E’risaputo che ad ogni fiori presente in natura, come per le piante, viene attribuito un significato specifico, tanto che, per i più esperti di botanica, potrebbe essere possibili addirittura veicolare dei messaggi attraverso questi elementi floreali. Una consuetudine che ha radici lontane, visto che si rifà soprattutto alle credenze antiche e al modo in cui i fiori venivano utilizzati per le cerimonie del mondo pagano. Tra tutti, poi, ci sono degli esemplari particolari la cui esistenza è legata non solo ad una particolare zona geografica del mondo ma, soprattutto, a delle leggende.
E’ il caso del quadrifoglio che, diventato uno dei simboli della verde Irlanda, è anche un portafortuna per eccellenza. Ma a cosa si deve questa credenza? Sicuramente alla sua particolare struttura e alla difficoltà nel rintracciare uno di questi esemplari nella vastità di un campo verde. Nonostante tutti conoscano il significato beneaugurante attribuito al quadrifoglio, in pochi sanno che ci si trova di fronte ad una sorta di anomali botanica. In effetti, si tratta di una variazione del trifoglio bianco. Questa è una pianta molto diffusa ed è alla base del miele millefiori. A differenza di questa varietà, però, il quadrifoglio presenta quattro foglie, di cui una nettamente più piccola rispetto alle altre.
Come abbiamo già accennato, dunque, si tratta di una variazione molto rara, tanto che è stata stimata la possibilità di trovare un quadrifoglio ogni 10.000 trifogli. Come se non bastasse, a rendere ancora più difficile la ricerca di uno dei portafortuna più ambiti in natura, c’è anche un’altra variabile.
Questa è rappresentata dalla presenza dell’oxalis tetraphylla. Si tratta di una specie botanica che molto spesso viene confusa proprio con il quadrifoglio. A trarre in inganno è proprio la presenza di quattro foglie ma, se si guarda con attenzione, è possibile identificare degli elementi che differenziano nettamente i due. Scopriamo insieme quali sono.
Abbiamo già accennato al fatto che il quadrifoglio sia considerato ormai un simbolo ben augurante. Ma da dove nasce questa credenza così radicata? Le sue origini risalgono addirittura ad un mondo magico e misterioso come quello dei druidi. Per chi conosce alcuni racconti della cultura celtica sa che con questo nome s’identificavano una sorta di sacerdoti pagani di un mondo pre cristiano.
Questi, dunque, utilizzavano il quadrifoglio per difendersi dagli spiriti maligni, soprattutto durante le ore notturne. Da questa usanza, dunque, deriva la credenza che, tenendone uno sotto il cuscino di notte s’induca un sonno tranquillo e popolato di bei sogni.
Sempre il mondo celtico, poi, attribuisce al ritrovamento di questa rarità la capacità di aprire un mondo sensoriale inaspettato. Lo stesso che permetterebbe al fortunato di scorgere con il proprio sguardo gli elfi e le fate che popolano i boschi della verde Irlanda. Dunque racconti magici e fantastici che, però, hanno inciso, in alcuni momenti di realtà drammatiche. Basti pensare che durante i due conflitti mondiali c’era l’usanza di apporre un quadrifoglio nell’occhiello della giacca di un giovane uomo per evitare che venisse richiamato al fronte. Oggi, ovviamente, il quadrifoglio non ha più una valenza scaramantica così forte, tanto da incidere sulla quotidianità. Nonostante questo, però, è uno dei simboli più utilizzati nella piccola gioielleria e viene spesso regalato per celebrare momenti importanti come una nascita od un traguardo importante.
E’ stato già specificato che trovare un quadrifoglio rappresenta un evento raro. Per questo motivo, dunque, quando si pensa di essere stati “baciati” improvvisamente dalla sua presenza ci si deve porre un sostanziale interrogativo: sarà veramente cosi? In effetti non è raro che la natura possa trarre in inganno, facendosi allegramente beffa della nostra ignoranza con forme e colori molto simili tra loro. E questo accade soprattutto con il quadrifoglio che, il più delle volte, viene confuso con la Oxalis.
Ma quali sono gli elementi che possono trarre in inganno? Sicuramente la forma e il numero del fogliame. In entrambi i casi, infatti, ci troviamo di fronte a quattro petali che seguono la naturale curva arrotondata in punta, come a formare un cuore.
Serve un occhio veramente allenato ed attento per scorgere immediatamente una piccola differenza. Questa riguarda la grandezza del quarto petalo. Nel quadrifoglio, come già accennato, questo ha una dimensione nettamente inferiore rispetto agli altri tre. Cosa che non si riscontra in modo così evidente nella Oxalis.
Siamo arrivati alle considerazioni più importanti, ossia quelle relative le caratteristiche che permettono di differenziare in modo netto le due specie botaniche. Iniziamo con il dire che la Oxalis tetraphylla è una pianta perenne che può raggiungere un’altezza massima di 30 cm. Per crescere ed espandersi nel migliore dei modi, poi, predilige dei luoghi assolati e protetti da venti troppo intensi e fastidiosi. Il suo nemico più grande, invece è l’umidità, che potrebbe portare alla produzione di muffa. Fatto questo breve identikit, vediamo cosa la differenzia nettamente dal quadrifoglio. Ancora una volta a fare la differenza è il fogliame. Quello della oxalis, infatti, è caratterizzato, soprattutto nella parte interna, da un colore intenso brunato, tendente quasi al rosso. Caratteristica completamente assente nel quadrifoglio che, invece, brilla per il suo verde intenso.
Altro aspetto da considerare, poi, è anche la fioritura. Da maggio ad ottobre, infatti, la Oxalis mostra dei delicati fiori rosa che la qualificano immediatamente anche agli occhi dei meno esperti.
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