L’Ornithogalum, comunemente conosciuto anche come Ornitogallo, è una pianta erbacea bulbosa facile da coltivare.
Tante sono le specie che riescono a tollerare le basse temperature, ma tante altre sono quelle di origini africane (e asiatiche) che, a differenza di quelle europee, non possono essere coltivate in regioni dove il clima è particolarmente rigido.Tra le tante specie e varietà che rendono il genere di riferimento numeroso (circa 200 esemplari) è l’Ornithogalum umbrellatum, la famosa Stella di Betlemme, a vantare una maggiore diffusione. Non è difficile imbattersi in questa particolare pianta, dai bianchi e delicati fiori, in prati o campi, dove si mostra in tutta la sua bellezza durante il periodo primaverile.
Una delle caratteristiche che rende questa pianta ancor più affascinante è la danza dei fiori: si aprono di giorno e si chiudono di notte, proprio come la Gazania.Dal bulbo dell’Ornitogallo si sviluppano steli lunghi, accompagnati da foglie lanceolate che possono variare leggermente nella forma da specie a specie. Sono i fiori il vero punto di forza: infiorescenze ricche e colorate che portano eleganti stelle delicate. Una pianta ornamentale molto apprezzata, i cui fiori sono spesso utilizzati per rendere ancor più raffinati composizioni e bouquet.
Al genere Ornithogalum appartengono oltre 200 specie: alcune possono essere descritte come rustiche e resistenti al freddo, altre (quelle africane) non sono adatte ad una coltivazione in zone dove l’inverno porta temperature basse.
Di seguito un elenco delle specie maggiormente conosciute e diffuse.
Ornithogalum arabicum
Specie di origine mediterranea che riesce a tollerare basse temperature, ma non adatta alla coltivazione in zone dove possono verificarsi gelate continue. Si sviluppa fino a raggiungere i 50cm di altezza e produce bellissimi fiori bianchi che sbocciano in primavera.I bulbi devono essere messi a dimora in autunno o in primavera, prediligendo un’esposizione in pieno sole in terreno perfettamente drenante e morbido.
Ornithogalum balansae
Una specie rustica originaria delle regioni balcaniche e che può essere tranquillamente coltivata in tutto il nostro Paese. Lo stelo, sul quale si sviluppano fiori bianchi con la pagina inferiore dei tepali di colore verde, raggiunge un’altezza massima di circa 15/20cm.
La fioritura è primaverile e si consiglia di interrare i bulbi ad una profondità doppia rispetto alla loro altezza.
Anche nelle più fredde regioni italiane è possibile coltivare questa specie senza dover ricorrere sempre al dissotterramento del bulbo durante il periodo di riposo e senza dover effettuare particolari pacciamature sul terreno.
Ornithogalum dubium
Fiori di colore giallo o arancione che si aprono su steli che raggiungono i 30cm di altezza. Le foglie sono di colore verde intenso e disposte a rosetta basale. È una delle specie africane più delicate e che non tollera lunghi periodi di freddo intenso.Può essere coltivata in Italia, ma solo dissotterrando i bulbi nel periodo del riposo vegetativo e conservandoli in un ambiente con poca luce e temperatura costante mai inferiore ai 15°C. Oppure coltivandoli in vasi che possono essere spostati all’interno d’inverno.
Ornithogalum magnum
La più alta delle specie che vantano una maggiore diffusione: gli steli possono tranquillamente raggiungere e superare l’altezza di 90cm. Sullo stesso si sviluppano infiorescenze con fiori di colore bianco, mentre alla base crescono foglie lunghe e dalla forma lanceolata.
Solitamente fiorisce all’inizio della primavera, ma non è raro ammirare una fioritura in piena estate.
La fioritura dell’Ornithogalum avviene in primavera o in estate (dipende dalla specie).
I numerosi fiori stellati sono sorretti da steli che possono raggiungere i 40cm di altezza e mostrarsi nelle più delicate tonalità del rosso, arancione, giallo o indossare un bellissimo abito bianco (sono questi i fiori più utilizzati per completare magnifici bouquet da sposa).
Il nome comune Stella di Betlemme fa diretto riferimento proprio alla forma dei fiori: una bellissima stella a sei punte.
Per ottenere copiose fioriture tutti gli anni si consiglia di dissotterrare il bulbo durante il riposo vegetativo, ripulirlo dal terriccio in eccesso, fatto asciugare all’aria e poi conservato in luogo poco luminoso e fresco.
Sistemare la Stella di Betlemme vicino ad altre bulbose o rizomatose da fiore con simili caratteristiche colturali è il giusto modo per valorizzare la pianta e ottenere un risultato che vi lascerà letteralmente a bocca aperta. Che ne dite dei Leucojum o degli Iris?
Perché il nome Ornitogallo? I fiori aperti hanno la forma di una delicata stella, ma quando chiusi ricordano proprio la cresta di un gallo.
È una pianta molto sensibile alla luce: quando coltivata in pieno sole, se il cielo è coperto durante le ore centrali della giornata, tende ad arricciare i suoi tepali.
L’Ornithogalum contiene nel suo fusto una sostanza che fuoriesce quando spezzato, chiamata comunemente Latte di Gallina.
I bulbi sono stati utilizzati, durante le carestie che hanno interessato l’Europa fino al XVII secolo, come alimento, arrostiti e mescolati al miele. I fiori arancioni dell’Ornitogallo sono paragonati ai fiori di Bach, considerati utili in caso di stress e nervosismo, ma anche idonei a calmare il dolore.
Il Latte di Gallina è tossico per l’uomo e per tutti gli animali domestici: contiene alcaloidi enterotossici e convallatossine. Inoltre, il bulbo crudo è velenoso per il bestiame.La Stella di Betlemme è il simbolo della riconciliazione.
La leggenda narra che il capo di Gesù Bambino appena nato fu adagiato proprio su un cuscino di fiori di Ornithogalum. Ecco perché si è soliti parlare di pianta benedetta.
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