VERDE TIME

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lunedì 31 maggio 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: FIORE DI LOTO

 

Il fiore di loto è un bellissimo fiore, considerato sacro nell’induismo e nel buddismo e che, nel tempo, si è caricato di significati molto profondi anche nella cultura occidentale. Non a caso è uno dei simboli floreali più richiesti nell’arte del tattoo.

Il fiore di loto è una pianta acquatica che produce fiori molto belli e vistosi. Conosciutissima per le sue qualità estetiche, è una pianta commestibile in tutte le sue parti ed e è molto utilizzata nella cucina di tradizione asiatica.

È, inoltre, una pianta molto interessante anche in ambito scientifico, che ne ha studiato la capacità di respingere microrganismi e granelli di polvere. Infatti, le foglie del fiore di loto sono idrorepellenti, ossia l’acqua non le bagna, e autopulenti. Questo ha dato il nome all’”effetto loto”, cioè la capacità di un materiale di mantenersi pulito autonomamente attraverso le gocce d’acqua, che raccolgono le sporco e scivolano via. Il fiore di loto appartiene alla famiglia delle Nelumbonacee ed ha origini antichissime. Era infatti presente sulla terra già 80 milioni di anni fa.

A questa famiglia appartengono solo due specie: la nelumbo nucifera, proveniente dall’Asia e l’Australia, e la nelumbo lutea, originaria dell’America centro-meridionale. Queste specie sono anche state incrociate per ottenere ibridi diffusi sia a scopo ornamentale, che come fonte alimentare.
Fiorisce da giugno a settembre, aprendo i suoi fiori durante il giorno per tre giorni consecutivi.

La nelumbo nucifera, nominata anche fiore di loto indianoloto sacro o loto asiatico, è la specie più conosciuta ed è utilizzata sia per scopi decorativi che in ambito alimentare e cosmetico.

Il fiore di loto indiano è una pianta erbacea acquatica perenne di considerevole dimensione.
Cresce molto velocemente all’interno di stagni e paludi ai quali si ancora attraverso un lungo rizoma strisciante.



Ha grandi foglie carnose rotondeggianti e di consistenza cerosa, dal diametro di 20-60 cm, di colore verde, che emergono dall’acqua per più di un metro, grazie a lunghi piccioli fistolosi.

fiori sono solitari e molto decorativi, con un diametro anche di 20 cm e un caratteristico odore simile all’anice. Spuntano dall’acqua e spiccano sulle foglie attraverso un lungo peduncolo eretto, che le spinge verso l’alto. Hanno un colore roseo e sfumature bianco-giallastre.

frutti sono piccoli ovuli legnosi all’interno dei quali è contenuto il seme. Quest’ultimo ha la caratteristica di rimanere vitale per moltissimo tempo: nel 1994 si è riuscito a far germinare un seme di loto di 1300 anni, trovato in un lago ormai essiccato in Cina nord-orientale.

Il fiore di loto indiano trova largo impiego in ambito cosmetico e culinario. Le foglie più grandi vengono utilizzate per avvolgere gli alimenti o, insieme ai fiori, per la preparazione di tè e infusi, mentre i rizomi vengono impiegati come condimento e le radici fritte.

Nella medicina popolare indiana, grazie alle sue proprietà astringenti e rinfrescanti, viene utilizzato per contrastare le emorragie e curare vomito, diarrea o infezioni da vermi.

Ma più interessante è la simbologia legata al fiore di loto, che è un fiore sacro sia per la religione induista che per quella buddhista.

Le divinità indiane vengono raffigurate sedute su grandi fiori di loto in mezzo all’acqua, in atto di meditazione, o mentre stringono tra le mani il fiore della pianta.

Nella filosofia buddhista, il fiore che galleggia sopra l’acqua e la sua capacità di mantenersi sempre pulito, pur affondando le sue radici nel fango, rappresentano l’elevazione spirituale del corpo e della mente e la sua purezza, contrapposta all’attaccamento a al desiderio, considerati infimi e sporchi come l’acqua fangosa che ospita la pianta.

