In questo periodo i nostri giardini cominciano a prendere forma e tutto il lavoro che abbiamo fatto nei mesi passati si trasforma in forme, colori, profumi.
È questo il periodo, però, in cui anche i nemici delle nostre piante si fanno vivi e minano ogni singola pianta. Da aprile fino a ottobre, più o meno, dovremo difenderle da tante forme di parassiti di cui analizzeremo i più dannosi e infestanti.
Le Cocciniglie appartengono alla famiglia degli Afidi. Caratteristica della Cocciniglia è di perforare la lamina esterna delle foglie ed introdursi all'interno. Essa si nutre della linfa zuccherina interna alle foglie. Con il termine "Cocciniglia" si intendono in realtà decine di specie molto diverse tra loro per dimensioni, che possono andare da pochissimi millimetri a mezzo centimetro. Alcune specie di Cocciniglie si introducono nelle radici delle piante, nutrendosi della linfa interna. Le Cocciniglie si sviluppano soprattutto sulle piante grasse, o succulente, sulle conifere, sugli agrumi e sulla vite. Se l'infestazione è all'inizio possiamo asportare manualmente la Cocciniglia, facendo attenzione a non ferire i rami da cui potrebbero entrare altri parassiti. Dobbiamo poi evitare concimi ricchi di azoto, in cui la Cocciniglia prospera, e fare attenzione a innaffiare e ventilare le piante perché aridità, mancanza di areazione e scarsità di luce sono condizioni di vita eccellenti per la Cocciniglia. Tutto il periodo moderato e caldo è ideale per la propagazione della Cocciniglia.
Il Punteruolo rosso è un coleottero originario dell'Asia ed è un parassita dannoso per molte specie di piante, tra cui soprattutto le palme. Il Punteruolo rosso è talmente dannoso che alcune Regioni, tra cui la Toscana, hanno adottato veri e propri protocolli d'azione contro di esso. Oltre alle palme da cocco, da olio, americana, cinese, da succo e nana, ovvero quasi tutti i tipi conosciuti, il Punteruolo rosso attacca anche l'aloe e la canna da zucchero. L'infestazione causata dal Punteruolo rosso può essere a lungo asintomatica. L'insetto si inserisce all'interno della pianta e spesso non è visibile. Il primo sintomo esterno è il fatto che la chioma si rovescia "ad ombrello aperto" e può arrivare anche a perdere tutta la chioma. I rimedi contro il Punteruolo rosso sono molto complessi poiché si tratta di un parassita che si muove velocemente e può arrivare ad infestare contemporaneamente una porzione enorme della superficie totale della pianta. La prevenzione sembra ad oggi essere la cura migliore; è consigliabile quindi monitorare le piante e, al primo accenno, procedere con antiparassitari sintomi. I metodi più naturali conto il Punteruolo rosso non sembrano avere alcun successo. È in fase di sperimentazione una tecnica di attacco attraverso virus specifici cosparsi sulla pianta ma ancora non è utilizzabile.
La Minatrice serpentina degli agrumi è un lepidottero diffuso ovunque ma solo recentemente giunto in Italia. Dal 1994 l'Italia combatte contro questo parassita che attacca soprattutto, appunto, i legumi, ma anche le leguminose, i salici e numerose altre famiglie vegetali. La Minatrice serpentina, individuata dapprima in Sardegna, nel 1995 si era già diffusa in Sicilia ed in Calabria, proprio in virtù del fatto che ama nutrirsi di piante che prediligono climi caldi. L'aspetto esteriore dell'esemplare adulto è quello di una farfallina bianco-argentate, frangiate, con una macchiolina nera all'apice. La larva, invece, è giallo-verdastra. I sintomi del contagio da Minatrice serpentina sono: rigonfiamento della pagina inferiore delle foglie, in cui la larva si sviluppa, e che divengono marroni a causa delle feci depositate proprio dalla Minatrice serpentina. Le foglie colpite appaiono indebolite anche sulla pagina superiore e ripiegate verso il basso.
