VERDE TIME

VERDE TIME

giovedì 31 maggio 2018

VERDE TIME CURARE LE PIANTE: FIORE DELLA PASSIONE




Nome: Fiore della passione 
Nome scientifico: Passiflora
Famiglia: Passifloraceae

Descrizione

La maggior parte delle specie rampicanti sempreverdi appartenenti a questo genere sono originarie del Centro e del Sudamerica, per cui preferiscono climi temperato-caldi. Fa eccezione la Passiflora cerulea che sopporta discretamente gli inverni abbastanza freddi. I fiori della passione hanno foglie di forma diversa a seconda del tipo: con tre-cinque lobi o bilobate o intere. Il colore varia dal bianco, al rosato, al rosso fino a raggiungere tonalità bronzo-porporine.

Consigli

Richiede terreni piuttosto fertili, ben dotati di sostanza organica, leggeri e, possibilmente, con una reazione chimica acida. L’invasatura va fatta in maggio, le piante vanno sorrette con telai di fili metallici robusti cui legare i getti giovani. Verso la fine dell’autunno bisogna proteggere la base e i rami più bassi. Al principare di primavera si proteggeranno i germogli con fogli di plastica e si pacciamerà il terreno per mantenere umide le radici. A marzo regolate l’impalcatura della pianta asportando i rami vecchi e quelli rovinati .

Temperatura

La passiflora dimostra una scarsa resistenza al freddo necessita di protezione dalle gelate invernali.

Luce

La passiflora gradisce posizioni in pieno sole.

Acqua

Annaffiate regolarmente, con abbondanza nei periodi siccitosi. Mantenete nei mesi caldi una certa umidità nel terreno ricorrendo alla pacciamatura.

Avversità

Oltre alle gelate tardive e ai danni causati dal freddo, può essere soggetta ad attacchi di virus che causano macchie sulle foglie. In tal caso è meglio estirpare e bruciare le parti infette.

mercoledì 30 maggio 2018

VERDE TIME CURARE LE PIANTE: DALIA




Nome: Dalia 
Nome scientifico: Dahlia
Famiglia: Compositae
Categoria: Piante ornamentali

Descrizione

Pianta con radici tuberiformi. Annuali le varietà nane e biennali o poliennale le altre. Di dimensioni variabili, alte circa 30 cm le varietà nane, superano il metro quelle giganti. Anche i fiori, sempre terminali, si presentano con le forme più svariate (semplici, doppi, a palla ecc.). La fioritura può essere estiva o autunnale. Le foglie sono grandi, numerose, molto ornamentali.

Consigli

Si tratta di una pianta esigente nei confronti del terreno, predilige quello fresco, profondo e ricco di sostanze organiche. Vuole concimazioni periodiche sia minerali che organiche. La dalia soffre per gli attacchi degli insetti roditori, degli afidi e per marciumi radicali.

Temperatura

Pianta poco rustica e abbastanza delicata, soffre il gelo.

Luce

E’ una pianta che richiede posizioni in pieno sole.

Acqua

Richiede abbondanti e continue irrigazioni.

Avversità

Soffre per gli attacchi degli insetti roditori, degli afidi e per marciumi radicali.

martedì 29 maggio 2018

VERDE TIME CURARE LE PIANTE: PEONIA




Nome: Peonia 
Nome scientifico: Peonia
Famiglia: Ranunculaceae
Categoria: Piante ornamentali
Difficoltà: 3 Fiori

Descrizione

Genere perenne con diverse specie e ibridi dai fiori variamente colorati, semplici, semidoppi, doppi da 3 a 5 per stelo, profumati. Le foglie sono alterne, ternate o biternate, con foglioline ovali-lanceolate spesso saldate alla base. Esistono specie arbustive come la Peonia suffruticosa dalle foglie grandi, bipennate e fiori appariscenti.

Consigli

Si adatta a qualsiasi terreno, non ama i trapianti, disponete dei tutori a sostegno della pianta. Recidete i fiori appassiti e tagliate raso terra in autunno gli steli. La moltiplicazione avviene per divisione delle radici tuberose a fine estate o inizio primavera oppure per semina o per innesto.

