VERDE TIME

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venerdì 19 febbraio 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : POTATURA

 


Per ottenere una maggiore resa estetica e produttiva, si ricorre spesso a delle tecniche colturali che prevedono l’asportazione di alcune parti della pianta. L’asportazione delle parti vegetali, come rami, foglie e frutti, viene effettuata solitamente con delle tecniche di taglio. Quando alcune parti della pianta vengono “tagliate” si parla di potatura. Potare le piante è una pratica non sempre necessaria per tutte le specie coltivate, ma fondamentale per alcune determinate varietà di piante, sia ornamentali che produttive. La potatura permette di migliorare la vigoria vegetativa della pianta, la produzione dei frutti, il suo portamento, ma sono solo, questa pratica colturale favorisce anche la fertilità della pianta, che dopo i tagli potrà emettere rami nuovi e quindi più giovani e maggiormente produttivi.

Obiettivi

potare1-1La necessità di potare le piante risponde a precise esigenze, in parte citate al paragrafo precedente. Si pota per ridurre le dimensioni della pianta, per migliorarne la forma e il portamento, per anticipare o ritardare la sua fruttificazione, per ottenere una produzione qualitativamente e quantitativamente superiore. Si ricorre alla potatura sia in campo agricolo che nel giardinaggio. Nel primo caso la potatura ha finalità squisitamente produttive, in cui si cerca di ottenere frutti con una buona qualità e con un quantitativo ideale a coprire le future esigenze di commercializzazione dei frutti stessi; mentre nel giardinaggio si pota quasi sempre per esigenze ornamentali, magari quando un arbusto o una siepe crescono in maniera così veloce e disordinata da creare delle zone d’ombra sui muri o rischio di caduta dei rami sul tetto. Sempre in giardino, la potatura di specie ornamentali a fiore viene realizzata per migliorare il portamento e la resa estetica della pianta.


Piante da potare

Come già detto, la potatura non si effettua su tutte le piante, ma solo su alcune specie, che senza adeguati interventi di taglio e di modifica della loro struttura e del loro ciclo vegetativo, non potrebbero crescere o fruttificare in maniera regolare. In genere si potano tutti gli alberi da frutto, ma anche l’olivo e la vite, per finalità produttive, e gli arbusti ornamentali per finalità estetiche; da potare anche siepi e piante a fiore, quali la rosa e le orchidee.

Come potare

Quando si parla di potare una o più piante, ci si riferisce a un insieme di tecniche colturali che non prevedono solo dei tagli su alcune parti della pianta, ma anche degli interventi di piegatura o curvatura dei rami e di eliminazione delle foglie e dei frutti. I tagli consistono nell’asportare, tramite delle lame o dei coltelli, delle parti legnose della pianta, come il tronco, i rami e le branche. In base al tipo di taglio si distinguono diverse tipologie di potatura: la capitozzatura, la soppressione o eliminazione, il raccorciamento e la cimatura. La capitozzatura è una tecnica di potatura che non dovrebbe quasi mai essere praticata sulle piante, o meglio, sugli arbusti. In pratica si tratta di decapitare di netto il tronco di un albero, privandolo della sua chioma e lasciando solo il tronco mozzo. A parte il pessimo risultato estetico, questa tecnica, che mira a ricreare la nuova chioma dell’albero, è terribilmente deleteria per la pianta. Bisogna, infatti, sapere che gli alberi non amano le potature intense e che le ferite inferte con la capitozzatura, oltre a cicatrizzare difficilmente, possono anche causare gravi malattie alla pianta. La soppressione consiste, invece, nell’eliminare completamente dei rami improduttivi o che si intrecciano con altri impedendo la regolare crescita della pianta. Gli stessi rami possono essere parzialmente accorciati in modo da allentare il loro vigore vegetativo e stimolare la vegetazione di quelli laterali o di quelli immediatamente successivi, con condizionamento della qualità e quantità dei frutti. La cimatura consiste nell’asportare i germogli apicali, cioè quelli che crescono nella parte alta della pianta. Questa asportazione serve a condizionare il ciclo vegetativo della pianta, che produrrà meno nella parte alta e maggiormente nel resto della chioma. Cimare una pianta non è essenziale ai fini della qualità e quantità dei frutti, poiché questa tecnica viene usata semplicemente per favorire le operazioni di raccolta meccanica o manuale degli stessi frutti. Non a caso vengono cimati piante come la vite e l’olivo, mentre per altre piante si ricorre a tecniche di potatura differenti. La cimatura si può effettuare con piccoli tagli dei germogli o staccandoli a mano. Quando si procede al taglio della parte apicale si parla anche di spuntatura. Le tecniche di potatura che si effettuano senza tagli sono la piegatura, la curvatura, la scacchiatura e la sfogliatura. La piegatura e le curvatura riguardano i rami della pianta, che vengono piegati o incurvati per migliorarne la crescita e per lasciare spazio a quelli nuovi. La curvatura si può praticare anche sui germogli ( i nuovi ramoscelli), che vengono fatti ruotare su se stessi per allentarne la crescita eccessiva. La scacchiatura consiste nell’eliminare i getti delle nuove gemme che sono inutili ai fini produttivi. La sfogliatura priva la pianta delle foglie troppo vicine tra loro, che impediscono il passaggio dell’aria e della luce compromettendo anche lo svolgimento della fotosintesi clorofilliana. Negli alberi da frutto si pratica anche il diradamento dei frutti, che consiste nell’asportare quelli qualitativamente non gradevoli per lasciare quelli con caratteristiche qualitative migliori. Questa tecnica va praticata con cautela, tenendo anche conto della perdita naturale dei frutti che si avrà con la cascola. Oltre al taglio, la potatura si può effettuare anche con l’incisione. Questa tecnica, a differenza del taglio che asporta completamente una parte vegetale, serve solo a incidere quella stessa parte vegetale ( spesso il ramo e il tronco) per eliminare un po’ di corteccia e rallentare il ritmo di crescita della pianta.

