VERDE TIME

VERDE TIME

sabato 30 settembre 2017

ORTO : INSALATE PER L'AUTUNNO


L’autunno è la stagione dei colori e dei sapori, anche in fatto di insalate. L’orto ospita infatti gli ultimi esemplari estivi, da gustare ancora per tutto settembre e nei primi giorni di ottobre, e si prepara per le tipologie più prettamente invernali. Con il calo delle temperature, inoltre, si ha anche un passaggio di testimone: dalle insalate verdi e tenere, a quelle più consistenti e rossicce delle stagioni fredde. Un compendio di gusto e di salute, ma anche di tanta soddisfazione derivante dall’autoproduzione. Quali sono, di conseguenza, le tipologie di insalata da coltivare in autunno, sia in orto che in balcone?

 Come già accennato, il periodo autunnale rappresenta una stagione di passaggio: si potrà godere ancora a lungo delle varietà estive, come gli ultimi e teneri lattughini, ma anche iniziare a pregustare il sapore intenso, e spesso sull’amarognolo, di tutte le varietà di radicchio. Di seguito qualche piccolo consiglio, con delle varietà facili da coltivare affinché la passione dell’orto sia accessibile anche a chi si avvicina alla terra per la prima volta.

Lattuga e ultimo lattughino


Lattuga e lattughino sono due varietà di insalata che vengono consumate pressoché tutto l’anno, anche se per ragioni diverse: la prima vede le più svariate tipologie, alcune tipicamente primaverili e altre autunnali, il lattughino invece gode della crescita in serra. Nell’ipotesi di una coltivazione all’aperto e in terra piena, però, proprio per il lattughino si può parlare degli ultimi esemplari, da consumare per tutto settembre e anche nelle prime settimane d’ottobre, qualora gli eventi atmosferici lo permettessero. Facile da gestire, poiché si adatta bene a terreni morbidi e altamente drenanti, l’unica accortezza del periodo è non esagerare con l’annaffiatura: i fenomeni atmosferici potrebbero essere più che sufficienti. In genere, dalla semina alla raccolta passa una quarantina di giorni, quindi in questa stagione verranno consumati gli esemplari piantati ad agosto o, al massimo, nei primi giorni di settembre.
Sul fronte della lattuga, invece, si comincia a passare dalle lisce e ricce primaverili a quelle più prettamente invernali, come le varietà da cespo, la romana, la verde d’inverno, la icerberg e molte altre ancora. Il periodo di semina è ben esteso, ovvero fin quando le temperature diurne si mantengono attorno ai 15 gradi, mentre le necessità del terreno mediamente ridotte: basta un terriccio morbido e ben drenato. Anche in questo caso, per l’annaffiatura dovrebbero bastare i fenomeni atmosferici di stagione. Con il calo delle temperature, tuttavia, è opportuno predisporre degli opportuni ripari.

Radicchio


Il radicchio è forse la tipologia d’insalata più consumata durante l’autunno e, non ultimo, anche per gran parte del successivo inverno. Fino ai primi giorni di ottobre si potranno gustare le varietà già incontrate nella precedente estate, sia da taglio che da cespo, come il radicchio di Treviso o quello di Chioggia. Questi richiedono un terreno tra il morbido e il medio impasto, altamente drenante e preferibilmente fertilizzato con concimi organici quali il compost. L’apporto d’acqua è però minore rispetto al periodo più caldo: potrebbero bastare anche solo le piogge, facendo riferimento all’eventuale aridità del terreno. Da settembre in poi, inoltre, via libera a ogni varietà di radicchio rosso: dal caratteristico sapore amarognolo, richiedono un terreno di medio impasto, ben drenato e non eccessivamente annaffiato. Inoltre, queste varietà ben si adattano al fresco della stagione, anche se con le prime gelate sarà opportuno predisporre degli adeguati ripari.