Temperatura

Necessita di un clima temperato.

Luce

Questa pianta predilige posizioni a mezz’ombra.

Acqua

Richiede annaffiature regolari.

Avversità

Se i boccioli e il fogliame presentano macchie scure dovute a virosi, bruciate le piante e sterilizzate il suolo.



lunedì 28 maggio 2018

VERDE TIME FAI FIORIRE IL TUO BALCONE.




Le piante da balcone

Le piante che più comunemente si tengono in terrazza o sul balcone sono, ad esempio, ortensie, lantane, ibischi. Sono delle piante meravigliose, ma dopo qualche anno cominciano a formare una vera foresta che toglie spazio e riduce l'ampiezza del luogo che le ospita.

Per far fiorire bene e abbondantemente alcune piante, è necessario procedere alla potatura proprio in questa stagione. Ma vediamo insieme alcune specie da esterno e da interno, e le modalità corrette per operare.

La potatura

Un sistema di potatura corretto c'è, non richiede molta abilità e nemmeno tempo, basta effettuarlo solamente tre volte all'anno, con pochi semplici attrezzi. Procurati delle cesoie da giardino e una piccola pezza di cotone.

Una volta individuato il fusto centrale, con le cesoie inizia a recidere i rami laterali, anche se saranno fioriti. Taglia iniziando sempre dalla parte più bassa, verso il vaso. Procedi in questo modo fino a raggiungere un'altezza di circa la metà della pianta.

Una cura continua

Durante la potatura fai attenzione che le cesoie siano affilate e usale con determinazione, facendo dei tagli netti. Se esce della linfa, non preoccuparti, è normale. Tampona le ferite con la pezza di cotone, se la pianta è sana il problema si risolve in poche ore.

Una volta l’anno, preferibilmente in autunno, occupati dei rami con le foglie, accorcia quelli che sono cresciuti un po' troppo, cercando di dare alla pianta la forma di una palla. Se le piante sono in un posto troppo freddo, ritirale in casa, in un posto luminoso e annaffiale una volta alla settimana.

Nella bella stagione

Una volta arrivata la primavera sposta nuovamente le piante all'aperto, perché mettano le gemme. L'unica cosa da fare in quest'ultima fase della potatura è recidere le nuove diramazioni partendo sempre dalla parte bassa del tronco.

In questo modo avrai delle piante belle, sane e con una fioritura abbondante. Tutto è pronto per uno splendido balcone da ammirare.

La giusta dose di luce

Ogni pianta, per crescere e svilupparsi armoniosamente, ha bisogno di una adeguata quantità di luce, poiché trasforma l'energia luminosa in carboidrati e altre sostanze nutritive necessarie alla crescita.

In via generale, si può dire che le piante a foglie verdi hanno bisogno di meno luce rispetto a quelle con foglie variegate o colorate: il loro sistema di fotosintesi è più efficiente. Anche dal colore delle foglie si capisce l'esigenza di illuminazione della nostra pianta.

Alcune raccomandazioni

È proprio nel momento della fioritura che la pianta ha più bisogno di energia derivante dalla luce. Le stanze della casa situate a sud e a est sono le più luminose ma sicuramente anche le più calde; in quelle a nord e a ovest entra meno luce e sono meno calde.

Non mettere le piante dietro i vetri della finestra in caso di forte insolazione: i raggi possono bruciare le foglie. Ruota spesso le piante per evitare la crescita asimmetrica dovuta a esposizione disomogenea alla luce. Nei mesi freddi può essere utile aiutare le piante che hanno carenza di luce con lampade apposite. Occhio infine alle luci artificiali notturne, in alcuni casi possono interrompere la crescita e la produzione di fiori.

Quali piante potare?

Le rose si potano tra febbraio e marzo, utilizzando le apposite cesoie e accorciando tutti i rami. Si procede tagliando con un taglio obliquo circa un centimetro sopra ogni piccola gemma di colore rossiccio. 

