VERDE TIME

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giovedì 31 ottobre 2019

VERDE TIME : GIARDINAGGIO PRATICO


Tutto sulle siepi

Il concetto di “siepe” è quasi connaturato nell’uomo, anche a livello psicologico, perché tutto il nostro vivere è fatto di larghe aperture ma anche di forme di chiusura, specialmente nei confronti degli altri o, più in generale, dei vari problemi che ci vediamo precipitare addosso, sia pure contro la nostra volontà. Fin dal più lontano passato, l’uomo ha cercato di “circoscrivere” il proprio territorio ed i propri possedimenti, cercando di proteggerli da eventuali nemici o da noiosi disturbatori. In breve, da puro “sistema di difesa”, la siepe è diventata anche elemento architettonico e decorativo in tutti gli stili di giardino che l’uomo ha creato, da Roma in avanti. Si pensi solamente alla funzione essenziale che le fu assegnata all’interno dei cosiddetti giardini “all’italiana” e “alla francese”, giungendo sino ai giorni nostri, sia pure con infinite variazioni di ruoli e di composizione, ma sempre continuando a sollecitare sentimenti di diversa natura. Fin dall’infanzia, siamo abituati a considerare la siepe come un oggetto d’attrazione e in pari tempo di rifiuto: per un verso vorremmo in ogni caso oltrepassarla, se non altro per vedere cosa nasconde alla nostra vista, e per l’altro verso ne stiamo lontani, come se celasse chissà quali pericoli. Da sempre, dunque, ci siamo abituati a convivere con le siepi ed a porci problemi di relazione o, viceversa, a rallegrarcene, tutte le volte che ne incontriamo una. Più in breve, cosa sia una siepe lo sanno anche i bambini, ma il vero punto è: una volta stabilito lo scopo che ci spinge ad averne una, come la si realizza e come va potata? Questo lo sappiamo quasi tutti, anche se poi si commettono non pochi errori d’impostazione e di manutenzione. Ciò che maggiormente conta, infatti, è saper commisurare la sua progettazione con i fini estetici, ma soprattutto pratici, che s’intendono conseguire.

Formali ed informali

Cosa significhi siepe “formale”  è stato mostrato per secoli dai progettisti che, specialmente in Italia e Francia, hanno dato vita a giardini caratterizzati da un alto valore architettonico. Quelle che ammiriamo, per esempio, nei giardini storici di Boboli (Firenze) o di villa Lante a Bagnaia (VT), sono siepi formali: squadrate, ordinate, geometriche, realizzate con specie sempreverdi e quindi accuratamente potate e regolate. La nostra cultura è impregnata di questo modello di siepe, tanto che anche nel più banale dei giardinetti condominiali è usuale ricorrervi abitualmente, spesso senza una motivazione specifica. Assai meno comune è invece la siepe “informale”, di derivazione più anglosassone, che è per definizione irregolare, accattivante, fiorita o colorata, spesso realizzata con specie decidue. Quale scegliere? La risposta, ovviamente, dipende da fattori diversi, anche psicologici ed estetici, ma soprattutto dal luogo in cui essa deve nascere e quale funzione deve svolgere. Solitamente, la “formale” viene utilizzata allorché si voglia delimitare un giardino o una sua parte, ma anche se deve servire come barriera per assicurare la privacy. Le “informali”, invece, sono un buon frangivento e nello stesso tempo un ottimo habitat per uccelli e insetti: comunque, sono molto più attraenti per la varietà di fiori, bacche e colori.

Consigli: messa a dimora

  • Una programmazione accurata è essenziale, per evitare errori una volta che le piante siano giunte a maturità. Per es, l’altezza finale delle piante va calcolata in anticipo, allo scopo di non velare altre specie o angoli particolari del giardino.
  • Le liti con i vicini di casa possono essere causate da un esagerato accostamento ad eventuali drenaggi o addirittura alle fondamenta della loro casa.
  • Anche l’ampiezza futura va prevista, per non ombreggiare le piante vicine ed evitare di sottrarre eccessivamente umidità e nutrienti.
  • Prima di mettere a dimora le piante, preferibilmente in autunno, occorre assicurarsi che il drenaggio sia perfetto e che il suolo utile sia sufficientemente profondo.
  • Tutte le erbacce vanno eliminate in toto, perché poi non insorgano problemi di competizione con la siepe.
  • L’impiego di piante coltivate in vaso è assolutamente raccomandato (anche se un po’ più caro), perché si possono mettere a dimora in qualsiasi momento, tranne che con suolo gelato.
  • Se si piantano alberi o arbusti grandi, è meglio ricorrere ad esemplari coltivati in vaso da non più di tre anni, per essere certi di avere un buon apparato radicale.
  • La messa a dimora di una siepe richiede una distanza, fra pianta e pianta, più ravvicinata di quella che si adotterebbe in giardino: di norma, fra i 50 e i 100 cm, secondo le specie.
  • Bisogna ricordarsi di lasciare un passaggio di circa mezzo metro fra la siepe e le vicine aiuole.
  • Non scordarsi di aggiungere del buon fertilizzante ed eventualmente dei correttivi del pH
  • Dopo aver piantato, occorre bagnare generosamente, soprattutto se si è in periodo di siccità o di temperature elevate. Inoltre, va aggiunta una buona pacciamatura (corteccia, composta, foglie secche, ma anche fogli neri di polietilene ben fissati al suolo).
  • Non sono necessari i tutori, perché le piante devono abituarsi a flettersi anche con i venti impetuosi.
  • Se si vuole creare una barriera anti-rumore, è meglio utilizzare conifere, che sono più compatte, magari in due filari ravvicinati, lasciandole crescere più alte possibile.