Indivia liscia, riccia e ultimo songino


L’autunno è una delle stagioni d’elezione dell’indivia, un’insalata che ben si adatta ai climi freschi, anche se soffre temperature inferiori agli zero gradi, nonché le elevate escursioni termiche tra giorno e notte. La semina avviene dalla fine di luglio al termine di settembre, il consumo si verifica circa tre mesi più tardi: proprio per questo motivo, si tratta di un’insalata di ricorso estremamente frequente da novembre e nei mesi successivi. Inoltre, nelle prime settimane di settembre avviene il trapianto delle piantine coltivate in semenzaio in agosto, con la loro messa in dimora definitiva. Il terreno ideale è quello morbido o di medio impasto, possibilmente arricchito con concimi organici quale il compost. In alternativa, l’indivia può trarre grandi benefici dai terreni precedentemente coltivati con altri ortaggi, in particolare le patate.
Pur essendo una varietà tardo-primaverile, anche il songino può apparire per l’ultima volta sulle tavole autunnali, considerando come il picco del consumo avvenga tra l’inizio di maggio e le ultime settimane di ottobre. Conosciuto anche come valerianella, è noto per il suo gusto marcato e la consistenza importante al palato. In orto, richiede un terreno morbido e ben drenato, nonché una buona fertilizzazione da effettuarsi con concime organico quale il compost. Sarà però necessario evitare le temperature troppo rigide, eventualmente predisponendo dei ripari o preferendo la coltivazione indoor, mentre l’esposizione al sole dovrà essere sempre privilegiata.

giovedì 28 settembre 2017

ORTO: LA VERDURA DELL'AUTUNNO




Nonostante il progressivo calo delle temperature, e le precipitazioni ben più frequenti, anche in autunno l’orto promette di regalare colori e sapore. Sono molte, infatti, le varietà di verdura che possono essere coltivate dalla metà di settembre fino a novembre inoltrato, con prodotti da consumare subito in stagione o, in alternativa, nei successivi inverno e primavera. Quali ortaggi coltivare, di conseguenza, nel tiepido autunno?



Trattandosi di una stagione di passaggio, l’autunno vede gli ultimi esemplari ereditati dall’estate, nonché le specie più prettamente invernali: dalla lattuga alle bietole, passando per gli ultimi ravanelli e gli spinaci, il piccolo spazio in giardino darà di certo molte soddisfazioni. Di seguito, una breve lista degli ortaggi più semplici da coltivare, affinché la passione dell’orto sia accessibile anche a chi si avvicinasse alla terra per la prima volta.

Insalate


Quando ci si avvicina all’orto per la prima volta, impossibile è non partire dall’universo delle insalate, poiché facili da seminare e dalla crescita mediamente veloce. In autunno si può optare per la sempreverde lattuga, in particolare con le varietà da cespo o invernali, dalla romana alla iceberg. Richiedono un terreno morbido, ma anche a medio impasto, quindi temperature attorno ai 15 gradi. Per l’annaffiatura, invece, potrebbero essere sufficienti i frequenti fenomeni atmosferici del periodo.
Segue quindi il radicchio, in particolare nelle varietà rosse, una delle insalate più consumate in autunno e in inverno. Richiede un terriccio a medio impasto, altamente drenante e preferibilmente concimato con fertilizzanti organici come il compost. Inoltre, ben si adatta ai climi freschi, sebbene possa temere le gelate troppo intense. Per questo utile sarà predisporre un piccolo riparo. Necessità simili anche per l’indivia liscia e riccia, dalle necessità di terreno simili al radicchio, ma anche all’ultimo songino: generalmente coltivato in estate, il consumo avviene fino a ottobre inoltrato.

