VERDE TIME

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martedì 31 ottobre 2017

IL PIACERE DEL GIARDINAGGIO IN AUTUNNO


Per chi ama i fiori e la natura, l’autunno è forse il momento più bello: i colori sono intensi e il momento del riposo invernale può essere visto non come la fine, bensì come l’inizio di un nuovo ciclo stagionale.
Balcone e giardino non vanno abbandonati: basta poco per renderli affascinanti e capaci di farci guardare all’estate senza nostalgia, vivendo pienamente i piaceri del momento, suggestivo ed emozionante.
  • Mentre decorate gli spazi esterni non dimenticate di dedicare attenzione all’orto, anche in vaso, piantando verdure che non temono il freddo. Per ottenere ortaggi genuini, orientatevi al biologico utilizzando i substrati bio e concimando ora con lo stallatico in pellet bio, il metodo migliore per creare fertilità nel suolo (anche nelle aiuole, sotto i cespugli, siepi e ai piedi degli alberi).
  • Mantenete pulito il manto erboso perché le foglie cadute sull’erba, anche se suggestive, marciscono e danneggiano l’erba; nutrite il manto erboso per renderlo più robusto, in grado di rispondere meglio alle avversità stagionali.
  • Prevedete la protezione delle piante in balcone e in giardino, e non lasciatevi influenzare dal fatto che negli scorsi due inverni le temperature non sono state così rigide: molte piante “cedono” sotto gli 0 °C soprattutto in presenza di elevata umidità e del persistere a lungo del freddo.