Il glicine va potato con la cesoia, in parallelo alla gemma. L'edera si pota al fine di rinforzarla e rinfoltirla. Si tagliano le parti non ancora attaccate ai muri, facendo possibilmente un taglio sopra una gemma rivolta verso l'interno della pianta. In questo modo la crescita sarà più compatta e omogenea. 

Per le bougainvillee, la potatura è davvero indispensabile perché favorisce una fioritura ricca. Praticate tagli obliqui, seguendo la posizione della gemma.

In appartamento

- Ficus bejamina: con le cesoie si recidono i tralci privi di foglie. Anche se dai rami esce del lattice, nessun problema. L'importante è lasciarlo asciugare all'aria. 
- Kentia: fai piazza pulita delle foglie secche, ma non toccate la guaina che sta alla base della pianta. Recidi i rami con le foglie distanziate sui 10 cm. Si taglia un centimetro sopra la foglia. 

Quali piante non potare? Camelie, azalee, rododendri, forsizie, tutte queste piante hanno già i boccioli sui rami. Potandole si danneggerebbero.


domenica 27 maggio 2018

VERDE TIME CURARE LE PIANTE: RODODENDRO




Nome: Rododendro 
Nome scientifico: Rhododendron
Famiglia: Ericaceae
Categoria: Piante arbustacee

Descrizione

Azalee e rododendri sono arbusti di eccezionale bellezza, sempreverdi o decidui. Alcune specie hanno taglie piuttosto modeste, altre sono arboscelli. Alcuni presentano foglie alterne con margine interno, altri di dimensioni minori spesso decidue. Il colore dei fiori è vivace e diversificato nelle tonalità: rosa, bianco, azzurro malva.

Consigli

Preferisce suoli con reazione acida oppure fondo con terra di brughiera. Un terreno sano, esente da calcare e ricco di sostanza organica, ben drenato e fresco d’estate. Quelli di fioritura precoce devono essere piantati al riparo dei primi raggi mattutini, ogni uno-due anni si effettua una buona concimazione con torba o composto. Eliminate i rami vecchi o danneggiati dal freddo o dai parassiti.

Temperatura

Genere abbastanza rustico, le piante possono essere danneggiate dai forti geli, ma si riprendono con la bella stagione.

Luce

Se il terreno gode di umidità costante si possono piantare in posizioni soleggiate, altrimenti scegliere quelle di mezz’ombra.

Acqua

In estate non deve mai venire meno, così come nei periodi di siccità.

Avversità

Trattate con sequestrane in presenza di clariosi. Gli aleurodidi causano macchie bruno ruggine sulle foglie, in questo caso trattate con prodotti specifici. Freddo e siccità possono provocare l’accartocciamento delle foglie.


sabato 26 maggio 2018

VERDE TIME CURARE LE PIANTE: VERBENA



Nome: Verbena 
Nome scientifico: Verbena
Famiglia: Verbenacee
Categoria: Piante ornamentali
Difficoltà: 3 Fiori

Descrizione

Genere annuale e biennale a seconda della specie, ricordiamo in particolare la Verbena hybrida, meglio conosciuta come verbena dei giardini, della quale esistono molte varietà che fioriscono dalla primavera all’autunno con diverse colorazioni. I fiori sono numerosi e riuniti in ombrelle appiattite, le foglie sono opposte, oblungo-lanceolate.

Consigli

La verbena gradisce terreni leggeri, dotati di sostanza organica, cimate lo stelo centrale per favorire l’accestimento. La riproduzione avviene soprattutto per seme, ma per mantenere fedelmente i colori della varietà è meglio riprodurre per talea o margotta. In giardino si utilizza per aiuole ma è adatta anche alla coltivazione in vaso.

Temperatura

Si adatta molto bene ai climi temperati.

Luce

La verbena predilige posizioni soleggiate.

Acqua

Annaffiature regolari, abbondanti d’estate.