Cavoli, broccoli, verza e bietole


L’autunno è la stagione ideale per la coltivazione, e naturalmente il consumo, di quasi tutte le varietà di cavolo e di broccolo. Dei tipici ortaggi della stagione fresca la cui presenza si estende per gran parte dell’inverno, che non richiedono però particolari difficoltà nella coltivazione, fatta eccezione per un appezzamento di terra di adeguate dimensioni. In linea generale, la quasi totalità delle Brassicaceae richiede un terreno a medio impasto, possibilmente mescolato con ghiaia e torba, fertilizzato con concime organico come letame o compost, ma anche tramite la rotazione delle colture. Simili esigenze anche per il cavolfiore, un’altra presenza rilevante sulla tavola di autunno e inverno.
Da settembre a novembre inoltrato, inoltre, il clima è ideale anche per coltivare alcune varietà di bietole da taglio e da costa, in un terreno morbido, altamente drenante, concimato con compost oppure con altri fertilizzanti organici. Prima della semina e del trapianto, tuttavia, sarà necessaria un’adeguata opera di vangatura per permettere alle sostanze nutritive di diffondersi uniformemente sul terreno, mentre per l’annaffiatura dovrebbero essere sufficienti i fenomeni atmosferici, facendo sempre riferimento all’aridità del terreno.
Infine la verza, conosciuta anche come cavolo verza, trova molte applicazioni in autunno, considerando come prediliga climi tra i 10 e i 17 gradi, nonché ambienti mediamente umidi. Anche in questo caso, il terriccio sarà di medio impasto, drenante, finemente concimato e sottoposto a vangatura per l’uniforme distribuzione delle sostanze nutritive.

Altri ortaggi


Oltre alle verdure già elencate, sono numerosissimi gli altri ortaggi disponibili in orto o in balcone in autunno: la scelta varia non solo rispetto ai propri gusti, ma anche alle proprie abilità con la coltivazione. Si parte con il finocchio, amante del terreno morbido e ben drenante nonché dei climi mediamente freschi, sebbene non particolarmente resistente alle gelate. Ma anche l’immancabile zucca, la cui coltivazione comincia già dall’estate, quindi gli spinaci, le ultime patate e le carote invernali.
Spazio, infine, anche agli ultimi ravanelli rossi, alle varietà tardive di pisello e ad alcune delle immancabili piante aromatiche, come rosmarino, alloro ed erba cipollina. Meglio non dimenticare, inoltre, come aglio e cipolla ben si adattino ai piatti di stagione.

mercoledì 27 settembre 2017

COLTIVAZIONE HABANERO : TRUCCHI E CONSIGLI


Se amate insaporire i vostri piatti con un tocco molto piccante e siete dotati del pollice verde potete cimentarvi con la coltivazione dell’habanero. Questi peperoncini sono tanto piccoli quanto piccanti. Nella scala Scoville, che misura il grado di piccantezza delle spezie in base al loro contenuto di capsaicina, l’habanero ottiene un punteggio compreso tra 100 mila e 445 mila.
La pianta dell’habanero è caratterizzata da foglie ovali dalla struttura semplice di un colore verde intenso. La pianta è leggermente più estesa in altezza che in larghezza. La chioma generalmente è folta.



