VERDE TIME

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lunedì 24 maggio 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : LA VERBENA

 

La verbena, pianta erbacea a portamento cespuglioso o arbustivo a seconda delle varietà, è ideale per abbellire giardini e terrazzi e regala fioriture abbondanti e prolungate durante l’estate.

La verbena è una pianta ornamentale che può essere coltivata in vaso o come bordura o aiuola in giardino, ma fa bellissima figura anche come pianta ricadente in cesti sospesi. Viene anche utilizzata in profumeria per la creazione di essenze e ne esiste anche una varietà officinale, che trova largo spazio in erboristeria e per rimedi omeopatici.

La verbena è una pianta originaria del continente americano e appartiene alla famiglia delle Verbenaceae.
Il suo nome deriva dalla parola latina “verbenae”, che vuol dire “piccolo ramo”, ed indicava il ramoscello sacro che veniva usato nelle cerimonie religiose.



Ma ha un’etimologia anche dalla lingua celtica, dove troviamo “ferfaen”, che significa “scacciare via la pietra”, perché anticamente gli infusi di verbena venivano utilizzati per curare i problemi legati alle vie urinarie, in particolare i calcoli renali.

La verbena è una pianta perenne, anche se alcune specie vengono coltivate come annuali perché non sopportano il freddo intenso del nostro paese. Altre specie invece, sono appositamente selezionate per sopravvivere ai rigori invernali, anche se, con il tempo, la verbena tende a crescere in maniera disordinata e a fiorire sempre meno.La verbena è una pianta formata da una radice fascicolata abbastanza sviluppata e produce numerosi steli erbacei verdi ricoperti da una fitta peluria biancastra, che possono raggiungere un’altezza di 40-80 cm.

Ha piccole foglie ruvide, di colore verde scuro e forma ovale con margini dentellati ed evidenti nervature, che presentano anch’esse una sottile peluria.



Fiorisce abbondantemente per tutta la primavera e l’estate, con fiori colorati e profumati, simili alle primule, riuniti in infiorescenze compatte e sferiche, nei toni del viola, del blu, del rosa e del rosso.

La verbena non produce fiori di colore arancione o giallo, e viene sostituita dalla lantana, pianta che appartiene alla stessa famiglia della verbena e ha fiori simili, ma è una specie diversa. Esistono più di 250 specie diverse di verbena, in genere spontanee, e molti ibridi.



Le varietà più coltivate sono:

  • Verbena officinalis, la più diffusa in Europa allo stato spontaneo e, pertanto a volte, infestante e importuna. Fiorisce rigogliosamente, dalla primavera all’autunno, con numerosi e piccoli fiori raccolti a spiga, di colore rosa-lilla. Ha, inoltre, proprietà medicamentose, come suggerisce il nome, ed è molto utilizzata in erboristeria.
  • Verbena bonariensis, originaria del sud America, ma molto diffusa nel nostro paese. È una specie perenne che sopporta abbastanza bene il clima freddo. Può raggiungere l’altezza di un metro e fiorisce da giugno ad ottobre, con grandi fiori color lavanda, riuniti in mazzetti terminali.
  • Verbena canadiensis, originaria degli Stati Uniti, è invece una specie annuale. In estate regala variopinte fioriture con fiori riuniti in spighe compatte, in colori che variano dal bianco al rosa, dal lavanda al viola.
  • Verbena peruviana, originaria del Brasile e dell’Uruguay, è molto adatta alla coltivazione domestica. Presenta un portamento strisciante, che può diventare decombente e perciò se ne esalta la bellezza coltivandola in vasi molto larghi o in cesti sospesi. Ha fiori di colore scarlatto, formati da un piccolo calice e da una corolla tubolare.
  • Verbena pulchella, una specie perenne sempreverde e molto vigorosa, e perciò adatta anche in zone del giardino di difficile coltivazione. Ha fusti molto ramificati e un portamento dapprima strisciante e poi eretto, che può arrivare ad un’altezza di 20 cm. I suoi fiori sono blu-violetto e sbocciano riuniti in spighe che si allungano man mano durante la fioritura.
  • Verbena rigida, o venosa, una specie coltivata come annuale nelle regioni a clima rigido, e come perenne in quelle più calde. Fiorisce da luglio ad ottobre con fiori violacei, mentre la varietà “Alba” ha, invece, fiori bianchi.

