VERDE TIME

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sabato 25 aprile 2020

VERDE TIME: COME CREARE UNA AIUOLA

I giardini moderni sono costituiti da un insieme di elementi molto diversi tra loro. La maggior parte della superficie è normalmente occupata dal prato ai cui confini subentrano bordure e aiuole con in primo piano piccoli arbusti e piante da fiore annuali e perenni. A fare da sfondo si alzano gli arbusti più grandi e gli alberi che servono anche a nascondere la recinzione che, se troppo alta, dà a chi si trova nel giardino la sensazione di trovarsi in uno spazio chiuso e ristretto. Questo schema semplificato, cui possiamo far confluire un’infinità di varianti, ha lo scopo di conferire una certa profondità prospettica, capace di far apparire il giardino più grande di quanto in realtà non sia. Per un buon effetto estetico complessivo è importante che la linea di separazione tra il prato e un’aiuola o una bordura sia ben netta e definita. Le soluzioni possono essere molto diverse tra loro: essenziale è decidere fin dal primo momento quale adottare, in modo da poter mantenere una certa uniformità all’interno del giardino.

Prevediamo sempre degli ammendanti

Per quanto la terra del nostro giardino sia fertile, prediamo sempre degli ammendanti da aggiungere al terreno per ottimizzarne il drenaggio e la struttura. Torba, sabbia, letame maturo sono gli ammendanti ideali per dare al nostro terreno, prima coltivato a prato, la struttura idonea alla coltivazione di arbusti ed erbacee da fiore.

Come disegnare la FORMA

Il modo più semplice per disegnare la forma irregolare di un’aiuola, sia che si trovi in mezzo al prato, sia che si trovi posizionata a ridosso di un muro o una siepe, è utilizzare la canna dell’acqua. Appoggiamola a terra e disegniamo la forma voluta aiutandoci con dei picchetti di legno. Questo ci permetterà di disegnare delle curve morbide e naturali che poi seguiremo con la vanga per tagliare il terreno lungo i bordi.

PIÙ SEMPLICE MA CON PIÙ MANUTENZIONE

l metodo più semplice per delimitare un’aiuola è quello di creare un dislivello tra la superficie del prato e il terreno all’interno. Se il lavoro è ben eseguito la riuscita estetica dell’operazione è senz’altro apprezzabile. Il problema è che l’assenza di cordoli di contenimento rende nel tempo la separazione più labile. Le piogge, la crescita delle erbacce e l’assestamento della terra tendono a distruggere il confine che abbiamo creato. Perché questo non avvenga è necessario quindi intervenire con una certa frequenza per ripristinare il dislivello e mantenere evidente il contorno. Alla fine dovremo intervenire con la vanga almeno tre o quattro volte l’anno; questa soluzione si rivela come la più faticosa in assoluto.

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