La pianta di habanero richiede un’ottima esposizione al sole e cresce bene in climi caldi e suoli ben drenati. Il periodo migliore per piantare l’habanero nell’orto è quando non c’è più rischio di gelate. I semi devono essere piantati due settimane prima dell’ultima gelata, generalmente da marzo a maggio.
Prima di procedere alla plantumazione è essenziale fertilizzare il suolo con un’abbondante dose di materiale organico per aumentarne la fertilità e procedere con l’irrigazione. I semi vanno immersi in acqua salata per 48 ore per favorire la germinazione. Un’altra tecnica utilizzata per stimolare la germinazione e disinfettare i semi consiste nel metterli a bagno in una soluzione a base di camomilla per 1-2 giorni.
I semi vanno poi disposti su 3 fogli di carta assorbente ripiegati, sistemati in una scatola di plastica forata per far passare l’aria e la luce. A questo punto vanno bagnati. L’operazione andrà ripetuta ogni volta che i semi si asciugano. La scatola deve essere posizionata in un luogo caldo e umido.I semi germoglieranno in 6-8 giorni a una temperatura di 27°C, in un mese a una temperatura di 15°C. Al di sotto dei 15°C i semi marciranno senza germinare. Ogni piantina va travasata in un vasetto colmo di terriccio. Le piantine vanno annaffiate quotidianamente e abbondantemente ed esposte alla luce naturale o artificiale per almeno 14 ore al giorno.
Le piantine trapiantate all’interno necessitano di 8-10 settimane prima di poter essere piantate all’esterno. Questa soluzione è la migliore se vivete in climi rigidi. Le piantine vanno trapiantate in un vaso più grande ed esposte all’esterno soltanto quando hanno almeno 6 foglie mature. La collocazione ideale è l’area del giardino o del terrazzo più esposta al sole.
Un telo di plastica con dei fori praticati in corrispondenza di ogni piantina aiuterà a mantenere il suolo caldo, a trattenere l’acqua nel terreno e a contenere le erbe infestanti. Le coperture sono necessarie per evitare il surriscaldamento delle piantine e fare in modo che i peperoncini non si secchino o si sfaldino.
Le piantine vanno fertilizzate con un quarto di un cucchiaino di azoto quando hanno almeno sei settimane di vita. Bisogna monitorare la presenza di insetti o germogli marci. Molti insetti possono essere rimossi semplicemente spruzzando dell’acqua, altri necessitano di soluzioni insetticide. Per ridurre il rischio di malattie fungine bisogna evitare di innaffiare la parte superiore della pianta.
Le piante se curate adeguatamente forniranno peperoncini verdi o rossi pieni di semi dalla forma leggermente ricurva. I tempi di maturazione dell’habanero sono di 120 giorni.
I peperoncini possono essere raccolti quando sono ancora verdi o quando diventano rossi, nell’ultima fase della maturazione. L’essenziale è completare il raccolto entro l’autunno, prima che le temperature si abbassino. I peperoncini possono essere conservati freschi per 3 settimane dalla raccolta in un luogo fresco e asciutto, oppure essiccati, congelati o conservati sottolio o sottoaceto.

martedì 26 settembre 2017

SUSANNA DAGLI OCCHI NERI.....COME COLTIVARLA


Ha un bellissimo nome, è decorativa ed è anche semplice da coltivare. È la Susanna dagli occhi neri, o Thunbergia alata



La Susanna dagli occhi neri (o Thunbergia alata) è una varietà botanica forse poco conosciuta ma che vale la pena coltivare. Prima di tutto, si tratta di una pianta che fiorisce in modo rigoglioso dalla primavera fino ai primi freddi autunnali.
La Thunbergia alata è, infatti, una pianta perenne perfetta per abbellire terrazzi e balconi. Le sue foglie sono di colore verde scuro e i fiori hanno tonalità piene, intense. Le corolle di petali, dalle nuance che spiccano sul fondo verde, hanno un vero e proprio "occhio" nero al centro (da qui, il bellissimo ed emblematico nome).
I cultivar sono diversi e spaziano dal giallo intenso all'arancio, passando per il rosa e il rosso. Insomma, una pianta estremamente decorativa ma anche insospettabilmente semplice da coltivare e da mantenere in salute. Vediamo insieme come godersi la bellezza della Susanna dagli occhi neri, abbellendo balconi e terrazzi anche un po' consumati.

Dove sistemarla

La Thunbergia alata si può acquistare già "pronta" oppure seminare in vaso. La piantumazione, però, va effettuata all'inizio della primavera avendo l'accortezza di scegliere un terriccio adatto e di drenare alla perfezione il terreno.
La pianta, infatti, non ama i ristagni d'acqua e l'umidità. La posizione perfetta per la Susanna dagli occhi neri è al sole ma se fa molto caldo, come nei mesi estivi, è opportuno sistemare i vasi in zone del terrazzo semi-ombreggiate. La Thunbergia alata resiste bene all'autunno e, in parte anche all'inverno ma se piove molto o il freddo è intenso e umido, la pianta potrebbe dare segni di sofferenza.