lunedì 30 ottobre 2017

LAVORARE IL TERRENO IN AUTUNNO



Novembre coincide con le ultime fioriture e le raccolte finali di frutti e ortaggi: e il giardiniere è portato a pensare di 
riposarsi, finalmente! Niente di più sbagliato: questo mese porta anche con sé l’ultimissima faticaccia dell’annata, la lavorazione del terreno, dopo la quale effettivamente il giardiniere può mettersi in panciolle. 
PER MIGLIORARE IL SUOLO
Partiamo dall’ultima domanda, che è retorica: ovviamente non basta in assoluto, perché, se per un albero o un arbusto di taglia media la creazione della buca è sufficiente, per le piante erbacee, quelle da orto e il prato non può essere abbastanza. La terra, infatti, deve essere lavorata innanzitutto per rompere la crosta superficiale (o “suola di lavorazione”) che si forma ogni anno. Poi, secondo il giardinaggio tradizionale, per rimescolare gli strati più superficiali con quelli più profondi, in modo da rimiscelare gli elementi nutritivi e la granulometria (ossia lo scheletro del terreno, cioè le particelle di sabbia, ghiaia, limo, sassolini ecc.) del suolo.
Quindi per decompattare la terra, indurita dalle coltivazioni o dal calpestamento, e incorporarvi nel contempo buone quantità d’aria, in modo da renderla soffice. E anche per aggiungere sostanze nutritive (concimi) o correttive (per migliorare la struttura del suolo o modificarne la natura chimica) fino in profondità. Infine per sminuzzare le zolle, in modo che le particelle finissime siano più accoglienti per le radici delle nuove piante e non le danneggino.
Ma perché proprio adesso, tutta questa corvée? Paradossalmente, per dimezzare la fatica e il tempo: se la terra viene lavorata tra la metà di ottobre e quella di dicembre, a seconda delle zone e del termine della coltura precedente, basterà un solo passaggio di lavoro, perché il resto dell’opera verrà compiuto senza alcuno sforzo da parte del giardiniere, a opera delle intemperie invernali. Sarà infatti l’alternanza tra freddo (o gelate) notturno e tepore diurno, tra piogge intense, nevicate e manto nevoso, giornate asciutte, in un mix perfetto, a operare un’ulteriore lavorazione, sminuzzando le particelle di terra, mescolandole alle parti solide, rendendole friabili e accoglienti, sciogliendo il concime e miscelando le sostanze nutritive alla terra. Al termine, tra la metà di febbraio e quella di aprile, il suolo sarà in perfetto equilibrio, e basterà una leggera, e poco faticosa, lavorazione superficiale per ottenere un letto di semina o di piantagione assolutamente perfetto.
QUANDO PROCEDERE
Tra metà ottobre e metà dicembre, tutte le parcelle di terreno che via via si liberano da piante erbacee o da orto vanno lavorate; così come va lavorato l’intero terreno destinato a un nuovo giardino, tappeto erboso, orto, frutteto.
Il suolo non deve essere gelato: l’avvertenza vale soprattutto per le zone di montagna, dove già a fine ottobre la terra può congelarsi a 10 cm di profondità. La terra, inoltre, deve essere “in tempera”, cioè né troppo asciutta (si polverizzerebbe), né troppo umida (sarebbe impossibile da penetrare, appiccicandosi alla vanga oltre che alle suole delle scarpe): prendendo in mano una noce di terra, dovete riuscire a formare una pallina che non si appiccica alle dita. La giornata perfetta è ovviamente asciutta, più o meno soleggiata, non troppo fredda. Le fasi lunari, invece, non hanno alcuna influenza sulle lavorazioni della terra, che possono essere svolte indifferentemente in luna calante o crescente.
IN GENERALE, COME SI FA
Quando la coltura si esaurisce, il primo passo consiste nel rimuovere tutti i residui delle piante morte o comunque a fine ciclo: è vero che, reincorporati alla terra, apporterebbero preziosa sostanza organica, ma anche – eventualmente – spore (“semi”) di funghi parassiti o uova di insetti che facilmente hanno infestato le piante durante la bella stagione. Quindi, meglio rimuovere il tutto con cura, gettandolo tra i rifiuti organici (non nella compostiera casalinga). Quindi si distribuiscono il concime e/o le sostanze correttive (vedi oltre) da incorporare alla terra.
Poi si passa all’apertura del terreno, da effettuarsi normalmente con una vanga, oppure con una zappa su terreni duri e compatti o sassosi, o con una motozappa su vaste estensioni (oltre 100 mq). Se il suolo viene lavorato ogni anno e andrà a ospitare piante erbacee o da orto, è sufficiente incidere fino a 20, massimo 30 cm di profondità, sollevando la terra in modo da romperla e rimescolarla. Se invece si tratta di un terreno incolto, sarebbe veramente meglio arrivare sino a 50-60 cm di profondità, anche per spezzare le radici delle malerbe esistenti: è un tipo di lavorazione da effettuare solo a macchina, preferibilmente con una motozappa professionale. Nel caso di singole buche per arbusti o alberi, la profondità è invece di 30-50 cm a seconda delle dimensioni della pianta da mettere a dimora (vedi Giardinaggio n. 9/2013). Questa accurata lavorazione autunnale viene definita “lavorazione di fondo”, proprio perché si spinge in profondità e rappresenta la base per le successive operazioni, più superficiali.
Durante la lavorazione e nei mesi successivi, evitate di calpestare la terra lavorata (vedi scheda I nostri consigli). Se proprio lo dovete fare più volte, al termine rilavorate le zolle con un sarchiatore o un erpice nei primi 5-8 cm per favorirne l’aerazione. In primavera, sarà sufficiente passare il sarchiatore su superfici molto piccole, il rastrello su estensioni un po’ più grandi, e la fresa se invece la lavorazione è stata profonda e su grandi dimensioni di terreno.
IN GIARDINO
Se la lavorazione riguarda l’impianto di un intero nuovo giardino dopo una ristrutturazione edile, il primo passo consiste nell’eliminazione accuratissima di tutti i residui di laterizi, plastiche e altri rifiuti da cantiere. Segue, preferibilmente, l’asportazione dei 20-30 cm più superficiali di terra, sicuramente compattata e rovinata da calpestamento e sostanze varie. Questa va sostituita con altri 20-30 cm di buona terra di riporto (quella migliore è scura o rossa, è morbida e “sa di terra”, oltre a costare un po’), alla quale va mescolato il concime man mano che viene versata sul terreno, in modo che, con il successivo spargimento, venga ben mescolato al substrato. Lo spargimento si effettua con il rastrello e, con l’eccezione della porzione destinata a tappeto erboso, la terra non va rullata.
Nei giardini preesistenti, sulle singole aiuole a fine ciclo, dopo aver eliminato i residui delle piante morenti, distribuite il concime e lavorate subito la terra a 20 cm di profondità con la vanga o la motozappa.
Per realizzare una nuova siepe o sostituirne una vecchia, invece, è necessario lavorare una striscia di terreno larga 50 cm e profonda altrettanto, per la lunghezza desiderata, preferibilmente con la motozappa; durante la lavorazione vanno asportati tutti i residui di radici degli arbusti precedenti; la messa a dimora delle nuove piante avverrà in primavera.
PER IL NUOVO PRATO
Per realizzare un nuovo manto erboso, se si parte dalla fine del cantiere edile, valgono le indicazioni già date per il nuovo giardino, terminando con una buona rullatura (rullo da almeno 50 kg) per pressare grossolanamente la nuova terra. In primavera si passerà con il rastrello su piccole superfici e con la fresa su quelle più estese, per livellare il terreno appena prima della semina.
Se invece si vuole sostituire un prato ormai esaurito o infestato, è bene asportare i primi 10 cm di terra (con tutte le erbe preesistenti e la maggior quantità di radici), sostituendola con altrettanta terra per tappeto erboso. Poi si spiana grossolanamente il substrato, si distribuiscono il concime e/o le sostanze correttive e si passa più volte con una motozappa o motocoltivatore fino a 15-20 cm di profondità, avendo cura di eliminare eventuali detriti, pietre e radici che emergono man mano. In primavera si procederà come sopra.
NELL’ORTO È FONDAMENTALE
Nella zona destinata alle piante orticole, il perfetto equilibrio del terreno è indispensabile, se si vogliono ottenere buoni e abbondanti ortaggi. La terra deve essere morbida, priva di sassi o detriti di vario genere, profonda, fertile e di medio impasto (quindi né compatta né sciolta). Anche in questo caso, il tipo di lavorazione varia a seconda del passato dell’appezzamento.
Se l’area era già destinata a orto, basta una lavorazione superficiale (20 cm) con la zappa – dopo aver distribuito il concime e/o i correttivi – e un livellamento per allestire il letto di semina o trapianto.
Se si tratta di una zona incolta, è indispensabile eliminare le erbacce, a mano (scerbatura), con la fresa, con la vanga o, per i meno ecologici, con un diserbante fogliare non residuale; e poi lavorare il suolo con una motozappa fino a 30 cm di profondità, dopo aver incorporato i soliti concimi e/o correttivi.
Se infine il luogo è servito come cantiere, è indispensabile sbancare fino ad almeno 50 cm di profondità e riportare un buon terriccio fertile.
NULLA NEL FRUTTETO
L’area adibita a frutteto familiare si salva dalle lavorazioni del terreno perché è di gran lunga preferibile mantenerla costantemente inerbita. I vantaggi dell’erba sono molti: il frutteto è praticabile anche in periodi dell’anno molto piovosi, l’erba arricchisce il suolo di sostanza organica (anche per la presenza di lombrichi) e lo mantiene fresco, limita lo sviluppo in profondità delle radici degli alberi e perciò rende più efficace l’impiego del concime, e soprattutto evita i danni ai tronchi e alle radici causati dalle lavorazioni meccaniche.
Se il frutteto è un nuovo impianto su terreno già inerbito, la lavorazione del terreno si limita alle buche di piantagione (di almeno 50 cm di profondità).
Se invece il suolo è nudo perché è di riporto a seguito del solito cantiere edile, va coperto d’erba con un miscuglio di graminacee e leguminose, scegliendo specie a ridotto sviluppo radicale, limitate necessità idriche e buona durata nel tempo. La semina va effettuata a inizio autunno o in primavera, mescolando con sabbia fine e ben asciutta il seme, che è di piccole dimensioni, in modo da ripartirlo nel modo più uniforme possibile.
In ogni caso, il prato deve essere falciato tre volte l’anno, in primavera prima della fioritura delle erbe spontanee (così le api visiteranno solo i fiori degli alberi da frutto), estate e inizio autunno.