Consigli: manutenzione

  • Se usata in situazione tradizionale, la “formale sempreverde” richiede una potatura continuativa e precisa, comportando costi, economici o di tempo, piuttosto elevati.
  • Per potare in modo regolare una siepe formale, è opportuno utilizzare una sagoma o dima.
  • Qualora si scelga di realizzarla con specie decidue, le esigenze di potatura si moltiplicano, per rispettare i tempi di formazione di foglie, fiori e frutti.
  • Se la siepe si è ben consolidata, non occorre più aggiungere fertilizzanti.
  • Nel loro primo anno di vita, le siepi realizzate con sempreverdi non devono essere potate. La regola vale anche per le decidue, fatta eccezione per le piante ottenute da seme, che invece vanno tagliate a 10 cm dal suolo.
  • Dopo il secondo anno, le potature sono ben accette, specialmente sui rami laterali, allo scopo di infittire le piante.
  • Le siepi di Berberis e di altre latifoglie sempreverdi vanno potate leggermente sul finire dell’estate. Per tutte le altre specie si deve procedere ad una seconda potatura a metà stagione.
  • Le siepi informali vanno potate solo quel che basta per mantenere le dimensioni volute, ma anche per stimolare lo sviluppo dei nuovi getti. Ovviamente non vanno potate in modo regolare le piante che fioriscono sui rami laterali. Le specie che fioriscono sui rami dell’anno (come Rosa rugosa) si potano a fine inverno, mentre quelle che fioriscono sui rami dell’anno precedente (come Chaenomeles) si potano subito dopo la fioritura.
Il panorama di specie idonee a formare siepi è amplissimo. La scelta dipende da molti fattori: obiettivo primario, sito, natura del suolo, clima, costi e, non ultimo, gusto personale. Prima di acquistare la specie preferita, occorre in ogni caso verificare il suo livello di rusticità

Le specie “formali”

Sempreverdi: Aucuba japonica ‘Crotonifolia’, Buxus sempervirens, Elaeagnus pungens, Elaeagnus x ebbingei, Euonymus fortunei, Euonymus japonicus, Griselinia littoralis, Ilex aquifolium, Laurus nobilis, Ligustrum ovalifolium, Lonicera nitida, Myrtus communis, Photinia x fraseri ‘Red Robin’, Quercus ilex, Taxus baccata, Teucrium fruticans, Thuja plicata, Viburnum tinus. 
Decidue: Alnus glutinosa, Berberis thunbergii ‘Atropurpurea’, Carpinus betulus, Crataegus monogyna, Fagus sylvatica, Prunus spinosa 

Le specie “informali”

Amelanchier canadensis, Chaenomeles japonica, Cotoneaster lacteus, Escallonia ‘Pride of Donard’, Hydrangea macrophylla, Lavandula angustifolia, Nandina domestica, Pyracantha coccinea, Rosa rugosa, Rosmarinus officinalis, Spiraea x arguta, Viburnum tinus ‘Eva Price’.