Quando e come annaffiarla

La Thunbergia alata è una varietà botanica che richiede annaffiature regolari, benché sia comunque piuttosto resistente. Quando si semina, è bene innaffiare in modo assiduo e abbondante facendo però attenzione che non si formino ristagni d'acqua.
Per questo motivo, è davvero importante drenare il terreno con specifica ghiaia posta alla base dei vasi. In estate, soprattutto se la stagione è secca e calda, è bene intensificare le annaffiature e, in primavera, gli esperti consigliano di aggiungere all'acqua anche concimeper piante da fiore.
A tal proposito, è sempre indicato farsi consigliare presso un garden di fiducia i prodotti più adatti alla pianta.

Quale terriccio?

La Thumbergia alata richiede un terriccio di elevata qualità, molto morbido e non stagnante. Infatti, l'umidità è la maggior nemica della pianta. Il terreno deve essere drenato per bene e scelto con cura anche nella sua composizione.
In tal senso, vale ancora il consiglio di affidarsi a un garden di fiducia e di scegliere solo prodotti adatti. Infatti, un buon terriccio (in questo caso, per esempio, con pomice) è garanzia di benessere per la pianta e di fioritura rigogliosa. Spesso, dietro a un pollice poco verde si nasconde soltanto un terreno non adatto e di dubbia qualità.

Possibili problemi

Come accade per ogni altra varietà botanica, anche la Susanna dagli occhi neri può essere attaccata da parassiti. Però non si tratta di pianta particolarmente delicata o soggetta ad "ammalarsi" spesso.
I possibili nemici sono afidi e acari, parassiti davvero comuni e, se trattati, semplici da debellare. Innanzitutto, è bene prevenirne l'infestazione evitando di far vivere la pianta nell'umidità: questa regola vale anche per il benessere generale della Thunbergia alata. Dunque, terreno ben drenato e circolazione sufficiente di aria.
Se i parassiti si presentano (e si vedono sulle foglie perché hanno l'aspetto dei pidocchi) è bene eliminarli manualmente aiutandosi con un panno o del cotone e, poi, spruzzare la foglia con acqua fredda. Oppure, con una soluzione di acqua e sapone di Marsiglia.

Alternativamente al sapone, è possibile aggiungere all'acqua anche dell'aglio polverizzato o alcune gocce di olio essenziale di tea tree.

lunedì 25 settembre 2017

CURIOSITA' VERDE TIME : I FIORI NERI


fiori neri sono un piccolo mistero della botanica.
A un primo sguardo possono sembrare un “errore” o un artifizio, ma in realtà in loro non c’è nulla di diverso da quelli di qualunque altro colore.
In realtà, è bene chiarirlo subito, il nero nei fiori non esiste. Quello che il nostro occhio “percepisce” come nero, e che così ci viene presentato nei negozi e nei vivai, è in realtà una tonalità molto scura di un altro colore, di solito rosso, blu o viola, che noi vediamo nero per l’altissima concentrazione di pigmenti che non lasciano filtrare la luce.
I fiori che presentano più varietà di colore scuro-nero sono le viole, sia le violette che le viole del pensiero. Tra le più comuni ci sono la Viola Nigra, o la Black Moon, ma altrettanto diffusi sono gli iris come il Chrysographes e i tulipani come il famoso Queen of the night.
Esistono poi altre varietà nere dei fiori più comuni come rosedaliecalle od orchidee, di solito varianti molto scure di rosso, senza dimenticare papaveri ed ellebori.

Un raffinato elleboro nero.

Delle petunie nere.

Delle piccole viole nere.

Una bellissima dalia nera.


Le calle nere, eleganti e gotiche.

Un raffinato mazzo di ranuncoli neri.

Un bellissimo papavero nero.

domenica 24 settembre 2017

PIANTE GRASSE CON FIORI: LE SPECIE FACILI DA COLTIVARE



Le piante grasse fiorite non sono affatto rare come pensi, e coltivarle non è difficile. Basta scegliere le specie giuste


Echeveria
È una pianta grassasenza spine, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, molto comune nelle nostre case. È originaria del messico e predilige climi caldi e asciutti, cosa che le consente di vivere benissimo fra le mura domestiche. Ha foglie piatte e carnose, disposte a rosetta e fusti robusti che in età adulta si ramificano producendo una gran quantità di nuove piantine che possono essere staccate dalla pianta madre per generarne di nuove.
In primavera produce fiori persistenti, di piccole dimensioni, eretti su uno stelo che si sviluppa dal centro della pianta e che, a seconda delle varierà, possono variare tonalità dal giallo intenso all’arancione corallo.


