VERDE TIME

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mercoledì 31 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : QUADRIFOGLIO E OXALIS TETRAPHYLLA

 


E’risaputo che ad ogni fiori presente in natura, come per le piante, viene attribuito un significato specifico, tanto che, per i più esperti di botanica, potrebbe essere possibili addirittura veicolare dei messaggi attraverso questi elementi floreali. Una consuetudine che ha radici lontane, visto che si rifà soprattutto alle credenze antiche e al modo in cui i fiori venivano utilizzati per le cerimonie del mondo pagano. Tra tutti, poi, ci sono degli esemplari particolari la cui esistenza è legata non solo ad una particolare zona geografica del mondo ma, soprattutto, a delle leggende.

E’ il caso del quadrifoglio che, diventato uno dei simboli della verde Irlanda, è anche un portafortuna per eccellenza. Ma a cosa si deve questa credenza? Sicuramente alla sua particolare struttura e alla difficoltà nel rintracciare uno di questi esemplari nella vastità di un campo verde. Nonostante tutti conoscano il significato beneaugurante attribuito al quadrifoglio, in pochi sanno che ci si trova di fronte ad una sorta di anomali botanica. In effetti, si tratta di una variazione del trifoglio bianco. Questa è una pianta molto diffusa ed è alla base del miele millefiori. A differenza di questa varietà, però, il quadrifoglio presenta quattro foglie, di cui una nettamente più piccola rispetto alle altre.

Come abbiamo già accennato, dunque, si tratta di una variazione molto rara, tanto che è stata stimata la possibilità di trovare un quadrifoglio ogni 10.000 trifogli. Come se non bastasse, a rendere ancora più difficile la ricerca di uno dei portafortuna più ambiti in natura, c’è anche un’altra variabile.

Questa è rappresentata dalla presenza dell’oxalis tetraphylla. Si tratta di una specie botanica che molto spesso viene confusa proprio con il quadrifoglio. A trarre in inganno è proprio la presenza di quattro foglie ma, se si guarda con attenzione, è possibile identificare degli elementi che differenziano nettamente i due. Scopriamo insieme quali sono.

Abbiamo già accennato al fatto che il quadrifoglio sia considerato ormai un simbolo ben augurante. Ma da dove nasce questa credenza così radicata? Le sue origini risalgono addirittura ad un mondo magico e misterioso come quello dei druidi. Per chi conosce alcuni racconti della cultura celtica sa che con questo nome s’identificavano una sorta di sacerdoti pagani di un mondo pre cristiano.

Questi, dunque, utilizzavano il quadrifoglio per difendersi dagli spiriti maligni, soprattutto durante le ore notturne. Da questa usanza, dunque, deriva la credenza che, tenendone uno sotto il cuscino di notte s’induca un sonno tranquillo e popolato di bei sogni.

Sempre il mondo celtico, poi, attribuisce al ritrovamento di questa rarità la capacità di aprire un mondo sensoriale inaspettato. Lo stesso che permetterebbe al fortunato di scorgere con il proprio sguardo gli elfi e le fate che popolano i boschi della verde Irlanda. Dunque racconti magici e fantastici che, però, hanno inciso, in alcuni momenti di realtà drammatiche. Basti pensare che durante i due conflitti mondiali  c’era l’usanza di apporre un quadrifoglio nell’occhiello della giacca di un giovane uomo per evitare che venisse richiamato al fronte. Oggi, ovviamente, il quadrifoglio non ha più una valenza scaramantica così forte, tanto da incidere sulla quotidianità. Nonostante questo, però, è uno dei simboli più utilizzati nella piccola gioielleria e viene spesso regalato per celebrare momenti importanti come una nascita od un traguardo importante.

E’ stato già specificato che trovare un quadrifoglio rappresenta un evento raro. Per questo motivo, dunque, quando si pensa di essere stati “baciati” improvvisamente dalla sua presenza ci si deve porre un sostanziale interrogativo: sarà veramente cosi? In effetti non è raro che la natura possa trarre in inganno, facendosi allegramente beffa della nostra ignoranza con forme e colori molto simili tra loro. E questo accade soprattutto con il quadrifoglio che, il più delle volte, viene confuso con la Oxalis.

Ma quali sono gli elementi che possono trarre in inganno? Sicuramente la forma e il numero del fogliame. In entrambi i casi, infatti, ci troviamo di fronte a quattro petali che seguono la naturale curva arrotondata in punta, come a formare un cuore.

Serve un occhio veramente allenato ed attento per scorgere immediatamente una piccola differenza. Questa riguarda la grandezza del quarto petalo. Nel quadrifoglio, come già accennato, questo ha una dimensione nettamente inferiore rispetto agli altri tre. Cosa che non si riscontra in modo così evidente nella Oxalis.

