Tra le varie varietà di rose che hanno trovato una buona distribuzione in Europa, la rosa rugosa da qualche anno è particolarmente richiesta. Un fatto determinato dalla sua buona resistenza ai climi freddi, per una coltivazione facile anche nei paesi del Nord, nonché una buona disponibilità in inverno. Ma quali sono le caratteristiche di questa rosa e quali le sue principali proprietà?
Della famiglia delle rose rugose esistono molteplici varietà. La specie, infatti, ospita decine di esemplari, dalle caratteristiche di coltivazione tuttavia simili. Per scegliere quella che più si addica al proprio giardino e alle condizioni climatiche del proprio luogo di residenza, si consiglia di chiedere un valido parere al proprio fornitore di semenze o prodotti di botanica di fiducia.
Con il termine rosa rugosa si identifica una famiglia di rose originarie della Corea, del Giappone, della Cina e addirittura della Siberia: così come evidente dalla collocazione geografica, si tratta di una specie che può resistere facilmente al freddo. Ormai diffusa in tutto il mondo, e particolarmente gradita in Europa e negli Stati Uniti, la rosa rugosa si caratterizza innanzitutto per un’altezza del fusto attorno ai 60 centimetri. Viene frequentemente scelta per scopi ornamentali, anche se alcune varietà producono petali e bacche utilizzati in alcune nazioni a scopo alimentare. Le rose rugose, inoltre, sono spesso scelte per ibridazioni ed esperimenti: da questo gruppo, infatti, sono nati alcuni degli ibridi più famosi.
La forma principale è tonda, con fusto di intenso colore verde e foglie ovali e ricche di venature, da cui nasce appunto il nome della specie. Le foglie più vicine al fiore sono di norma dotate di un profilo seghettato e si riuniscono in più esemplari, di solito dispari. Il fusto, invece, è ricco di spine, anche se per le varietà da vendita e da bouquet queste vengono eliminate prima della distribuzione.I fiori sono in genere grandi, con petali morbidi e compatti, quasi sempre di colori molto tenui. Le tipologie più diffuse sono quelle bianche o rosate, anche se possono esistere anche varietà dalle tonalità più intense, anche tendenti al fucsia.
Data la sua buona resistenza al freddo, la specie delle rose rugose è una delle più frequenti per la coltivazione in giardino, poiché si adatta facilmente anche a climi mediamente rigidi. Pur amando l’esposizione solare, le rose rugose possono essere coltivate anche in mezz’ombra, sia direttamente in dimora che in vasi di generosa profondità, un fatto che permette di gestire al meglio gli spazi a propria disposizione in giardino, così come anche il decoro di finestre e balconi non direttamente esposti a sud. Alcune varietà possono essere coltivate anche nel corso dell’inverno, purché non eccessivamente incline al gelo, con qualche piccolo accorgimento come la pacciamatura per preservare l’apparato radicale dalle gelate.
Il terreno prediletto è morbido e drenante, meglio se precedentemente fertilizzato con concime organico quale il compost. Alcune varietà si adattano comunque facilmente anche a terreni più corposi o, al contrario, più poveri: la rosa rugosa, infatti, assomiglia nella sua capacità di adattamento a molti fiori di origine prettamente rustica.
La rosa rugosa può essere coltivata per seme, anche se la modalità più diffusa di moltiplicazione è quella della talea, una tecnica che permette di mantenere le caratteristiche genetiche della pianta originaria. L’inserimento in dimora definitiva può avvenire in primavera oppure in autunno, preoccupandosi di fertilizzare a sufficienza il terreno, anche con una blanda opera di vangatura per permettere alle sostanze nutritive di penetrare in profondità. Questa specie, infatti, presenta delle radici lunghe e profonde, un fatto che dovrà essere tenuto in debito conto qualora si volesse tentare una coltivazione in vaso.
Questa rosa non richiede interventi eccessivi d’annaffiatura, di conseguenza in stagioni come primavera, autunno e inverno potranno essere più che sufficienti i fenomeni atmosferici. In estate, al crescere delle temperature, aumenteranno anche i bisogni d’acqua: il riferimento sarà sempre quello dell’aridità del terreno. Per le opere di manutenzione, oltre alla già citata pacciamatura, può essere necessaria una potatura per ridurre gli ampi cespugli che le varietà generano, ma anche il controllo di erbacce infestanti e parassiti, tra cui gli afidi e funghi.
Tra le proprietà più note delle rose rugose, il loro profumo sempre delicato e mai eccessivamente intenso. Ma anche il ricorso, in alcune nazioni, dei petali e delle bacche a scopo alimentare. Tali bacche sembrano siano particolarmente ricche di nutriti e vitamine, in particolare la vitamina C. Prima di procedere a un eventuale consumo, però, sarà necessario chiedere il parere di un’esperto, così da identificare con sicurezza le varietà effettivamente edibili tra le tantissime che compongono la specie delle rose rugose.
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