Mammilaria
È una pianta appartenente al genere delle cactacee, cioè è un cactus vero e proprio, e comprende al suo interno oltre 300 diverse varietà. Originaria delle zone desertiche dell’America centrale ama i climi caldi e secchi e trova nelle nostre case il suo habitat ideale.
È molto apprezzata per la sua forma particolare completamente sprovvista di rami, e ovviamente per i suoi bellissimi fiori che sbocciano direttamente dal fusto, formando come delle piccole coroncine colorate sulla sommità della pianta. La fioritura è estiva e può variare dalle tonalità del giallo fino al furia intenso.

Aeonium
È una pianta appartenente alla famiglia delleCrassulaceae, originaria dell’Africa ma ormai naturalizzate in molte zone del sud Italia. Si caratterizza per la forma a rosetta e per le foglie carnose, che in alcune varietà tendono al viola. Facilissima da coltivare, produce piccoli fiori a stella, di colore variabile, posti a gruppi in cima a uno stelo.

Cactus di Natale
È una pianta appartenente alla famiglia delleCrassulaceae, originaria dell’Africa ma ormai naturalizzate in molte zone del sud Italia. Si caratterizza per la forma a rosetta e per le foglie carnose, che in alcune varietà tendono al viola. Facilissima da coltivare, produce piccoli fiori a stella, di colore variabile, posti a gruppi in cima a uno stelo.


Astrophytum
È una famiglia di cactus di forma sferica che si sviluppa in altezza, diviso in coste che, se osservato dall’alto, gli regalano la forma di una stella. Con spine o senza, si caratterizza rispetto alle altre cactaceae per la presenza di numerosi puntini bianchi in rilievo sparsi in misura più o meno rilevante sul fusto. La fioritura avviene nel periodo estivo, la pianta porta dei fiori di colore giallo con la parte centrale colorata di rosso.

Gymnocalcium
È un genere di piante succulente della famiglia delle Cactacee, originario del Sudamerica. Di forma globosa è generalmente dotato di spine poco fitte e di grandi dimensioni.Nel periodo estivo producono, all’apice del fusto, piccoli fiori, di colore rosato, rosso, bianco o giallo.

sabato 23 settembre 2017

FIORI FACILI DA COLTIVARE



Ecco le piante che non hanno bisogno di nulla, adatte anche a chi è alle prime armi col giardinaggio




Margherita rosa
Il suo vero nome è dimorfoteca. Fa fiori da maggio a settembre.
Come si cura
Il posto ideale per lei è quello soleggiato per mezza giornata. Va innaffiata tre volte la settimana. Due volte al mese, si dà il fertilizzante per piante fiorite. Quando le margherite sono secche si tagliano. In autunno va messa in un vaso da 25 cm.
Tempo
Dieci minuti alla settimana.
Difficoltà
Facile. ma non deve mancarle acqua, o le foglie ingialliscono.



Lavanda
Di lavanda ne esistono tanti tipi: quella officinale, la stecade, la dentata sono le più facili.
Come si curano
Vanno subito trapiantate in un vaso più grande (20 cm) e sistemate al sole. D'estate vanno bagnate due volte la settimana. A fine fioritura, si tagliano gli steli con i fiori appassiti. La potatura dei rami, per irrobustire la pianta, si fa a marzo.
Tempo
Cinque minuti alla settimana.  
Difficoltà
Minima. Però, se è innaffiata troppo, si secca.



Palma di San Pietro
Come si cura
D'estate, dal centro del ciuffo, crescono tre o quattro foglie.
Sistema la palma in un vaso da 30 cm di diametro: la terra nuova l'aiuta a crescere. Purché abbia molta luce può stare sia al sole sia all'ombra. D'estate si innaffia tre volte alla settimana. In autunno si riduce a una. E d'inverno non si bagna. Si concima in primavera.
Tempo
Sei minuti alla settimana.
Difficoltà
Minima. Anche perché è una pianta robusta.