Siamo arrivati alle considerazioni più importanti, ossia quelle relative le caratteristiche che permettono di differenziare in modo netto le due specie botaniche. Iniziamo con il dire che la Oxalis tetraphylla è una pianta perenne che può raggiungere un’altezza massima di 30 cm. Per crescere ed espandersi nel migliore dei modi, poi, predilige dei luoghi assolati e protetti da venti troppo intensi e fastidiosi. Il suo nemico più grande, invece è l’umidità, che potrebbe portare alla produzione di muffa. Fatto questo breve identikit, vediamo cosa la differenzia nettamente dal quadrifoglio. Ancora una volta a fare la differenza è il fogliame. Quello della oxalis, infatti, è caratterizzato, soprattutto nella parte internada un colore intenso brunatotendente quasi al rosso. Caratteristica completamente assente nel quadrifoglio che, invece, brilla per il suo verde intenso.

Altro aspetto da considerare, poi, è anche la fioritura. Da maggio ad ottobre, infatti, la Oxalis mostra dei delicati fiori rosa che la qualificano immediatamente anche agli occhi dei meno esperti.


martedì 30 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : PIANTE ANNUALI ERBACEE

 


Quando si progetta l’estetica di un giardino, soprattutto di medie o grandi dimensioni, solitamente è bene chiedere consiglio a chi è del mestiere. In questo caso, infatti, sono fondamentali i suggerimenti di un giardiniere o del gestore di un vivaio che, dopo aver ascoltato le necessità del cliente, quasi sempre optano per una scelta ben precisa. Al di là dei gusti personali, infatti, il consiglio più frequente è quello d’inserire delle piante erbacee annuali.

Ma quali specie e tipologie botaniche si nascondono dietro questa dicitura? Come sempre accade nella vita le spiegazioni sono più semplici di quanto non possano sembrare. Iniziamo con lo spiegare che, con piante erbacee annuali s’intendono proprio quelle tipologie che hanno il ciclo vitale di un anno.

Questo vuol dire, in sostanza, che solitamente il loro massimo splendore va dall’inizio della primavera alle prime settimane dell’autunno. L’ultimo periodo, poi, è quello dedicato alla moltiplicazione o, per meglio dire alla produzione dei semi per delle nuove piante. Stabilito questo, dunque, quali sono le piante annuali erbacee? Anche in questo caso la risposta potrebbe sorprendere, visto che sono molte di più di quanto si possa pensare e ci circondano in modi diversi. Queste, infatti, possono essere divise tra specie di chiaramente ornamentali ed altre che, invece, sono tipiche di un orto ben curato. Per questo motivo, dunque, si passa agevolmente dalla verbena, alla petunia, al geranio o alla bocca di leone fino ad arrivare anche al basilico e al pomodoro.

Dunque, ci si trova di fronte ad un’incredibile varietà di colori, forme e necessità che, pur durando per una stagione solamente, sono in grado di donare al terrazzo o ad un giardino una forte peculiarità grazie ai loro colori quasi sempre brillanti ed esteticamente accattivanti. Come scegliere, però, le pianti annuali che meglio si addicono alle proprie necessità e, soprattutto, quali sono le loro caratteristiche botaniche. Proviamo a scoprire insieme i loro segreti.

Come abbiamo detto qualsiasi giardiniere, professionista od amatoriale, è solito inserire all’interno di un giardino delle aiuole di piante erbacee annuali. Questo si deve ad una caratteristica in particolare: la loro velocità di sviluppo. Queste, infatti, raggiungono la loro maturità in un tempo breve, portando ad una fioritura intensa nella stagione migliore per ogni tipo di piante. È pur vero che avendo un percorso annuale, questo porta ad un evidente rovescio della medaglia. Ossia a dover affrontare una certa spesa costante per rinnovare i cespugli una volta che il loro arco evolutivo è terminato.

Altro aspetto a favore, però, è la facilità con cui possono essere curate e, soprattutto, moltiplicate. Quasi sempre, infatti, si tratta di un processo che avviene per semina. Abbiamo già accennato, infatti, che durante l’ultimo periodo del loro ciclo vitale, queste piante tendono a produrre i semi che, se raccolti e conservati nel migliore dei modi, possono essere utilizzati per dar vita ad un nuovo cespuglio. Importante, ovviamente, è capire la tipologia di piante con cui ci si confronta e se predilige la stagione estiva o quella invernale.

Ed ecco che siamo arrivati alla domanda essenziale dalla cui risposta dipende anche la progettazione e l’organizzazione dei propri spazi aperti. In effetti, fino a questo momento è stato fatto riferimento alle piante erbacee annuali in modo del tutto generico. In realtà, come è facile dedurre, ci si trova di fronte a diverse specie botaniche ognuna con delle necessità peculiari e, soprattutto, con una stagione di sviluppo ben diversa.

Questo vuol dire, in sostanza, che ci sono delle piante annuali estive ed altre invernali. Nel primo caso, come la petunia, verbena, calendula e begonia, fioriscono tra l’inizio della primavera e l’estate. Al loro sfiorire, poi, vengono rimosse e sostituite con quelle invernali, ossia il gelsomino, il ciclamino, la camelia e il bucaneve.

