Tra le piante da appartamento più apprezzate e diffuse spicca senza dubbio la Pachira facilmente reperibile nei vivai e dall’alto potere decorativo. Appartiene alla stessa famiglia di Baobab e Chorisia, andiamo a conoscerla da vicino.
La Pachira è un’elegante pianta sempreverde dalle foglie peltate. Giunta in Europa alla fine del secolo scorso, al suo Pachira appartengono alcune specie di piante originarie delle foreste pluviali del Brasile e dell’America Centrale, in particolar modo del Messico:. La specie maggiormente impiegata come pianta da appartamento è la Pachira aquatica, apprezzata per le sue grandi foglie palmate sempreverdi lucide e di un bel verde brillante. La Pachira nei suoi luoghi è un vero e proprio albero, con una ampia chioma, che arrivare a misurare oltre i 20 metri di altezza. Se allevata in vaso e in un ambiente diverso da quello tropicale non supera i 2-3 metri di altezza. In appartamento gli esemplari sono ancora più contenuti. Si presenta con un un fusto legnoso facilmente plasmabile che si usa intrecciare per rendere la pianta ancora più decorativa, man mano che i piccioli delle foglie si allungano, li si possono intrecciare fissandoli con appositi legacci in gomma morbida.
Difficilmente fiorisce in vaso ma se arriva a farlo vi regalerà fiori simili a quelli dell’Albizzia, bianchi o crema e rosso.
Pachira aquatica
Pachira insignis
Pachira quinata
Questa specie è nota come Pochote , è originaria delle foreste delle Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Venezuela e Colombia.
Viene coltivata per il suo legname, un legno duro tra i più convenienti in Costa Rica nonostante il suo impiego in mobili, per realizzare strumenti musicali ( chitarra), etc
I fiori della Pachira, profumatissimi, sbocciano in estate. Hanno cinque petali allungati e leggermente arricciati solo alla base, sono rosso-violacei o bianco crema e hanno caratteristici stami di un rosso quasi fiammante. La particolarità dell’infiorescenza della Pachira è che i fiori sbocciano solo la notte o, al massimo, al mattino presto ed, essendo effimeri, sfioriscono in un giorno.Ai fiori segue la comparsa dei frutti che resistono sulla pianta anche fino a novembre inoltrato, si tratta di capsule marrone scuro, simili a piccole zucche vellutate (sono chiamate castagne selvatiche). I frutti, una volta maturati, cascano dalla pianta rilasciando circa 25 semini. Il gusto dei semi tostati o arrostiti ricorda il sapore delle castagne e delle arachidi.
La Pachira è una parente del Baobab e della Chorisia, appartengono infatti tutte alla stessa famiglia. In Estremo Oriente viene chiamata “albero della buona sorte per i soldi”. Il nome della Pachira deriva da un termine indigeno originario della Guyana che indica i frutti emessi dalla pianta, per questo motivo gli altri nomi comuni di questa pianta sono il Castagno della Guyana o del Malabar.Nei paesi di origine i semi della Pachira vengono macinati e viene usata la farina ricavata per fare un pane dal sapore decisamente particolare. I frutti commestibili sono solo quelli delle specie Pachira Glabra, Pachira Aquatica e Pachira Insignis.Nell’estremo oriente la Pachira è considerata una pianta che propizia buona fortuna e soldi, che pare siano trattenuti dal suo contorto tronco ed attirati dalle 5 foglioline. Per questo è anche nota come l’”albero dei soldi”
Nessun commento:
Posta un commento