VERDE TIME

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lunedì 30 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Glossinia

La Glossinia, molto nota anche con il nome di Sinningia, è un genere di piante ibride, erbacee, perenni o annuali, al quale appartengono circa 50 specie diverse. Esse, facenti parte della famiglia delle Gesneriaceae, sono tutte piante da fiore, ma si differenziano per alcune caratteristiche estetiche. La pianta originaria di tale ibrido è la Sinningia Speciosa.La Glossinia è una pianta da fiore di natura tuberosa dalle dimensioni non eccessive. Essa si presenta con foglie caduche che, assieme alla natura arbustiva dei fusti, regalano alla pianta un portamento tondeggiante. Tali foglie sono lievemente vellutate al tatto, di consistenza carnosa e di un color verde molto chiaro. Nella parte inferiore, esse assumono il classico colore rosaceo o rosso. I fiori della Glossinia sono a trombetta e nascono nella stagione autunnale, direttamente dai fusti più sottili. Il loro colore varia dall’azzurro al viola intenso, al rosso, al lilla.

La riproduzione della Glossinia avviene per semina e la moltiplicazione mediante divisione dei tuberi o per talea delle foglie. La semina va effettuata tra il mese di febbraio e quello di marzo, in contenitori con apposita composta fertile, alla temperatura media di 20 °C. Alla comparsa dei primi germogli, esse vanno riposte in vasi con terriccio e torba, per poi essere messe a fissa dimora non appena compaiono le prime foglie adulte. La divisione dei tuberi si compie nello stesso periodo, mentre la talea della foglie si pongono a radicazione nella stagione estiva, tra il mese di giugno e quello di luglio. Esse si impiantano in un composto di torba e sabbia, dopo aver effettuato delle incisioni nella parte più anteriore delle talee di foglie. Esse vanno poste con questa pagina a contatto diretto con il substrato, in un ambienta dalla temperatura di 20 °C. Proprio da tali incisioni, compariranno i primi germogli.


Foglie vellutateLa Glossinia è una pianta molto diffusa nell’America del sud e dell’America Centrale. La sua pianta madre, la S. Speciosa, è originaria delle zone del Brasile. Come ibrido, la Glossinia è un genere molto coltivabile come pianta d’appartamento, dal momento che temono molto le temperature molto gelide. Amano i luoghi molto luminosi, ma non sopportano i raggi solari diretti. Solo nelle stagioni più calde, possono essere trasferite all’esterno, ma in ambienti a mezz’ombra o, in ogni modo, eccessivamente ventilati.Le temperature molto alte, come quelle che si verificano in alcune zone del Sud Italia nel periodo estivo, rischiano di anticipare il risposo vegetativo della Glossinia. Nei mesi più freddi oppure in quelli più secchi, la pianta entra nella fase vegetativa, restando privo in tal modo dell’intera parte aerea. Essa ama temperature tra i 12° e i 25° C.Le annaffiature vanno effettuate con continuità e costanza, ogni 8-10 giorni. E’ importante che il terreno sia sempre fresco

 fiori a trombetta ma mai eccessivamente bagnato, per evitare la comparsa di marciumi all’apparato radicale. L’apporto idrico va intensificato nelle stagioni più calde e quasi stroncato in autunno ed in inverno. Alcune specie di ibridi di Glossinia, non entrano in riposo vegetativo, per cui non è necessario ridurre o troncare le innaffiature.

Il substrato ideale per lo sviluppo della Glossinia è un terreno fresco, soffice e ricco. E’ possibile realizzarlo mediante l’unione di terriccio, sabbia e resti di cortecce per favorirne il drenaggio ed evitare ristagni idrici sul sottofondo.

La concimazione è consigliabile effettuarla dalla stagione primaverile sino al mese di ottobre, utilizzando un concime liquido da miscelare con l’acqua delle innaffiature. In alternativa, possiamo avvalerci di un concime in granuli a rilascio graduale da distribuire sul terreno. Esso tenderà a sciogliersi ogni qual volta procederemo con le innaffiature.La Glossinia teme un solo nemico, nella maggior parte dei casi: il ristagno idrico. Ciò significa che una cattiva conduzione delle annaffiature può compromettere la vita e lo sviluppo della pianta. In pochi casi è stato riscontrato l’arricciamento del fogliame, dovuto all’eccessiva esposizione solare; oppure l’attacco da parte di afidi, eliminabili con prodotti specifici.

domenica 29 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Ixora

La Ixora è una genere di piante sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Rubiaceae. Essa è molto nota per le qualità ornamentali delle sue infiorescenze, dai colori sgargianti.La Ixora ha un portamento di natura arbustiva, pertanto raggiunge un’altezza di circa tre metri . Le foglie, folte e ravvicinate, oblunghe oppure di forma ellittica,sono di colo verde e grigio e accolgono un picciolo molto piccolo e corto. Le infiorescenze prodotte dall’Ixora ricordano molto quelle classiche dell’Ortensia. Esse, infatti, nascono sulla parte terminale della pianta e vantano colori molto belli che vanno dal rosa, al giallo, al rosso. Essi sono tubuliformi e si presentano riuniti in colimbi da 10 sino a 50 fiori, in base alle varietà di riferimento. Il frutto della Ixora è una bacca molto scura, completata la maturazione, tendente al nero oppure al viola. In essa vi sono, in genere, un paio di semi.

La moltiplicazione della Ixora avviene per talea. Essa va prelevata in misura di circa 10 cm, mediante un taglio obliquo. E’ opportuno eliminare le foglie basali per permetterne l’ingresso più agevole nel terreno,a circa 2 cm di profondità. Dopo aver preparato un semplice terriccio fertile con sabbia, si pone a temperatura di circa 22°-24°C e si attendono i primi germogli. Essi compariranno dopo circa 40-45 giorni, momento in cui possono essere trapiantate nel vaso definitivo.


fiori tubuliformiLa Ixora è un arbusto che trova le sue origini in Asia. La Ixora, nel complesso, richiede molte ore di luce, ma mai proveniente dai raggi diretti. E’ opportuno, inoltre, posizionarla in un luogo in cui si ha frequentemente un ricambio d’aria. Si consiglia, però, di non esporle alle frequenti e fredde correnti. La Ixora, non ama i frequenti cambi di posizione, per cui è conveniente lasciarla nello stesso punto qualora si sviluppi visibilmente bene. La temperatura ideale per la Ixora si aggira  tra i 18°-21°C. In genere, sopportano bene anche temperature più alte, ma subiscono danni molto ingenti se esse scendono al di sotto dei 15°C.Sono generalmente piante da appartamento, ma in alcuni casi, qualora le temperature lo consentano, possono essere coltivate anche in piena terra. La coltivazione della Ixora non è per nulla semplice, in quanto è una pianta molto delicata.

A partire dalle annaffiature, esse devono essere generose nel periodo primaverile ed estivo, affinchè il terreno sifoglie ellittiche mostri sempre umido ma non fradicio. In questo caso, infatti, la pianta va in marciume radicale e rischia la vita. Negli altri periodi dell’anno, l’apporto idrico può essere ridotto, benché il substrato rimanga sempre leggermente umido.

Si consiglia di nebulizzare il fogliame quando le temperature sono molto secche, possibilmente con acqua non calcarea o precedentemente bollita con un cucchiaino di aceto. E’ importante che si assicuri alla Ixora un certo grado di umidità ambientale.