La loro scelta, però, dipende anche da un altro fattore strettamente collegato alle condizioni atmosferiche del luogo in cui si vogliono inserire queste tipologie di piante. Questo vuol dire che se ci si trova in zone temperate con clima mediterraneo, allora sarà possibile godere di tutta la bellezza donata da alcune specie particolarmente amanti dell’esposizione alla luce e al sole. Al contrario, invece, se il clima tende ad essere più ostile e meno accogliente, allora è bene optare per delle specie scuramente più resistenti e meno bisognose di determinate esposizioni.

Uno degli aspetti positivi di questo tipo di piante è la facilità con cui possono essere gestite. Caratteristica che determina anche la loro semina. Questa, infatti, può essere effettuata senza alcun problema anche da chi non si definisce un giardiniere professionista. Importante, come abbiamo spiegato in precedenza, è scegliere la stagione più appropriata e la giusta esposizione.

Ad esempio begonie, bidens, verbena, petunia, delfinio e girasole preferiscono delle zone soleggiate. Per quanto riguarda lobelia, coleo, dicentra, impatiens, nuova guinea, invece, per fiorire hanno bisogno di ombra e frescura.

Ma quali sono le proprietà necessarie per permettere a queste piante di crescere velocemente e copiosamente? Sicuramente non deve mancare una innaffiatura costante ed anche consistete, soprattutto per le specii che hanno una stagionalità estiva. Prima di questo, però, è bene provvedere anche al nutrimento del terreno che deve essere rinforzato con amidi e fertilizzanti ad assimilazione veloce.

In quest’ultimo caso si fa riferimento soprattutto a dei prodotti contenenti azoto, fosforo e potassio. Tutti elementi nutritivi che hanno la capacità di dare vigore e forza ad una pianta destinata ad un rapido sviluppo. Ed ecco che, con poche accortezze, è possibile avere un giardino sempre splendidamente fiorito stagione dopo stagione.

lunedì 29 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : SIDALCEA

 


La Sidalcea è una pianta ornamentale ideale per la coltivazione in aiuole a ridosso di muri, apprezzata per la sua lunga e abbondante fioritura e per i fiori recisi nella composizione di confezioni floreali. La sidalcea è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Malvaceae originaria del Nord America.

Gli esemplari adulti e ben sviluppati di questa bellissima pianta da fiore, formano folti cespugli composti da lunghi steli flessibili di colore verde chiaro ricoperti da una leggera ma fitta peluria.Le foglie, rugose al tatto e composte da 5 – 7 lobi a margini arrotondati, sono di colore verde brillante. Anche le foglie come gli steli sono ricoperte da una densa peluria biancastra.I fiori sono infiorescenze a spighe composte da numerosi fiori campanulati e vistosi che ricordano quelli dell’ibiscus e a quelli delle altre specie di piante appartenenti alla stessa famiglia.Il colore dei fiori della Sidalcea va da bianco alle diverse sfumature di rosa fino al lilla carico.Il periodo della fioritura varia a seconda della specie ed esistono varietà che coprono tutta la parte dell’anno. Ama i luoghi soleggiati per molte ore al giorno e al riparo del vento; non teme il freddo ma soffre il gelo.Preferisce terreni sciolti, ben drenati, leggermente sabbiosi, calcarei. Non ama essere sistemata in terreni che non consentono il corretto drenaggio o al contrario, non forniscano il giusto grado di umidità.La Sidalcea è una pianta che si accontenta delle piogge ma nei periodi di prolungata siccità annaffiare regolarmente evitando però gli eccessi.Dalla primavera fino a metà autunno, per ottenere un’abbondante fioritura, somministrare, ogni 15 -20 giorni,  del concime per piante da fiore opportunamente diluito nell’acqua delle annaffiature.

In alternativa, ogni 2 mesi, somministrare, ai piedi dei cespi, del concime granulare a lenta cessione ricco in azoto (N), fosforo (P)e potassio (K).La pianta può essere propagata in tarda primavera per seme  o per divisione dei cespi.

La semina si effettua generalmente verso la prima decade di maggio interrando i semi  in buche distanti fra loro almeno 30 cm per evitare il diradamento e quindi il trapianto.

La propagazione per seme darà piante geneticamente diverse dalla pianta madre.Per ottenere, invece, piante uguali si pratica la divisione dei cespi prelevando porzioni radicate che si sviluppano ai piedi della pianta adulta.

Le nuove piante, ottenute con entrambe le tecniche di propagazione, vanno annaffiate abbondantemente per il primo mese e poi allevate come gli esemplari adulti.

Anche se si tratta di una pianta semirustica e resistente, viene attaccata dagli afidi che formano ammassi nerastri sugli steli, tra le ascelle fogliari e sui fiori ancora in boccio.

domenica 28 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : LAVORI IN AGOSTO NEL GIARDINO

 


lavori del mese di agosto in giardino sono lavori da effettuare in pieno relax. Questi consistono essenzialmente nel controllare lo stato delle piante ed in lavori di manutenzione e di pulizia. A questo vanno aggiunte alcune cose da fare assolutamente per mantenere in buona salute tutte le piante. Le alte temperature del mese di agosto, infatti, mettono a dura prova tante piante e dunque è importante curarle correttamente.

