Voglia di privacy? Prima di spendere soldi nei più avanzati sistemi di sicurezza, sappiate che anche le piante possono essere strumenti perfetti per nascondere il giardino a sguardi indiscreti, e per scoraggiare i malintenzionati. Insomma, ottimi strumenti per marcare il confine. La scelta è varia: si può puntare sulle specie più comuni e blasonate, oppure per le specie da bacche, o ancora per degli esemplari di altezza elevata, quasi come fossero alberi. O, in alternativa, anche per dei cespugli bassi. Non importa cosa scegliate, importa che siano piante dotate di ottimi strumenti di difesa.
Ogni persona con un giardino, infatti, non sa bene come delimitarlo. Certamente il cancello, il muro, rappresentano i sistemi più veloci, ma sono anche i più costosi. Al contrario, una siepe ha costi decisamente più democratici ma richiede diverso tempo prima di diventare un vero e proprio confine.
Tuttavia, la siepe ha anche il grande vantaggio di poter scegliere quali pianti mettere a dimora, tra fiorite, sempreverdi, spinose. Proprio queste ultime un tempo rappresentavano la prima difesa delle case, e dove mancavano forze o possibilità economiche per costruire dei muri, erano loro a rappresentare il vero e unico confine della proprietà.
Oggi, invece, una siepe spinosa ha la possibilità di sostituire una recinzione, ma può essere anche una scelta puramente paesaggistica, o anche una scelta di valore ambientale visto che in poco tempo diventa una casa per animali selvatici di diverso tipo, come uccelli oppure mammiferi di piccola taglia.
Le spine presenti in alcuni esemplari vegetali corrispondono a un adattamento biologico che è stato sviluppato dalle piante per diversi motivi, come tenere lontani gli animali erbivori oppure ridurre la superficie di evaporazione. Ecco, quindi, che le spine non sono tutte uguali, ma presentano strutture anche molto diverse tra di loro.
Alcune piante, come l’acacia africana, alcune tipologie di palma, il calamus, presentano i rami e le stipole dell’ascella delle foglie con una struttura che nel tempo si è puntuata e vascolarizzata, ed è divenuta lunga e piuttosto acuminata: appunto, la spina.
In altre specie, soprattutto le succulente che vivono in ambienti secchi e aridi, sono le foglie stesse ad essere le spine: un’evoluzione che ha permesso loro di mantenere intatta quasi al 100% la riserva idrica che si è accumulata negli organi che sono dotati della succulenza di queste piante.
Le rose presentano una struttura ancora diversa: le loro spine, infatti, sono degli aculei, delle appendici epidermiche che non presentano vasi conduttori e che quando vengono soppresse lasciano delle cicatrici, ma non delle vere lesioni come invece accade per le spine di altri esemplari. Gli aculei delle rose sarmentose, invece, rappresentano anche un modo per arrampicarsi.
Ancora, ci sono piante che hanno delle foglie spinose esclusivamente nella parte inferiore della chioma (è il caso dell’agrifoglio) o le presentano solamente quando sono giovani, come sistema di difesa contro predatori e altri pericoli.
Come si può vedere, quindi, sono tante e disparate le strategie di difesa che hanno portato le piante a evolversi e a introdurre le spine nel loro organismo, e in ogni regione del Pianeta si trovano esempi unici e particolari. Proprio per questo, la scelta di esemplari è vasta e varia e rende la siepe spinosa incredibilmente attraente e variegata: un elenco che comprende tante specie diverse, da quelle arboree a quelle rampicanti, da quelle arbustive a quelle erbacee.
Una siepe spinosa, per far sì che sia impenetrabile, deve soddisfare tre criteri imprescindibili. Caratteri che non vanno improvvisati, ma si ottengono a partire da una corretta messa a dimora. Vediamoli:
- Una siepe spinosa folta si ottiene mettendo le piante a una distanza sufficiente per permettere loro di svilupparsi in maniera armonica e completa. Non devono, quindi, essere troppo lontane – altrimenti si presenterebbero dei buchi – e nemmeno troppo vicine, perché entrerebbero in competizione tra loro e ciò porterebbe a uno sviluppo eccessivo del fusto a svantaggio dei rami, e a spingersi in alto anziché espandersi anche in larghezza.
- Una siepe spinosa profonda si ottiene mettendo a dimora le piante scelte (non importa se della stessa specie o se diverse) almeno su due linee, meglio tre, non omogenee ma tra loro sfalsate. Questo crea una specie di linea difficile da penetrare, e rappresenta una scelta perfetta anche per siepi non costituite da piante spinose.
- Una siepe spinosa continua si ottiene facendo attenzione a sostituire le piante secche e poco sviluppate, o al contrario che si sono alzate troppo lasciando dei buchi alla base, priva di spine, così alti che possono consentire il passaggio di animali grossi e anche persone che si muovono a carponi sul terreno. Questo problema può essere risolto, una volta che si presenta, aggiungendo davanti alla siepe dei piccoli cespugli spinosi, come per esempio i berberis.