Il rinvaso va compiuto almeno una volta l’anno, durante la stagione primaverile. Si consiglia di utilizzare sempre del terriccio fertile misto a sabbia per favorirne il processo di drenaggio. I migliori vasi sono quelli in materiale di terracotta  che consentono il passaggio dell’aria e non favoriscono i marciumi alla base.

La concimazione va assicurata dal mese di marzo a quello di settembre, utilizzando un apposito fertilizzante liquido ogni 21 giorni, assieme all’acqua delle annaffiature.

La Ixora è soggetta a potatura solo per regalarne una forma più armonica. Tale operazione è da svolgersi nei momenti appena precedenti al rinvaso.La Ixora è soggetta ad appassimento del fogliame ed alla mancata nascita dei fiori, qualora l’apporto idrico non sia sufficiente. Se il fogliame assume un colore giallastro, è segno che la pianta ha subito l’attacco di un parassita specifico: la cocciniglia. Si può strofinare la parte interessata con un batuffolo impregnato di acqua ed alcool, oppure utilizzare un antiparassitario specifico. La Ixora può, infine, essere attaccata anche dai pidocchi, animaletti verdi inconfondibili. In questo caso, l’unica soluzione, è affidarsi al proprio vivaista di fiducia che ci consiglierà il prodotto specifico migliore.

sabato 28 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Jacobinia

La Jacobinia è un genere di pianta sempreverde appartenete alla famiglia delle Acantaceae. Essa, molto nota anche con il nome di Justicia, viene coltivata principalmente come pianta d’appartamento, soprattutto per le qualità ornamentali delle sue bellissime infiorescenze. Il genere della Jacobinia comprende sino a 400 specie differenti, tra cui le J.Carnea,la J.Aurea e la J.Suberecta.La Jacobinia presenta un apparato fogliare composto da foglie molto grandi e molto larghe, disposte in maniera opposta. In base alla specie, esse sono ricoperte da peluria sula parte superiore. La sua altezza può raggiungere anche i sette metri, specie se coltivata nella sua zone tropicale d’origine. Essa possiede dei fusti molto sottili, particolarmente esili. Tale altezza si riduce a circa 2 metri qualora sia esposta a climi più freschi come quello temperato. Le infiorescenze sono di forma tubolare con la parte finale suddivisa in due lobi uniti nella parte basale. Tali fiori, dai colori variabili dal bianco, al rosso, al rosa, al violetto, si riuniscono in pannocchie e hanno un profumo molto delicato. La fioritura avviene in periodi diversi a seconda della specie, ma in genere essa si presenta nel periodo estivo.

La moltiplicazione della Jacobinia avviene solo per talea. Si prelevano talee della lunghezza media di 12-15 cm, nel periodo primaverile. Si procede con un taglio obliquo direttamente sotto il nodo, assicurandosi di eliminare le foglie poste alla base. Le talee vanno riposte in una composta di torba e sabbia e posizionate in un luogo non eccessivamente illuminato ma alla temperatura ottimale di 22°-24°C. Coperte da una plastica e nebulizzate per due o tre settimane, vanno riposte in vaso qualora abbiano germogliato e quindi radicato. Il vaso si pone in una zona luminosa e dopo circa 60 giorni, la piantina va trapiantata nel suo vaso definitivo.


Fiori tubuliformiLa Jacobinia è una pianta da fiore che trova le sue origini nel centro America e nell’America del sud. In genere, predilige per la nascita spontanea, ambienti tropicali con relativo clima associato. Tale pianta sempreverde. Gradisce ambienti molto luminosi ma mai baciati dai raggi diretti del sole, principalmente nelle stagioni più calde dell’anno in cui il sole può generare danni ingenti all’apparato fogliare. La Jacobinia predilige, durante il periodo della coltivazione, una temperatura variabile tra i 18° e i 24°C. Essa è una pianta che non risponde bene alle temperature molto basse, infatti la minima non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 13°C. In genere, è consigliabile allevarla in appartamento, specie nelle zone dal clima temperato.La Jacobinia è una di quelle piante che cresce in tempi molto rapidi e non richiede cure molto particolari. Presto,

Foglie molto larghe infatti, possiamo ammirarla in tutta la sua folta chioma e la sua ricca fioritura.

Le annaffiature devono mirare al mantenimento del terreno sempre umido, ma mai producendo dei ristagni idrici nel sottovaso. La Jacobinia non tollera in alcun modo tale situazione in quanto ha un apparato radicale molto delicato e sensibile agli eccessivi apporti idrici. Per prevenire i ristagni nel sottovaso, è utile apporre alla base dello stesso, dei sassolini di ghiaia che assorbiranno l’acqua in eccesso e , evaporando, distribuiranno umidità. E’ consigliabile ridurre drasticamente le annaffiature in autunno ed in inverno, in modo da mantenere il substrato sempre appena umido. Qualora si dovesse andare incontro a stagioni molto secche, è possibile procedere con frequenti nebulizzazioni al fogliame per assicurare alla pianta l’apporto di umidità ambientale necessaria allo sviluppo ed alla crescita ottimale.

Il rinvaso va compiuto nella stagione primaverile, almeno ogni due anni. Il substrato ideale è composto da terriccio di fogliame, sabbia e torba in eguali parti. Tale composto favorirà il processo di drenaggio, necessario per consentire la salvaguardia dell’apparato radicale della Jacobinia.

La concimazione va compiuta ogni 15 giorni con un fertilizzante liquido diluito nell’acqua della innaffiature, solo nel periodo da marzo a settembre.

La potatura si effettua recidendo gli steli a circa 10 cm dalla base, dopo il periodo di fioritura. Poiché la crescita della Jacobinia è molto energica, è opportuno ridurne le dimensioni per evitare che assuma una forma ed un portamento del tutto scomposti. Si rischia, viceversa, di non consentire l’ingresso della luce in tutte le zone, per lo più interne, della pianta.La Jacobinia può esser soggetta ad invecchiamento precoce o ingiallimento delle foglie. Tale circostanza è dovuta all’esposizione della pianta e temperature minime eccessive, per cui si consiglia lo spostamento in un luogo più caldo. Il nemico peggiore tra gli acari è il ragnetto rosso. Notiamo che le foglie sono ricoperte di punti neri, chiara manifestazione della presenza dell’acaro. La causa è dovuta ad un ambiente eccessivamente secco, per cui è d’uopo aumentare l’umidità della stanza in cui è posizionata la nostra Jacobinia e procedere con acaricidi consigliati dal proprio vivaista di fiducia.

venerdì 27 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Kohleria

La Kohleria è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia della Gesneriaceae. Questo genere raggruppa circa 30 specie di piante diverse, tra le più note ricordiamo: la K. Hirsuta e la K. Amabilis.La Kohleria è una pianta dai rizomi carnosi. Le sue foglie si presentano di forma ovale, di color verde molto scuro e visibilmente ricoperte da uno strato di peluria abbastanza fitto. I fiori della Kahleria sono di forma tubolare e dai colori sgargianti, dal rosso all’arancione,  che li rendono particolarmente atti a scopi ornamentali. Essi, inoltre, possiedono cinque lobi nella parte terminale di forma tondeggiante, molto spesso dal portamento cadente.

