Platycerium
Il Platycerium è una pianta appartenente alla famiglia delle Polypodiaceae. Tale genere accoglie circa una ventina di specie di felci sempreverdi, epifite. Esse si definiscono tali poiché, in natura, si appoggiano ad altri rami da cui traggono sostegno. Dall’umidità e dall’aria intorno, ricevono nutrimento. E’ molto nota tra le varietà di pianta da appartamento.
Tale pianta si presenta con due diversi tipi di foglie: quelle situati alla base hanno la forma di uno scudo e sono di spessore piatto; quelle presenti in superficie, di forma allungata o piegata, sono maggiormente carnose, lunghe circa 70 cm, di un verde molto scuro. Queste, a differenza di quelle basali, sono fertili e ricordano per forma quella delle corna di alce. Il Platycerium è una pianta sprovvista di fiori, di frutti e di semi. La moltiplicazione del Platycerium venne considerata per molti secoli un vero e proprio mistero. Essa, ora sappiamo, che avviene per merito di alcune spore situate nella parte inferiore delle foglie superiori. Le spore hanno la classica forma a grappolo. Esse vengono trasportate dalle correnti che le spargono nel terreno e ne favoriscono la germinazione. Un secondo metodo riproduttivo, è quello per polloni basali. Si recide parte della base della pianta e la si pone a germogliazione in una miscela di sabbia e torba, coperta da un velo di plastica trasparente, alla temperatura di 15 °C. Quando, dopo circa 4 settimane, compaiono i primi germogli, compiuto il processo di radicazione, si pone la pianta in una zona maggiormente esposta alla luce. Quando le piantine saranno robuste, si piantano nel vaso con del classico terreno utilizzato per piante adulte.
Il Platycerium trova le sue origini nelle foreste Australiane e in quelle dell’Africa del Sud. Esse crescono avviluppandosi ai tronchi degli alberi di grosse dimensioni. La pianta richiede, generalmente, di esser situata in zone molto luminose, senza l’accesso ai raggi del sole diretti. Spesso, sono poste in cesti sospesi. Non richiede substrati molto particolari, purchè siano ben drenati e sabbiosi.La temperatura idonea oscilla tra una minima di 12 °C ad una massima di 25 °C. E’ importante che, tali piante, siano collocate in ambienti molto ricchi di umidità e con un frequente ricambio d’aria. Essendo in natura conosciute come piante da sottobosco, non necessitano di eccessiva luce solare, ragion per cui gli ambienti maggiormente ombrosi sono il loro ideale. Il Platycerium necessita di innaffiature molto regolari, dal momento che è un genere di piante che non reagisce positivamente ai lunghi periodi di
siccità. E’ importante assicurarsi che il terreno sia sempre umido, pur asciugandosi tra un apporto idrico ed il successivo. Nella stagione invernale è possibile limitare le annaffiature ad una ogni quindici giorni.
La concimazione va compiuta almeno tre volte tra il mese primaverile di marzo e quello autunnale di ottobre. Si consiglia l’utilizzo di apposito concime liquido per piante verdi, diluito nell’acqua di irrigazione.
Il rinvaso va effettuato solo se il vaso che accoglie il Platycerium è visibilmente troppo piccolo: tale operazione va svolta solo nelle stagione primaverile.
La potatura va compiuta eliminando il fogliame ormai secco o danneggiato, così da scongiurare l’eventuale attacco da parte di parassiti.I principali attacchi a cui viene sottoposto il Platycerium sono quelli attuati dalle cocciniglie. Tali parassiti, che giungono principalmente quando il clima è troppo caldo o secco,vanno debellati con un batuffolo bagnato di acqua ed alcool, sulla zona interessata; viceversa con l’ausilio di un antiparassitario specifico se quest’ultimo metodo non produce risultati soddisfacenti. La pianta, può inoltre esser soggetta a marciumi radicali dovuti a cattive condotte di coltivazione e di annaffiatura.
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