domenica 29 ottobre 2017

RACCOGLIERE E RIUTILIZZARE LE FOGLIE AUTUNNALI



Giardino e terrazzo meritano un'attenta pulizia e una accurata raccolta delle foglie prima del riposo invernale: è un modo importante per conservare la salute e la bellezza delle piante e del prato.
Il grosso del lavoro di pulizia autunnale in giardino è dato dalla raccolta delle foglie, che incominciano a cadere dagli alberi e dagli arbusti caducifogli tra la metà di settembre e novembre, il mese in cui maggiormente giardini e terrazzi vengono invasi dalle foglie cadute. La caduta avviene a più riprese: questo significa che anche gli interventi di raccolta vanno ripetuti più volte, possibilmente una volta a settimana in modo da evitare un eccessivo accumulo.
Per radunare il fogliame possono bastare la ramazza di saggina per le superfici pavimentate e il rastrello a denti fitti per l’erba.La raccolta può essere facilitata dall’uso di una carriola che si inclina fino a terra come se fosse una grande paletta, o di pratici sacchi raccoglifoglie che rimangono aperti e ben tesi per convogliare i residui al loro interno. Il fogliame raccolto può essere aggiunto al cumulo del compost per ottenere un buon terriccio oppure smaltito nei cassonetti dei rifiuti organici o conferito agli appositi punti di raccolta ormai presenti in tutti i Comuni o nei comprensori comunali.
Le foglie e i residui vegetali devono essere raccolti dalle pavimentazioni e dal tappeto erboso, che si rovinano quando le foglie vi marciscono sopra. Sulle aiuole si può lasciare un sottile strato (4- 5 cm al massimo) di foglie secche, che serve come pacciamatura per proteggere il piede e le radici delle piante perenni. Se volete favorire la presenza di animaletti selvatici insettivori, come i ricci, e di insetti utili come coccinelle e crisope, lasciate un cumulo di pietre, rametti, foglie e terriccio in un punto tranquillo del giardino. Se ci sono aree di terreno nudo, copritele con foglie fermate da una rete o un velo di non-tessuto: mantengono la fertilità del suolo e ne evitano il depauperamento dello strato superficiale a causa del vento e del sole.
Quando il giardino è medio-grande (da 300 metri quadri in su) è consigliabile l’acquisto di un soffiatoreaspiratore, macchina simile a un aspirapolvere che risolve il problema della pulizia di vialetti, piazzole e prato.  Si tratta di una macchina elettrica o a scoppio, dotata di un sistema che genera movimento d’aria ad alta velocità: una sorta di gigantesco phon che soffia verso l’esterno un getto potente e direzionale. Quasi tutti i modelli in commercio sono muniti di un convertitore che produce un movimento aspirante: l’aria, vorticando ad alta velocità, convoglia foglie e detriti all’interno di un sacco di raccolta. Il corpo macchina dei modelli più evoluti contiene un sistema di triturazione a turbina, attraverso il quale passano le foglie e i detriti, che vengono sminuzzati; il volume viene ridotto fino all’80-90%. Si ottiene un materiale che si smaltisce con comodità nella raccolta differenziata o nel compost. Esistono modelli da portare a spalla o a spinta, per grandi spazi.
IL SOFFIATORE-ASPIRATORE: COMODO TUTTO L'ANNO
Il periodo prevalente di impiego del soffiatoreaspiratore è l’autunno, ma è utile tutto l’anno: molti sempreverdi rinnovano il fogliame in primavera (per esempio pini e abeti) e in estate. I modelli piccoli e leggeri, soprattutto se a scoppio e quindi senza cavo da trascinarsi dietro, sono molto pratici per la pulizia di vialetti, parcheggi, marciapiedi e aree di sosta in qualsiasi periodo dell'anno. Assicuratevi che il modello scelto sia dotato di bocchetta munita di raschietto per rimuovere anche le foglie bagnate.
IL COMPOSTAGGIO FATTO IN CASA
Imparare a riciclare a livello domestico gli scarti vegetali del giardino, e in particolare le foglie dell’autunno, i resti della potatura e lo sfalcio del prato, è cosa facile e alla portata di tutti. Questi resti vegetali, infatti, possono essere tritati e, una volta ridotti in briciole e scaglie più o meno grosse, vanno messi in un contenitore detto composter, grossa scatola in materiale plastico costruito in modo tale da favorire il processo biologico di fermentazione e decomposizione. Se il compostaggio viene fatto nel modo corretto, non emana alcun odore e quindi non costituisce un problema anche se vivete in città. Dopo alcuni mesi, dal contenitore avrete un terriccio fertile, ricco di valore nutritivo e del tutto naturale.

