La dalia è un colorato e apprezzato fiore, frequente in primavera e utilizzato sia per addobbare aiuole che per abbellire balconi e davanzali delle finestre. Molto diffuso in tutta Italia, quali sono le tecniche migliori per coltivarlo in giardino oppure in vaso?
Innanzitutto, va sottolineato come della dalia esistano diverse varietà, dalle caratteristiche estetiche e dalle tinte più particolari. Dalla comune a quelle ibridate, dalle tipologie con fiori simili alla peonia a quelle affini all’anemone, vi è davvero spazio per sbizzarrirsi con il gusto e con la fantasia. Le pratiche di coltivazione rimangono comunque simili, tuttavia per scegliere la tipologia che più si avvicina alle proprie esigenze, e anche alle condizioni climatiche della zona in cui si risiede, è consigliato chiedere informazioni al proprio vivaio di fiducia.
La Dahlia è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Originaria del Messico, comprende un numero mediamente elevato di varietà, differenziate fra di loro per altezza del fusto, disposizione dei petali, colori e inflorescenze. In linea generale, ogni tipologia condivide delle radici a tubero allungato, quindi un fusto eretto mediamente legnoso, per altezze dai 20 centimetri ai 2 metri. Il fiore è complesso, spesso composto da più file di petali allungati sovrapposti, pur mantenendo elevate differenze fra specie. Anche i colori sono decisamente variegati: si va dal bianco al bordeaux, passando anche a esemplari multicolore, con sfumature bianche verso l’interno e petali invece sul violaceo.
La dalia è un fiore tipicamente primaverile e, per questo, ben si adatta a un climatemperato e mediterraneo, senza eccessi sul versante freddo delle temperature. Predilige l’esposizione diretta al sole per gran parte della giornata, non temendo temperature fino a 28 gradi, e la fioritura parte dall’inizio della primavera, per protrarsi per gran parte della stagione estiva.Il terreno prediletto è quello morbido e arieggiato, precedentemente fertilizzato sia con concimi organici che con compost, possibilmente altamente drenante. La pianta, infatti, non ama i ristagni d’acqua. La fase di concimazione è molto importante, poiché la dalia per crescere rigogliosa ha bisogno di una quantità importante di sostanze nutritive. In commercio si troveranno comodi mix di terriccio, sabbia e torba già pronti per la coltivazione, in alternativa si può incominciare a preparare il terreno già dal precedente autunno: bisogna smuoverne le zolle a media profondità, con una blanda opera di zappatura, affinché le sostanze nutritive vengano equamente distribuite.
La richiesta d’acqua varia in relazione alla fase di crescita raggiunta dalla pianta. È mediamente intensa durante la semina o il trapianto nel terreno, quindi nel periodo della fioritura. Durante la fase di crescita, invece, può resistere senza troppi ostacoli a brevi periodi di siccità, purché il terreno non diventi eccessivamente secco oppure arido. Considerato, tuttavia, come la finestra di fioritura si prolunghi per diversi mesi, in linea generale si può affermare che la dalia necessiti di annaffiatura abbastanza frequente dal mese di marzo fino al termine dell’estate.
Nei periodi freddi dell’anno, infine, i bulbi vengono di solito estratti dal terreno, in vista della successiva coltivazione primaverile. I tuberi andranno asciugati al sole, quindi conservati al buio in luoghi non eccessivamente umidi, meglio se in contenitori di legno coperti da foglie e paglia.
La dalia è un fiore che ben si presta sia al giardino, dove è normalmente scelta per la decorazione delle aiuole, che in vaso per abbellire finestre e balconi. La predisposizione del vaso, come consuetudine per tutti i fiori, è determinante: sul fondo del contenitore andrà predisposto un letto di ghiaia e cocci, così da favorire il deflusso dell’acqua, poi servirà versare un terreno morbido ma ricco, già preparato dall’autunno così come spiegato nel precedente paragrafo.
La pianta può essere coltivata direttamente dal bulbo o, in alternativa, può essere acquistata in esemplari giovani da trapiantare direttamente nel terreno. Il tubero andrà posizionato in buche profonde circa 4 o 6 centimetri, facendo attenzione a ricoprire il tutto con del terriccio morbido e poroso, quindi bagnando abbondantemente l’area. Quando le pianticelle raggiungono all’incirca i 10 centimetri, andranno sfoltite, per garantire la crescita solo degli esemplari più resistenti. Raggiunti circa i 20 centimetri, invece, sono consigliate sia opere di potatura degli apici che la rimozione dei boccioli in eccesso, per evitare la fioritura sia troppo sovraffollata.
Tra le opere di manutenzione ciclica, la già citata potatura, quindi la rimozione delle erbe infestanti e la lotta ai parassiti. La dalia può essere infatti soggetta all’attacco degli afidi: la loro presenza sarà da controllare a cadenza settimanale, in particolare sul fusto e sull’attaccatura delle foglie. Infine, può essere utile predisporre degli opportuni ripari qualora si vivesse in zone particolarmente piovose, meglio se di materiale chiaro o trasparente affinché non facciano da filtro alla luce solare.
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