nei mesi freddi diminuire un po' la quantità d'acqua fornita, mantenendo le annaffiature regolari.

Le sanchezie temono molto la siccità, ma temono anche i ristagni idrici. Aggiungere del concime per piante verdi all'acqua delle annaffiature almeno una volta al mese nel periodo vegetativo. Vaporizzare spesso le foglie, soprattutto in estate, ma anche in inverno se la pianta viene tenuta in locali riscaldati. Per aumentare l'umidità dell'ambiente, soprattutto quando le temperature sono elevate, è bene prevedere delle vaporizzazioni di acqua sulle foglie.


Per la migliore crescita, è bene coltivare gli esemplari di questo genere in terreno soffice e ricco, molto ben drenato; aggiungere perlite o argilla espansa al substrato per garantire un drenaggio sufficiente. La riproduzione delle piante di Sanchezia speciosa avviene per talea, da praticarsi in primavera; le sanchezie radicano con grande facilità. E' bene sistemare le talee in appositi contenitori in cui sarà stato sistemato un composto di terra, sabbia e torba da mantenere in un luogo con temperatura mite e costante fino alla germinazione.

Fare molta attenzione alla cocciniglia che rovina sia le radici che i fusti. In caso si noti la presenza di questo parassita, se il problema è circoscritto, è possibile intervenire manualmente eliminando i parassiti con un batuffolo impregnato di alcool o lavando la pianta con acqua e sapone, da risciacquare poi con grande attenzione. Se l'attacco delle cocciniglie è piuttosto esteso è bene affidarsi ad un prodotto insetticida apposito che contrasterà il problema. Controllare anche il terreno per verificare che sia ben drenante, al contrario, potrebbero formarsi marciumi radicali.


giovedì 18 novembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO :

 

Al genere ruellia appartengono circa una decina di specie di piante erbacee sempreverdi, in genere piccoli arbusti, originari dell'America centro meridionale. R. makoyana è un rampicante, di facile coltivazione in vaso. Ha fusti sottili, di colore verde, che portano lunghe foglie alterne, ovali, di colore verde scuro; le foglie di ruellia makoyana sono vellutate, opache, e presentano nervature di colore chiaro, molto evidenti. Durante i mesi autunnali ed invernali produce numerosi fiori tubolari, con corolla divisa in cinque lobi, di colore viola acceso; in genere le ruellia makoyana non si sviluppano molto rapidamente se coltivate in vaso, in ogni caso è consigliabile accorciare i rami più lunghi in primavera, cimandoli anche durante i mesi successivi, per mantenere un arbusto compatto e moto ramificato. La crescita allungata di questo rampicante lo rende molto adatto alla coltivazione in panieri appesi.


Queste piante temono il freddo, non sopportano temperature inferiori ai 5-6°C, quindi si coltivano come piante da appartamento. Nelle regioni con inverni molto miti è anche possibile utilizzarle come piante da giardino, avendo cura di posizionarle in luogo riparato dal freddo e dal vento. Preferiscono luoghi luminosi, evitando i raggi diretti del sole soprattutto nel corso delle giornate più calde, in quanto potrebbero essere facilmente rovinate.


Per avere il migliore sviluppo di questo tipo di pianta, è consigliabile annaffiare con regolarità, attendendo sempre che il terreno asciughi perfettamente tra un'annaffiatura e l'altra; evitare gli eccessi e l'acqua stagnante, ed anche periodi prolungati di siccità, che possono provocare l'arrotolamento delle foglie. E' comunque bene verificare che il terreno consenta il corretto drenaggio perchè queste piante soffrono particolarmente l'eccesso di acqua.

Nel periodo invernale la quantità d'acqua va ridotta notevolmente.

Ogni 20-25 giorni fornire del concime per piante da fiore. Questa pianta si coltiva in terreno ricco, sciolto, molto ben drenato; si può utilizzare del terriccio per piante verdi, mescolato a poca pietra pomice, per garantire un buon drenaggio.v E' anche possibile utilizzare della sabbia, perfetta per aumentare il potere drenante del substrato.

Le piante di questo genere si rinvasano generalmente ogni 2 o 3 anni. La moltiplicazione di queste piante avviene per seme, in primavera, volendo anche direttamente a dimora. In primavera è anche possibile praticare talee, utilizzando gli apici dei fusti. Queste vanno sistemate in contenitori con sabbia e torba, posti in un luogo riparato con temperatura costante. Una volta che si presentano i primi germogli e che le nuove piantine hanno assunto forza, queste possono essere trapiantate.


Le ruellia temono particolarmente l' attacco dei parassiti animali, quali afidi, acari ed aleurodidi. Per contrastare il problema dei pidocchi è possibile fare ricorso a prodotti insetticidi che agiscano a livello sistemico e anche per gli aleurodidi è bene ricorrere ad appositi prodotti antiparassitari, oppure, nel caso ci sia la presenza di ragnetti rossi, è possibile praticare delle nebulizzazioni di acqua sulle foglie per allontanare i parassiti.