mercoledì 30 ottobre 2019

VERDE TIME : GIARDINAGGIO PRATICO


Toni sul giallo per indorare il giardino

Il giallo è una tinta che domina molti scenari autunnali e che è davvero coinvolgente soprattutto quando ci inoltriamo nel folto di quei boschi in cui i faggi e gli aceri sono la presenza dominante. Tuttavia, va ammesso che “quel” giallo, pur tanto accattivante, non è poi così allegro, forse perché lo mettiamo in relazione necessariamente alla caduta delle foglie, al tempo che passa e magari a pensieri ancora più tristi. Il giallo primaverile, invece, viene spesso associato al sole che brilla più in alto, alla nuova stagione, alle speranze e, insomma, a tante immagini assai più gioiose. Sarà una questione puramente psicologica, ma l’uso del giallo delle foglie (e dei fiori) che spuntano nei nostri giardini alla fine dell’inverno rappresenta qualcosa di più di un semplice espediente per decorare questo o quell’angolo, perché è facile collegare la tinta ad un’atmosfera di benessere, di conforto e perfino di ricchezza (almeno quella interiore). E’ forse per tale motivo che il primo sinonimo che viene in mente se non possiamo ripetere la parola “giallo” è certamente “oro”. E non è nemmeno un caso che gli orticoltori e i vivaisti abbiano giocato molte carte sulla produzione di nuove varietà di piante che si rifanno a questo colore, nelle sue diverse tonalità, sia pure con il contributo di altre tinte, prima fra tutte il verde. In altre parole, se ci alletta l’idea di “tirar su” un po’ il morale con il semplice impiego di piante, senza dubbio il giallo sarà un’arma di seduzione molto efficace.

 Perenni tutte gialle

Hakonechloa macra ‘Alboaurea’.  Graminacea perenne dal fogliame elegante e fluente, preferisce la mezz’ombra perché il sole costante ne guasta il colore. Meglio metterne a dimora più esemplari, magari insieme con Euphorbia cyparissias.
Lysimachia nummularia ‘Aurea’. E’ una perenne tappezzante utilissima, perché ricopre superfici importanti in breve tempo. In ottima compagnia con bulbose primaverili dai fiori azzurri, come i giacinti e i crochi. Vuole suolo umido e mezz’ombra.
Hosta ‘Gold Standard’. Perenne molto robusta e versatile, può raggiungere dimensioni notevoli (120 x 80 cm) se viene concimata in abbondanza. Le sue possenti foglie si prestano a bei contrasti con le graminacee e con le felci. 
Carex elata ‘Aurea’. Perenne, richiede un’attenzione speciale per un inserimento corretto, perchè vuole terreno umido e mezz’ombra. Forma contrasti assai piacevoli con le Hosta di colore grigio-azzurro e con altre specie dal fogliame imponente.
Tradescantia ‘Beatrice’. Perenne di sicuro effetto, va piantata non solitaria ma in gruppi di alcune unità. Ama la mezz’ombra ed è adatta alla convivenza con specie meno eclatanti, come le Hosta azzurre, gli Epimedium, le Bergenia e le Lysimachia.

Perenni variegate

Cortaderia selloana ‘Aureolineata’. L’erba della Pampa variegata è una graminacea di grandi dimensioni (alta oltre 2 m), sempreverde, con magnifiche foglie arcuate e dai margini gialli. Infiorescenze piumose alte e di lunga durata. Vuole terreno umido ma ben drenato.
Tanacetum parthenium ‘Aureum’. Aromatica perenne (di vita breve), con fiorellini simili a margherite, ha un bel fogliame variegato giallo-limone, che è consigliabile usare nelle aiuole d’inizio estate. Facile da coltivare, in terreni leggeri e ben drenati.
Convallaria majalis ‘Variegata’. Il mughetto a foglia variegata è una perenne rizomatosa molto rustica, con foglie verdi striate di giallo, fra cui fanno capolino i famosi fiorellini bianchi e profumati. Esige mezz’ombra od ombra e suolo fresco e ricco di humus.
Melissa officinalis ‘Aurea’. Perenne un po’ arbustiva, che produce una massa di foglie gialle variegate di verde, con forte aroma di limone. L’effetto di variegatura è più intenso in primavera. Vuole suolo asciutto ed esposizione soleggiata. I rami verdi vanno tagliati.
Vinca major ‘Variegata’. Perenne sempreverde, è una delle piante tappezzanti più affidabili. Ha uno sviluppo rapido e si diffonde sul suolo con i suoi fusti volubili, i bei fiori pervinca e le foglie marginate di giallo-crema. Tollera qualunque esposizione, anche l’ombra piena.

Arbusti

Berberis thunbergii ‘Bonanza Gold’. Deciduo, rustico e con forma arrotondata (altezza max. 90 cm), ha foglie di 2 cm di un bel giallo acido. Tollera qualunque suolo non troppo alcalino, vuole un certo grado d’umidità e un’esposizione non eccessivamente soleggiata.
Spiraea japonica ‘Goldflame’. Deciduo, alto fino a 90 cm, ha un magnifico fogliame che all’inizio è arancione ramato e poi diventa giallo quando compaiono i primi fiori rosa scuro. Preferisce un terreno sempre umido, ma si adatta facilmente. Gradisce la mezz’ombra.
Sambucus racemosa ‘Plumosa Aurea’. Parente del più comune S. nigra, è un arbusto deciduo alto fin quasi 3 m, con un fogliame davvero smagliante nel suo giallo brillante. Vuole terreno un po’ umido e una posizione in mezz’ombra. Va potato drasticamente.
Choisya ternata ‘Aurea’. Sempreverde, alto fino a 170 cm, è un arbusto prezioso per il fogliame aromatico di color giallo vivo, che però richiede mezz’ombra. Di sviluppo non veloce, tollera qualunque suolo e può essere coltivato anche in vaso.
Viburnum opulus ‘Aureum’. Versione ‘gialla’ del noto pallon-di-maggio, arriva sino a 3 m d’altezza con portamento eretto. Sfoggia splendide foglie simili a quelle degli aceri e capolini di fiori bianchi seguiti da bacche rosse. Suolo umido e mezz’ombra sono le sue esigenze.