Il metodo migliore per combattere la Minatrice serpentina è un antiparassitario naturale noto con il nome di Olio di Neem, di cui in commercio si trovano diverse marche. Questo insetticida ha una durata nel tempo che consente di utilizzarlo come metodo preventivo all'inizio della stagione calda, così da colpire le larve della Minatrice serpentina.
La Mosca mediterranea della frutta, detta più comunemente Mosca della frutta, è un insetto fitofago, ossia che si nutre di vegetali. La sua larva si sviluppa direttamente all'interno di molti frutti e li consuma dall'interno. La Mosca della frutta è considerata dagli agronomi uno dei nemici più temibili nella coltivazione stiva di frutta. È un animale infestante che può arrivare a distruggere fino al 100% di un raccolto. In Italia le specie più aggredite sono il pesco, l'albicocco, il fico, il caco, il melo, il pero, la fragola, il kiwi ed il nespolo del Giappone. Possiamo affermare, quindi, che la Mosca della frutta è davvero un nemico agguerrito per la produzione di frutta in Italia.
La soluzione chimica è far penetrare l'insetticida fin dentro il frutto in modo da distruggere le larve di Mosca della frutta appena si formano. Se si attende troppo, infatti, il frutto sarà già stato eroso dall'interno. Un'altra soluzione chimica è attirare gli esemplari adulti in trappole cromatiche, così da ridurre il numero di cove ma è comunque una soluzione onerosa e poco funzionante. La lotta bio tecnica, invece, prevede di inserire nell'ambiente un numero rilevante di maschi sterili, così da ridurre pin piano la proliferazione. Questa soluzione è quella a minore impatto ambientale ed è sempre più seguita ma per adesso i risultati sulla diffusione della Mosca della frutta non sempre sono incoraggianti.
La Drosophila, o Moscerino della frutta e dell'aceto, è uno degli insetti più studiati in biologia perché è facilmente conservabile in laboratorio ed ha un ciclo vitale brevissimo, non superiore alle due settimane. Il Moscerino della frutta è lungo circa 3 mm in fase adulta. Attacca soprattutto la frutta in stato di fermentazione. Le uova di Moscerino della frutta si schiudono a 24 ore dalla deposizione e crescono per cinque giorni a spese della frutta su cui si attaccano decomponendo gli zuccheri di cui è composta. Se abbiamo un solo albero o comunque poche piante, per debellare il Moscerino della frutta conviene ricorrere a soluzioni biologiche: la più semplice è inserire in una bottiglia, in cui avremo inserito un imbuto di carta, della frutta e lasciare che fermenti. Il Moscerino della frutta verrà attratto dall'odore e rimarrà intrappolato nella bottiglia. Se invece abbiamo un frutteto, non affidiamoci a soluzioni troppo blande e sconfiggiamo subito il Moscerino della frutta con insetticidi validi; soltanto in fase di mantenimento potremo ricorrere a soluzioni non invasive. Una volta insediatosi, infatti, il Moscerino della frutta è difficile da debellare.
La Processionaria, conosciuta anche come Processionaria del Pino, è diffusa in Europa, Asia ed Africa. Nella forma adulta, quando diventa una farfallina triangolare bianco-grigiastra, è altamente distruttiva perché priva i pini delle foglie e pian piano li uccide. Nella fase larvale, invece, la Processionaria si presenta come un bruco peloso e sprigiona una polvere altamente urticante per l'uomo. Nella forma adulta la Processionaria è un lepidottero notturno e difficilmente entra nelle case; nella forma larvale, invece, forma delle code che ricordano una processione, da cui il nome, e di trova generalmente intorno ai pini o sulle loro fronde.
In Italia da circa venti anni è obbligatoria la disinfestazione dalla Processionaria nelle aree pubbliche; rimane il problema nei terreni privati. Il metodo più innocuo per debellarla è quello di distruggere i nidi contenenti le larve. Per far ciò è necessario coprirsi completamente onde evitare il prurito causato dalla Processionaria. Per grandi appezzamenti di terra, di solito si usano concimi chimici, che devono essere consigliati da esperti.
Nessun commento:
Posta un commento