Oltretutto il seme e il frutto del fiore di loto nascono nel medesimo periodo, esattamente nella primavera tarda, e questo è il concretizzarsi delle leggi buddiste su causa ed effetto.

La nelumbo lutea, comunemente chiamato loto giallo o loto americano, è una specie è molto rustica, capace di resistere anche ad un drastico abbassamento delle temperature.

Cresce spontaneamente in laghi e paludi, e in tutte le zone con una forte umidità e soggette a inondazioni. Ha radici ancorate nel fango e foglie dal diametro di 35-45 cm, fornite di un picciolo che può estendersi fino a due metri e che, insieme ai fiori, emergono dalla superficie dell’acqua.



La pianta matura può avere un’altezza che varia da 80 a 150 cm.
Fiorisce in tarda primavera, fino a tutta l’estate e si presenta con fiori profumati di colore giallo pallido o bianco, con 22-25 petali e un diametro che va dai 18 ai 28 cm.

Non sono note proprietà terapeutiche o cosmetiche per il loto americano e, pertanto è utilizzato a scopo soprattutto ornamentale e alimentare, poiché anch’esso è commestibile.

Anche se originario di altri paesi con un clima diverso dal nostro, puoi coltivare il fiore di loto anche nel tuo giardino, in una vasca o un laghetto artificiale.



Infatti, pur avendo delle esigenze specifiche, è una pianta abbastanza resistente e, anche se l’acqua in inverno dovesse ghiacciare in superficie, riprenderà il suo aspetto florido nella bella stagione.

  • Il fiore di loto ha bisogno per 2- 3 mesi di una esposizione costante alla luce diretta e di una temperatura compresa tra i 24° e i 30°. Inizia pertanto la tua coltivazione in primavera, così da avere temperature alte in attesa che sbocci in estate.
  • Procurati una vasca o un vaso abbastanza capiente, proporzionati alla varietà di fiore di loto che hai scelto di coltivare. Indicativamente, la capienza del contenitore dovrà essere almeno di centosettanta litri.
  • Riempi il fondo con torba scura o del terriccio argilloso specifico per laghetti artificiali e riempi con acqua tiepida.
  • Poggia il tubero sul pelo dell’acqua, in modo che vi galleggi, e sostituisci l’acqua ogni 4-5 giorni.
  • Quando vedrai comparire sul tubero delle zone verdi, ancoralo al fondale con un sasso, senza interrarlo.

Anche se in genere la coltivazione dei fiori di loto a partire dal seme non offre risultati garantiti, puoi anche provare con questa tecnica.

  • Per prima cosa metti i tuoi semi in acqua e, se questi affondano puoi avere più probabilità che attecchiscano, mentre, se galleggiano, probabilmente non germineranno.


  • Sistema almeno una dozzina di semi in un recipiente con acqua non calcarea e cambia l’acqua un paio di volte al giorno.
  • Verso il terzo giorno noterai che i tegumenti dei semi iniziano a creparsi. Allora, scarnificali delicatamente a mano ed agevola l’uscita dei cotiledoni.
  • Prendi un secchio, metti qualche centimetro di torba sul fondo, riempilo d’acqua e posizionalo in pieno sole.
  • Sporca solo un poco con la torba i semi, in modo che non tornino a galla, ma non rimangano sepolti sotto la torba, e mettili nel secchio.
  • Dopo circa due settimane compariranno delle seconde foglie galleggianti.
  • Generalmente, su una dozzina di semi, solo un quarto circa avranno una buona riuscita.
  • Ora puoi trapiantare il tuo fiore di loto nella destinazione definitiva. Nel farlo, trasporta anche un poco di torba, così sarai sicura di non danneggiare il tubero.


Il fiore di loto viene spesso confuso con altre piante acquatiche simili, che sono in realtà ninfee.
È il caso della Nymphaea alba, chiamata infatti volgarmente “loto bianco” o “ninfea bianca” e della Nymphaea caerulea, nota con i nomi comuni di “loto blu” o “loto egiziano“.

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