La Thevetia peruviana è una pianta molto apprezzata per via dei suoi bellissimi fiori gialli che la rendono estremamente decorativa. La sua coltivazione non è complessa, ma ovviamente ci sono alcuni aspetti da considerare per evitare problemi. In particolare, è bene sapere che si tratta di una delle piante più pericolose del mondo. Oltre a questa specie vegetale, comunque, ce ne sono anche altre alle quali è necessario prestare attenzione. Scopriamo allora insieme quali sono le 8 piante più velenose presenti sul nostro Pianeta.
1. Thevetia peruviana
La Thevetia peruviana o oleandro è una splendida pianta ornamentale sempreverde proveniente dall’America latina e appartenente alla famiglia delle Apocynaceae. Il suo aspetto è piacevole e arricchisce l’ambiente in cui è esposta, soprattutto grazie al colore e alle foglie fitte che danno un senso di rigoglioso e vivo. Formata da otto specie di arbusti o alberi originari delle zone tropicali, questa pianta si trova in natura sotto forma di varie specie e può raggiungere tra i 3 e i 5 metri di altezza.
I fiori campanulati di colore giallo zafferano hanno un effetto decorativo da non sottovalutare. Nella stagione estiva i rami presentano gruppi di giorni riuniti a mazzi dalla forma ad imbuto con cinque petali sovrapposti di colore giallo intenso che si evolvono in drupe globose di colore verde oliva che contengono dei semi scuri.
Poiché tutte le parti della Thevetia sono tossiche, è bene indossare i guanti per giardinaggio quando si eseguono gli interventi di potatura. Lo stesso vale anche quando si raccolgono i semi o si effettuano le talee per la moltiplicazione. Per la sua velenosità, infatti, è stata soprannominata “pianta del suicidio”. Questo macabro soprannome deriva dal fatto che i suoi fiori, i semi o le foglie sono state spesso usate da persone per togliersi la vita. Quindi, è bene fare particolare attenzione se si vive con bambini o animali domestici che potrebbero giocare o avvicinarsi ai fiori andando incontro a conseguenze.
2. Dieffenbachia
La Dieffenbachia è una pianta d’appartamento molto diffusa e particolarmente semplice da coltivare. Questa non è particolarmente sensibile e dunque anche chi non ha il pollice verde riuscirà a farla crescere senza problemi.
Le foglie di questa specie sono ornamentali e per questo è in grado di abbellire tutti gli ambienti, ma c’è comunque un fattore da considerare. Queste foglie sono ricche di sostanze pericolose per gli esseri umani. Composti di questo tipo, se ingeriti, provocano bollo e gonfiori con conseguenti difficoltà respiratorie. Dopo aver toccato le foglie, è bene anche evitare di toccarsi gli occhi per non incorrere in effetti spiacevoli.
La velenosità della pianta deriva dalla presenza di microscopici enzimi e cristalli che lacerano i tessuti. Questi inibiscono anche le proteine causando persino un blocco totale e irreversibile delle vie respiratorie.
3. Digitale
La Digitale è una pianta molto apprezzata per la decorazione degli ambienti domestici, ma anch’essa deve essere maneggiata con cautela. I suoi grappoli di fiori colorati sono davvero apprezzati per la loro capacità decorativa e sono presenti sia negli esemplari perenni che in quelli biennali. Decidere di tenere in casa questa pianta è comunque un rischio in quanto contiene una digitossina tossica per l’uomo.
Nel caso la digitossina venga ingerita, può causare vomito, nausea, dissenteria e anche stati confusionali, allucinazioni e battito cardiaco irregolare. L’avvelenamento da digitale porta con sé tante leggende come quella che vuole che uno dei sintomi siano problemi di vista accompagnati da una sfumatura giallognola del campo visivo. Proprio questo tipo di avvelenamento sarebbe infatti la causa del cosiddetto periodo giallo di Van Gogh.
4. Cerbera Odollam
5. Oleandro
L’Oleandro è una pianta coltivata in Italia a scopo ornamentale che ha la sua origine in Asia. Questa risulta velenosa per la presenza di una tossina chiamata oleandrina. Tale sostanza agisce direttamente sul cuore causando anche la morte.
Oltre all’oleandrina, in questa specie vegetale ci sono anche molte altre tossine che se ingerite causano nausea, vomito, disorientamento e visione sfuocata. In passato la pianta era considerata un antidoto per il veleno dei serpenti, ma in realtà la sua assunzione è estremamente pericolosa.
6. Tasso
Il Tasso è una delle piante più velenose della Terra. Questo albero sempreverde alto 15-18 cm è una specie a crescita lenta ed è particolarmente longevo. La sua chioma è piuttosto espanda con forma a piramide e base ampia. Il tronco è di solito breve e la corteccia ha un colore rosso bruno.
Tutta la pianta è velenosa, ma è bene fare attenzione particolare soprattutto agli aghi e ai semi. Questi contengono un principio amaro conosciuto come alcaloide Taxina (tassina) che è tossico per l’uomo e per gli animali.
La sua velenosità è leggendaria e si conosce da tempo immemore, tanto che alla pianta è stato dato il nome di Albero della Morte.
7. Aconito napello
L’Aconito napello è una pianta decorativa e molto interessante dal punto di vista visivo. Questa specie vegetale è però davvero velenosa e dunque è necessario prestare la dovuta attenzione. Al suo interno è presente l’aconitina che risulta essere il secondo veleno più attivo al mondo.
Maneggiando con poca attenzione la pianta si rischia dunque molto. L’aconitina è in grado di causare sintomi di vario tipo interferendo prima di tutto con le funzioni cerebrali e cardiache. A dimostrazione di questo, basti sapere che veniva usata da Germani e Galli per avvelenare le frecce.
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