I Bonsai sono piante “normali”, con nulla di particolare o stravagante a livello estetico, che però vanno coltivati con degli accorgimenti mirati e delle potature ben pensate, in modo che mantengano le loro tipiche minuscole dimensioni. Ovvero, in modo che mantengano il loro tradizionale fascino: i Bonsai, infatti, sono apprezzati proprio perché mignon, non importa che siano di serissa, di azalea, di acero, di ficus o di ginseng.
Tuttavia, rispetto al loro cugino di taglia naturale e grande, i Bonsai sono molto più delicati e quindi vanno trattati con le giuste cure, specialmente nei periodi estivi quando, con gli anticicloni, le temperature diventano davvero infernali. Andando avanti, quindi, vediamo come mantenere al meglio, belli e in salute i nostri piccoli Bonsai!
Al Bonsai non piace la luce diretta del sole, e preferisce rimanere in una stanza che sia però ben illuminata. Visto che in casa è ovviamente impossibile trovare un luogo nel quale la luminosità solare sia costante e rimanga tale in tutti i lati della pianta, è necessario ruotare il vaso di 45 gradi ogni 14 giorni – ovvero, ogni due settimane: in questo modo, i rami, le foglie e il fusto ricevano luce in modo uniforme e garantiscano una crescita giusta ed equilibrata.
Se notate che in alcune ore del giorno i raggi solari entrano dalle finestre e vanno a colpire direttamente il Bonsai, e d’altra parte non avete altro posto dove porre la piantina, dovete allora predisporre delle protezioni mirate e specifiche, come la rete frangisole. Per farla, è possibile usare una rete in polietilene, di quelle che si usano normalmente come protezione dalla grandine: la sua caratteristica e fitta trama in colore verde scuro è ottima come ombreggiamento di grado elevato del bonsai, che quindi protegge dal calore eccessivo. Un buon modo per posizionarla è realizzare preventivamente un telaio fatto di canne di bambù, che sono pratiche e molto leggere: due vanno lasciate in posizione verticale – devono essere quelle più lunghe, mentre due si pongono in orizzontale, e vanno legate insieme. Si ritaglia in seguito un pezzo di rete antigrandine in polietilene e si aggancia con delle graffette al telaio in canne di bambù appena realizzato.
Adesso, è il momento di mettere le estremità più lunghe del telaio su un lato di un pannello in polistirolo, sul quale si deve appoggiare il vaso. Porre infine il telaio tra la luce della finestra e il bonsai, facendo attenzione che il telaio sia sufficientemente grande per proiettare ombra su tutta la pianta, dal vaso alla chioma.
Il bonsai ha bisogno di uno spazio adeguato intorno al loro vaso, perché l’aria deve poter circolare senza alcun ostacolo intorno all’apparato aereo della pianta, sopra la sua chioma e intorno alla pianta tutta. Solo così la luce riesce a penetrare facilmente tra le foglie, favorendo un giusto sviluppo per i rami, le radici e il tronco.
La giusta aerazione permette anche di limitare le probabilità di attacchi da parte di insetti o agenti patogeni: proprio per questo, quindi, il bonsai non deve essere messo in una scaffalatura troppo stretta e angusta. E comunque, in ogni caso, se vedete il vostro bonsai sofferente, dovete allora spostare la pianta dandole, sulle foglie, della vitamina B nebulizzata (si trova tranquillamente nei garden center e nei negozi specializzati), dose che va somministrata una volta alla settimana e non di più.
Molto importante è che ci sia grande umidità intorno al bonsai. Per questo, se l’aria in casa vostra è molto o troppo secca dovete mettere i vasi lontano dalle fonti di calore, siano esse dirette o indirette. Vasi che vanno messi in dei sottovasi pieni di argilla espansa, che trattengono l’acqua che fuoriesce dal foro di scolo del vaso e la liberano lentamente tutta intorno al bonsai in forma di vapore acqueo, che viene indotto dalle alte temperature.