L'uccello del Paradiso
Cresce in un vaso di terracotta da 30 cm di diametro.
Come si cura
La pianta va sistemata  in un posto con sole per metà giornata e riparato dal vento. Si innaffia due volte alla settimana e da giugno a settembre, ha bisogno due volte al mese di fertilizzante per piante fiorite. D'inverno si ripara con tessuto termico.
Tempo
Dieci minuti alla settimana.
Difficoltà.
Facile. A maggio e settembre vuole un trattamento anticocciniglia.

venerdì 22 settembre 2017

FAI DA TE VERDE TIME: IL TERRARIO


Il terrario per piante può essere un’aggiunta originale alle tue piante da interni. È un modo creativo e molto moderno per portare il verde dentro casa: un piccolo giardino racchiuso in un contenitore di vetro! Segui questi pochi passaggi per realizzare il tuo terrario, divertiti e rilassati.


Istruzioni passo dopo passo

Ecco cosa ti serve per realizzare un terrario per piante:
  • Un vaso o una campana di vetro di qualunque dimensione
  • Ghiaia, sassolini e/o ciottoli
  • Terriccio per vasi
  • Piante grasse, cactacee e/o piante tropicali
  • Carbone attivo
  • Muschio
  • Fase 1

    Lava e asciuga accuratamente il vaso che intendi utilizzare. Metti sul fondo uno strato di ghiaia o sassolini di circa 2,5 cm. per favorire il drenaggio.

    Fase 2

    Aggiungi uno strato di circa 2 cm. di carbone attivo che serve ad evitare la formazione di funghi e cattivi odori.   

    Fase 3

    Aggiungi il terriccio in quantità variabile in base all’altezza del vaso che stai utilizzando per il tuo terrario e alla dimensione delle radici delle piante.   

    Fase 4

    Interra le piante grasse, i cactus e le piante tropicali che hai scelto per il tuo vaso. Fai attenzione sia alla quantità che alla dimensione delle piante che scegli ed evita che il tuo terrario sia troppo pieno. 

    Fase 5

    Dai il tocco finale aggiungendo come decorazione e copertura del muschio o dei sassolini.
    Nelle prime due settimane bagna le piante moderatamente, ma ogni giorno. Successivamente in questo piccolo eco-sistema, le piante avranno bisogno di essere annaffiate solo una volta a settimana.  

    Realizzare il tuo personale terrario per piante e buon divertimento!

giovedì 21 settembre 2017

PIANTA DA INTERNI DEL MESE DI SETTEMBRE


Alocasia

L’Alocasia è una splendida pianta ornamentale dal fogliame largo e variegato. Questa pianta da interni può crescere molto, mantenendo la caratteristica di sembrare leggera ed ariosa. L’Alocasia molto decorativa, proprio grazie alla forma elegante ed asciutta degli steli che contrasta con l’esuberante fogliame verde intenso. La sua forma particolare si presta moltissimo ad essere abbinata ad uno stile vintage, in effetti questa pianta era molto popolare negli anni ’50.’aspetto vagamente tropicale e la capacità di purificare l’aria, rende l’alocasia la pianta ideale per la casa, l’ufficio. Hai mai fatto caso a quante piante di alocasia ci siano negli uffici pubblici? Un’altra particolarità dell’alocasia è che si presta alla coltivazione in idrocoltura. Gli esemplari ad alta vegetazione sono perfetti in una grande fioriera vicino all’ingresso di casa o in un angolo del soggiorno, mentre le varietà più piccole sono molto decorative in gruppo. Scegli dei vasi semplici e monocolore per far risaltare la bellezza di questa pianta!