Il consiglio, se partite da zero, è quello di lavorare completamente il terreno interessato e destinato alla messa a dimora delle piante, sfruttando uno scavatore fino a una profondità di più o meno 40cm per interrare grosse dosi di concimi e altri ammendati organici a lenta cessione.
Se partite dallo scavo di una buca singola, è necessario che creiate una cavità di grandezza almeno doppia rispetto alla zolla, ponendo sul fondo uno strato di terriccio, dei fertilizzanti a lento rilascio e poi ancora del terriccio. Gli esemplari vegetali vanno disposti a quinconce su tre file, a distanza solitamente di un metro sia sulla fila che tra le diverse file. Chi vuole aggiungere degli alberi spinosi per dare del movimento e del colore, è bene che li metta nella fila centrale.
Ora che abbiamo visto tutti gli accorgimenti necessari e utili per realizzare una perfetta ed efficace siepe spinosa, andiamo a vedere gli esemplari più adatti, in base anche alle tipologie di pianta.
Le due più comuni proposte di piante spinose che formano le siepi spinose soprattutto nel Nord Italia – ma non solo – sono:
- Berberis. Una tipologia di piante molto prolifica, che include addirittura 450 specie di arbusti decidui o sempreverdi, che sono per la maggior parte distinti da spine poste sui rami, e negli organismi più vecchi sono raccolti a gruppi di tre. I berberis sono delle piante estremamente decorative per via della loro struttura, per le bellissime fioriture primaverili, per il fogliame variopinto e per i frutti autunnali che rimangono a lungo sui rami. Tra i berberis è possibile scegliere delle specie anche molto alte, tra i due metri e mezzo e i cinque, come B. darwinii, B. x stenophylla e B. julianae – che sono tre specie di media altezza – e B. candidula e B. buxifolia “Pigmaea” che invece sono piante piccole.
- Pycarantha, ovvero la pianta spinosa per antonomasia. È talmente spinosa che basta entrare in contatto con le sue spine una volta sola per iniziare a temerla e rispettarla: nessun cane o pallone riusciranno a superare una barriera da lei composta. La pycarantha ha delle spine molto lunghe e appuntite, lignificate e dal diametro giusto: le sue spine penetrano in profondità, e in alcuni casi possono anche tagliare. Dieci sono le specie appartenenti a questa famiglia, per lo più arbusti sempreverdi, rustici, con una crescita lenta nella loro prima fase di sviluppo e in grado di realizzare delle maestose fioriture primaverili. Fioriture ricche e leggere, con strepitose fruttificazioni: caratteristiche che non solo la rendono gustosa, ma anche molto decorativa. Inoltre, è una pianta particolarmente longeva. Nella formazione di siepi, la pycarantha viene piantata a un metro di distanza da un altro esemplare simile, e su file sfalsate. Come detto, la crescita è lenta nella sua prima fase, ma in seguito diventa esplosiva e rende semplice la realizzazione di siepi con un’altezza superiore ai due metri, con foglie che arrivano fino alla base, e rami di lunghezza superiore al metro che vanno potati regolarmente. La pycarantha può anche essere lasciata crescere liberamente: andrà a formare dei cespugli di grandi dimensioni, con un portamento tondeggiante e ricadente. In questo caso diraderà i rami, senza però accorciarli
- Se il confine è delimitato da un muro, ma si vuole aumentare la non permeabilità del giardino con una barriera ancora più alta, la soluzione è quella di piantare degli alberi con le spine, da quelli con fioriture opulente a quelli con chiome sobrie e maestose:
- Robinia hispida. Un albero perfetto per dei piccoli giardini, è meglio definirlo alberello cespuglioso visto che l’altezza massima è di 2 metri e mezzo. i suoi rami sono spinosi, e in estate producono dei racemi penduli di un bel rosa vivace. Più ingombrante è invece R. pseudoacacia “Casque rouge”, che ha corolle ancora più rosa e dispone anche di foglie composte molto leggere.
- Gleditsia triacanthos. È uno degli alberi più eleganti, che arriva dai boschi americani o asiatici e può svilupparsi fino a 30 metri di altezza e 20 di larghezza. Un gigante, che dispone di un’armatura spinosa sul tronco e sui rami, nei quali produce lunghe, dure e pungenti spine che sono estremamente pericolose. Se lo si vuole coltivare in giardino, le spine vanno tolte alla base e almeno fino a un’altezza di due metri, per vivere il giardino in totale sicurezza.