Alberi

Gleditsia triacanthos ‘Sunburst’. Albero dal portamento espanso, ha uno sviluppo piuttosto veloce e tocca i 12 m d’altezza. Le foglie composte di numerose foglioline sono gialle fino all’autunno. Ama terreni fertili e ben drenati e condizioni di relativa aridità. Tollera l’inquinamento.
Acer japonicum ‘Aureum’. Alberello (fino a 5-6 m) per giardini medio-piccoli, ha portamento arrotondato e molto elegante. Il fogliame, simile a un ventaglio, è di un giallo vivo che ben contrasta con i fiori rossi. Esige mezz’ombra, suolo umido e ben drenato.

I miei consigli

  • Le piante con foglie gialle (o variegate di giallo) possono contribuire notevolmente a rendere assai più luminoso un angolo del giardino che, per le cause più diverse, rimane costantemente in ombra o è comunque poco visibile e di conseguenza poco frequentato.
  • L’uso di piante “gialle”, nel contesto di un giardino di medie dimensioni, può anche servire a formare una sorta di piacevole alternativa per controbilanciare la preponderanza di un altro comparto monocromatico (verde, rosso o blu che sia).
  • I toni del giallo sono così numerosi e differenziati che è possibile realizzare (come talvolta si usa in certi giardini britannici) veri e propri “giardini nel giardino”, vale a dire intere “stanze” nelle quali si associano erbacee ed arbusti tutti gialli, accostati in gradevole successione.
  • Queste piante sono inoltre fortemente versatili, perché possono essere impiegate per formare contrasti con altri colori (l’azzurro e il blu, per es.), ma anche per agire da “ponti” di transizione verso piante bianche o crema, oppure da autentiche mediatrici fra i colori caldi e i colori freddi.
  • Il giallo ha la proprietà di associarsi bene con tutte le altre tinte, con una sola eccezione: il rosa freddo.
  • Occorre essere accorti nell’impiego di alberi “gialli”, perché da un punto di vista visivo essi rischiano di dominare eccessivamente la scena. Per loro va trovata una posizione leggermente appartata.
  • E’ bene resistere alla tentazione di mettere a dimora piante “gialle” qua e là, mentre è utile raggrupparle in aree specifiche.
  • Talune di queste piante, se esposte al sole pieno per tutta la giornata, rischiano di “bruciare” o di mutare colore. Altre, invece, virano al crema-giallognolo se stanno troppo in ombra. Occorre informarsi bene prima di ricorrere alle une o alle altre, ma in ogni caso è sempre possibile spostarle per trovare il sito appropriato.

martedì 29 ottobre 2019

VERDE TIME : GIARDINAGGIO PRATICO


Sconfiggere l’ombra arida

…con piante che amano poco il sole
D’accordo, non bisogna mai assumere atteggiamenti da “catastrofismi”, come si usa dire oggi, ma almeno un briciolo di fede va pur dato a quegli scienziati che da alcuni anni (e tuttora..) ci ripetono che il clima va cambiando e che qualche provvedimento a livello globale e locale va preso. Essi ci sommergono di dati e statistiche da far paura, ma ciò che maggiormente colpisce riguarda l’imminente “tropicalizzazione” del nostro Paese: basti pensare alla previsione di un aumento di temperatura media (!) di circa 3° C nei prossimi dieci anni e soprattutto alla drastica diminuzione delle precipitazioni atmosferiche. Allora ci chiediamo: quali giardini impostare oggi per il nostro domani? Con quali specie vegetali e con quali accorgimenti? Le risposte non sono facili e vanno ben ponderate, sulla base di riflessioni e prove concrete, ma nel frattempo attrezziamoci ad affrontare almeno uno dei tanti dilemmi: come risolvere i problemi connessi alle aree che non si avvalgono di un sufficiente grado di umidità del suolo e in pari tempo si trovano all’ombra per gran parte della giornata? Per il giardiniere è questa una bella sfida, perché i due fattori “negativi” si sommano e anzi “fanno squadra”, ai nostri danni s’intende. Ma già ora qualche soluzione per contrastare entrambi possiamo escogitarlo, sulla scorta di quell’esperienza che non manca agli uomini che da sempre piegano la schiena verso terra (i contadini e i giardinieri). Da loro possiamo imparare alcuni “trucchi” su come combattere questo piccolo ma fastidioso grattacapo.