Il caldo eccessivo, la siccità e l’umidità possono favorire la proliferazione di malattie fungine e la diffusione dei parassiti. Inoltre solo irrigando in maniera corretta si possono evitare danni irreparabili. Vediamo allora insieme quali sono i lavori da fare in giardino nel corso di questo caldo mese estivo.

Nel mese di agosto la siccità è spesso un problema davvero serio e dunque è bene tenerne conto. Proprio per tale motivo vi suggeriamo di procedere con la pacciamatura per proteggere il più possibile le piante del giardino ed evitare che soffrano troppo. Questa tecnica veloce e semplice consente infatti di avere il giusto tasso di umidità alle radici evitando di doverle irrigare troppo spesso. Si tratta di una cosa spesso sottovalutata, ma estremamente importante perché evita di creare le condizioni ideali per la proliferazione dei funghi.

Alcune piante necessitano di una costante irrigazione e dunque attenzioni eccessive e un grande consumo di acqua. Altre invece non sopportano le alte temperature e dunque in estate rischiano di soffrire in modo eccessivo. Specie vegetali di questo tipo hanno bisogno di una pacciamatura di erba tagliata che si esegue in tal modo:

  1. Prendete l’erba tagliata e lasciatela su un foglio di plastica.
  2. Posizionate questa erba in pieno sole per un giorno intero.
  3. Trascorso questo tempo, girate l’erba.
  4. Fate asciugare fino a quando non sarà diventata di una tonalità di marrone.
  5. Applicate la pacciamatura intorno alle piante avendo cura di non coprire la corona.

Le calde giornate estive mettono a dura prova tante piante in giardino e dunque una corretta gestione prevede irrigazioni regolari. In realtà, spesso si corre il rischio di esagerare con l’acqua effettuando troppe irrigazioni e dunque è bene sapersi regolare.

Nel caso di viva in una zona molto calda in cui c’è scarsità di acqua durante l’estate, è fondamentale risparmiare acqua. È infatti spesso vietato annaffiare il giardino per lunghi periodi dal momento che c’è una carenza idrica. Dunque, qui è bene procedere lasciando andare le essenze in dormienza irrigando ogni 15 giorni. Questo tipo di trattamento è apprezzato dalle piante mediterranee che ne traggono beneficio perché stimola la crescita delle loro radici.

Le cose cambiano per chi ha un giardino di piante delicate. Qui conviene regolarsi per ogni singola pianta in modo da offrire la giusta acqua a tutte. In questo caso è consigliato l’impiego di un impianto a goccia e la predisposizione di una pacciamatura spessa. Il momento migliore per annaffiare è al mattino presto e sono da evitare le ore più calde.

In agosto è importante provvedere all’eliminazione del legno vecchio. È bene anche procedere con la cimatura dei rami principali in modo da favorire l’emissione di nuovi rametti laterali. Per evitare problemi, è necessario provvedere in tempi brevi all’eliminazione dei residui di potatura. In questi, infatti, potrebbero esserci parassiti e c’è il rischio di scatenare un focolaio dell’infezione.

Uno dei pochi vantaggi che si hanno nel mese di agosto è legato all’assenza di quasi tutte le crittogame. Proprio per questo, suggeriamo di sospendere fino alla fine del mese la nebulizzazione di rameici e zolfo. Questi prodotti, infatti, non sono utili in agosto e anzi rischiano di danneggiare la lamina delle foglie.

Grande attenzione va invece prestata ad altri parassiti tra i quali ricordiamo subito il ragnetto rosso. Questo si diffonde rapidamente con il caldo e con la siccità, colpendo conifere e piante in vaso. Solo bloccandolo in tempi brevi si può dunque evitare un’infestazione e per questo è necessario prestare grande attenzione.

In questo mese si possono moltiplicare per talea varie piante ornamentali. Utilizzando terricci misti e soffici durante la fase di luna crescente si mettono a radicare le talee di:

  • gerani a 7 – 8 cm dall’apice e lasciare solo 3 foglioline ; 
  • ortensie con rametti semilegnosi; 
  • rose praticando un’incisione nella parte basale del rametto reciso e mettere in essa un piccolo sasso al fine di favorire l’attecchimento della radice;

Agosto è il mese giusto per eseguire una leggera potatura verde delle siepi che si sono accresciute notevolmente per favorire l’arieggiamento e l’emissione di nuovi getti.

Si cimano i rampicanti sempreverdi come gelsomino, caprifoglio, edera, si potano le potatura delle rose), si cimano i fiori appassiti all’apice ascellare con le forbici ben affilate o con le mani.

sabato 27 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : NERINE

 


Le Nerine sono piante bulbose coltivate a scopo ornamentale sia in vaso sia in giardino.

Al genere Nerine della famiglia delle Amaryllidaceae appartengono diverse specie di bulbose provenienti dal sud Africa.

