Potatura delle piante acidofile
Gli arbusti e gli alberi vanno potati a inizio aprile. Procedete appena dopo la fioritura ma prima che spuntino i germogli o che le gemme vegetative inizino ad aprirsi.
La potatura è semplice:
- 1). Per prima cosa si asportano eventuali rami secchi, malati o eccessivamente esili.
- 2). Si osserva la forma della chioma e si recidono i rami che conferiscono un aspetto disordinato alla pianta.
- 3). Le piante giovani vanno potate in modo più deciso, accorciando i rami più vigorosi che crescono verticalmente verso l’alto. Il taglio va eseguito in corrispondenza di una gemma rivolta all’esterno della chioma.
- 4). Eseguite una spuntatura eliminando i rami basali.
Alcune piante acidofile presentano una vegetazione molto fitta. E’ il caso dell’azalea, del rododendro, pieris o del bosso.
Nel caso dell’azalea o del bosso, proseguite con un tagliasiepi. Se l’azalea è ben sviluppata, con il tagliasiepi asportate dalla chioma dai 20 ai 30 cm di vegetazione.
Sul rododendro e pieris eseguite tagli sempre in corrispondenza di una corona di gemme.
Irrigazione delle piante acidofile
Con la ripresa vegetativa, le piante hanno bisogno di maggiori irrigazioni, soprattutto al momento della fioritura. Il terreno, dalla primavera inoltrata all’estate, dovrà essere sempre moderatamente umido.
Durante le irrigazioni, assicuratevi che non vi siano ristagli idrici: i ristagni d’acqua sono dannosissimi per le piante acidofile causando marciume precoce dell’apparato radicale.
L’acqua da usare per l’irrigazione deve essere “dolce” così da non aumentare il pH del terreno e renderlo alcalino. Per irrigare le acidofile meglio usare:
- Acqua piovana
- Distillata (come quella in vendita nei supermercati per alimentare i ferro da stiro a vapore)
- Recuperata dal condizionatore (l’acqua di scarico del climatizzatore è acqua distillata)
L’acqua del rubinetto va esclusa se è troppo calcarea.
Cure
Tra le cure imprescindibili da dedicare alla coltivazione delle acidofile vi è il monitoraggio della reazione di pH del terreno. Irrigare il terreno con acqua calcarea (acqua dura del rubinetto) significa aumentarne il pH. Con un pH alto, le piante acidofile non riescono ad assorbire i nutrienti di cui hanno più bisogno.
Per l’irrigazione, meglio usare acqua distillata e arricchire il terreno con torba acida o guano, elementi che hanno la capacità di abbassare il pH del suolo.
Concime per piante acidofile
La concimazione delle acidofile va eseguita in inverno e riuscirà a fornire nutrienti alle piante fino ai mesi di giugno – luglio. In alternativa alla concimazione invernale, potete somministrare del concime alle piante acidofile nel mese di aprile.
Il concime per piante acidofile varia in base al tipo di coltivazione: le piante acidofile sono coltivate in vaso o in pieno campo? Per le acidofile in vaso si predilige la fertirrigazione, per quelle in pieno campo si sceglie un fertilizzante granulare.
Concime per piante acidofile in vaso
Da somministrare nel mese di aprile e nel mese di giugno
Scegliete un prodotto liquido con titolo NPK (azoto fosforo potassio) pari a 8-4-3 o 8-4-5 o ancora, se in casa avete già del concime per acidofile con titolo NPK 13-5-9 o 16-6-12 con microelementi, andrà più che bene. Per i dosaggi, attenetevi a quelli riportati in etichetta.
Concime per acidofile in giardino
Da somministrare nel mese di aprile e nel mese di giugno
Se le acidofile sono coltivate in pieno campo, somministrate un prodotto granulare con titolo NPK (azoto fosforo potassio) pari a 10-8-15; 12-4-8; 13-5-9 o 12-10-11+2. In genere, le formulazioni granulari sono arricchite con sostanze organiche come guano o cornunghia.
Dove comprare il fertilizzante per acidofile
E’ importante acquistare sempre il concime dalla formulazione adeguata. Per non sbagliare, sarebbe opportuno segnarsi su un foglietto le formulazioni “giuste” così da scegliere in modo adeguato.
Trattamenti e cure per piante acidofile
Rododendri e Azalee sono particolarmente sensibili agli attachi da parte del parassita Phytophthora cinnamomi, responsabile di una forma di marciume del colletto e delle radici. I primi sintomi prevedono un avvizzimento vegetativo di una parte della vegetazione aerea o dell’intera chioma. .
Piante acidofile: elenco
Di seguito vi proponiamo l’elenco delle piante acidofile più comuni, che cioè, per prosperare al meglio necessitano di un terreno acido. Per semplificare l’individuazione delle piante acidofile, le abbiamo suddivise in tre categorie. E’ chiaro che per aiuole e bordure fiorite le ideali sono le acidofile da bulbo.
Arbusti
- Andromede
- Azalee
- Camelie
- Corbezzolo
- Eriche
- Gardenie
- Hamamelis
- Kalmie
- Leucothoe
- Magnolie
- Mimose
- Mirtilli
- Ortensie
- Pieris
- Rododendri
- Skimmie
Alberi
- Abete bianco
- Abete rosso
- Acero giapponese
- Acero palmato
- Betulla
- Castagno
- Faggio
- Liquidambar
- Sequoia
Erbacee e bulbose
- Calle
- Clivie
- Dicentre
- Equiseti
- Felci
- Lillà
- Gigli
- Vinca
All’elenco delle piante acidofile vanno aggiunte alcune rampicanti come l’edera, il gelsomino e il glicine. Tra le siepi acidofile, molto comune è il bosso e l’oleandro. Altre piante acidofile sono: l’ibiscus, il lauro (alloro), la bouganville e l’erica.
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