La moltiplicazione della Kohleria avviene principalmente per talea oppure, in casi minori, per divisione dei cespi. Nel primo caso, si prelevano delle talee di ramo della lunghezza di 10 cm, mediante un taglio obliquo, e si pongono a radicare in una cassetta con torba e sabbia in eguali parti. Ricoperta da un sottile strato di plastica, si mantiene il terreno sempre umido e si attendono i primi germogli. Alla comparsa di questi ultimi, segni dell’avvenuta radicazione delle talee, esse si piantano in un vaso dalle piccole dimensioni e si spostano in un luogo  più luminoso. Solo quando raggiungono una certa altezza e una certa robustezza, si trapiantano nel vaso definitivo. La moltiplicazione per divisione dei cespi si effettua tra la fine della stagione4 invernale e l’inizio della primavera. Si suddividono i rizomi in più porzioni, assicurandosi che ciascuna contenga almeno un germoglio. Piantati in un vaso con terriccio fertile e torba, alla temperatura di circa 20°C, si procede con minime annaffiature e si attende la comparsa di nuovi germogli. Quando le piantine saranno alte almeno 20 cm, potranno essere riposte in vaso definitivo.


fiori tubuliformiLa Kohleria trova le sue origini nel centro America e nell’America del sud. In genere, amano ambienti molto luminosi ma non gradiscono la ricezione dei raggi diretti del sole. Solo durante la primavera o l’estate, possono essere riposte all’esterno, preferibilmente in un luogo a mezz’ombra.

La Kohleria non risponde molto bene alle basse temperature invernali. Pertanto, è consigliabile riporla in casa durante i mesi più freddi. Quando invece le temperature divengono troppo alte o secche, è consigliabile riporla in un luogo più fresco con dei ciottoli sul fondo del vaso che, accumulando acqua durante le innaffiature, la rilasciano sottoforma di umidità.Le annaffiature vanno eseguite in maniera regolare durante tutto il periodo vegetativo, ossia da marzo a settembre.

foglie con peluria E’ sempre opportuno, però, lasciare che il terreno si asciughi un pochino tra un apporto idrico e l’altro. Esse, però, vanno ridotte durante il riposo vegetativo della pianta per evitare di danneggiare i futuri germogli.

Il terreno ideale per la coltivazione e lo sviluppo della Kohleria  è composto da classico terriccio utilizzato per i fiori ed un terzo di sabbia, così da favorirne il processo di drenaggio e ridurre l’eventuale comparsa di ristagni idrici nel sottovaso.

La Kohleria va concimata solo nel periodo vegetativo con del semplice concime per piante da fiore, da diluire all’acqua della annaffiature. E’ preferibile effettuare tale operazione una volta ogni due settimane.

La Kohleria, nella gran parte dei casi, non è soggetta a potatura. In genere, si recidono solo le parti della piante che finiscono per seccarsi o danneggiarsi così da evitare che divengano un buon motivo per gli attacchi dei parassiti.La Kohleria può subire spesso l’attacco degli afidi e di acari come il ragnetto rosso. In tal caso, si consiglia di aumentare il livello di umidità nell’ambiente in cui è posizionata la pianta ed agire con acaricidi specifici. Se le foglie sono infestate da piccoli animaletti mobili, siete in presenza di pidocchi. Essi sono debellabili sono con prodotti sistemici specifici che entrano nella linfa della pianta e vengono assimilati dagli afidi durante la il processo di nutrizione.

giovedì 26 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Lachenalia

La Lachenalia è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Appartengono a tale genere, numerose specie, ma solo alcune sono coltivate per scopi ornamentali.La Lachenalia è tecnicamente una pianta bulbosa, di natura carnosa. Ciascun bulbo produce, in genere, circa due foglie. Esse sono molto lunghe e di forma appuntita, di circa 15-20 cm, disposte in posizione verticale. In genere, il loro colore predominante è il verde scuro, di tanto in tanto con macchioline rossastre o verde molto chiaro, in base al periodo dell’anno. Le infiorescenze compaiono in autunno, nascendo direttamente dai fusti prodotti dai bulbi. Essi sono di forma tubolare e di colore variabile: giallo, arancione, rosso, blu o verde acido. I frutti, successivi alle infiorescenze, sono di colore scuro .

La Lachenalia produce per natura un numero molto ampio di piccoli bulbi, meglio noti come bulbilli. Essi possono essere posti nei vasi all’inizio della stagione autunnale, ciascuno separatamente, ad una profondità non eccessiva. La riproduzione per semina, invece, è meno utilizzata in quanto è necessario attendere dai due ai tre anni per la comparsa delle prime giovani piantine. In alcuni casi, meno frequenti anche della semina, si procede mediante la recisione di talee fogliari. In tutti e tre i casi, va utilizzato del terreno misto a sabbia e torba alla temperatura di 24-26 °C.


fiori tubuliformiLa Lachenalia è originaria dell’Africa del Sud, soprattutto delle zone di Provincia del Capo. Coltivazioni più recenti, sono distribuite in Olanda. Essa si sviluppa soprattutto negli ambienti molto luminosi. Se  la si coltiva in appartamento, è necessario posizionarla in un luogo ben attraversato dalla luce solare. La temperatura ideale per la coltivazione della Lachenalia si aggira intorno ai 14°-15°C. Quando i bulbi sono appena interrati, vanno tenuti in un luogo molto fresco; viceversa, all’apparire dei primi piccoli steli, le giovani piantine possono essere riposte in appartamento tentano di mantenere una temperatura non eccessivamente alta.La Lachenalia va annaffiata con regolarità, ogni sette giorni circa. E’ necessario assicurarsi che il terreno sia 

Lachenalia foglieasciutto tra un’annaffiatura e la successiva. Non appena le foglie si seccano, è necessaria una sospensione delle annaffiature.

Il substrato ideale, quando le piantine sono ormai adulte, è un terreno composto da terriccio di foglie, pezzetti di corteccia e un terzo di sabbia per favorirne il delicato processo di drenaggio.

La concimazione va compiuta nella stagione primaverile e, in quanto piante da fiore, necessitano di particolare attenzione sotto questo punto di vista. E’ consigliabile scegliere un semplice concime per piante da fiore, contenete grosse dosi di potassio. Essendo tale concime a cessione graduale, si consiglia di utilizzarlo ogni quattro mesi.La Lachenalia viene spesso attaccata dalla cocciniglia. Essa è visibile nel momento in cui si forma, sull’apparato fogliare, una patina bianca e appiccicosa. E’ possibile debellare la cocciniglia in due modi. Il primo consiste in un’operazione molto semplice: strofinare la parte interessata con un batuffolo imbevuto di acqua ed alcool. La seconda modalità, maggiormente indicata nel caso in cui la superficie interessata sia molto estesa, prevede l’utilizzo di antiparassitari specifici consigliati dal proprio vivaista di fiducia.

mercoledì 25 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Lantana

La Lantana è un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Verbenaceae. Appartengono a tal genere, un numero di circa 150 specie differenti. Esse sono molto presenti nei giardini date le loro caratteristiche ornamentali e dati i numerosi ibridi che nel corso degli anni sono stati creati dall’uomo. La Lantana ha, generalmente, un portamento di natura arbustivo. La sua altezza varia dai 30 ai 100 cm. Il suo apparato fogliare è composto da fronde semplici oppure decidue, dal margine di forma dentellata, disposte in maniera opposta. Le infiorescenze della Lantana si presentano di forma tubolare, composte ciascuna da un numero pari a cinque petali di forma irregolare, raggruppati in corimbi. Tali fiori sono molto noti per la loro unicità: essi, infatti, possono sbocciare assumendo un determinato colore e diventare, col tempo, di una tonalità diversa. I fiori della Lantana sono molto amati anche perché essi sbocciano senza tregua dalla fine della stagione primaverile, sino all’autunno.