Le piante, a portamento cespuglioso, nel pieno sviluppo è composta da numerose foglie lanceolate e coriacee di colore verde intenso disposte a formare una rosetta centrale.

Al centro della rosetta si sviluppano più steli terminanti con bellissima infiorescenza a grappolo costituita da fiori con petali nastriformi a margini ondulati la cui tonalità di colore varia dal bianco al rosa, dal rosso amaranto al rosso intenso.

Le nerine fioriscono nel periodo estivo – autunnale. Le Nerine amano i luoghi luminosi e il clima mite. Temono il freddo e le gelate.Si adattano anche al comune terreno da giardino ben drenato anche se il terriccio più adatto è un miscelato in parti uguali terra, sabbia e torba.Necessita di annaffiature regolari durante la ripresa vegetativa, vanno sospese quando le foglie iniziano ad appassire.Concimare con concime ricco di azoto alla comparsa dei primi germogli e poi una volta al mese. Le Nerine si riproducono per seme, divisione dei bulbilli laterali o per divisione dei cespi.

La semina si effettua in primavera.I bulbi si piantano a metà primavera o  nel mese di Agosto sia in terra che in vaso in buche alte il doppio dell’altezza del bulbo distanti tra loro circa 20 cm.

Come tutte le bulbose le nerine temono il marciume radicale causato dal ristagno idrico.

Tra i parassiti animali temono l’attacco degli afidi che sottraggono con il loro apparato boccale la linfa dalle foglie.

I bulbi temono anche la fusariosi una malattia fungina che si manifesta con ammassi bianco – nerastri densi che provocano il loro marciume e anche il loro svuotamento.

venerdì 26 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : LE 8 PIANTE PIU' PERICOLOSE CHE POSSONO UCCIDERE L'UOMO

 


La Thevetia peruviana è una pianta molto apprezzata per via dei suoi bellissimi fiori gialli che la rendono estremamente decorativa. La sua coltivazione non è complessa, ma ovviamente ci sono alcuni aspetti da considerare per evitare problemi. In particolare, è bene sapere che si tratta di una delle piante più pericolose del mondo. Oltre a questa specie vegetale, comunque, ce ne sono anche altre alle quali è necessario prestare attenzione. Scopriamo allora insieme quali sono le 8 piante più velenose presenti sul nostro Pianeta.

1. Thevetia peruviana

La Thevetia peruviana o oleandro è una splendida pianta ornamentale sempreverde proveniente dall’America latina e appartenente alla famiglia delle Apocynaceae. Il suo aspetto è piacevole e arricchisce l’ambiente in cui è esposta, soprattutto grazie al colore e alle foglie fitte che danno un senso di rigoglioso e vivo. Formata da otto specie di arbusti o alberi originari delle zone tropicali, questa pianta si trova in natura sotto forma di varie specie e può raggiungere tra i 3 e i 5 metri di altezza.

fiori campanulati di colore giallo zafferano hanno un effetto decorativo da non sottovalutare. Nella stagione estiva i rami presentano gruppi di giorni riuniti a mazzi dalla forma ad imbuto con cinque petali sovrapposti di colore giallo intenso che si evolvono in drupe globose di colore verde oliva che contengono dei semi scuri.

Poiché tutte le parti della Thevetia sono tossiche, è bene indossare i guanti per giardinaggio quando si eseguono gli interventi di potatura. Lo stesso vale anche quando si raccolgono i semi o si effettuano le talee per la moltiplicazione. Per la sua velenosità, infatti, è stata soprannominata “pianta del suicidio”. Questo macabro soprannome deriva dal fatto che i suoi fiori, i semi o le foglie sono state spesso usate da persone per togliersi la vita. Quindi, è bene fare particolare attenzione se si vive con bambini o animali domestici che potrebbero giocare o avvicinarsi ai fiori andando incontro a conseguenze.

2. Dieffenbachia

La Dieffenbachia è una pianta d’appartamento molto diffusa e particolarmente semplice da coltivare. Questa non è particolarmente sensibile e dunque anche chi non ha il pollice verde riuscirà a farla crescere senza problemi.

Le foglie di questa specie sono ornamentali e per questo è in grado di abbellire tutti gli ambienti, ma c’è comunque un fattore da considerare. Queste foglie sono ricche di sostanze pericolose per gli esseri umani. Composti di questo tipo, se ingeriti, provocano bollo e gonfiori con conseguenti difficoltà respiratorie. Dopo aver toccato le foglie, è bene anche evitare di toccarsi gli occhi per non incorrere in effetti spiacevoli.

La velenosità della pianta deriva dalla presenza di microscopici enzimi e cristalli che lacerano i tessuti. Questi inibiscono anche le proteine causando persino un blocco totale e irreversibile delle vie respiratorie.

3. Digitale

La Digitale è una pianta molto apprezzata per la decorazione degli ambienti domestici, ma anch’essa deve essere maneggiata con cautela. I suoi grappoli di fiori colorati sono davvero apprezzati per la loro capacità decorativa e sono presenti sia negli esemplari perenni che in quelli biennali. Decidere di tenere in casa questa pianta è comunque un rischio in quanto contiene una digitossina tossica per l’uomo.