 Arbusti popolari

  • Chamaecyparis obtusa ‘Nana Aurea’. (< 2 x 2 m). Cultivar nana del “Falso cipresso di Hinoki”, è sempreverde con fogliame aromatico di color verde-oro. All’ombra è un po’ più scuro. Tollera in parte la siccità, ma esige un suolo meno arido. Non richiede potature. 
  • Euonymus fortunei ‘Emerald ‘n’ Gold’. (60 x 90 cm). Piccolo arbusto sempreverde con tendenza ad arrampicare, ha foglie ovali con centro verde e margini dorati: d’inverno si tinge di rosa. Utile per riempire i vuoti nelle bordure. Se fatto arrampicare raggiunge i 4 m.
  • Hedera helix ‘Buttercup’. (2-3 m). Cultivar della comune edera, liana sempreverde rampicante, con foglie in parte verdi e in parte giallo-oro. Si usa anche come tappezzante. Cresce bene in ombra piena ma anche al sole. Preferisce suolo alcalino con aggiunta di humus.
  • Mahonia aquifolium.(100 x 150 cm). Specie sempreverde, dotata di belle foglie spinose ai margini di un verde scuro, che d’inverno vira al mattone. Infiorescenze primaverili giallo brillante, profumate. Vuole mezz’ombra od ombra piena, ma con suolo arricchito di humus.
  • Skimmia japonica. (> 3 x 3 m). Specie imponente sia per dimensioni sia per eleganza delle foglie sempreverdi, è disponibile in varietà più piccole. Gli esemplari femminili, posti accanto ai maschili, producono splendide bacche rosse. Vuole l’ombra e un suolo un po’ acido.
Altri arbusti molto diffusi: Aucuba japonica, Buxus sempervirens, Ilex aquifolium ‘Aureomarginata’, Nandina domestica.
Arbusti insoliti
  • Daphne odora ‘Aureomarginata’. (150 x 150 cm). Sempreverde dal portamento arrotondato, con foglie ovato-lanceolate a margine dorato. Da noi è più rustica della specie e fiorisce generosamente (con profumo) nei siti più ombreggiati e con suolo arido ma non troppo compatto.
  • Kalmia latifolia ‘Olympic Wedding’. (< 3 x 3 m). Arbusto sempreverde molto compatto, con magnifici fiori primaverili a coppa, chiazzati di rosso-vino. Tollera bene la mezz’ombra e l’aridità della stagione, ma vuole humus e soprattutto terreno acido. Non richiede potature.
  • Paeonia lutea ‘Harvest’. (120 x 120 cm). Deciduo e con portamento eretto, questa peonia ibrida dai grandi fiori giallo-rosati fiorisce meglio alla luce, ma, da adulta, tollera sempre meglio la mezz’ombra e la siccità estiva. Vuole però humus e suolo ben concimato.
  • Sarcococca ruscifolia. (100 x 100 cm). Piccolo arbusto sempreverde dal portamento compatto, con rami arcuati che portano numerose foglie lucenti e ovate. D’inverno produce fiorellini bianchi e profumati seguiti da bacche rosse. Vuole ombra ma anche suolo ricco.
  • Symphoricarpos x doorenbosii ‘White Hedge’. (150 x 150 cm). Ibrido deciduo ben eretto, con graziose foglie ellittico-ovate e fiorellini estivi seguiti da attraenti bacche sferiche bianche. Vive bene a mezz’ombra dove si usa anche per ottime siepi informali (50 cm di distanza).

Perenni popolari

  • Ajuga reptans ‘Rosea’. (15 x 100 cm). Tappezzante sempreverde, tanto vigorosa da diventare talvolta invadente. Dotata di numerose spighe di fiori simili alla salvia, di color rosa pallido. Ama molto l’ombra, anche piena, e il suolo povero, ma anche un po’ d’umidità.  
  • Iris foetidissima(30-80 x 30cm). Giaggiolo molto vigoroso e rizomatoso, ha foglie sempreverdi e maleodoranti solo se stropicciate. Fiori giallo-violacei seguiti da capsule con attraenti semi rossi.  Ama l’ombra, ma vuole terreno drenato, un po’ acido, con humus.  
  • Lamium maculatum ‘Orchid Frost’. (15 x 100 cm). Perenne umile ma graziosa e di grande effetto per i suoi lucenti tappeti, grazie alle foglie bicolori (verde-argento) e ai fiori di un bel rosa orchidea. E’ vero che vuole suolo umido, ma se è in ombra piena sa accontentarsi.  
  • Liriope muscari ‘Variegata’. (30 x 40 cm). Robusta sempreverde, dotata di lunghe foglie lanceolate e variegate di chiaro, con spighe di fiorellini tardo-estivi di colore malva violaceo. E’ forse la specie maggiormente indicata per giardini ombreggiati e privi di umidità. 
  • Polygonatum odoratum(80 x 30 cm). Dotata di rizomi striscianti, questa specie decidua da ombra piena e mezz’ombra piace per i suoi getti arcuati, da cui pendono sia foglie eleganti sia coppie di fiorellini profumati. Detesta l’umidità invernale e vuole un po’ di concime. 
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Altre perenni molto diffuse: Acanthus mollis, Cyclamen hederifolium, Danaë racemosa, Ruscus aculeatus, Vinca major ‘Variegata’.