sabato 28 ottobre 2017

LE MILLE IDEE VERDE TIME



CONSIGLI PER ARREDARE IL BAGNO CON PIANTE E FIORI
Per rendere più vivaci le nostre case, capita spesso di pensare alla cura delle piante d’appartamento ma avete mai pensato di arredare il vostro bagno con la natura?
Fiori e piccoli arbusti possono rendere questo ambiente ricco di colori e di profumi!
Molte persone utilizzano piante finte per paura che l’umidità possa rovinare quelle vere ma bisogna considerare che esistono molte specie che necessitano proprio di ambienti umidi. Per esempio molto indicata è il Capelvenere, che può essere posizionata semplicemente mensole.
Molto adatte per il bagno sono le piante di origine tropicale e le piante sempreverdi. Certamente quelle appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae amano l’umidità ma soprattutto presentano splendidi fiori. Oltre ad essere ornamentali, con i loro profumi hanno influssi positivi sulla nostra mente.
Deliziosa è la Monstera (famiglia delle Araceae), una pianta rampicante perenne e sempreverde che non necessita di molta luce oppure la Dracena, ottima se il vostro bagno è molto luminoso; basterà posizionarla a terra la pianta in un angolo ben illuminato e lontano dalle correnti d’aria. Molto amato è anche il Bambù della Fortuna.
Per dei frizzanti tocchi di colore suggerisco : le Kalanchoe, lo Spatifillo o le piante bulbose come i Narcisi, i Tulipani ed i Muscari dal tenue profumo somigliante a quello del muschio di alcune varietà.
Qualunque siano le vostre preferenze, ricordate che è bene non esagerare con il numero di piante per non soffocare troppo l’ambiente del bagno che in genere non è mai molto grande. Cercate di posizionarle in un punto strategico in modo che non siano di intralcio ma che siano comunque facilmente visibile, volendo anche appese al soffitto.

venerdì 27 ottobre 2017

LE MILLE IDEE VERDE TIME


ZENZERO : PROPRIETA' BENEFICHE E COLTIVAZIONE

Lo Zenzero è pianta officinale originaria dell’Asia orientale e appartenente alla famiglia delle Zinziberacee.
Oltre a poter essere utilizzato in cucina per la preparazione di zuppe, piatti a base di pesce, verdure, dolci e ottime centrifughe, lo zenzero è un alimento prezioso in grado di alleviare numerosi disturbi comuni.
E’ un cibo afrodisiaco, ha la capacità di migliorare la digestione, calmare la nausea, riscalda il corpo in caso di brividi di freddo e alleviare il raffreddore. Grazie alle sue proprietà lo zenzero libera le vie respiratorie, basta preparare una semplice bevanda orientale lasciando in infusione per 5-8 minuti delle fettine di zenzero in acqua bollente.
Per averne lo zenzero sempre fresco vi suggeriamo due possibilità per coltivarlo in giardino oppure in vaso. Questo tubero è molto semplice da coltivare, va piantato da fine inverno ad inizio estate e non necessita di cure assiduo. Unica accortezza: lo zenzero non sopporta il freddo, se la temperatura scende sotto i 10°C bisogna proteggerlo (se è in vaso basterà trasferirlo in casa).
LO ZENZERO IN VASO
Procurarsi una radice di zenzero fresco, ne basta un pezzo grande quanto un dito da acquistare al supermercato o dal fruttivendolo, e lasciarla a bagno in acqua tiepida per una notte. Scegliere un vaso dal diametro di 40 cm e profondo 30 cm e riempirlo con del terriccio composto da buon compost e terreno sabbioso.
I rizomi, fino a tre, vanno piantati a circa 10 cm di profondità, con i germogli di crescita verso l’alto.
Inizialmente non va innaffia molto mentre si può aumentare la dose di acqua alla comparsa dei primi germogli. In inverno invece il terriccio va mantenuto asciutto.
In poco meno di un anno la pianta di zenzero dovrebbe essere matura quindi sarà possibile scavare i nuovi germogli, che nascono dal rizoma principale, per utilizzarli in cucina o trapiantarli nuovamente.
LO ZENZERO IN TERRA
Come sopra, procurarsi una radice di zenzero fresco e lasciarla a bagno in acqua tiepida per una notte.
Per piantare i rizomi in giardino scegliere una zona dal terreno ricco, drenato e al riparo dal vento. La radice di zenzero va piantata con le gemme verso l’alto. Il resto delle procedure da seguire sono le stesse della messa a dimora in vaso.

giovedì 26 ottobre 2017

LE MILLE IDEE VERDE TIME






LA CURCUMA: LA SPEZIA DEL BENESSERE E DELLA GIOVINEZZA


Definita lo “zafferano delle Indie”, amata per il suo sapore intenso ed il colore giallo oro caldo, la Curcuma ha dei notevoli pregi non solo in cucina: questa spezia orientale fa bene contro il diabete, il colesterolo altol’obesità ed ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Per godere di tutti questi benefici, la Curcuma può essere utilizzata in cucina nella preparazione di pasta o riso, per rendere più particolari i piatti a base di carni bianche, pesce oppure per preparare sfiziose insalate, salse e verdure bollite. Va detto che il suo sapore è molto particolare pertanto, per chi non conosce bene questa spezia, è preferibile aggiungerla nei piatti a piccole dosi e assaggiare!
ALCUNE INFORMAZIONI
La Curcuma appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, è originaria delle zone tropicali ed è principalmente diffusa in Asia e in Australia. Ne esistono molte varietà, circa 80, ma dalle nostre parti se ne coltivano solo alcune specie. Come spezia si vende pura in polvere ma la si trova spesso come ingrediente principale del curry.
LA CURCUMA PUÒ ESSERE COLTIVATA IN CASA
Per coltivare la Curcuma in casa basta procurarsi la radice e preparare un vaso con del terreno rinforzato con il compost. La stagione migliore per piantare i rizomi è la primavera ma, se riparati da vento diretto o da temperature al di sotto di 12°, possono essere piantati tutto l’anno. Durante l’estate va innaffiata spesso evitando però i ristagni d’acqua.
Quand’è che si raccoglie la Curcuma? Quando la pianta si seccherà è il momento giusto per prendere la radice e per essiccarla in un luogo asciutto e ventilato. Passato circa un mese, la Curcuma va ridotta in polvere anche attraverso un semplice robot da cucina.
SPEZIA DELLA GIOVINEZZA
Che la Curcuma fosse un’ottima alleata per la bellezza della pelle è noto da millenni: agisce su eczemi e acne e può essere usata in ambito cosmetico come seboregolatore e lenitivo grazie alle sue proprietà antibatteriche.
Maschera per il viso
Cosa serve:
1 cucchiaio di Curcuma in polvere
3 cucchiai di Farina di Ceci
1 cucchiaio di Olio di Mandorle dolci o di Cocco
1 cucchiaio di Yogurt
Miscelare in una ciotolina la Curcuma con la farina di ceci poi aggiungere l’olio e lo yogurt un pò alla volta: questo vi permetterà di trovare la giusta consistenza per spalmare il composto sulla pelle. Questa crema va applicata su viso e collo facendo molta attenzione al contorno occhi, va tenuta per 15 minuti e risciacquata con acqua fredda. Il risultato sarà una pelle luminosa e fresca.
ALIMENTAZIONE QUOTIDIANA
La Curcuma può essere integrata nell’alimentazione di tutti i giorni. La quantità ideale corrisponde a circa 2 cucchiaini da caffè al giorno. L’idea in più: utilizzatela aggiunta all’olio extra vergine di oliva come condimento da portare in tavola.
Golden Milk
Questa bevanda curativa fa parte della tradizione ayurvedica ed è semplicissima da preparare. Ottima per chi soffre di dolori articolari e muscolari, per potenziare il sistema immunitario e per migliorare il metabolismo. Può essere assunta tutti i giorni, al mattino, anche per un mese.
Basta miscelare insieme questi ingredienti:
1 cucchiaio di Curcuma
Poca Acqua
1 tazza di Latte vaccino oppure latte vegetale (tipo di mandorle, di riso,…)
1 cucchiaino di Olio di Mandorle Dolci
Miele