La moltiplicazione avviene per semina e per talea. La prima operazione si compie nel mese di febbraio, assicurandosi che la temperatura in cui si pone il semenzaio non sia inferiore ai 16° C. La riproduzione per talea, si compie prelevando piccole porzioni di rami nel mese di agosto, lunghe 6-8 cm. Esse vanno messe a radicare ad una temperatura di 16°-18° C incomposte di sabbia, torba, terra e terriccio. Nella primavera successiva possono riporsi a fissa dimora.


fiori tubuliformiLa Lantana ha origine dalle zone del Centro America e dell’America del Sud. Essa predilige ambienti aperti, particolarmente ventilati. Nonostante ciò, cresce in maniera ottimale anche in serra oppure in casa, come pianta da fiore. Essa è una pianta che ama i raggi diretti del sole, ma solo per poche ore, che non siano le più calde della giornata.La Lantana vive ad una temperatura minima invernale di circa 6°-10° C. In caso di temperature molto elevate, la pianta tende a indebolirsi sino alla morte. Inoltre, il caldo molto forte, è il veicolo principale per lo sviluppo di malattie parassitarie. In genere, è una pianta che ama i climi miti.La Lantana richiede un apporto idrico molto elevato nella stagione estiva, o comunque in quelle più calde. Esso va radicalmente ridotto durante la

foglie dentellate stagione invernale. Si consiglia di mantenere sempre l’ambiente molto umido con eventuali nebulizzazioni settimanali oppure bagnando il pavimento del terreno.

La concimazione è un’operazione che va svolta dal mese di giugno a quello di settembre, ogni 15 giorni possibilmente.

La Lantana non richiede la potatura. Si può, semplicemente, optare per l’accorciare i rami maggiormente allungati, quando si sviluppano eccessivamente. E’ d’uopo compiere tale operazione nel mese di febbraio. Nel caso in cui la Lantana sia esposta ad un clima molto secco, essa rischia di subire l’attacco di parassiti spesso presenti nella stagioni più torride. Ne sono un esempio gli acari o le varianti di cocciniglie. E’ opportuno debellare gli attacchi con antiacaricidi specifici, per evitare che la pianta subisca danni seri o irreparabili. Così come non amano gli ambienti secchi, rischiano la morte prematura se esposte al gelo.

martedì 24 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Mangiafumo

La Mangiafumo è una pianta conosciuta anche con il nome di Beaucarnea recurvata o più semplicemente Nolina. Essa appartiene ad un genere di piante di natura succulenta e sempreverdi, nonché alla famiglia delle Agavaceae. Il suo nome comune deriva dalla sua capacità di assorbire gas, fumo ed altri elementi aerei senza essere soggetto alcuna conseguenza.Tale pianta possiede un fusto semilegnoso il quale è dotato di una forma definita “a caudex”, la quale ricorda molto quella di una bottiglia. La parte che si trova nei pressi del terreno, infatti, è visibilmente più gonfia e contiene grosse quantità di acqua. La pianta può raggiungere, proprio per merito del fusto, un’altezza pari a circa 12-15 metri. Le ramificazioni, però, rimangono sempre di piccolo numero. Le foglie si trovano proprio all’apice di tali ramificazioni brevi, disposte in lunghi ciuffi dalla classica forma a nastro. Esse, data anche la loro lunghezza, tendono a ricadere verso il basso o ad assumere, talvolta, una forma ricciuta. Solo se posizionate in piena terra, le Mangiafumo producono infiorescenze a pannocchia nella stagione primaverile. Esse sono composte da fiorellini di color giallo paglierino, bianche o colo crema. I fiori, suddivisi in tale esemplare per maschili e femminili, compaiono per genere su piante differenti.

La riproduzione avviene principalmente per germogli basali, in pochissimi casi per seme. La prima, maggiormente diffusa e fruttuosa, avviene recidendo dei germogli posti alla base della pianta madre e piantati in piccoli vasi da 10 cm, utilizzando una composta di terriccio universale e sabbia, così come per le piante adulte. Tenute ad una temperatura di circa 24°C, presto le piantine produrranno piccoli germogli, segno di avvenuta radicazione.


fiori apice a pannocchiaLa Mangiafumo è originaria delle zone del Messico, nonostante lacune specie appartenente a questo genere, sono da ricollocarsi nei paesi del centro America.  Nella nostra penisola essa è molto diffusa, principalmente tra le specie da appartamento dove, data la loro lenta crescita, raramente si sviluppano oltre i due metri. Tenerle lontano da fonti di calore artificiali come camini, stufe o climatizzatori. Tale pianta sopporta molto bene climi che si presentano particolarmente secchi oppure molto freddi per gran parte dell’anno.  Esigono, però, posizioni particolarmente luminose, almeno per due  o tre ore giornaliere. Durante l’inverno, per permettere alla Mangiafumo di entrare nel periodo di riposo vegetativo, è consigliabile riporla in una zona in cui non riceva molta luce, alla temperatura di 10°-12° C. In genere, si posizionano nei vani scale della abitazioni. In genere, esse provengono da zone in cui il clima più diffuso è quello arido.La coltivazione della Mangiafumo non è per nulla complessa oppure impegnativa.  Non richiede apporti idrici molto

Foglie sottili allungate ingenti, bensì le annaffiature possono essere elargite solo in maniera sporadica, specie durante la stagione invernale. Anche quando il clima è torrido e secco, esse vanno compiute ogni 2 o tre giorni, facendo attenzione che il terreno si asciughi tra un’innaffiatura e l’altra.

Il substrato migliore per la Mangiafumo è composto da terriccio universale, molto ricco, con l’aggiunta di un terzo di sabbia per favorirne il processo di drenaggio.

La concimazione è un’operazione consigliabile da svolgersi nel periodo dell’anno che va dal mese di marzo a quello di settembre. E’ opportuno procurarsi del concime adatto alle piante di natura succulenta, da diluire nell’acqua delle annaffiature.

La potatura non è un’operazione frequente per la pianta in questione. Piuttosto ci si limita a tagliare le parti del fogliame che tendono a seccarsi o la foglia intera alla base del cespo.La Mangiafumo rischia spesso il marciume radicale dovuto ad una cattiva condotta delle annaffiature. Si consiglia di far asciugare bene il terreno tra un apporto idrico ed il successivo. In molti casi, la Mangiafumo viene attaccata dalla cocciniglia bruna, la quale è favorita da un’umidità tropo bassa ed un ambiente eccessivamente secco. Per prevenire si consiglia di effettuare frequenti nebulizzazioni e per combattere tale parassita è necessario ricorrere a prodotti specifici consigliati dal proprio vivaista di fiducia.

lunedì 23 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Calceolaria

La Calceolaria, nota anche con i nomi di Fiore Scarpetta oppure Pantofolina, è una pianta da fiore appartenente alla famiglia delle Scrofulariaceae. Il suo nome prende vita dal latino calceolus, che indica proprio una piccola scarpa, forma che ricorda molto quella delle sue infiorescenze. Appartengono a tal genere, circa 400 specie differenti di piante annuali, perenni oppure biennali.La Calceolaria si distingue per le sue infiorescenze di forma a vescicola, composti da due petali congiunti alla base e dai colori molto variegati nonché sgargianti. Essi variano dall’arancione, al giallo, al rosso e hanno una durata medio-lunga. Le sue foglie si presentano disposte in maniera opposta, dalle forme più disparate a seconda della specie che prendiamo in considerazione: esse possono essere dentellate, pelose o allungate.

