Quando si progetta l’estetica di un giardino, soprattutto di medie o grandi dimensioni, solitamente è bene chiedere consiglio a chi è del mestiere. In questo caso, infatti, sono fondamentali i suggerimenti di un giardiniere o del gestore di un vivaio che, dopo aver ascoltato le necessità del cliente, quasi sempre optano per una scelta ben precisa. Al di là dei gusti personali, infatti, il consiglio più frequente è quello d’inserire delle piante erbacee annuali.
Ma quali specie e tipologie botaniche si nascondono dietro questa dicitura? Come sempre accade nella vita le spiegazioni sono più semplici di quanto non possano sembrare. Iniziamo con lo spiegare che, con piante erbacee annuali s’intendono proprio quelle tipologie che hanno il ciclo vitale di un anno.
Questo vuol dire, in sostanza, che solitamente il loro massimo splendore va dall’inizio della primavera alle prime settimane dell’autunno. L’ultimo periodo, poi, è quello dedicato alla moltiplicazione o, per meglio dire alla produzione dei semi per delle nuove piante. Stabilito questo, dunque, quali sono le piante annuali erbacee? Anche in questo caso la risposta potrebbe sorprendere, visto che sono molte di più di quanto si possa pensare e ci circondano in modi diversi. Queste, infatti, possono essere divise tra specie di chiaramente ornamentali ed altre che, invece, sono tipiche di un orto ben curato. Per questo motivo, dunque, si passa agevolmente dalla verbena, alla petunia, al geranio o alla bocca di leone fino ad arrivare anche al basilico e al pomodoro.
Dunque, ci si trova di fronte ad un’incredibile varietà di colori, forme e necessità che, pur durando per una stagione solamente, sono in grado di donare al terrazzo o ad un giardino una forte peculiarità grazie ai loro colori quasi sempre brillanti ed esteticamente accattivanti. Come scegliere, però, le pianti annuali che meglio si addicono alle proprie necessità e, soprattutto, quali sono le loro caratteristiche botaniche. Proviamo a scoprire insieme i loro segreti.
Come abbiamo detto qualsiasi giardiniere, professionista od amatoriale, è solito inserire all’interno di un giardino delle aiuole di piante erbacee annuali. Questo si deve ad una caratteristica in particolare: la loro velocità di sviluppo. Queste, infatti, raggiungono la loro maturità in un tempo breve, portando ad una fioritura intensa nella stagione migliore per ogni tipo di piante. È pur vero che avendo un percorso annuale, questo porta ad un evidente rovescio della medaglia. Ossia a dover affrontare una certa spesa costante per rinnovare i cespugli una volta che il loro arco evolutivo è terminato.
Altro aspetto a favore, però, è la facilità con cui possono essere curate e, soprattutto, moltiplicate. Quasi sempre, infatti, si tratta di un processo che avviene per semina. Abbiamo già accennato, infatti, che durante l’ultimo periodo del loro ciclo vitale, queste piante tendono a produrre i semi che, se raccolti e conservati nel migliore dei modi, possono essere utilizzati per dar vita ad un nuovo cespuglio. Importante, ovviamente, è capire la tipologia di piante con cui ci si confronta e se predilige la stagione estiva o quella invernale.
Ed ecco che siamo arrivati alla domanda essenziale dalla cui risposta dipende anche la progettazione e l’organizzazione dei propri spazi aperti. In effetti, fino a questo momento è stato fatto riferimento alle piante erbacee annuali in modo del tutto generico. In realtà, come è facile dedurre, ci si trova di fronte a diverse specie botaniche ognuna con delle necessità peculiari e, soprattutto, con una stagione di sviluppo ben diversa.
Questo vuol dire, in sostanza, che ci sono delle piante annuali estive ed altre invernali. Nel primo caso, come la petunia, verbena, calendula e begonia, fioriscono tra l’inizio della primavera e l’estate. Al loro sfiorire, poi, vengono rimosse e sostituite con quelle invernali, ossia il gelsomino, il ciclamino, la camelia e il bucaneve.
La loro scelta, però, dipende anche da un altro fattore strettamente collegato alle condizioni atmosferiche del luogo in cui si vogliono inserire queste tipologie di piante. Questo vuol dire che se ci si trova in zone temperate con clima mediterraneo, allora sarà possibile godere di tutta la bellezza donata da alcune specie particolarmente amanti dell’esposizione alla luce e al sole. Al contrario, invece, se il clima tende ad essere più ostile e meno accogliente, allora è bene optare per delle specie scuramente più resistenti e meno bisognose di determinate esposizioni.
Uno degli aspetti positivi di questo tipo di piante è la facilità con cui possono essere gestite. Caratteristica che determina anche la loro semina. Questa, infatti, può essere effettuata senza alcun problema anche da chi non si definisce un giardiniere professionista. Importante, come abbiamo spiegato in precedenza, è scegliere la stagione più appropriata e la giusta esposizione.
Ad esempio begonie, bidens, verbena, petunia, delfinio e girasole preferiscono delle zone soleggiate. Per quanto riguarda lobelia, coleo, dicentra, impatiens, nuova guinea, invece, per fiorire hanno bisogno di ombra e frescura.
Ma quali sono le proprietà necessarie per permettere a queste piante di crescere velocemente e copiosamente? Sicuramente non deve mancare una innaffiatura costante ed anche consistete, soprattutto per le specii che hanno una stagionalità estiva. Prima di questo, però, è bene provvedere anche al nutrimento del terreno che deve essere rinforzato con amidi e fertilizzanti ad assimilazione veloce.
In quest’ultimo caso si fa riferimento soprattutto a dei prodotti contenenti azoto, fosforo e potassio. Tutti elementi nutritivi che hanno la capacità di dare vigore e forza ad una pianta destinata ad un rapido sviluppo. Ed ecco che, con poche accortezze, è possibile avere un giardino sempre splendidamente fiorito stagione dopo stagione.
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