LE MILLE IDEE VERDE TIME



SEMPLICI CONSIGLI PER PULIRE LE PIANTE IN CASA

Le piante in casa sono quel tocco in più capace di ornare stanze ed ambienti ma soprattutto sono in grado di mettere il buonumore. Ma per mantenere la loro luminosità bisogna prendersene molta cura: le foglie delle piante d’appartamento devono essere pulite con una certa frequenza perché sopra tende a depositarcisi la polvere che, oltre ad opacizzarle, rende più difficoltoso il processo della fotosintesi. Con qualche semplice accortezza, sarà facile mantenere piante e foglie fresche e molto rigogliose.

IL RISCIACQUO

Per non avere la sporcizia sulle foglie di piccoli arbusti d’appartamento, basta fare un normale risciacquoed il miglior ingrediente per questa azione è l’acqua, meglio se tiepida. Evitare l’uso di acqua fredda ci tutela dal creare inutili shock alle radici. Ricordiamoci che quasi tutte le piante d’appartamento provengono dai tropici e sono quindi abituate a piogge calde. Altra accortezza è pulire le foglie lontano dalla luce diretta del sole che potrebbe bruciare il fogliame. Il risciacquo di piccoli arbusti potrebbe essere fatto direttamente sotto il rubinetto con un getto leggero mentre per grandi piante basta vaporizzare l’acqua sulle singole foglie.

UN PANNO UMIDO COME ALTERNATIVA

Se non avete un vaporizzatore a disposizione, per pulire le foglie grandi è possibile passare un panno inumidito in acqua tiepida. I tovaglioli di carta e gli asciugamani di spugna potrebbero essere leggermente abrasivi. L’ideale sarebbe scegliere un panno molto liscio tipo gli stracci ricavati da vecchie T-shirt.

FOGLIE PELOSETTE

Per pulire le foglie rugose o pelosette, invece, vanno usate delle spazzoline dalle setole molto morbide, oppure un classico pennello da pittura sempre a setole morbide. Senza acqua né altri liquidi, ma solo con leggere spazzolate, otterrete un buon risultato.

PIANTE GRASSE

Le piante grasse sono più complicate da pulire perché se hanno le spine non permettono il passaggio di un panno. Un buon modo è quello di passare l’aria fredda dell’asciugacapelli ad una distanza di almeno 20 centimetri dalla pianta stessa utilizzando esclusivamente aria fredda. Se le piante succulente hanno le foglioline carnose, quindi senza spine, è possibile spolverarle utilizzando un normale pennellino morbido come detto sopra.
Ultimo consiglio. Molti suggeriscono di pulire le foglie con un panno imbevuto di birra o con olio ma questo rischia di ostruire ancora di più i pori delle foglie oltre che a farle riempire di polvere che tenderà ad appiccicarsi su di esse.

mercoledì 25 ottobre 2017

LE MILLE IDEE VERDE TIME



COLORI D'AUTUNNO : LA ZUCCA

La zucca è indiscutibilmente la regina dell’autunno. Dalla polpa giallo-arancio, dal gusto dolce e vellutato, è una fonte preziosa di fibre e di vitamina C. Scopriamo insieme come utilizzarla.

LA ZUCCA IN CUCINA.

Innanzi tutto, vediamo come scegliere una buona zucca: se la acquistiamo al supermercato è importante controllare che sia fresca, ben matura e senza ammaccature. Se ci “bussiamo” deve produrre un suono sordo e il picciolo deve essere ben attaccato alla zucca. Se la acquistiamo a fette, dobbiamo controllare che la parte interna non sia eccessivamente asciutta.
Se, invece, abbiamo una zucca intera, possiamo conservarla per tutto l’inverno mantenendola in un ambiente fresco e buio. Quando l‘apriamo va disposta in frigorifero o, se la puliamo attentamente, possiamo tagliarla a dadini e conservarla nel congelatore.
Con la zucca ci si può cucinare un po’ di tutto: dall’antipasto, alle zuppe, al contorno, fino al dolce; famosissimo è il Pumpkin Pie, un dolcetto americano che la vede come protagonista assoluta.
Forse non tutti sanno che anche i fiori di zucca, come quelli di zucchina, sono commestibili.
fiori di zucchina, che generalmente sono venduti al supermercato, hanno petali più appuntiti, un colore più tendente all’arancio e non hanno
odore. I fiori di zucca, invece, sono profumati e sono leggermente più minuti. Apparentemente il sapore non cambia.
Se avete l’opportunità di cogliere i fiori di zucca in un orto, dovete sapere che sia la zucca che la zucchina producono fiori femminili e maschili. Entrambi sono commestibili, ma generalmente si preferisce cogliere i fiori maschili (lasciandone comunque qualcuno per far avvenire l’impollinazione), mentre i fiori femminili vengono raccolti eventualmente dopo l’appassimento, se sono ancora appetibili.
Come distinguere il sesso dei fiori? Quello femminile è attaccato all’ovario (zucca o zucchina), a differenza del fiore maschile che è attaccato allo stelo. I fiori devono essere raccolti quando sono aperti, cioè alle prime ore del mattino, e devono essere consumati velocemente in quanto non si mantengono molto in frigorifero.