Perenni insolite

  • Athyrium nipponicum var. pictum(30 x 50 cm). E’ una felce decidua poco comune con rizomi che strisciano sotto terra espandendo la pianta in misura notevole. Assai attraenti le foglie più volte suddivise e con riflessi argentei. Vuole ombra e suolo fertile e un po’ acido. 
  • Chasmanthium latifolium(100 x 60 cm). Graminacea poco nota ma bellissima e assolutamente rustica, dotata di eleganti foglie lanceolate e spighe oblunghe pendule che diventano marrone in autunno. Esige mezz’ombra e suolo fertile con humus.   
  • Dicentra spectabilis(100 x 50 cm). Specie elegantissima, perfetta per questi siti, con curiosi fiori a forma di cuore che dondolano da steli arcuati. Dopo la fioritura di tarda primavera, le foglie durano a lungo se sono in ombra. Il suolo va arricchito con humus e materiale organico.
  • Epimedium x versicolor ‘Sulphureum’. (30 x 100 cm). Sempreverde con foglie suddivise in vari segmenti dai margini spinosi; fiori di colore giallo intenso dai lunghi speroni. Ottima tappezzante da ombra, va coltivata su terreno fertile e arricchito di humus. 
  • Geranium pratense ‘Striatum’. (60 x 60 cm). Cultivar del comune geranio dei prati, che forma masse compatte di steli, con fiori a coppa colorati di un bel bianco striato di violetto. Fiorisce meglio a mezz’ombra e vuole un terreno fertile e perfettamente drenato.

I miei consigli

  • L’accoppiata aridità/ombra può esser micidiale, tanto che per limitarne gli effetti nocivi è bene programmare semplici modifiche dell’ambiente. Essenziale sembra essere in primo luogo un miglioramento del terreno, con l’aggiunta di torba, humus, materiale organico ecc., allo scopo di fornire un valido nutrimento per gli apparati radicali in sofferenza.
  • Un buon risultato viene dalla messa in opera di “aiuole rialzate”, da realizzare sotto la chioma degli alberi. Si tratta cioè di costruire piccoli recinti alti circa 50 cm, fatti con materiale organico (tronchi o formelle di torba rappresa), al cui interno va versata una composta (terriccio da giardino, ghiaietto fine, torba e foglie) in grado di mantenere un accettabile livello di umidità
  • La carenza di umidità nel suolo può ovviamente essere contenuta da frequenti annaffiature (almeno là dove l’acqua non manca). Ma ciò che conta è che quando si decide di bagnare, lo si faccia senza risparmio, per almeno un’ora e non a piccole dosi.
  • L’impiego di pacciamatura, almeno una volta l’anno, risulta di grande efficacia per mantenere umido il terreno.
  • Se l’ombra è causata da un eccesso di rami di alberi alti, occorre procedere ad un cauto diradamento degli stessi, affidandosi a una ditta seria e non agli improvvisatori della capitozzatura indiscriminata (sempre presenti su ogni piazza).
  • Un piccolo ma significativo aiuto, nel tentativo di aumentare la quantità di luce, può derivare dalla decisione di dipingere muri e recinzioni circostanti con tinte chiare e di conseguenza riflettenti.
  • La scelta delle piante è in ogni caso fondamentale, ma, prima di mettere a dimora specie esotiche, occorre dare un’occhiata alla composizione dei boschi circostanti: la natura non lesina suggerimenti validi.