Nel caso la digitossina venga ingerita, può causare vomito, nausea, dissenteria e anche stati confusionali, allucinazioni e battito cardiaco irregolare. L’avvelenamento da digitale porta con sé tante leggende come quella che vuole che uno dei sintomi siano problemi di vista accompagnati da una sfumatura giallognola del campo visivo. Proprio questo tipo di avvelenamento sarebbe infatti la causa del cosiddetto periodo giallo di Van Gogh.

4. Cerbera Odollam

Il Cerbera Odollam è anche conosciuto come Albero dei Suicidi Albero Assassino: si comprende quindi la sua pericolosità. Questo piccolo albero di latifoglie può arrivare a un’altezza di 10 metri ed è diffuso in India e nel sud-est asiatico. Il suo aspetto è piuttosto semplice e non attira affatto l’occhio, ma come abbiamo detto si tratta di una delle piante più pericolose del mondo. 
I semi della pianta contengono un glicoside cardiaco chiamato cerberina che è molto tossica anche a dosaggi bassi. Proprio per questo, essa uccide entro poche ore durante le quali si provano dolori strazianti di stomaco, diarrea, vomito, mal di testa e ritmo cardiaco irregolare. Al termine di questi momenti di dolore, il cuore si ferma e si muore. Ogni anno si contano in Kerala – in India – oltre 500 decessi all’anno legati ai semi della pianta.

5. Oleandro

L’Oleandro è una pianta coltivata in Italia a scopo ornamentale che ha la sua origine in Asia. Questa risulta velenosa per la presenza di una tossina chiamata oleandrina. Tale sostanza agisce direttamente sul cuore causando anche la morte.

Oltre all’oleandrina, in questa specie vegetale ci sono anche molte altre tossine che se ingerite causano nausea, vomito, disorientamento e visione sfuocata. In passato la pianta era considerata un antidoto per il veleno dei serpenti, ma in realtà la sua assunzione è estremamente pericolosa.

6. Tasso

Il Tasso è una delle piante più velenose della Terra. Questo albero sempreverde alto 15-18 cm è una specie a crescita lenta ed è particolarmente longevo. La sua chioma è piuttosto espanda con forma a piramide e base ampia. Il tronco è di solito breve e la corteccia ha un colore rosso bruno.

Tutta la pianta è velenosa, ma è bene fare attenzione particolare soprattutto agli aghi e ai semi. Questi contengono un principio amaro conosciuto come alcaloide Taxina (tassina) che è tossico per l’uomo e per gli animali.

La sua velenosità è leggendaria e si conosce da tempo immemore, tanto che alla pianta è stato dato il nome di Albero della Morte.

7. Aconito napello

L’Aconito napello è una pianta decorativa e molto interessante dal punto di vista visivo. Questa specie vegetale è però davvero velenosa e dunque è necessario prestare la dovuta attenzione. Al suo interno è presente  l’aconitina che risulta essere il secondo veleno più attivo al mondo.

Maneggiando con poca attenzione la pianta si rischia dunque molto. L’aconitina è in grado di causare sintomi di vario tipo interferendo prima di tutto con le funzioni cerebrali e cardiache. A dimostrazione di questo, basti sapere che veniva usata da Germani e Galli per avvelenare le frecce.

8. Bosso

Il Bosso o Buxus sempervirens è una pianta da giardino molto diffusa in quanto si usa per realizzare siepi curate ed elegante. Questa specie cresce anche spontaneamente sulle Alpi e sugli Appennini, dunque è tutt’altro che rara. Avere a che fare con il Bosso è però pericoloso, infatti esso è velenoso in tutte le sue parti.
A rendere la pianta velenosa è la presenza di alcaloidi tra cui la bussina. Questa è pericolosa sia per uomini che per animali e causa vomito, dermatiti e problemi all’apparato digestivo.

giovedì 25 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : FIORI D'AGOSTO

 


Anche se ad agosto si è nel pieno dell’estate, i fiori sbocciano ugualmente. Anzi, le fioriture sono copiose, molto colorate e persino profumate. I balconi, i giardini e le aiuole si colorano magicamente, in un’esplosione unica e variopinta di fiori di ogni tipo.

Attenzione, però, ogni pianta e sua varietà oltre ad avere le sue esigenze, ha un periodo di fioritura particolare, che varia non solo dal periodo dell’anno ma anche della regione climatica in cui si trova.

I fiori di agosto possono essere anche legati a piante più rustiche, che si trovano tipicamente alla campagna italiana.

Inoltre, nel mese più caldo dell’anno si possono anche piantare fiori nuovi sia in vaso che in piena terra. Anche alcune piante perenni possono essere tranquillamente piantate.

In questo mese, però, si possono ammirare i frutti delle cure che ci sono stati durante i mesi precedenti.

Di seguito, ti propongo una lista di fiori che ad agosto danno il meglio di se.

