Il fiore di loto è un bellissimo fiore, considerato sacro nell’induismo e nel buddismo e che, nel tempo, si è caricato di significati molto profondi anche nella cultura occidentale. Non a caso è uno dei simboli floreali più richiesti nell’arte del tattoo.
Il fiore di loto è una pianta acquatica che produce fiori molto belli e vistosi. Conosciutissima per le sue qualità estetiche, è una pianta commestibile in tutte le sue parti ed e è molto utilizzata nella cucina di tradizione asiatica.
È, inoltre, una pianta molto interessante anche in ambito scientifico, che ne ha studiato la capacità di respingere microrganismi e granelli di polvere. Infatti, le foglie del fiore di loto sono idrorepellenti, ossia l’acqua non le bagna, e autopulenti. Questo ha dato il nome all’”effetto loto”, cioè la capacità di un materiale di mantenersi pulito autonomamente attraverso le gocce d’acqua, che raccolgono le sporco e scivolano via. Il fiore di loto appartiene alla famiglia delle Nelumbonacee ed ha origini antichissime. Era infatti presente sulla terra già 80 milioni di anni fa.
A questa famiglia appartengono solo due specie: la nelumbo nucifera, proveniente dall’Asia e l’Australia, e la nelumbo lutea, originaria dell’America centro-meridionale. Queste specie sono anche state incrociate per ottenere ibridi diffusi sia a scopo ornamentale, che come fonte alimentare.
Fiorisce da giugno a settembre, aprendo i suoi fiori durante il giorno per tre giorni consecutivi.
La nelumbo nucifera, nominata anche fiore di loto indiano, loto sacro o loto asiatico, è la specie più conosciuta ed è utilizzata sia per scopi decorativi che in ambito alimentare e cosmetico.
Il fiore di loto indiano è una pianta erbacea acquatica perenne di considerevole dimensione.
Cresce molto velocemente all’interno di stagni e paludi ai quali si ancora attraverso un lungo rizoma strisciante.
Ha grandi foglie carnose rotondeggianti e di consistenza cerosa, dal diametro di 20-60 cm, di colore verde, che emergono dall’acqua per più di un metro, grazie a lunghi piccioli fistolosi.
I fiori sono solitari e molto decorativi, con un diametro anche di 20 cm e un caratteristico odore simile all’anice. Spuntano dall’acqua e spiccano sulle foglie attraverso un lungo peduncolo eretto, che le spinge verso l’alto. Hanno un colore roseo e sfumature bianco-giallastre.
I frutti sono piccoli ovuli legnosi all’interno dei quali è contenuto il seme. Quest’ultimo ha la caratteristica di rimanere vitale per moltissimo tempo: nel 1994 si è riuscito a far germinare un seme di loto di 1300 anni, trovato in un lago ormai essiccato in Cina nord-orientale.
Il fiore di loto indiano trova largo impiego in ambito cosmetico e culinario. Le foglie più grandi vengono utilizzate per avvolgere gli alimenti o, insieme ai fiori, per la preparazione di tè e infusi, mentre i rizomi vengono impiegati come condimento e le radici fritte.
Nella medicina popolare indiana, grazie alle sue proprietà astringenti e rinfrescanti, viene utilizzato per contrastare le emorragie e curare vomito, diarrea o infezioni da vermi.
Ma più interessante è la simbologia legata al fiore di loto, che è un fiore sacro sia per la religione induista che per quella buddhista.
Le divinità indiane vengono raffigurate sedute su grandi fiori di loto in mezzo all’acqua, in atto di meditazione, o mentre stringono tra le mani il fiore della pianta.
Nella filosofia buddhista, il fiore che galleggia sopra l’acqua e la sua capacità di mantenersi sempre pulito, pur affondando le sue radici nel fango, rappresentano l’elevazione spirituale del corpo e della mente e la sua purezza, contrapposta all’attaccamento a al desiderio, considerati infimi e sporchi come l’acqua fangosa che ospita la pianta.