La riproduzione della Calceolaria avviene principalmente per talea dei getti laterali, quasi mai per seme. Tale operazione va compiuta nei mesi di Gennaio o Febbraio, oppure in quelli di Agosto e Settembre. Le talee vanno recise lateralmente al termine della stagione estiva, assicurandosi di prelevare getti che non sono fioriti. Successivamente si pongono in contenitori con torba, sabbia e terriccio fertile in parti uguali, alla temperatura media di 10°-12°C.


fiori a scarpettaLa Calceolaria trova le sue origini nelle regioni temperate dell’America del Sud, nonché tra le vaste distese pianeggianti della Nuova Zelanda. Le specie di natura rustica o semirustica, gradiscono essere coltivate in piena terra, all’esterno. Quella un tantino più delicate, sono tipiche piante da interno o da appartamento. Le piante di Calceolaria gradiscono posizioni soleggiate, ma producono fiori spettacolari anche se poste a mezz’ombra. Le specie coltivate in appartamento gradiscono ugualmente una posizione luminosa, ma ben lontano dai raggi diretti del sole.La Calceolaria gradisce temperature mai al di sotto del 10°-12° C nella stagione invernale. Nel complesso amano molto gli ambienti dalle temperature fresche, infatti quella ideale si aggira intorno ai 18°-20° C.La Calceolaria è una pianta da fiore che richiede una certa costanza ed abbondanza nell’operazione delle

foglie pelose o dentellate innaffiature. Esse devono essere regolari nelle stagioni più calde e quasi ridotte nei periodi freddi ed invernali. E’ importante fare estrema attenzione a non generare fastidiosi ristagni idrici nel sottosuolo che potrebbero danneggiare irreparabilmente l’intero sistema dell’apparato radicale.

Per quanto riguarda il terreno, la Calceolaria non ha particolari esigenze da tenere in considerazione, E’ importante, solamente, che sia un terreno fresco ed opportunamente drenato, possibilmente non calcareo, ma rustico ed un tantino acido.

Per far si che la Calceolaria produca fiori bellissimi, è necessario recidere i fusti man mano che le infiorescenze appassiscono. La Calceolaria va pianta nel mese di maggio, se coltivate in serra o all’interno, per far produrre i fiori nell’estate successiva.La Calceolaria può essere attaccata dai parassiti e dalle mosche bianche nelle serre. Nel primo caso, gli afidi sono dovuti ad una temperatura eccessivamente elevata che ne stimola la produzione. Si debellano solo mediante l’utilizzo di un prodotto insetticida. Nel caso delle mosche bianche, invece, si assiste ad un iniziale deperimento e/o ingiallimento della pianta stessa. Anche in questo caso è necessario affidarsi ad un prodotto specifico. La Calceolaria, inoltre,può incorrere all’ingiallimento delle sole foglie alla base, dovuto all’esposizione della pianta in un luogo particolarmente caldo oppure soleggiato.

domenica 22 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Pleione

La Pleione è un genere di orchidea appartenente alla famiglia delle Orchidaceae. Tale genere comprende circo venti specie differenti di Orchidee, gran parte di natura rustica.La Pleione è generalmente di piccole o medie dimensioni. Essa può essere sia terrestre che epifita. La sua struttura è composta da pseudo bulbi di forma ovoidale e dalle grosse dimensioni. Da questi ultimi si sviluppano foglie molto lunghe  e sottili che cadono durante il periodo di risposo vegetativo della Pleione. I fiori della pianta sono molto grandi e assumono colorazioni che vanno dal giallo, al viola. Il labello si presenta molto pronunciato con un fondo bianco e lievemente rosaceo o giallino in alcuni punti.

La moltiplicazione della  Pleione  avviene per divisione degli pseudo bulbi durante il periodo estivo o primaverile. Essi vengono staccati e posti in terreno a radicare, in attesa che crescano come pianti adulte. Nel giro di circa due anni producono infiorescenze.


 fiori molto grandiLa Pleione è originaria delle zone situate nella Cina del Sud, del Tibet e del Nepal. Essi sono tutti ambienti in cui le stagioni si susseguono e si alternano con distacchi molto precisi le une dalle altre. Si consiglia di allevare la Pleione in piccoli gruppi, essendo una pianta dalle piccole dimensioni. Sin dalla stagione primaverile, la Pleione ama essere situata in zone molto luminose, ma senza l’arrivo dei raggi diretti del sole. Se la Pleione viene coltivata all’aperto, è necessario porla all’ombra di qualche altra pianta dalle dimensioni maggiori a quest’ultima.La Pleione predilige climi frequenti nelle montagne subtropicali. In inverno, se tenuta in vaso, predilige ambienti con temperature variabili tra i 3° e i 5° C, molto asciutte. Essa è una pianta che sopporta molto bene anche il gelo, ma è importante che il terreno non sia mai umido ma sempre ottimamente asciutto. Durante la stagione estiva, invece, le temperature ideali si aggirano intorno ai 25°C durante il giorno e 15°- 16° C durante la notte.La Pleione è un genere di orchidea che non necessita di coltivazioni molto complesse.  La regola importante da

foglie molto lunghe tenere in considerazione è fornire un ambiente caldo ed umido durante il periodo di crescita della Pleione, ed un ambiente secco e freddo durante quello di riposo.

La Pleione va annaffiata abbondantemente e in maniera regolate  durante l’intero ciclo di sviluppo della pianta stessa. Dalla primavera sino alla fine della stagione estiva, le annaffiature non devono mai essere minori di una ogni tre o quattro giorni. Si consiglia di iniziare in maniera graduale per evitare ristagni idrici nel sottosuolo che comprometterebbero lo sviluppo e la vita dell’apparato radicale. L’apporto idrico va sospeso a partire dalla stagione autunnale e per tutto l’inverno. E’ preferibile utilizzare per tale operazione, l’acqua piovana oppure quella demineralizzata, specie se quella del rubinetto è eccessivamente calcarea.

La concimazione va compiuta solo nel periodo di crescita della Pleione, a partire dalla comparsa delle prime foglioline. E’ opportuno umidificare il terreno prima di compiere tale operazione, utilizzando del concime liquido per orchidee.

Il terreno ideale è composto da un substrato contenente terriccio di foglie, torba e sabbia che garantiscono la respirazione del terreno ed il perfetto drenaggio delle acque di annaffiatura.La Pleione non è soggetta a molte malattie ma rischia, molto spesso, la presenza di fastidiosi ristagni idrici i quali tendono a rovinare in maniera definitiva l’apparato radicale della Pianta. Per evitare la comparsa di parassiti dovuti alla presenza di ambienti secchi, si consiglia di apporre ciottoli alla base del vaso, quando le temperature vanno oltre le massime sopportate dalla pianta in questione.

sabato 21 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Philesia

La Philesia è una pianta da fiore appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Essa è molto nota come pianta ornamentale nei giardini ed in alcuni posti specifici degli appartamenti. Tale genere accoglia una sola specie di pianta, la P. Magellanica.La Philesia ha un portamento arbustivo ma molto aggraziato e produce infiorescenze molto belle e delicate. Essa è una pianta di natura sempreverde che raggiunge dimensioni medio-piccole. Le sue foglie sono di forma lanceolata e di color verde scuro. Le infiorescenze, alle quali accennavamo prima, sbocciano nel mese di maggio/giugno e spuntano proprio sulle estremità dei rametti. Sono fiori solitari, penduli, ermafroditi e composti, ciascuno, da ben sei tepali di cui tre sono interni e tre sono esterni. Il loro colore può variare dal rosa molto intenso al rosso acceso. Il frutto della Philesia si presenta a forma di bacca, liscia al tatto, contenente numerosi semi.