1. Girasole

Eletto da molti come il simbolo dell’estate, il girasole può raggiungere anche dimensioni molto elevate. Basta spostarsi dalla città per una qualsiasi gita fuori porta che è facile imbattersi in un campo di girasoli, sentinella dell’orto.

Per sua natura, il girasole (il cui nome botanico è Helianthus annuus) è vivace ma semplice, con una corolla che sembra sorridere. Non richiede cure eccessive ma, ricorda che deve essere seminato a in primavera. Quando sboccerà, a fine estate, farà sentire te e i tuoi bambini come dei folletti in un posto incantato, data la sua altezza. Proprio per questo, sarebbe meglio lasciare dello spazio tra un seme e l’altro, almeno mezzo metro tra una buca e l’altra.

Nel corso della sua fase di crescita, non ti sarà difficile osservare il fenomeno per cui il girasole è famoso, ovvero il seguire il sole. Questa rotazione termina quando il girasole sta per fiorire. In quella fase, infatti, si assesterà guardando Sud-Est. Attenzione quindi a dove posizioni, eventualmente, i vasi. Se dovessi posizionarli nei pressi di un muro, verso Nord, sappi che quando cresceranno si gireranno e non potrai ammirare la loro corolla.

2. Begonia

La begonia è la una pianta ornamentale meravigliosa, dalle tantissime varietà (quasi 1600).

Si tratta di una pianta tropicale che si può coltivare sia in piena terra che in vaso. Si possono piantare proprio durante il mese di agosto ma meglio scegliere per loro un luogo fresco ed umido. Del resto, anche durante la sua crescita, preferisce la mezz’ombra.

Se la begonia avrà trovato il clima ideale, ti regalerà delle fioriture perfette che dureranno fino all’inizio dell’autunno (ottobre).

3. Bignonia

Se ti piacciono i fiori a cascata, la bignonia è proprio ciò che fa per te. Questa pianta, infatti, è in grado di regalare un bellissimo spettacolo visivo caratterizzato da fiori giallo arancio che ricadono su foglie scure. I suoi fiori a trombetta crescono in grandi mazzi che non rilasciano profumo ma hanno un colore unico. 

Inoltre, la bignonia è una pianta in grado di rampicare su muri e cancelli anche per molti metri. Le sue radici sono molto forti. Come per l’edera, sarebbe meglio creare pannelli appositi per consentirle l’arrampicamento. Il terreno ideale in cui proliferare è di tipo pesante e meglio se posto in pieno sole.

In inverno la pianta perde tutti i suoi fiori. Assicurati di intervenire con una potatura leggera sul finire dell’inverno. In questo modo, eliminando tutti i rami secchi avrai cascate di fiori portentose anche ad agosto.

4. Lantana

Se vuoi un fiore che cresce sotto forma di cespuglio, non puoi che optare per la lantana. I fiori hanno delle belle tonalità che virano dal rosa al giallo passando per l’arancione. Il tutto a contrasto con il bel verde intenso del suo fogliame.

Oltre ad essere bella, la lantana è anche utile. Le sue foglie, infatti, crescono molto fitte e sono sgradite alle zanzare. Ecco perché viene considerata come un ottimo repellente naturale anche per altri insetti. Inoltre, si tratta di una pianta perenne che, se ben posizionata (al riparo dal vento) e curata ti regalerà ogni estate bellissime fioriture.

La pianta si presta alle siepi per via del suo portamento arbustivo ma anche perché cresce molto velocemente. Non è famosa per il suo profumo che viene emanato dai suoi fiori, solo se strofinati. E’ infatti, molto acre e pungente.

mercoledì 24 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: FIORI E PIANTE DA SEMINARE NEL MESE DI AGOSTO

 


Durante il mese di agosto è possibile seminare piante e fiori di varie specie in modo da abbellire balconi oppure il giardino. Chi dispone di una piccola serra a freddo e se il clima non è particolarmente rigido o caratterizzato da eccessive gelate durante l’inverno. Seminando in questo periodo dell’anno si possono abbellire davanzali, balconi e terrazzi, ma anche allestire aiuole e bordature per l’anno successivo.

Proprio per questo motivo è bene sapere come procedere per una semina corretta e conoscere soprattutto quali pianti e quali fiori seminari. Vediamo allora di imparare tutto quello che c’è da sapere in merito a questo per ottenere piante e fiori splendidi.