LA ZUCCA IN COSMESI.

Possiamo preparare facilmente una maschera di bellezza: ne gioveranno tutti i tipi di pelle, soprattutto quella grassa, e le restituirà tonicità e lucentezza. Basta schiacciare un po’ di zucca cruda, una manciata di semi, del miele e applicare l’impasto sul viso. Lasciamo l’impasto in posa per qualche minuto.

LA ZUCCA COME ORNAMENTO: idee creative per la casa.

Alcune tipologie di zucche sono considerate esclusivamente decorative e ormai sono vendute un po’ ovunque. Dalle forme e dimensioni più varie, se fatte seccare correttamente si possono utilizzare per abbellire gli ambienti di casa.
Come far seccare la zucca?
Per un primo esperimento, prendiamo una zucca ornamentale non troppo grande. Per non farla marcire basta appenderla per il picciolo in modo da far respirare tutti i lati. Si consiglia di lasciarla così appesa per più di un mese. Quando siamo sicuri che si sia essiccata, possiamo passare una mano di vernice trasparente per fissare il colore.
Quando la zucca sarà pronta, ecco come possiamo utilizzarla:
– come centrotavola o segnaposto disposta in un vaso in vetro o semplicemente sul tavolo;
– appoggiata accanto a una pianta;
– come porta candela insieme a foglie, pigne ed altri elementi autunnali;
– possiamo creare una composizione di più zucche per abbellire il balcone o il giardino;
– se svuotata ed essiccata, può diventare un contenitore o un vaso per fiori.
Infine, perchè non divertirsi un po‘ e realizzare, magari in compagnia di bambini, l’ormai famosissima zucca di Halloween?
Ecco come farla in pochi step:
1. Procuriamoci un coltello affilato e un cucchiaio. Tagliamo la parte superiore della zucca e scaviamo l’interno.
2. Eliminiamo la polpa e i semi (ricordiamoci che non tutte le zucche sono commestibili); la base deve essere il più piatta possibile per disporre in seguito la candela.
3. Asciughiamo con uno strofinaccio la parte interna della zucca.
4. Una volta svuotata, disegnamo con un pennarello la faccia della zucca ed incidiamola con un cutter.
5. Se abbiamo l’opportunità sarebbe meglio far asciugare la zucca, almeno per una notte, sul davanzale delle finestra.
In alternativa all’incisione con il cutter, possiamo semplicemente dipingere la zucca con dei colori a tempera.

martedì 24 ottobre 2017

LE MILLE IDEE VERDE TIME


SOLUZIONI NATURALI CONTRO GLI INSETTI
In giardino…
Una delle piante più famose è sicuramente la citronella, oltre ad essere coltivata per scopo ornamentale, è l’anti-zanzara per eccellenza! È capace di emanare un odore fortissimo. Se sistemata nelle vicinanze di un tavolo o nei pressi di un camminamento, ti protegge durante i momenti di relax.
Anche il geranio citronella è un arbusto che, come suggerisce il nome, sprigiona un odore simile alla citronella ed è capace di allontanare api e mosche (durante la stagione invernale ricordati però di proteggerla dal freddo!).
La calendula è nota per attirare gli “insetti buoni” come i sirfidi, ma forse non sai che i suoi fiori colorati tengono anche lontano le zanzare che detestano il profumo dei suoi petali!
La lavanda, molto conosciuta per i suoi fiori colorati e il profumo intenso, allontana le mosche: puoi disporla ovunque, purché lontana dai ristagni d’acqua. In alternativa, puoi anche raccogliere i fiori della lavanda, farli seccare, realizzare i classici sacchetti di stoffa per il guardaroba: saranno un deterrente per le tarme.
L’incenso e la monarda, che hanno un odore simile, non solo allontanano le zanzare, ma crescono in fretta e si adattano facilmente a qualsiasi terreno.
Sul balcone…
Se non hai molto spazio a disposizione, ma, per esempio, hai un balcone o davanzale, puoi posizionarci, per esempio, una piantina di basilico, oltre che gradevole e utile in cucina, ha il potere di allontanare calabronimosche e zanzare.
La menta, invece, è ottima contro formichemoschezecche e pulci.
Puoi unire dei ramoscelli di menta a dell’acqua, realizzano così uno spray repellente naturale: se spruzzalo nelle vicinanze di porte e finestre, è in grado anche di far cambiare percorso alle cimici.
Anche, il rosmarino, pianta aromatica tra l’altro molto resistente e facile da curare, e la nepeta, comunemente chiamata erba gatta, possono essere utilizzate anche per allontanare le zanzare.
Ricordati che…
Oltre a scegliere le piante giuste, è importante rimuovere o comunque gestire tutti i ristagni d’acqua che potrebbero creare l’habitat giusto per la riproduzione di zanzare o insetti simili. Attenzione quindi a non irrigare troppo alcune parti del giardino, evitando così la formazione di pozze d’acqua, e tieni puliti tutti i potenziali contenitori dove si potrebbero sviluppare le larve, come per esempio i sottovasi.

lunedì 23 ottobre 2017

CONSIGLI E CURIOSITA' VERDE TIME





Riproduzione Epiphyllum

Epiphyllum è una cactacea che d’estate va protetta dal sole. Volete riprodurla? Fate così. Subito dopo la fioritura staccate un segmento di due foglie ben verdi e sane. Immergete la base del segmento in un composto d’ormoni per facilitare il radicamento, quindi interrate mezza foglia in un vaso con terra sabbiosa. Innaffiate e mettete all’ombra. Anche d’inverno le radici non vanno lasciate seccare.