Avversità

Può soffrire nelle estati molto umide di mal bianco, l’oidio, che si presenta con una muffa biancastra sulle foglie: in questo caso difendete la pianta con trattamenti a base di zolfo.

venerdì 25 maggio 2018

VERDE TIME CURARE LE PIANTE: YUCCA ELEPHANTIPES



Nome: Yucca
Nome scientifico: Elephantipes
Famiglia: Agavaceae
Categoria: Piante da appartamento
 Descrizione La yucca è originaria dell’America del Sud. Caratteristica di questa pianta è il fusto, non ramificato, portante all’apice lunghe foglie lanceolate, disposte a ciuffi, di un bel color verde. Molto ornamentale la Yucca elephantipes Variegata, i margini delle cui foglie sono orlati di bianco crema. Consigli D’estate è bene somministrare del concime liquido ogni due annaffiature. Utilizzate un terriccio torboso ed effettuate la invasatura in primavera, quando notate che le radici tendono a fuoriuscire dal vaso. Per la moltiplicazione usate il sistema delle talee di fusto. Temperatura Non ha particolari esigenze ambientali e sopporta facilmente anche le repentine escursioni termiche. D’inverno, comunque, è preferibile porla in luoghi con temperature comprese fra i 15 e i 18° C. Luce Predilige le zone luminose. Durante l’estate è consigliabile portarla all’aperto. Acqua Nel periodo estivo è bene bagnarla abbondantemente, avendo cura di controllare che l’acqua non ristagni. D’inverno è sufficiente annaffiarla ogni dieci giorni. D’estate è bene spruzzare ogni tanto le foglie con acqua a temperatura ambiente. Avversità Nelle zone ascellari delle foglie o nelle screpolature del tronco si possono annidare parassiti animali quali ragnetti rossi o cocciniglie. Contro questi insetti usate un insetticida che colpisca entrambi. Se notate del marciume alla base del fusto vuol dire, quasi sempre, che avete annaffiato troppo.



                                                            La mia yucca di 30 anni

giovedì 24 maggio 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA : MARMELLATA DI PEPERONI ROSSI



La marmellata di peperoni rossi è un tipo di conserva a base di peperoni, impiegata per accompagnare i taglieri di formaggi misti, è piuttosto semplice da preparare e richiede non più di un'ora di tempo. Ecco quali sono gli ingredienti necessari: 500 g di peperoni rossi, 200 g di zucchero, un pizzico di sale fino e 100 g d’aceto bianco.

Il primo passo nella procedura di preparazione è lavare i peperoni per poi asciugarli, togliere loro il picciolo e aprirli a metà per rimuovere i filamenti bianchi e i semi. Ora li devi tagliare a pezzetti e sistemarli in un tegame insieme a sale, zucchero e aceto per farli sobbollire. Dopo che i peperoni sono cotti, scola il liquido che si è formato e passali al passaverdure, raccogliendo il composto che si viene a formare all'interno di un altro tegame, che andrà messo di nuovo a sobbollire sul fuoco.

La marmellata risulterà pronta quando sarà sufficientemente densa e per verificarlo si può fare una prova: basta prendere un poco di marmellata con un cucchiaino e metterla al centro di un piattino, se inclinando il piattino rimane compatta, vuol dire che la cottura è al punto giusto, altrimenti sarà necessario lasciarla ancora alcuni minuti sul fuoco.

Completata la cottura, la marmellata andrà versata bollente all'interno dei vasetti che devono essere ben lavati e asciutti. Per procedere alla sterilizzazione, li dovrai chiudere immediatamente con una capsula nuova, sistemarli in una pentola capiente piena d'acqua – quest’ultima dovrà superare i tappi di almeno tre dita – e lasciarli sobbollire per circa 30 minuti. Per evitare che i vasetti sbattano durante la bolliture, puoi bloccarli con un canovaccio arrotolato. Dovrai lasciare raffreddare i vasetti nell’acqua di sterilizzazione per creare l'effetto sottovuoto

vasetti, infine, dovranno essere conservati al buio, in un luogo che risulti fresco e asciutto. Se vuoi rendere più dolce il gusto della marmellata di peperoni rossi, puoi aggiungere in fase di preparazione il succo di un limone, la sua scorza grattugiata, un pezzetto di stecca di vaniglia e un pezzetto di cannella.

