VERDE TIME

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sabato 4 settembre 2021

VERDE TIME LEZIONI DI GIARDINAGGIO: KNIPHOFIA

 

Tra le piante più curiose del panorama botanico c’è sicuramente la Kniphofia che, con la sua caratteristica infiorescenza, impreziosisce balconi, bordure e giardini, magari costituiti da piante grasse ed agavi

La Kniphofia è perfetta quando cui si vuole verticalizzare spazi verdi oppure colorare il limitare di laghetti o stagni. Trattasi di una pianta molto resistente, sia negli ambienti montani che in quelli marini, sopportando ottimamente in quest’ultimo caso la salsedine.

L’Kniphofia è una pianta erbacea, stagionale o perenne, appartenente alla famiglia delle Asphodeloideae e, come si può ben intuire dal suo aspetto, non proviene da un paese europeo ma principalmente dall’Africa: in particolare l’Kniphofia è originaria del Madagascar, del Sudafrica, del Capo di Buona Speranza, dell’Etiopia e, in minor parte, anche dello Yemen. Allo stato selvatico è facile scorgere questa pianta lungo i corsi d’acqua, in quei luoghi che, nel corso delle abbondanti piogge, diventano alquanto paludosi, oppure ad altitudini che possono sfiorare anche i 3000 mt di altezza: è facile intuire dunque che è una pianta facilmente coltivabile e, con i giusti accorgimenti, adattabile ad ogni tipo di ambiente.

Caratteristiche della Kniphofia

La Kniphofia è tendenzialmente una pianta sempreverde, anche se alcune specie sono decidue e rifioriscono all’arrivo della stagione estiva. Presenta un corto rizoma, con un apparato radicale costituito da radici piuttosto carnose; la parte aerea può raggiungere anche il metro di altezza ed è costituito da grandi e lunghe foglie dall’aspetto nastriforme, lisce al tatto tranne nella Kniphofia Hirsuta. Il fogliame costituisce un leggero cespuglio da cui si ergono fusti sormontati da gruppi di fiorellini tubolari lunghi fino a 5 cm che formano spighe o la classica fiamma simbolo dei carabinieri: la Kniphofia può presentare infiorescenze gialle, arancioni e rosse, dalle più tenui alle più decise sfumature. La fioritura avviene d’estate e, in alcuni casi, può durare per tutto l’autunno.
È importante ricordare che quando i fiori sbocciano e si seccano, bisogna staccarli per garantire alla Kniphofia di avere una prolungata e rigogliosa fioritura.


Coltivazione della Kniphofia

Per la coltivazione della pianta Kniphofia sarà sufficiente usare qualsiasi tipo di terreno, l’importante è che sia fertile, ben drenato e abbastanza umido. Essendo una pianta resistente, ama il sole ma si adatta anche ai climi più rigidi, anche con temperature che sfiorano i -20°: in tal caso però bisogna pacciamare il terreno in superficie per proteggere l’apparato radicale, predisponendo uno strato alto almeno 20 cm costituito da foglie secche, torba e paglia.
L’Kniphofia deve essere innaffiata regolarmente in primavera e, in particolare, durante le torride e siccitose giornate estive: è bene però dare alla pianta il giusto apporto d’acqua solamente quando il terreno risulta al tatto asciutto. Sempre nel corso della stagione primaverile è consigliato aiutare la pianta concimandola, ogni 2 o 3 mesi, con un prodotto granulare a rilascio lento.
Si può moltiplicare l’Kniphofia per talea, metodo alquanto più veloce, oppure per seme. In quest’ultimo caso ogni seme deve essere posizionato, a distanza di circa 50 cm tra loro, in una fossetta profonda tanto da permettere all’apparato radicale di espandersi liberamente.
La pianta Kniphofia teme, oltre al marciume delle radici causato da eccessive innaffiature e agli afidi, principalmente gli attacchi dei tripidi, minuscoli insetti neri o gialli: è facile accorgersene da scolorimenti o macchioline brune e argentee sulle foglie. In tal caso è consigliato l’utilizzo di un prodotto specifico, acaricida-insetticida, petroide e avo-larvicida.


Alcune note specie della Kniphofia

La Kniphofia conta circa settanta specie, originarie del continente africano nella maggior parte. In botanica se ne distinguono due gruppi: nell’uno rientrano quelle specie dai fiori corti massimo 3 cm, nel secondo raggruppamento invece rientrano le piante i cui fiori sono più allungati e affusolati.

  • La Kniphofia Uvaria è la più diffusa ed è anche nota come Tritoma o Giglio della Torcia, con fiorellini lunghi anche più di 4 cm, il cui colore giallo alla base sfuma verso l’arancio o il rosso verso l’apice dei petali.
  • La Kniphofia Northiae si caratterizza per foglie più lunghe, fusti spessi anche 1 mt e fiorellini bianchi o gialli.
  • Molto più corto è il fusto semi-legnoso della Kniphofia Caulescens: i suoi fiori sono principalmente rossi o bianco-giallastri e, tra tutte le varietà, è la specie più resistente al freddo.
  • La Kniphofia Rooperi è una specie più bassa.
  • La Kniphofia Alcazar presenta, tra foglie verdi-azzurrognole, robusti steli color ruggine, coronati da fiorellini aranciati che d’estate assumono sfumature bronzee.

Curiosità

Nel linguaggio dei fiori, regalare una pianta Kniphofia significa dichiarare un amore che consuma, proprio come brucia la fiamma che ricorda la spiga dove sono riunite le infiorescenze. Questa pianta di origine africana viene solitamente utilizzata dagli indigeni africani che, intrecciando gli steli della Kniphofia, formano trofei: questi simulacri vengono portati in processione prima di procedere a rituali sacrificali e a sfrenate danze tribali.
La Kniphofia Parviflora è inoltre utilizzata come repellente contro i serpenti, mentre l’infuso delle radici della Kniphofia Laxiflora e della Kniphofia Rooperii apporta importanti benefici contro malanni legati all’apparato toracico.

Cenni storici

L’arrivo della pianta Kniphofia in Europa è databile intorno alla fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 quando appare illustrata nel libro Hortus Medicus, opera del botanico olandese Jan Commelin. La specie che per prima varcò i confini europei e che abbellì i giardini di tutta Europa fu la Kniphofia Uvaria, equiparata dal noto Linneo all’Aloe pur non avendo le stesse foglie carnose e ricche del benefico gel. Dall’800 in poi i botanici inglesi e tedeschi si appassionarono tanto a questa pianta da individuarne almeno 20 specie: celebre è poi la rappresentazione che ne fa Redontè nella sua opera Liliacées del 1810.
Il nome della pianta Kniphofia deriva dal medico botanico Johann Hieronymus Kniphof, professore presso l’università tedesca di Erfurt. Fu lui che, sperimentando per la prima volta l’innovativa stampa naturale, impresse su fogli vegetali fiori e foglie essiccati e inchiostrati. Le numerose tavole realizzate da Kniphof rasentavano la perfezione e furono considerate talmente perfette che si decise di celebrare la grande opera del botanico tedesco dedicandogli il nome dell’esotica pianta che sarà per sempre ricordata sino ai giorni nostri come Kniphofia.

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