La Billbergia si tratta così

La Billbergia è una pianta d’appartamento molto ornamentale. Per moltiplicarla si fa così. Separate e staccate con un colte! lino bene affilato i germogli che crescono alla base: devono essere lunghi da 16 a 18 centimetri.
Toglieteli dalla pianta madre con le relative radici e metteteli in piccoli vasi con terriccio di sabbia, torba e terra in parti uguali. Sistemate la nuova piantina a mezzo sole e innaffiate. Se occorre datele un piccolo tutore che l’aiuti a crescere diritta. Mantenete la terra leggermente umida.
Una pianta di Billbergia va concimata ogni 8-10 giorni e innaffiata quel tanto che serve a mantenere una media umidità. Volete fare un regalo alla vostra Billbergia? Raccogliete l’acqua piovana e versatela al centro del fogliame.
Per avere fiori abbondanti: tanta luce, niente sole diretto. Le foglie seccano? Tagliatele, ma attenzione, la pianta avverte che scarseggia l’acqua.

domenica 22 ottobre 2017

CONSIGLI E CURIOSITA' VERDE TIME

Operazione piumino

Avvenne anni fa quando le cactee non erano ancora diffuse come oggi e solo raramente entravano nelle nostre case come piante da interno. Una importante collezione di cactee e succulente fu acquistata in Germania e quando giunse in Italia tutto risultò perfettamente imballato e neppure un aculeo era stato danneggiato.
Le cactee erano di diversa altezza e ingombro e pertanto furono sistemate sopra un bancale di una serra in ordine di grandezza: le più basse verso il vetro di copertura e via via le altre in maniera che tutte potessero ricevere uguale illuminazione.
Arrivò l’inverno, freddissimo quell’anno, la serra fu convenientemente riscaldata, ma le piante più basse, quelle più vicine al vetro, “sentirono” freddo e per difendersi si ricoprirono di una fittissima peluria bianca (che non era una caratteristica morfologica di quelle specie).
All’arrivo della primavera la protezione di emergenza scomparve poiché l’operazione “piumino” non aveva più ragione d’essere. Sempre perfetta la natura nonostante la presenza dell’uomo!

sabato 21 ottobre 2017

CONSIGLI E CURIOSITA' VERDE TIME

Il ciclamino “beve” dalla ciotola


Il ciclamino non deve mai essere bagnato dall’alto o sulla terra: il vaso va collocato in una ciotola, non molto profonda, che sarà riempita di acqua non fredda. Si lascia lì la pianta per 10-12 minuti in modo che possa assorbire l’acqua, poi la si solleva aspettando che sgoccioli bene. Si mette il vaso sopra un piattino e si porta in posizione luminosa, ma non al sole diretto. Si vedranno i fiori a lungo.

Via i dispettosi topi con la naftalina

Topi dispettosi e golosi girano in giardino e si nutrono dei bulbi a cui tenete tanto? Prevenite così i loro attacchi. Al momento della piantagione scavate una buca di 3-4 centimetri più profonda di quella che il bulbo richiederebbe, quindi mettete un po’ di letame, di terriccio, una manciata di naftalina, ancora del terriccio sopra al quale appoggerete il tubero da coprire con la terra. I bulbi andranno splendidamente in fiore.

venerdì 20 ottobre 2017

CONSIGLI E CURIOSITA' VERDE TIME


Parassiti e polvere di strada

Un tempo gli appassionati di giardinaggio e anche i floricoltori non avevano prodotti specifici per combattere parassiti o attacchi di malattie fungine. Tutto si riduceva a pochi prodotti, molto generici, alcuni a un senso solo: solfato di rame, zolfo puro o ramato, estratto di nicotina e scaglie di legno quassio. Spesso ci si trovava ad avere assoluto bisogno di zolfo per arrestare, ad esempio, un attacco di mal bianco su di una estesa coltivazione di rose da fiore reciso.
Quando l’abituale fornitore ne era sprovvisto si faceva di necessità virtù sostituendo lo zolfo con.., la polvere delle strade ben setacciata (allora le strade anche di grande comunicazione non erano asfaltate). La polvere, eminentemente calcarea, creava un velo sul quale l’Oidium (mal bianco) non prosperava perché le spore del fungo non riuscivano a penetrare nel tessuto fogliare per trarne il necessario nutri mento.
E le foglie delle rose, tanto importanti per un fiore reciso, erano salve. La “polvere” era una soluzione di emergenza (non sempre efficace) regolarmente polverizzata sulle foglie delle rose mediante un comune solforatore. Alla prima pioggia, però, tutto veniva dilavato. Ma, nel frattempo, lo zolfo richiesto era arrivato.

giovedì 19 ottobre 2017

CONSIGLI E CURIOSITA' VERDE TIME


Aglio, paladino della rosa

L’aglio, piantato accanto alle radici di un rosaio, tiene lontani gli afidi per tutto il tempo che la piccola pianta aromatica sarà sul posto. Per evitare il tipico, forte odore dell’aglio, basta non lasciarlo andare in fiore: appena si forma, togliete il boccio. Altro sistema per chi non tollera l’aglio: pianti prezzemolo.
Non buttate via il latte quando pensate che non sia più fresco: diluitelo con acqua e innaffiate le piante del terrazzo.
Le piante non disdegnano neanche la birra: la sciacquatura delle bottiglie va benissimo per innaffiarle.• E il vino? Lo sapevate che le piante dell’orto si avvantaggiano dall ’essere innaffiate con la sciacquatura delle bottiglie di vino? E’ un “trucco” che ben conoscono i contadini che mescolano alla terra le vinacce per rendere l’orto più rigoglioso.