La Phielesia si moltiplica per talea oppure per polloni basali. Nel primo caso, si prelevano delle talee in piena estate e si pongono a radicazione in una composta di sabbia e torba in eguali parti. Alla comparsa dei primi germoglia, è possibile affermare che la pianta ha radicato. Quando ha raggiunto una consistenza robusta, la piantina può essere trapiantata nel vaso definitivo e trattata come pianta adulta. La moltiplicazione per polloni, invece, va compiuta nei primi giorni della stagione primaverile. Si prelevano i polloni della grandezza di circa la metà della pianta stessa e si pongono, con le radici stesse, nel vaso definitivo con il terreno classico utilizzato per la Philesia.


fiori penduliLa Philesia è originaria delle zone dell’America del Sud: più specificamente essa nasce in Cile e nell’Argentina del Sud. In genere la Philesia predilige posizioni ombreggiate oppure a mezz’ombra, essa può esser tenuta all’aperto specie nelle zone a sud.La Philesia gradisce climi temperati, climi nei quali gli inverni sono miti e le estati non si presentano particolarmente afose. Nelle zone in cui il clima è di per sè più rigido, è opportuno riservare alla Philesia un posto specifico in appartamento, così da tenerla al riparo dalle gelate.La Philesia è una pianta semirustica che non necessita di grandi accorgimenti per la sua coltivazione e per la crescita

 Foglie lanceolate rigogliosa delle infiorescenze.

Le annaffiature vanno effettuate in maniera abbondante durante la stagione estiva, preferibilmente con acqua non eccessivamente calcarea la quale danneggia lo sviluppo del fogliame e produce pericolosi ristagni idrici. Solo in inverno, quando le temperature si abbassano notevolmente, l’apporto idrico va drasticamente ridotto, ma non sospeso definitivamente.

Il terreno ideale per la Philesia è composto da torba, terra da giardino, sabbia e terriccio di foglie. E’ consigliabile l’utilizzo di vasi di terracotta che permettono al terreno di respirare e allo stesso tempo prevenire i ristagni idrici nel sottosuolo.

La concimazione della Philesia va compiuta a partire dalla stagione primaverile,sino alla successiva stagione estiva, ogni 15 giorni. Si consiglia l’utilizzo dif ertilizzante liquido da diluire nelle acqua delle annaffiature.

La Philesia non è soggetta a potatura. Si eliminano, se necessario, le parti della pianta che sono danneggiate oppure secche, così che non diventino pericolosi veicoli di agenti parassitari.La Philesia è una pianta che non è soggetta a malattie. Essa, però, è molto sensibile ai ristagni idrici per cui è consigliabile procedere in maniera corretta e non eccessiva con l’operazione di annaffiatura per non generare danni irreparabili all’apparato radicale della Philesia.

venerdì 20 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Rechsteineria

La Rechsteineria è un genere di pianta perenne appartenente alla famiglia delle Gesneriaceae. Tale genere è molto noto per essere utilizzato come pianta d’appartamento con scopi ornamentali. La specie maggiormente nota, è quella conosciuta con il nome di violetta africana oppure Saintpaulia.Le Rechsteineria , essendo piante di natura tuberosa e perenni, vengono private della parte aerea nella stagione invernale, per poi essere riacquistata con l’arrivo della stagione estiva. Le foglie della Rechsteineria  si presentano di forma ovale e di un verde molto intenso e particolare. Esso è tendente all’argento, in base alla specie che prendiamo in considerazione. Le infiorescenze nascono i fiori singoli oppure in gruppo, di forma tubolare e del colore rosso, nella gran parte delle specie.

La moltiplicazione della Rechsteineria  avviene per divisione del tubero. Verso la fine dell’inverno, o nei primi giorni della primavera, è possibile suddividere il tubero in più parti, ciascuna avente almeno un germoglio. Esse vanno interrate in vasi con terriccio per piante adulte e, assicurandosi che la gemma sia fuori dal terreno, si attende che la germogliazione abbia inizio. Mantenendo il terreno umido ad una temperatura di 22° – 24 ° C, la pianta impiegherà poche settimane a produrre i primi germogli così da poter essere trattata come pianta adulta.


rechesteineiria fiori tubuliformiLa Rechsteineria  trova le sue origini nell’ America del Centro e del Sud.  E’ una di quelle piante perenni che, nel complesso, amano molto essere poste in un luogo in cui hanno un’ottima ricezione della luce solare. E’ importante, però, non posizionarle in posti in cui si poggiano i raggi del sole, nelle ore più calde della giornata.La Rechsteineria  è una pianta che non ama le temperature molto basse. L’ideale è coltivare la pianta ad una temperatura non inferiore ai 13 ° – 16 ° C e garantire sempre un clima piuttosto caldo, con temperature maggiori o uguale ai 21 ° C per garantire fioriture meravigliose e durature.La coltivazione della Rechsteineria non è molto semplice. Le annaffiature vanno effettuate lasciando sempre che i

foglie ovali terreno rimanga un tantino umido, ma non eccessivamente. L’acqua da utilizzare non deve essere mai troppo fredda, bensì l’ideale è un’acqua tiepida. Nel compiere quest’operazione, è necessario fare estrema attenzione a non bagnare i fiori o le foglie poichè potrebbero danneggiarsi irreparabilmente.

Dal momento che la Rechsteineria ama anche ambienti particolarmente umidi, non potendo nebulizzare il fogliame, è consigliabile apporre dei ciottoli nel sottovaso che assorbano l’acqua in eccesso e la sprigionino, facendola evaporare, nel corso della giornata. Tale tecnica è utilissima per prevenire i ristagni idrici, causa principale di morte della pianta.

La Rechsteineria va rinvasata nel periodo che intercorre tra il termine della stagione invernale e l’inizio di quella primaverile. Il substrato ideale per la crescita sana e vigorosa della pianta è composto da torba e sabbia. Il tubero va posizionato nel terreno così che le gemme restino al di fuori.

La concimazione della Rechsteineria va compiuta dall’inizio della primavera al termine della stagione estiva. Si utilizza, quindi, un fertilizzante liquido da aggiungere, ogni 15 giorni, all’acqua della innaffiature.

Tale pianta non è soggetta ad alcuna operazione di potatura, ma solo all’eventuale eliminazione delle parti danneggiate della pianta stessa.La pianta è soggetta all’arricciarsi del fogliame con conseguente scurirsi delle punte stesse. Tale inconveniente è dovuto alla presenza di una temperatura troppo alta oppure un ambiente eccessivamente secco.  Il parassita che più frequentemente attacca la Rechsteineria è la cocciniglia. Si consiglia il trattamento della parte interessata con un batuffolo imbevuto di acqua ed alcool, oppure è consigliabile, qualora la zona interessata sia di grosse dimensioni, avvalersi di anticoccidici specifici consigliati dal proprio vivaista di fiducia.

giovedì 19 novembre 2020

VERDE TIME IL MONDO DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

 


Polyscias

La Polyscias è un genere di pianta perenne appartenente alla famiglia delle Araliaceae. Esso è un genere non particolarmente noto, nonostante le sue caratteristiche adattive nonchè ornamentali.La Polyscias si presenta composta da un apparato fogliare molto vaso e imponente. Il fogliame può assumere forma lineare, allungata, arrotondata o acuminata a seconda della specie di riferimento. Il suo portamento arbustivo le consente un’estrema adattabilità a qualsiasi genere di ambienti. La sua altezza è variabile: in alcune specie non supera i 25 cm , in altre può arrivare a raggiungere anche gli otto metri in altezza, come la P. Fruticosa. Quest’ultima assume maggiormente l’aspetto di un albero.