Prima di procedere con la semina è bene conoscere anche quali sono i requisiti dei semi in modo che essi risultino produttivi. Ecco allora i requisiti principali che i semi dovrebbero avere per regalare fiori e piante splendide dopo qualche tempo dalla semina:

  • I semi raccolti o acquistati devono avere massimo 3 anni di età.
  • La raccolta dei semi va fatta sempre nel periodo giusto in base alla tipologia.
  • I semi devono essere sani e dunque esenti da qualsiasi infezione batterica o virale.
  • Le confezioni dei semi acquistati devono essere perfettamente sigillate e devono indicare la data della scadenza. È quindi necessario evitare di acquistare semi scaduti e sarebbe bene anche non scegliere semi vicini alla scadenza. Questi ultimi potrebbero infatti essere meno produttivi.
  • Controllo della germinazione o della germinabilità con opportuni e semplici accorgimenti. Questo è essenziale perché i semi hanno una durata di vita limitata anche se conservati bene.
  • I semi devono essere conservati al buio e in luoghi asciutti, al massimo 1-2 anni a qualche anno. Se conservati in ambienti luminosi e umidi iniziano precocemente a germinare e poi abortiscono per mancanza di nutrienti, acqua e terreno.

Il terriccio per la semina deve essere soffice, ben miscelato e ben drenato. Solo un terriccio con queste caratteristiche è in grado di garantire la buona riuscita della semina.

Il substrato ideale per le semine in semenzaio deve essere un buon miscuglio composto da materiale drenante. Per garantire un buon risultato finale, dunque, sarebbe perfetta una composizione come la seguente:

  • 30% di sabbia silicea
  • 30% di torba scura
  • 35% di terra dell’orto
  • 5% di humus di lombrico
La semina richiede di appositi contenitori, vasetti di torba o semenzai che poi vanno collocati in zone riparate dai venti e dal freddo. È quindi necessario ricoperti con un foglio di plastica trasparente o una lastra di vetro che vanno tolte nelle ore più calde del giorno. Questo è importante per evitare che la condensa possa essere veicolo di malattie fungine come le muffe del terreno.

In caso di ammuffimento del terriccio basterà asportare con un attrezzo idoneo quello più superficiale e sostituirlo con altrettanto nuovo.

Quando le piantine nate dalla germinazione dei semi raggiungono l’altezza di 5/10 cm e sono facilmente maneggiabili. Queste potranno essere diradate lasciando crescere solo le più vigorose che a loro volta andranno trapiantate nella primavera successiva in piena terra. Tale operazione si esegue infatti solo quando il pericolo delle gelate notturne è del tutto scongiurato.

Le nuove piante potranno essere anche trasferite in vasi singoli sempre al riparo dal freddo della notte. È possibile sistemarle sotto a tettoie o vani delle scale in attesa di giornate tiepide e soleggiate.

Nel mese di agosto si può effettuare la semina di molte piante sia in giardino che in vaso. Il momento migliore per effettuare la semina è senza dubbio durante le ultime giornate di agosto. Questo periodo del mese, infatti, risulta più fresco e umido. Tra le piante che si possono piantare o seminare ci sono:

  • viola del pensiero
  • primula
  • campanula
  • digitale
  • alisso giallo
  • calendula
  • margherita
  • aquilegia
  • lupino
  • peonia
  • digitale
  • iris

Chi lo desidera, ad agosto può anche sfruttare la moltiplicazione per talea. In questo caso è possibile procedere con le talee di:

  • margherita
  • azalea
  • oleandro
  • camelia
  • geranio
Seguendo le indicazioni per una semina corretta si ha una buona probabilità di avere splendide piantine. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di fornirvi un utile consiglio da seguire per una semina perfetta. È consigliabile far svernare le piantine in ambienti luminosi, non troppo freddi e non riscaldati.

martedì 23 agosto 2022

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO : ILLUMINAZIONE SILHOUETTE IN GIARDINO

 


L'illuminazione di silhouette nei giardini è una forma di illuminazione da giardino per esterni chiamata illuminazione verso l'alto. È anche una forma di retroilluminazione. Crea un punto focale con un senso di dramma e romanticismo. Le tecniche di illuminazione delle silhouette funzionano bene con arbusti e alberi che hanno una corteccia e una struttura interessanti.

Sulla costa occidentale, ad esempio, le piante sembrano sbalorditive quando si stagliano contro un muro includono:

  • Grandi manzanitas
  • Alberi di corbezzolo
  • Agave

Alcuni arbusti topiari possono anche proiettare un'ombra drammatica. Considera la silhouette illuminare la tua fontana preferita o la statua del giardino e goditi questi oggetti sia di giorno che di notte.

Per creare l'effetto, è necessario installare una pianta interessante, un albero o un oggetto da giardino inanimato davanti a un muro. L'oggetto non deve essere proprio accanto al muro, ma deve essere abbastanza vicino da poter proiettare un'ombra sul muro.

Avrai bisogno di spazio per installare un uplight dietro l'oggetto. È meglio se questa luce è nascosta alla vista dall'oggetto. Per le luci da giardino silhouette, usa quelle che vengono chiamate luci diffuse. Le luci diffuse sono progettate per creare un'ampia fascia di luce bianca uniforme, che è la migliore per retroilluminare il muro e creare un'ombra. Potrebbe essere necessario installare una serie di luci diffuse se si evidenzia un grande muro con più piante.

Ci sono infinite opzioni per le luci da giardino silhouette. Come risultato di tutti i tuoi sforzi, potresti ritrovarti e compagnia a voler rimanere in giardino ogni sera per tutta l'estate.