mercoledì 23 maggio 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA : MARMELLATA DI LIMONE SENZA ZUCCHERO



4 limoni maturi
2 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di stevia granulare o 5 cucchiai di sciroppo d'agave
Acqua
Uno dei prodotti classici della colazione all'italiana è certamente la marmellata di limoni, che diventa ingrediente perfetto da spalmare sul pane tostato o sulle fette biscottate, ma anche farcitura golosa e non stucchevole per le nostre crostate casalinghe. Le conserve a base di agrumi hanno infatti la peculiarità di non essere troppo dolci e quindi di non stufare il palato dopo pochi morsi.
Tuttavia, solitamente le marmellate sono un vero concentrato di zucchero, perciò, anche se quelle di frutta asprina si bilanciano bene come sapore, a livello di tabella nutrizionale sono molto ricche di carboidrati e sono quindi da limitare se si è a dieta o se, per motivi di salute, non ci è concesso consumare alimenti ricchi di glucidi.
Per nostra fortuna la marmellata di limoni può anche essere preparata in versione senza zucchero, utilizzando al suo posto la stevia, che ha zero calorie e carboidrati quasi nulli ogni 100 grammi di prodotto, oppure dolcificanti naturali a basso indice glicemico, come lo sciroppo d'agave, che ha un alto potere dolcificante già in piccoli dosaggi. Di seguito la ricetta sugar free da provare.
Grattiamo via la scorza dei limoni e teniamola da parte in una coppetta. Intanto epuriamo i frutti dalla pellicina bianca, che darebbe un sapore troppo amaro alla marmellata e tagliamoli a fette sottili, circa 4mm di spessore, eliminando  la semenza. Sistemiamoli in una pentola e copriamoli a filo con dell'acqua. Portiamo a bollore, poi abbassiamo la fiamma e lasciamo sobbollire per una decina di minuti.
Filtriamo le fette di limone dalla parte liquida e ripetiamo l'operazione coprendole con altra acqua. Dopo il secondo filtraggio, conserviamo il liquido e sistemiamo nuovamente i limoni nella pentola, aggiungiamo la stevia o lo sciroppo d'agave, il succo di limone, l'acqua precedentemente filtrata, la scorzetta messa da parte in precedenza ed un altro mezzo bicchiere di acqua. Portiamo ad ebollizione e poi abbassiamo la fiamma, cuocendo a fuoco dolce per circa 35 minuti, mescolando con costanza.
La nostra marmellata di limoni senza zucchero è pronta quando sarà della densità giusta. Versiamola calda in vasetti di vetro sterilizzati e seguiamo le normali procedure di igiene consigliate per le conserve. Oppure utilizziamo subito per crostate o altre ricette.


martedì 22 maggio 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA: MARMELLATA DI CIPOLLE ROSSE



1Kg di cipolle rosse di Tropea
380gr di zucchero di canna
1/2 bicchiere di vino bianco
2 foglie di alloro
3 chiodi di garofano
1 cucchiaino raso di sale
3 cucchiai di cognac