La moltiplicazione della Polyscias avviene per talea. Tali parti della pianta, vanno recise all’inizio della stagione primaverile, momento che coincide con l’inizio della ripresa vegetativa. Le talee, così recise, vanno poste in una composta di sabbia e torba in parti uguali così da attendere la germogliazione. Il contenitore che accoglie le talee e la composta, va tenuto in un luogo ombreggiato alle temperature di circa 20 ° – 22 ° C. Alla comparsa dei primissimi germogli, vorrà dire che le talee di Polyscias hanno radicato. A tal punto, le piccole piantine potranno essere poste in vasi ed in ambienti maggiormente luminosi, al fine di attendere il loro irrobustimento per poterle trattare come piante adulte, trapiantandole in un vaso più grande e definitivo.


 foglie arrotondateLa Polyscias trova le sue origini nelle ampie zone della Nuova Zelanda, dell’Asia tropicale e nelle immense isole dell’Oceano Pacifico. Essendo , quindi, la Polyscias un genere di piante tropicali, il caldo e l’elevata umidità, costituiscono fattori ottimali per il suo sviluppo.La Polyscias è in grado di resistere ad ambienti con temperature piuttosto basse, nonchè a climi con temperature più alte. Le medie ottimali, nella stagione invernale , non dovrebbero scendere oltre i 13 ° – 15 ° C.La Polyscias richiede annaffiature piuttosto regolari soprattutto nelle stagioni più calde. E’ importante lasciare che il

Polyscias vaso appartamento substrato rimanga sempre un tantino più umido ricorrendo, se necessario, a frequenti nebulizzazioni oppure ponendo dei ciottoli di ghiaia sul sottovaso. Questi ultimi, infatti, trattengono l’acqua in eccesso e la fanno evaporare quando il clima inizia a seccarsi. Le annaffiature vanno sensibilmente ridotte durante le stagioni autunnale ed invernale.

Il rinvaso della Polyscias va effettuato in primavera: è sempre consigliato l’utilizzo di un terreno composto in egual parti da terriccio da giardino, sabbia e torba. La Polyscias, non rispondendo bene ai ristagni idrici, gradisce un substrato correttamente ed efficientemente drenante.

La concimazione alla pianta va compiuta solamente in primavera ed in estate. Si conisglia di utilizzare il concime liquido da diluire nella acque della annaffiature, ogni trenta giorni, circa.

L’ operazione di potatura è un momento molto delicato ed importante nel mantenimento della pianta. Essa va compiuta con il fine di mantenere un portamento ordinato. I rami più folti vanno eliminati, così da permettere l’apertura della pianta e il conseguente sviluppo rigoglioso.La Polyscias non è una pianta particolarmente soggetta alla malattie, ma in rari casi è possibile individuarle in tempo e debellarle. Se le foglie perdono di colore o cadono inspiegabilmente, il motivo è da ricercarsi rispettivamente nella scarsità di luce oppure nelle annaffiature minime.

In caso di pidocchi o di cocciniglie, è necessario trattare la pianta con prodotti specifici che debellano l’infezione e ne prevengono la comparsa successiva.

mercoledì 18 novembre 2020

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Schimmia

La Schimmia è un arbusto da fiore appartenente alla famiglia delle Rutaceae. A tal genere appartengono pochissime specie, 4 o 5 in tutto, non molto differenti tra loro.La pianta della Schimmia si presenta composta da arbusti di consistenza globosa, molto compatti e di natura sempreverde. Le foglie della Schimmia hanno la caratteristica forma ovale, molto grande e di color verde scuro. L’altezza media di una Schimmia è di circa 1.20 metri. La pianta non ha uno sviluppo molto veloce, infatti il metro di altezza lo raggiunge solo dopo alcuni anni di età. Nel periodo che intercorre tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, la pianta produce delle spighe composte da germogli, di color rosso acceso, poste all’estremità apicale dei rami. Tali spighe di germogli produrranno, dopo alcune settimane, dei fiori a forma di stella di color bianco o giallo paglierino, dal profumo non molto intenso ma piacevole. La Schimmia è una pianta dioica, ossia che accoglie esemplari di fiori solo maschili o solo femminili. A seguiti delle infiorescenze, la pianta produce delle bacche molto lunghe di color verde.

La moltiplicazione della Schimmia avviene per talee. Queste ultime vanno recise con strumenti igienizzati e poste a radicare in un composto di torba e sabbia. Mantenendo il substrato sempre correttamente umido, nel giro di qualche settimana, sarà possibile notare la comparsa dei primi germogli, segno dell’avvenuta radicazione delle talee. A tal punto le nuove piantine potranno essere spostate in vivaio e messe a dimora definitiva solo dopo circa 3 anni.


fiori a stellaTale pianta trova le sue origini nelle zone dell’Asia Centrale e del Giappone. Essa, ama essere coltivata invaso, purchè esso sia di dimensioni adeguate, per far sì che la pianta si essicchi durante la stagione afosa estiva. La Schimmia, se il clima lo consente, può essere posta anche in giardino. E’ importante che venga posizionata in luogo non raggiunto dai raggi diretti del sole, oppure semi-ombreggiato.Essendo la Schimmia, anche una pianta rustica, essa tollera molto bene le gelate invernali, anche se particolarmente durature. La pianta, però, non sopporta molto bene i raggi diretti del sole oppure il caldo eccessivo delle stagioni estive.La Schimmia necessita di innaffiature regolari ed abbondanti, ma è importante badare a non lasciare che il terreno sia

foglie ovali eccessivamente intriso d’acqua, per evitare che si generino fastidiosi ristagni idrici all’apparato radicale. A tal proposito, è necessario che il substrato delle Schimmia sia sempre composto da una dose abbondante di soffice terreno e una quantità moderata di concime organico. Per favorire l’operazione di drenaggio, è opportuno anche procedere all’aggiunta nel terreno, di quantità minime di sabbia e terriccio universale.

La concimazione, solo nelle stagioni più calde, può essere compiuta ogni 12 giorni, aggiungendo all’acqua delle annaffiature un concime generico per piante acidofile.