lunedì 28 ottobre 2019

VERDE TIME:GIARDINAGGIO PRATICO


Profumare l’inverno

Fragranze delicate per la stagione più difficile. Quando dai rami cade sul prato l’ultima foglia, per l’autunno è giunto il momento di cedere il passo all’inverno, il meno invocato dei quattro atti, non sempre a giusta ragione. La stagione fredda non ha confronti con le tre che l’hanno preceduta, sotto molti punti di vista. Innanzitutto le giornate si vanno accorciando in modo sempre più serrato, così che è davvero un problema trovare il tempo per fare giardinaggio dopo una giornata di lavoro. Poi occorre affrontare un termometro che si abbassa senza pietà, fatti salvi quei periodi di relativa “tropicalizzazione” dei nostri climi, che a volte ci fanno ripiombare in situazioni primaverili che non sappiamo bene come fronteggiare. In terzo luogo, la maggior parte delle piante ha deciso di eclissarsi, iniziando quel lungo periodo di “dormienza”, che la natura ha creato perché esse possano rigenerarsi prima di riprendere il loro ciclo annuale. Tutto sembrerebbe concorrere, dunque, a indurci ad un riposo forzato che invece va combattuto strenuamente, sia per non cadere nell’inerzia fisica, sia per non rinunciare alle attrattive del giardino invernale, che non sono poche: basta saperle cercare. Il colore e la tessitura delle cortecce, la brillantezza dei frutti e delle gemme, il verde dei prati e delle specie non decidue, ma soprattutto l’incanto dei fiori invernali, che in molti casi sono dotati di un delizioso profumo. Come trovarli e come approfittarne a piene mani?

Perenni

Galanthus reginae-olgae. E’ un bucaneve davvero insolito. Bulbosa alta circa 10 cm, con foglie grigio-verdi, nel tardo autunno produce fiori di 2.5 cm delicatamente profumati, che nella sottospecie vernalis, si aprono d’inverno.  Vuole terreno ricco di humus e ben drenato, non troppo umido.
Iris unguicularis. Perenne rizomatosa e sempreverde, alta circa 20 cm, durante l’inverno sviluppa grandi fiori, variamente colorati secondo le varietà, dotati di profumo. Esige un terreno molto drenato, da neutro ad alcalino, e non tollera i trapianti.
Salvia elegans (o rutilans). E’ una specie suffruticosa (fino a 1 m), legnosa alla base, che viene chiamata ‘salvia ananas’, per il forte aroma di quel frutto che si sprigiona dalle sue foglie stropicciate. Bellissimi i fiori scarlatti da novembre in poi. Non rustica, va recisa alla base ai primi geli.
Viola odorata. E’ la ben nota violetta odorosa, dotata di stoloni sempreverdi, che al termine dell’inverno produce fiori con il tipico profumo che l’ha resa famosa. Numerose sono le sue varietà. Vuole suolo umido, drenato e posizione a mezz’ombra.

Arbusti popolari

Acacia dealbata. Albero-arbusto molto diffuso (alto fino a 15-20 m), è sempreverde ed ha foglie composte di un bel verde argentato. Le ricche e globose infiorescenze giallo vivo emettono un profumo caratteristico e forte. Molte sono le nuove varietà. Esige siti riparati, suolo neutro o un po’ acido, non troppo fertile. Teme i geli.
Chimonanthus praecox. Arbusto molto vigoroso, alto fino a 4 m, ha portamento eretto. Le foglie lanceolate sono decidue e gialle in autunno. I numerosi fiorellini penduli giallo-marrone a forma di coppa sono intensamente fragranti. Vuole terreno fertile e drenato. Nei primi anni non va potato.
Clematis armandii. Rampicante sempreverde di grande vigoria, arriva sino a 9 m. Ha foglie lanceolate di spessore coriaceo e una gran quantità di fiori tardo-invernali, larghi fino a 7 cm, bianco-rosati, molto profumati specialmente in alcune varietà. Esige un suolo fertile, ben drenato, al sole, ma con base ombreggiata.
Edgeworthia chrysantha. Deciduo e con forma arrotondata, questo arbusto cinese emette infiorescenze globose di colore giallo, leggermente pelose e fortemente profumate verso febbraio. Le foglie ovato-lanceolate seguono la fioritura. Coltivare su terreno umido ma drenato, ricco di humus, al sole o a mezz’ombra.
Hamamelis spp. Tutte le specie e varietà (fino a 4 m d’altezza) di questo famoso genere sono dotate di un profumo invernale delizioso. Quasi sempre, i fiori, formati da stretti petali un po’ ritorti, sono invernali e precedono il fogliame, che a sua volta è splendido per i suoi colori autunnali. Suolo acido o neutro, non troppo fertile.
Clematis armandii. Rampicante sempreverde di grande vigoria, arriva sino a 9 m. Ha foglie lanceolate di spessore coriaceo e una gran quantità di fiori tardo-invernali, larghi fino a 7 cm, bianco-rosati, molto profumati specialmente in alcune varietà. Esige un suolo fertile, ben drenato, al sole, ma con base ombreggiata.
Viburnum farreri (o fragrans) Alto fino a 3 m, con portamento decisamente eretto, questo arbusto è dotato di infiorescenze bianche o rosate molto profumate a fine inverno. Belle anche le foglie decidue, bronzee da giovani e rossastre in autunno. Coltivare su suolo fertile e umido ma drenato, in pieno sole o mezz’ombra.
Viburnum x bodnantense. Arbusto ibrido dal portamento eretto (3 m), che d’inverno produce una gran quantità di capolini con fiori di un bel rosa intenso, dolcemente profumati. Seguono le foglie verde scuro dentate ai margini e frutti nerastri. Vuole terreno umido e drenato, in posizione soleggiata. Potare solo se necessario.