Tipologie di potatura

Le tecniche di potatura sono molto diverse tra loro e questa diversità non riguarda solo i metodi con cui queste stesse tecniche vengono applicate, ma anche le finalità e gli obiettivi che si vogliono raggiungere quando si decide di potare. In tale ambito si distinguono: potatura di allevamento o formazione, potatura di produzione, potatura di mantenimento, potatura di ringiovanimento, potatura ricca, potatura povera e potatura di pulizia. La potatura di allevamento o formazione si pratica nei primi anni di crescita della pianta e serve a condizionare la forma e il portamento della stessa pianta; la potatura di produzione serve per migliorare la qualità e quantità dei frutti. Nella formazione si eliminano parti della chioma che crescono in maniera disordinata, come rami assurgenti ( inclinati) o che crescono in forma orizzontale. Nella potatura di produzione si interverrà accorciando dei rami troppo vigorosi, per ritardare o anticipare l’emissione di nuovi germogli; nella potatura di mantenimento si effettueranno gli stessi interventi di quella di formazione, in modo da mantenere costante la forma di allevamento data alla pianta. La potatura di ringiovanimento punta ad eliminare le parti vecchie e improduttive della pianta, in modo da favorire lo sviluppo di rami nuovi e più giovani. La potatura ricca consiste nell’asportare dei rami con poche gemme, mentre se si asportano rami con tutte o con molte gemme, si parla di potatura povera. La potatura di pulizia serve a ripulire la pianta dalle foglie e dai rami che si sono seccati durante la stagione invernale.

Quando potare

Non esiste un periodo preciso per potare le piante. Di solito, specie per quelle ornamentali, si interviene solo in caso di effettiva necessità, mentre per gli alberi da frutto e per motivi specificamente produttivi, si interviene periodicamente o secondo uno specifico calendario colturale. In genere, i periodi di potatura sono due: l’inverno e l’estate. La potatura invernale si effettua, ad esempio, per gli alberi ornamentali. Durante la stagione fredda queste piante mettono a riposo il loro ciclo vegetativo consentendo di intervenire con più facilità e senza il rischio di

 danneggiare parti vitali della pianta. Per alcuni alberi da frutto, invece, come il Pesco, la potatura invernale potrebbe causare l’emissione di sostanze gommose dalla corteccia, con grave compromissione del ciclo produttivo della pianta. In tal caso è preferibile intervenire in estate. La potatura invernale viene chiamata potatura secca poiché tende essenzialmente a eliminare le parti secche e avvizzite della pianta, mentre quella estiva viene chiamata anche potatura verde perché interviene pure sulle parti giovani della pianta e su quelle verdi, come le foglie.

Attrezzi per potare

Per potare le piante si usano specifici attrezzi, quali forbice, cesoia, seghetto e scuretta. In agricoltura, per potare grandi superfici coltivate si ricorre sempre più frequentemente alle potatrici meccaniche. In giardino, nell’orto o sul balcone, dove le superfici sono più ridotte, si può potare anche manualmente. L’uso di un attrezzo rispetto all’altro dipenderà dalla robustezza e dalla vigoria delle parti da tagliare. La cesoia, ad esempio, è simile alle forbici, ma più corta e spessa e permette dei tagli netti di parti vegetali molto robuste. La sega per potatura, detta anche seghetto o segaccio, si usa per praticare tagli profondi nelle zone più difficili della pianta o per tagliare il legno verde, generalmente più duro di quello secco. La scuretta ha la forma di una piccola scure in miniatura e si usa, non per tagliare, ma per asportare parti del legno e della corteccia.

Accorgimenti

Prima di potare le piante è utile adottare alcuni importantissimi accorgimenti che evitano danni sia all’autore della potatura che alla specie vegetale trattata. Prima di procedere ai tagli bisogna indossare dei guanti specifici per potatura, che proteggono dal rischio di tagli e ferite alle mani. Tutti gli attrezzi di potatura devono essere puliti e disinfettati prima e dopo ogni uso. I tagli vanno eseguiti in maniera netta e senza esitazioni, evitando di lasciare spaccature o ferite profonde che possono costituire fonte di ingresso per batteri, funghi e virus, letali per la pianta. Se non si conoscono bene le esigenze colturali della pianta è sempre meglio informarsi prima di procedere con dei tagli a casaccio. Nel dubbio è, inoltre, utile tagliare poco o per nulla, piuttosto che tagliare troppo e ritrovarsi con una pianta che morirà di lì a poco.



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