La potatura è necessaria, principalmente per motivi estetici, nel periodo immediatamente successivo la fioritura. I rami dall’aspetto poco ordinato vanno ridotti di lunghezza, così da fornire alla Schimmia un portamento vagamente tondeggiante.La pianta può essere soggetta all’attacco di afidi, cocciniglia e mal bianco. In questi casi, i rispettivi rimedi da adottare sono fungicidi, insetticidi anti-afidi e anticoccidici ideali per le piante da fiore.

martedì 17 novembre 2020

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Schefflera

La Schefflera è un arbusto di natura sempreverde appartenente alla famiglia delle Araliaceae. Essa è molto utilizzata come pianta da vaso, in appartamento, anche per via della coltivazione non molto complessa. Il genere della Schefflera comprende circa 700 specie, tra le più note vi sono la S. Actinophylla e la S. Arboricola.L’altezza della Schefflera, principalmente coltivata in vaso, generalmente non supera i due metri in altezza. La caratteristica maggiormente ornamentale della pianta in oggetto, è costituita dal fogliame palmato, composto da circa 8 – 15 foglie, le quali sono disposte su piccioli di media lunghezza. Ciò che rende tale pianta unica nel suo genere, è il fatto che essa è composta da un solo fusto verticale dal quale si dipanano tutti i piccioli che vanno, poi, a fare da sostegno alle foglie. La fioritura della Schefflera, specie se coltivata in appartamento, è molto infrequente. In natura la pianta produce delle infiorescenze molto piccole dai colori rosso, blu o lilla. Tali fiorellini si riuniscono, insieme, a formare una spiga.

La moltiplicazione della Schefflera avviene per talea di ramo oppure per seme. La migliore, anche per garantire l’eguaglianza dell’esemplare vecchio rispetto al nascente, è quella per talee. Quest’ultima va compiuta prelevando delle talee lunghe circa 10 cm e poste a radicare nel terriccio, a circa 1 cm di profondità. Quando compariranno i primi germogli, segno dell’avvenuta radicazione, le piantine, lasciate crescere per qualche tempo, così da irrobustirsi, possono essere poste in vaso, a dimora definitiva.


 fiori a pannocchiaLa Schefflera trova le sue origini nelle zone dell’Australia e in quelle della Nuova Guinea. Qualora venissero coltivate in quello che è il loro habitat naturale, tali pianta raggiungono l’aspetto e le dimensioni di veri e propri alberi. Se coltivata in casa, si consiglia di collocare la pianta in un ambiente dalla consistente ricezione luminosa, avendo cura che non venga esposta ai raggi diretti del sole.La Temperatura ideale della Schefflera non dovrebbe mai allontanarsi dai 22 ° – 24 ° C, nelle stagioni più calde. In inverno, invece, è importante che la temperatura non scenda mai al di sotto dei 13 ° C. Nonostante è molto importante per lo sviluppo della Schefflera, assicurarle un corretto ricambio d’aria, è altrettanto importante non esporla a correnti d’aria prolungate o eccessivamente fredde.La coltivazione della Schefflera, come abbiamo anticipato nelle righe precedenti, non richiede accorgimenti molto

schefflera appartamento particolari. Le annaffiature vanno effettuate molto spesso nelle stagioni più calde, gradualmente ridotte in quelle maggiormente fredde. La stagione estiva, qualora si presenta eccessivamente secca, richiede un apporto idrico a cadenza di almeno 4 volte alla settimana. E’ possibile rispondere a temperature molto alte, anche compiendo frequenti operazioni di nebulizzazione al fogliame con acqua rigorosamente distillata, mai troppo fredda ma sempre a temperatura ambiente.

Il rinvaso della Schefflera va compiuto almeno una volta l’anno. E’ importante utilizzare sempre del terriccio nuovo e fertile. Quando la pianta ha raggiunto un’età adulta, basta anche cambiare solo la porzione di terreno posta in superficie, così da contenere limitatamente le dimensioni.

Per assicurarsi che il processo di drenaggio del terreno avvenga in modo corretto, è opportuno porre dei pezzi di coccio per garantire il flusso dell’acqua in eccesso.

La concimazione va svolta ogni 15 – 21 giorni, nel periodo primaverile – estivo. Tale operazione non va svolta nelle restanti stagioni dell’anno.La pianta può essere soggetta all’attacco da parte della Cocciniglia bruna. Essa può essere eliminata trattando la parte interessata con un batuffolo di acqua ed alcool oppure ricorrendo ad anticoccidici specifici, specie se la zona interessata è particolarmente ampia. In alcuni casi, la pianta viene attaccata anche da afidi, più noti con il termine di pidocchi. Essi sono eliminabili solo mediante l’uso di antiparassitari specifici.

lunedì 16 novembre 2020

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Spatifillo

Lo Spatifillo è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Araceae. Essa costituisce un genere molto noto, per il suo utilizzo come pianta da tenere in appartamento. Fanno parte del genere Spatifillo, circa 4, 5 piante differenti.Lo Spatifillo si presenta con foglie molto lunghe di un caratteristico color verde scuro. La superficie delle stesse è molto lucida ed esse sono leggermente arcuate ed appuntite. Tali foglie sono legate ad un lungo picciolo abbastanza rigido. Le infiorescenze dello Spatifillo sono costituite da una spata di media lunghezza attorcigliata ad una pannocchia composta da piccoli fiorellini bianchi. Questi ultimi si mantengono freschi per diverse settimane, sino al momento in cui cambiano colore, diventando verdi, e avviandosi verso il processo che prevede l’appassimento.

Lo Spatifillo si moltiplica per seme o per divisione dei cespi di foglie. La seconda tecnica è maggiormente sicura ed è, quindi, la più utilizzata. Si recidono dei cespi di foglie facendo ben attenzione a mantenere alcune radici per ciascuna porzione e si pongono a dimora, separatamente. Tale operazione va svolta al termine della stagione estiva o al termine di quella invernale.


 fiore a spataLo Spatifillo è un genere di piante che trova le sue origini nelle zone del Centro America. Come abbiamo anticipato, nella nostra Penisola tal genere è utilizzato moltissimo come pianta da appartamento. Esse resistono anche a zone non molto luminose, o addirittura ombreggiate, ma è necessario fornire alcune ore di luce giornaliera per permettere lo sviluppo delle infiorescenze e le relative foglie. E’ importante fare attenzione a non esporre la pianta in alcun modo, ai raggi diretti del sole. Lo Spatifillo, non è una pianta che gradisce molto le basse temperature, in genere essa teme fortemente il freddo. Le temperature notturne, ad esempio, non dovrebbero mai scendere al di sotto dei 12 – 15 ° C, così da non rischiare la morte definitiva della pianta.Lo Spatifillo, pur essendo principalmente usata come pianta da appartamento, necessita di annaffiature regolari

spatifillo appartamentodurante tutto il corso dell’anno. E’ sempre opportuno lasciare che il terreno si asciughi tra un apporto idrico e l’altro. Allo stato selvatico, lo Spatifillo nasce sulle bordure degli stagni oppure intorno ai corsi d’acqua. Pertanto è abituato a svilupparsi in un ambiente altamente umido.

Il terreno ideale per lo Spatifillo è composto da una buona dose di terriccio ideale per le piante acidofile con una dose minima di corteccia sminuzzata. In genere, è importante che il substrato sia molto soffice per garantire l’umidità giusta al suo interno.

Il rinvaso della pianta va effettuato tra la fine del mese di febbraio e l’inizio della stagione primaverile. I vasi per lo Spatifillo devono essere molto capienti, così da permettere facilmente la nascita del fogliame nuovo.

La concimazione va compiuta almeno una volta al mese, o una volta ogni 25 giorni, con del semplice concime per piante da fiore. E’ sempre meglio dimezzare le dosi che vengono consigliate sulla confezione.Lo Spatifillo è spesso a rischio di marciumi radicali. E’ necessario, quindi, non eccedere con le innaffiature e non lasciare chela zolla di terreno che ricopre le radici rimanga nell’acqua stagnante a lungo. Molto spesso la pianta viene anche colpita dagli acari. In tal caso è opportuno utilizzare acaricidi per piante da fiore secondo le indicazioni del proprio vivaista di fiducia.