Adesso che abbiamo visto tutti gli accorgimenti necessari a una corretta coltivazione del bonsai, vediamo come scegliere vasi bellissimi adatti a inserire la piantina nell’ambiente domestico da noi accuratamente scelto. Il bonsai è, infatti, una delle piante d’arredamento per eccellenza. Per questo, in quanto tale, deve essere sempre posizionato con stile e in maniera accurata.
La forma del vaso del Bonsai deve ovviamente deve essere in armonia con lo stile scelto per il Bonsai. Ecco perché contenitori in gres opaco, in un marrone scuro o anche nero – quest’ultima è una scelta più rara – o anche in color terra, sono ottimi e adattabili più o meno a ogni stile: sono vasi che non danno nell’occhio e si fondono bene con il bonsai.
Si tratta di vasi adatti specialmente al bonsai di pino, o di conifere, che in genere prediligono forme squadrate e/o rettangolari. Alberi più particolari, che assomigliano a delle scope rovesciate, si prestano bene in splendidi ed eleganti vasi ovali, tipologia di contenitori che, se delle giuste dimensioni, sono ottimi anche per contenere dei gruppi di bonsai.
Il bonsai a cascata o semi-cascata richiede per forza di cose un contenitore piuttosto profondo, come per esempio i vasi giapponesi che, tra le altre cose, dispongono di piedini semplici o a nuvola che sollevano la pianta dal suolo e ne facilitano il drenaggio.
Accesi, pastello, opachi, lucidi: di vasi ce ne sono di ogni tipo. I più scelti sono quelli cinesi e giapponesi, perché danno un tono esotico e sono disponibili in tantissimi colori. La differenza tra i due stili, è che quelli cinesi sono smaltati con diversi colori e se in un primo momento, per alcuni, possono rappresentare la scelta migliore, ci si accorge subito di come sia difficile coordinare un colore così acceso con l’albero.
Oltre ai colori, i vasi cinesi e giapponesi si distinguono anche per la qualità. I contenitori prodotti nell’Impero del Sol Levante, infatti, sono famosi per la loro altissima qualità, che d’altro canto li rende anche molto costosi, naturali, eleganti. I cinesi, al contrario, sono vivaci e smaltati e più economici – anche se la loro qualità sta via via migliorando. Naturalmente costituiscono un’eccezione gli antichi vasi cinesi, che tuttavia hanno dei valori altissimi e sono anche molto rari.
Un bonsai a fiori bianchi, ad esempio, spicca in un vaso smaltato giallo, verde o azzurro. Un bonsai con frutti colorati dà il meglio di sé in un vaso color terra o nero carbone. In generale, comunque, comprate un bel contenitore, che vi piaccia, tutte le volte che ne vedete uno, nei mercatini perché così avrete a disposizione sempre un vaso di diversa tipologia e colore, che si adatti a un nuovo arrivo o al travaso di una piantina in crescita.
Ricordate, comunque, che la scelta del colore non è una regola fondamentale per la cura e la coltivazione del bonsai, ma rientra completamente nel gusto personale. Ciò che è oggettivo, comunque, è che mettere a dimora un bonsai in un vaso magnifico porta a ottimi risultati sia a livello produttivo sia a livello estetico, con dei giochi di colori e un’armonia cromatica unici e inimitabili.
I bonsai ancora in fase di formazione vanno posti in vasi piuttosto grandi, che permettono alle radici di svilupparsi in uno spazio sufficiente, di crescere e di aiutare l’albero stesso a superare tutte le tecniche di formazione applicate, soprattutto la potatura di impostazione. Gli alberi maturi, invece, hanno un sistema di radici più compatto e quindi si possono mettere in dei vasi più piccoli: è qui che prevalgono le considerazioni estetiche.
In ogni caso, comunque, bisogna usare un vaso largo circa 2/3 l’altezza dell’albero, e profondo più o meno una o due volte lo spessore della base del tronco. C’è una distinzione anche per vasi maschili e femminili: per i primi, è bene usare vasi angolari; i secondi, che sono più delicati, necessitano vasi arrotondati.
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