Ci sono anche piante perfette per coloro che desiderano una siepe di media dimensione, fatta di cespugli fitti e spinosi fin dalla base. Qui abbiamo delle proposte molto particolari, e tuttavia adatte in ogni clima. Sono solo tre esempi, ma si ricordi che in questa categoria ci sono innumerevoli specie di piante spinose adatte a una siepe – e ogni suggerimento è sempre ben accetto! Vediamole:
- Acacie. Piante che crescono bene nelle aree della penisola italiana con clima mite. Sono piante spinose più note con il nome di mimosa – infatti, la specie australiana Acacia dealbata è quella che produce i fiori che tipicamente vengono regalati l’8 di Marzo, giorno della Festa della Donna. Ci sono, comunque, diverse prove di acclimatazione di altre acacie, che hanno delle fioriture imperdibili e che provengono dall’America Centrale, o dall’Africa: tra queste si segnalano A. karroo, A. salicina e A. retinoides.
- Maclura pomifera. Questa specie è molto diffusa in Italia, anche se più come cespuglio spinoso che come albero. Comunque, è una pianta molto riconoscibile specialmente in inverno, quando produce dei frutti grandi, gialli e rugosi. Si tratta di un vegetale piuttosto rustico, che riesce a svolgere molto bene le sue funzioni di difesa, sia come siepe che come albero. Se la si vuole coltivare come siepe, bisogna potarla ogni anno eliminando i polloni che tende a produrre continuamente. Se non la si mantiene adeguatamente, formerà un boschetto invalicabile in pochissimi anni.
- Agrifoglio, o Ilex aquifolium. È un albero notissimo a lentissima crescita, al punto che si usa più come arbusto che come specie arborea. È caratterizzato da delle foglie bellissime e variegate, coriacee e lucide, quelle che si usano tipicamente come decorazione natalizia. Se amate le bacche dell’agrifoglio, quando lo comprate dovete prestare una certa attenzione al sesso della pianta, perché solo le femmine producono i piccoli frutti rossi, ma se si compra un solo esemplare femminile e in zona non ci sono impollinatori, anche in quel caso di frutti non se ne vedranno. Quindi è bene comprare un maschio ogni tre femmine.
Molte delle piante finora viste non sono adatte ai climi caldi. In zone a temperature elevate e poca acqua a disposizione, ci sono comunque altre validissime piante spinose da siepe:
- Palme e succulente. Forse sono le più note, e sono molte variegate: tra le palme spinose si segnalano le fronde di Jubea Chilensis e di Areca. Tra le succulente, invece, Euphorbia, Agave, Echinopsis, Aloe, Carissa, Pereskia.
- Agrumi. Anche gli agrumi possono essere ottime piante da siepe spinosa. Per esempio, il Poncirus trifoliata, ottima pianta da coltivare e anche ottimo arbusto per siepi impenetrabili. Tra l’altro, questa specie diffonde per un lungo periodo un buonissimo profumo che deriva dai suoi candidi fiori, che nascono in tarda primavera e ricompaiono anche in autunno. La pianta stessa, maestosa, è una fortezza dotata di getti rigidi e spine ben acuminate. Al contrario, le foglie sono leggere e si suddividono in tre lobi, tutti di un bel verde scuro. Attenzione a tenere lontano la pianta dai ristagni idrici e dai venti freddi: è con poca acqua e un terreno mediamente fertile che si garantisce lo sviluppo di una siepe bella, sana, rigogliosa, che va potata dopo la fioritura o, meglio, dopo la fruttificazione, che regala degli splendidi frutti arancioni di circa 4cm di diametro. Il suo unico difetto è che è davvero molto lenta a crescere.
- Opuntia ficus-indica. È il fico d’india, la pianta da siepe più diffusa nei climi caldi anche grazie al suo effetto ornamentale e ai suoi splendidi e gustosissimi frutti commestibili (in Sicilia e soprattutto Sardegna ci sono intere aree ricoperte di queste piante).
Concludiamo con delle piante fuori classifica, ma non per questo meno importanti:
- Ginestrone, o Ulex europeaues. Un arbusto molto grande, e ben cespugliato fin dal piede che ha tantissimi rametti all’apice e delle foglie che nel tempo sono divenute spine. Si trova spontaneamente in una vasta area, ed è splendido proprio per la sua rusticità. Tuttavia, per crescere bene, ha bisogno di terreni aridi o neutri, e di essere costantemente esposto in pieno solo. Oltre a questo, regala anche una bellissima e prolungata – anche se intermittente – fioritura di colore giallo, che dura dalla primavera all’estate.
- Rosa bacteata “Mermaid”. Si è parlato prima delle rose, e questo ibrido è una specie molto particolare che presenta dei grandi fiori semplici dal color giallo pastello, rilassanti per via dei loro colori caldi. La pianta regala un profumo molto delicato, e fiorisce spesso. È presente anche la Pink Mermaid, di forma e struttura simili ma con i fiori, come dice il nome, di un rosa intenso e che raggiungono un diametro di 6cm
- Rosa rugosa. Altro esemplare di rosa, in questo caso con spine sottili ma che possono infliggersi in profondità. Sono rose vigorose, piene di foglie e che rappresentano un primo elemento fiorito in una siepe costituita di più file. C’è anche la varietà Ann Endt, con i suoi fiori di un bel viola intenso.
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