Le marmellate fatte in casa sono una delizia sana e genuina, che valorizza una o più materie prime di stagione e le trasforma in piacevoli composte di frutta e e verdura da spalmare sul pane o da usare come ripieno per le nostre ricette più buone.
La cosa bella delle conserve artigianali è che possono essere personalizzate con ingredienti sempre nuovi, cosa che ci permette di modificare le ricette più classiche in modo davvero unico. Uno dei dolci da credenza che più fa da protagonista alle nostre sperimentazioni è certamente la crostata.
La tradizionale frolla si può infatti farcire con marmellate e salse di ogni tipo, anche le più ardite. Una farcia da provare assolutamente è la confettura di cipolle rosse di Tropea, che sfrutta la naturale dolcezza della cipolla per una conserva dal sapore speciale, che ci conquisterà al primo assaggio.
Come primo passaggio, spelliamo e tagliamo le cipolle a rondelle sottili e trasferiamole in una coppa ampia, coprendole con lo zucchero, il vino e il cognac. Aggiungiamo anche le foglie di alloro intere, il pizzico di sale e i chiodi di garofano. Poi amalgamiamo tutto con le mani.
Quando il composto sarà ben amalgamato, copriamo con uno strappo di cellophane e lasciamo marinare le lamelle di cipolla rossa per almeno 5 ore. Passato questo lasso di tempo travasiamo il tutto in una pentola ampia, dai bordi alti, cuocendo a fuoco medio per circa 70 minuti.
Mescoliamo ogni tanto per permettere allo zucchero di sciogliersi bene e non attaccarsi al fondo della pentola. La nostra confettura di cipolle rosse di Tropea è pronta quando la parte liquida sarà evaporata e la consistenza sarà densa e gelatinosa.
Usiamo il prodotto per i nostri dolci, per le nostre colazioni pane, burro e marmellata o anche per ricette più ardite dal sapore agrodolce. Se non consumiamo subito la confettura di cipolle, possiamo conservarla come una comune marmellata nei vasetti di vetro sterilizzati, da 


lunedì 21 maggio 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA: LIQUORE AL FINOCCHIETTO SELVATICO E ANICE



1 litro di alcol alimentare a 90° C o vodka non aromatizzata
1 mazzetto di finocchietto selvatico
1 cucchiaio di semi di finocchio
30gr di anice stellato
1 litro di acqua
700gr di zucchero bianco semolato
1 cucchiaino di chiodi di garofano (opzionale)

Fra i rimedi naturali per velocizzare la digestione ci sono il finocchio e l'anice stellato. Questi due doni di madre natura sono infatti conosciuti da sempre per il loro potere digestivo, che li rende ingredienti perfetti anche per sciroppi e tinture madri di tipo omeopatico, ma anche per preparazioni fatte in casa, nella nostra bella cucina.
Ottimo e delizioso è, ad esempio, il liquore al finocchietto selvatico e anice, dall'aroma inebriante e dalla preparazione molto facile. I tempi di posa, come per ogni alcolico fatto in casa, sono un pochino lunghi. Tuttavia, il gioco vale la candela, perché ci permette di realizzare un prodotto delizioso.
Dotiamoci di un bottiglione a chiusura ermetica di capienza non inferiore ai due litri. Anzi, preferibilmente acquistiamone uno da 2,5 litri. Per il resto facciamo una spesa oculata, scegliendo materie prime di buona qualità, che garantiscano un risultato ottimale.
La preparazione del liquore consta di due parti. La prima è la messa in infusione nell'alcol del finocchietto e dell'anice, la seconda è invece la creazione di uno sciroppo di zucchero. Quest'ultimo andrà unito solo alla fine all'infuso alcolico.
Per cominciare laviamo e asciughiamo con cura il finocchietto selvatico, poi tagliamolo in pezzi grossi. Mettiamolo nel recipiente di vetro insieme ai semi di finocchio e all'anice stellato, eventualmente anche aggiungendo, se lo gradiamo, dei chiodi di garofano, in ultimo copriamo tutto con l'aloe puro a 90° o con una buona vodka non aromatizzata.
Chiudiamo il tappo e lasciamo macerare in un luogo buio e fresco della casa per almeno 20-30 giorni, avendo cura di smuovere il boccione di tanto in tanto per mescolare bene gli aromi. Passato il giusto lasso di tempo, occupiamoci del resto della preparazione.
Creiamo uno sciroppo, sciogliendo lo zucchero in acqua e lasciando sobbollire il tutto per qualche minuto. Lasciamo poi raffreddare. Intanto filtriamo l'infuso di finocchietto e anice, in modo che il liquido sia completamente liscio e privo di residui organici.
In ultimo uniamo lo sciroppo di zucchero, mescolando con cura e rimettiamo a riposare per un altro paio di settimane prima di travasare nelle bottiglie e consumare.

domenica 20 maggio 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA : CAROTE SOTT'ACETO



Carote sotto aceto: cosa serve?