La verbena è una pianta molto facile da coltivare e ricompensa le facili cure che le vengono date con abbondanti e coreografiche fioriture.

Abbiamo già detto che la verbena è una pianta perenne, ma spesso viene coltivata come annuale, perché mal tollera le basse temperature, che non devono mai essere al di sotto dello zero.

Va bene coltivata in vaso e riparata nel periodo invernale in un ambiente chiuso, caldo e luminoso.
Nelle zone dal clima temperato può essere coltivata anche in piena terra, ma è bene proteggerla dal freddo nei mesi invernali, con una pacciamatura di foglie e paglia o un telo apposito di tessuto/non tessuto.



La verbena va messa a dimora a partire dalla primavera, quando è scongiurato il rischio che il terreno geli.
Nelle regioni estremamente calde, la messa a dimora può essere anticipata all’autunno, per avere una fioritura già dalla primavera successiva.

  • Procurati un buon esemplare da un vivaista di fiducia, o moltiplicala per seme o per talea.
  • Scava una buca profonda circa il doppio del panetto di terra che contiene le radici.
  • Colloca con attenzione la pianta nella buca facendo attenzione a non rovinare le radici.
  • Copri con la terra, compatta e annaffia abbondantemente.
  • Se coltivi la tua pianta di verbena in vaso, non utilizzare vasi troppo grandi, perché un eccessivo sviluppo delle radici limita la formazione di foglie e fiori.
La verbena vuole essere posizionata in una zona molto luminosa, con qualche ora di sole diretto e al riparo dai venti.
Una posizione in ombra comporta una scarsa e debole fioritura.La verbena ha bisogno di un terreno poroso, soffice, ricco di sostanze nutritive e, soprattutto, ben drenante.
Per questo va bene un semplice terriccio universale al quale aggiungere della sabbia o della pietra pomice, per favorire il drenaggio dell’acqua. La verbena va innaffiata quando il terreno è asciutto.
Sopporta anche brevi periodi di siccità, ma è bene innaffiare con regolarità, preferibilmente di sera e con acqua a temperatura ambiente. Aspettare anche che il terreno si asciughi tra un’irrigazione e l’altra e attenzione ai ristagni idrici nel sottovaso per gli esemplari coltivati in vaso. Per agevolare la fioritura, si può mescolare all’acqua dell’innaffiatura un concime per piante da fiore.
Oppure, al momento della messa a dimora, si può aggiungere al terreno del concime granulare a lenta cessione.
La verbena non ha bisogno di interventi di potatura invasivi.
Basta, al bisogno, rigenerare la pianta con una cimatura di 4-6 cm di vegetazione, per stimolare la formazione di nuovi germogli e la crescita dei fiori, ma anche per darle un aspetto più ordinato.
Vanno anche eliminate le foglie e i fiori secchi o le parti danneggiate.
È bene usare sempre strumenti affilati e disinfettati, per evitare l’insorgere di malattie.

La moltiplicazione della verbena può essere fatto per semina o per talea.

  • La semina si effettua tra febbraio e marzo. Si mettono i semi in un contenitore riempito con terriccio umido misto a sabbia e lo si tiene in un luogo ombreggiato con una temperatura di circa 20°. Appena compaiono i primi germogli, possono essere rinvasati.
  • Per la talea, bisogna rimuovere le parti apicali ed eliminare le foglie che si trovano in basso. La talea va sistemata in un contenitore con un substrato di torba e sabbia. La pianta può essere rinvasata quando attecchiscono le prime radici.


La pianta di verbena assume proprietà diverse in diverse culture.
Oltre ai suoi poteri medici e curativi, sia presso gli antichi Romani che in molte tribù di Pellerossa, era usata anche per incantesimi e sacrifici agli dei.

In molte regioni rurali dell’Europa meridionale, della verbena macinata veniva posta intorno al collo come talismano, per proteggere dal mal di testa e, soprattutto, dal morso dei serpenti o dei vampiri.

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