Oltretutto il seme e il frutto del fiore di loto nascono nel medesimo periodo, esattamente nella primavera tarda, e questo è il concretizzarsi delle leggi buddiste su causa ed effetto.
La nelumbo lutea, comunemente chiamato loto giallo o loto americano, è una specie è molto rustica, capace di resistere anche ad un drastico abbassamento delle temperature.
Cresce spontaneamente in laghi e paludi, e in tutte le zone con una forte umidità e soggette a inondazioni. Ha radici ancorate nel fango e foglie dal diametro di 35-45 cm, fornite di un picciolo che può estendersi fino a due metri e che, insieme ai fiori, emergono dalla superficie dell’acqua.
La pianta matura può avere un’altezza che varia da 80 a 150 cm.
Fiorisce in tarda primavera, fino a tutta l’estate e si presenta con fiori profumati di colore giallo pallido o bianco, con 22-25 petali e un diametro che va dai 18 ai 28 cm.
Non sono note proprietà terapeutiche o cosmetiche per il loto americano e, pertanto è utilizzato a scopo soprattutto ornamentale e alimentare, poiché anch’esso è commestibile.
Anche se originario di altri paesi con un clima diverso dal nostro, puoi coltivare il fiore di loto anche nel tuo giardino, in una vasca o un laghetto artificiale.
Infatti, pur avendo delle esigenze specifiche, è una pianta abbastanza resistente e, anche se l’acqua in inverno dovesse ghiacciare in superficie, riprenderà il suo aspetto florido nella bella stagione.
- Il fiore di loto ha bisogno per 2- 3 mesi di una esposizione costante alla luce diretta e di una temperatura compresa tra i 24° e i 30°. Inizia pertanto la tua coltivazione in primavera, così da avere temperature alte in attesa che sbocci in estate.
- Procurati una vasca o un vaso abbastanza capiente, proporzionati alla varietà di fiore di loto che hai scelto di coltivare. Indicativamente, la capienza del contenitore dovrà essere almeno di centosettanta litri.
- Riempi il fondo con torba scura o del terriccio argilloso specifico per laghetti artificiali e riempi con acqua tiepida.
- Poggia il tubero sul pelo dell’acqua, in modo che vi galleggi, e sostituisci l’acqua ogni 4-5 giorni.
- Quando vedrai comparire sul tubero delle zone verdi, ancoralo al fondale con un sasso, senza interrarlo.
Anche se in genere la coltivazione dei fiori di loto a partire dal seme non offre risultati garantiti, puoi anche provare con questa tecnica.
- Per prima cosa metti i tuoi semi in acqua e, se questi affondano puoi avere più probabilità che attecchiscano, mentre, se galleggiano, probabilmente non germineranno.
- Sistema almeno una dozzina di semi in un recipiente con acqua non calcarea e cambia l’acqua un paio di volte al giorno.
- Verso il terzo giorno noterai che i tegumenti dei semi iniziano a creparsi. Allora, scarnificali delicatamente a mano ed agevola l’uscita dei cotiledoni.
- Prendi un secchio, metti qualche centimetro di torba sul fondo, riempilo d’acqua e posizionalo in pieno sole.
- Sporca solo un poco con la torba i semi, in modo che non tornino a galla, ma non rimangano sepolti sotto la torba, e mettili nel secchio.
- Dopo circa due settimane compariranno delle seconde foglie galleggianti.
- Generalmente, su una dozzina di semi, solo un quarto circa avranno una buona riuscita.
- Ora puoi trapiantare il tuo fiore di loto nella destinazione definitiva. Nel farlo, trasporta anche un poco di torba, così sarai sicura di non danneggiare il tubero.
È il caso della Nymphaea alba, chiamata infatti volgarmente “loto bianco” o “ninfea bianca” e della Nymphaea caerulea, nota con i nomi comuni di “loto blu” o “loto egiziano“.