La Lavandula stoechas è una lavanda spontanea, molto facile da coltivare, con belle infiorescenze profumate a pannocchia
La Lavandula stoechas, più comunemente conosciuta come Lavanda selvatica, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. È originaria della zona mediterranea ed è molto simile alla Lavanda officinalis.
È una pianta spontanea spesso coltivata come ornamentale nei giardini delle località di mare in quanto molto resistente alla salsedine. I fiori possono essere raccolti in mazzetti e impiegati per deodorare armadi e cassetti.
Caratteristiche
La Lavanda stoechas è una pianta semirustica con portamento cespuglioso che si sviluppa con steli eretti (sino a 1 m di altezza) dai quali crescono le foglioline sempreverdi, lunghe, aromatiche, sottili e di colore grigio-verde.Le infiorescenze sono riunite in pannocchie all’apice degli steli; sono fiori viola-fucsia, piccoli e molto profumati. Sbocciano da tarda primavera per tutta l’estate. I frutti sono acheni contenenti i semi.
Coltivazione
Moltiplicazione
La Lavanda selvatica si propaga per semina disponendo gli acheni nel terriccio misto a sabbia. Se seminata in semenzaio quando le piantine sono germogliate si possono trasferire in piena terra.
Terreno
Predilige i terreni acidi, meglio se asciutti e con un buon drenaggio.
Esposizione
Ama gli ambienti illuminati con esposizioni in pieno sole. Non teme il freddo, ma è bene posizionarla in zone riparate dai venti forti.
Irrigazione
Resiste bene alla siccità, ma è comunque buona norma annaffiare la pianta nei periodi estivi più caldi e quando il terreno risulta del tutto asciutto.
Concimazione
Si consiglia di somministrare un fertilizzante bilanciato a inizio primavera per garantire fioriture abbondanti.
Potatura
Per potare la lavanda selvatica è necessario tagliare l’apice dei fusti con cesoie affilate. Questa operazione consente di dare maggior vigore alla pianta.
Malattie e parassiti
Teme l’attacco da parte di afidi e cocciniglie i quali prendono di mira gli steli posizionandosi nella parte sottostante le foglie. Per eliminarli si può tentare di rimuoverli manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, oppure utilizzando antiparassitari specifici.
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