Ingredienti: 2 kg di carote novelle, 1,5 l di aceto di vino bianco, aceto per cottura, semi di cumino o dragoncello, pepe in grani
Procedimento per preparare le carote sotto aceto
Preparare le carote sotto aceto è semplicissimo, è sufficiente seguire questi piccoli accorgimenti:

1 – Monda le carote, lavale, asciugale e ricava dei bastoncini. Scotta le carote in  acqua e aceto in parti uguali  per un minuto o fino a quando non sono croccanti.

2 – Scola con una schiumarola, metti fra due teli e asciuga sfregandole tra le mani. Distribuite le carote nei vasi alternando con gli aromi, quindi premi leggermente e disponi la griglietta ferma verdura.

Tocchi finali

3 – Fai bollire l’aceto per circa due minuti e versalo ancora bollente nei vasi coprendo le carote.

4 – Lascia raffreddare completamente, chiudi i vasi e conservali in un luogo buio, fresco e asciutto.


sabato 19 maggio 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA : CONFETTURA DI RADICCHIO.....



Una confettura particolare

Dal gusto agrodolce e deciso, la confettura di radicchio è perfetta da abbinare a saporiti formaggi o per provare una crostata diversa dal solito. La sua realizzazione è davvero semplice e il risultato è davvero garantito.

Ingredienti:

500 g di radicchio 
250 g di zucchero
Grappa

Realizzazione:

1 - Lava e asciuga il radicchio, taglia a listarelle e cuoci tutto con un po’ d’acqua per evitare che si bruci la pentola. Strizza il radicchio e pesalo per la fase successiva.

2 - Trita tutto finemente, rimetti sul fuoco con una quantità uguale di zucchero. Cuoci a fuoco lento per ottenere la consistenza desiderata e fai sobbollire tre volte per circa cinque minuti almeno ad una o due ore di distanza.

3 - Invasa ancora bollente, copri la superficie con zucchero irrorato di grappa e chiudi ermeticamente. Capovolgi, lascia raffreddare e conserva in un luogo fresco e al riparo dalla luce.

venerdì 18 maggio 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA: CARCIOFI SOTT'OLIO



Cosa serve?

Ingredienti: 

Aceto
Alloro
1 kg di carciofi
4 chiodi di garofano
Olio extravergine
Pepe
Sale
1 litro di vino bianco

Preparazione

1 – Prendi un chilo di carciofi e puliscili eliminando tutte le foglie esterne scure fino a quando rimarranno solo quelle chiare all’interno. Taglia le foglie del carciofo a metà per riuscire a rimuovere anche i gambi fino a quando otterrai solo i cuori.

2 – Una volta terminata la pulizia dei carciofi, immergili in una ciotola di acqua acidulata, ovvero con limone o aceto. Successivamente porta a ebollizione in una casseruola  un dl di vino, un bicchiere di aceto, due foglie di alloro, 4 chiodi di garofano, granelli di pepe e un po’ di sale.

Come continuare

3 – Aggiungi i carciofi sgocciolati dal bagno nell’acqua acidulata, fai continuare l’ebollizione e falli cuocere per circa un quarto d’ora. È importante che i carciofi si ammorbidiscano.

4 – Scola, mettili su un telo con la parte tagliata girata verso il basso e copri con un telo. Lascia asciugare per circa 12 ore.

I barattoli

5 – Metti i carciofi nei vasetti che dovrai avere cura di pulire e sterilizzare perfettamente prima di usare. Aggiungi in ogni barattolo due o tre foglie di alloro, i granelli di pepe e copri tutto con abbondante olio di oliva extravergine.

6 – Chiudi i vasi in modo ermetico e fai risposare qualche ora prima di controllarli. Se necessario aggiungi altro olio, richiudi e riponi in un luogo asciutto e buio. È consigliabile aspettare circa un mese prima di consumarli.