Cura dell’Alocasia

L’Alocasia è originaria delle foreste pluviali, perciò ama gli ambienti caldi e umidi.
  • Posiziona l’alocasia in un luogo luminoso in soggiorno, al riparo dai raggi solari diretti del sole, da correnti d'aria e lontano da fonti di calore.
  • La temperatura ideale oscilla tra i 18 ed i 22 °C. Tieni sempre la pianta al riparo dal freddo
  • Innaffia regolarmente la pianta con acqua a temperatura ambiente e non far mai asciugare completamente il terreno
  • Vaporizza di tanto in tanto l’alocasia e passa un panno inumidito sulle foglie. Durante le piogge estive, approfitta per portarla in giardino.
  • Usa del fertilizzante per piante un paio di volte al mese durante il periodo di crescita e solo una volta al mese nel periodo di riposo vegetative invernale.
  • Origini dell’Alocasia

    L’Alocasia  fa parte della famiglia delle Araceae e proviene dalle foreste pluviali del Sud Est Asiatico. Questa pianta prolifera molto nel Borneo, dove può raggiungere fino a 4 metri di altezza. Esistono attualmente 79 varietà conosciute. Originariamente questa pianta è stata a lungo coltivata per uso alimentare nelle zone equatoriale, ma i successivi incroci e la creazione di ibridi hanno fatto sì che oggigiorno l’alocasia non sia più edibile.

    Varietà di Alocasia


    L’Alocasia x amazonica ha le tipiche venature ed è conosciuta per avere moltissime diverse cultivar. La varietà Alocasia ‘Polly’ a crescita compatta e la più piccola ‘Bambino Arrow’ producono un fogliame che ricorda moltissimo le tipiche maschere lignee africane. Le varietà dalle foglie più ampie sono:  
    •  ‘Calidora’ con foglie grosse e spesse con steli molto robusti;
    •  ‘Portadora’ con foglie grandi e carnose, tipica per gli steli maculati con punti marroni;
    •  ‘Lauterbachiana’ che produce un fogliame lungo e ondulato con la parte inferiore e gli steli rossi;
    •  ‘Cucullata’ dalle foglie appuntite e la forma elegante e compatta;
    •  ‘California’ con un fogliame molto grande, più adatta delle altre varietà a tollerare temperature inferiori;
    •  ‘Black Velvet’ veramente decorativa e dalle foglie corvine dalla superficie simile al velluto, con venature bianco-argentee;
    A. zebrina con fogliame appuntito e steli striati.

mercoledì 20 settembre 2017

GIARDINAGGIO ULTIME TENDENZE : MIX & MATCH


Una collezione fantastica che combina in modo efficace diversi oggetti e piante, fiori e decorazioni, che si completano tra loro per offrirti un prodotto veramente completo dallo stile armonico e di tendenza.

Collezione Mix & Match Perfect Powder


Periodo di fioritura: Estate - posizione: pieno sole

Colori delicati per una fioritura da giugno a tardo autunno

Per la collezione Mix & Match Perfect Powder, èstata scelta una delle più belle varietà di rose associata alla malva (Malva moschata Alba). La delicata tonalità rosa del rosaio Salmon Beauty è splendidamente accentuata dai fiori bianchi della Malva, dalla delicata fragranza di muschio.
La delicata rosa Salmon Beauty  fiorisce da giugno fino ad autunno inoltrato, mentre la Malva sviluppa una ricca fioritura da inizio giugno fino ad agosto. Taglia regolarmente i fiori appassiti per stimolare e prolungare la fioritura.
3x Rose Salmon Beauty 
3x Malva moschata Alba.
La collezione è perfetta per un’area di circa mezzo metro quadrato. Ideale per una piccola bordura in un angolo del giardino o in una grande fioriera. Per un’aiuola più grande ti consigliamo di acquistare più confezioni.
La posizione ideale per questa collezione di rose e malva è in pieno sole per ottenere una ricca fioritura, ma anche una parziale ombra può andare bene.Assicurati che il terreno sia ricco di sostanze nutritive e usa di tanto in tanto del fertilizzante per ottenere una fioritura ancora più ricca.
Questa collezione di piante fiorisce da giugno fino ad autunno inoltrato.