domenica 15 ottobre 2017

CURIOSITA' VERDE TIME: COME CONSERVARE I COLORI DELL'AUTUNNO


All’inizio dell’autunno le foglie di molti rami si colorano di bruno, di giallo e di rosso creando sui rami una suggestiva e fiammeggiante tavolozza. Superata l’ultima luna d’estate, questo fenomeno è già iniziato in montagna e nei prossimi giorni, con il progressivo abbassarsi della temperatura, interesserà anche la pianura
Se vogliamo continuare per tutto l’inverno a godere dei colori dell’autunno, possiamo provvedere alla conservazione di rami con foglie colorate con un’operazione della massima semplicità e dal costo contenutissimo.
Raccogliamo innanzitutto rami non troppo legnosi su cui le foglie aderiscano ancora saldamente (ecco perché l’inizio della stagione autunnale è il momento migliore). Laviamo bene le foglie in modo da eliminare anche la più piccola traccia di polvere e asciughiamole con delicatezza.
Immergiamo ora i gambi per 10/15 cm in una soluzione di due parti di acqua ben calda e una parte di glicerina. Il recipiente da usare, di media grandezza, dovrà essere o di alluminio o smaltato. Lentamente la soluzione glicerinata salirà a occupare ogni parte dei tessuti vegetali e i colori saranno fissati per sempre: rami e foglie assumeranno una patina lucente e bronzea.
Le foglie saranno pronte quando tutta la soluzione, o la maggior parte di essa, sarà stata assorbita. Le foglie più adatte sono quelle di castagno, faggio, nocciolo a foglie rosse, platano, quercia, lauro, magnolia, sorbaria, vite del Canada, aucuba, camelia, maonia, nespolo del Giappone.


sabato 14 ottobre 2017

ORTO: COSA COLTIVARE AD OTTOBRE


Cosa seminare a ottobre

L’elenco della semina di ottobre: verdure e ortaggi da seminare nel mese di ottobre in vaso, in pieno campo o nell’orto rialzato. La semina in pieno campo è consigliata solo nell’Italia Meridionale e nelle regioni a clima più mite. Chi abita al nord potrebbe seminare in cassoni o aiuole protette. Ecco l’elenco di cosa coltivare a ottobre:
– barbabietola,
– bieta, carote,
– cavolo verza,
– carote
– cime di rapa,
– fave,
– finocchi,
– indivia,
– lattuga,
– lattughino,
– piselli,
– prezzemolo,
– radicchio,
– ravanelli,
– rucola,
– scarola,
– spinaci,
– valerianella.
Tra le varietà più insolite, vi consigliamo la semina della carota viola. La carota viola è ricca di antocianine. Le antocianine sono pigmenti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, hanno un elevato potere antiossidante e stando a recenti studi proteggono il cuore e prevengono la comparsa di determinati tumori. Insieme alle carote viola, un altro ortaggio molto sottovalutato è la barbabietola.
I semi di carote viola si possono reperire presso i consorzi agrari e presso i garden center più forniti. 

Cosa coltivare a ottobre: la messa a dimora

Le coltivazioni da avviare a ottobre non devono necessariamente partire dalla semina. Nel mese di ottobre si può proseguire con la messa a dimora delle piantine già sviluppate e indicate tra quelle da coltivare nei mesi di agosto e settembre. In particolare, nel mese di ottobre si può coltivare partendo dal trapianto di:
– aglio,
– cipolla,
– bieta a coste
– cavolo cappuccio
– cavolo broccolo
– cavolfiore
– cicoria
– cime di rapa
– lattughe
– lattughini
– finocchi
Nel mese di ottobre è possibile coltivare diverse erbe aromatiche. Al via la messa a dimora di menta piperita, origano, alloro, borragine ed erba cipollina.
Udite udite! 
Non tutti sanno che vi sono alcune varietà di fragole da poter coltivare in autunno. Diverse varietà di piante di fragole unifere o rifiorenti amano il freddo e vanno coltivate in autunno, così facendo, il primo raccolto arriverà prima di Natale. Per la coltivazione in tardo ottobre o nel mese di novembre, scegliete fragola a radice nuda e per la messa a dimora non dimenticate la pacciamatura. E’ possibile coltivare le fragole a partire dalla semina se eseguita a inizio ottobre.

Ottobre: verdure di stagione

Dopo aver visto cosa coltivare a ottobre è doverosa parlare degli ortaggi e delle verdure che, seminati in precedenza, possono essere raccolti nel mese di ottobre.
Tra gli ortaggi e le verdure di stagione nel mese di ottobre segnaliamo gli ultimissimi pomodori, melanzane e zucchine. Si possono ancora trovare peperoni e basilico. A seconda del periodo di semina, nel mese di ottobre si possono raccogliere lattughe, lattughini, spinaci, rucola, prezzemolo e rosmarino. Non mancano i porri precoci e le zucche.
Sul banco dell’ortofrutta, attenzione al falso fuori stagione: gli asparagi si raccolgono in primavera, è vero, ma c’è una varietà che si raccoglie tra settembre e ottobre. L’asparago settembrino è meno produttivo di quello primaverile e arriva a costare fino al 40% in più. Badate bene, non si tratta di un ortaggio fuori stagione ma di una varietà chiamata, appunto, asparago settembrino.

Ottobre: frutta di stagione

Per quanto riguarda la frutta, abbiamo ancora l’uva. In ottobre si inizia il raccolto delle olive e tra settembre e ottobre non mancano le noci fresche. In questo mese si iniziano a raccogliere i kiwi e tra la frutta di stagione di ottobre ricordiamo le mele e le pere.
Ottobre è anche il mese delle castagne, delle nocciole e dei gustosissimi funghi.