Arbusti insoliti

Daphne bholua. Pianta tossica. E’ un arbusto eretto (fino a 3 m) e deciduo, che alla fine dell’inverno produce infiorescenze bianco-rosate fortemente profumate, sui rami nudi. Le foglie che seguono sono lanceolate, verde scuro e coriacee. Vuole terreno umido e drenato, a mezz’ombra. Disporre pacciamatura al piede e non potarlo mai.
Daphne odora ‘Aureomarginata’. Arbusto sempreverde dal portamento globoso, con foglie ovato-lanceolate verde scuro. I suoi fiori tardo-invernali di colore rosa intenso sono raggruppati in capolini molto profumati. La varietà ‘Aureomarginata’ è particolarmente rustica. Suolo fertile e umido, mai asciutto ma drenato.
Prunus mume ‘Beni-chidori’. Ciliegio giapponese, arbustivo (2.5 m) e deciduo, a fioritura tardo-invernale, è dotato di foglie arrotondate verde scuro. I fiori doppi di colore rosa intenso sono delicatamente profumati e talvolta vengono seguiti da bacche gialle.  Vuole terreno umido, drenato, non troppo fertile, in pieno sole.
Sarcococca orientalis. Arbusto sempreverde molto compatto (fino a 90 cm), ha foglie ovato-lanceolate e minuti fiorellini bianco-rosati che emanano un profumo molto intenso in pieno inverno. Vuole terreno umido e ben drenato, ma tollera bene la siccità e si adatta a qualunque esposizione. Potare solo i rami secchi o malformati.
Lonicera fragrantissima. Arbusto espanso (fino a 2 m), deciduo o semi-sempreverde, con foglie ovate di un bel verde argenteo. I fiori invernali di colore bianco-crema sono fortemente aromatici. Va coltivato al sole o a mezz’ombra su suolo ben drenato. Potare i rami più vecchi dopo la fioritura, per circa un quarto.
Lonicera x purpusii. Alto fino a 2 m, con rami molto compatti, è un arbusto semi-sempreverde di grande fascino per la stagione invernale. I fiorellini bianco-gialli emanano un profumo dolcissimo e talvolta sono seguiti da piccoli frutti rossi. Esposto al sole fiorisce meglio. Vuole suolo drenato e va potato solo per necessità.
Osmanthus x burkwoodii. Arbusto sempreverde dal portamento compatto e globoso (3 m), ha belle foglie ovate e un po’ dentate ai margini. I fiori candidi e profumati sono raggruppati in capolini che si aprono sul finire dell’inverno. Vuole terreno drenato e fertile, in posizione leggermente ombreggiata. Potare solo per dare forma.

I miei consigli

  • Potendo, il sito ideale per sfruttare meglio la successione degli aromi è quello accanto alla casa, magari nei pressi della porta della cucina, se si abita a piano terra. E’ vero che in seguito, fra aprile e ottobre, ne trarremo poche soddisfazioni, ma l’inverno sarà un po’ meno rigido.
  • Altri luoghi deputati ad accogliere le piante profumate sono i margini dei sentieri, gli spazi sotto le finestre e le porte-finestre, i cortiletti e i patii.
  • Viceversa, da alcuni arbusti si sprigiona un profumo così intenso che è più opportuno sistemarli non troppo vicino a casa. Hamamelis mollis, ad es., va piantato un po’ discosto, perché il suo olezzo necessita di una certa diluizione per venire meglio apprezzato. Volendo essere ancor più precisi, è meglio studiare in anticipo la principale direzione del vento, altrimenti del vostro profumo beneficerà solo il vicino di casa!
  • In primo luogo vanno ricordati i principali generi di piante che annoverano una o più specie a fioritura invernale: ChimonanthusHamamelisViburnumEricaSarcococcaHelleborusPrunusGalanthusJasminumDaphneIrisEriobotrya ecc. Molte di loro sono deliziosamente profumate.
  • I fiori invernali, di norma, sono di piccole dimensioni, ma compensano tale “difetto” con un profumo piacevole. Il segreto del successo sta quindi in una collocazione ben ponderata delle piante. Per es., è inutile mettere a dimora un calicanto in un luogo dove non si passa mai durante l’inverno: lungo il sentiero che conduce all’ingresso è invece la scelta corretta.
  • Va curata anche la giusta compagnia per determinate specie. Ad esempio, le Sarcococca, che hanno fiori minuti ma molto profumati, stanno benissimo accanto alle Mahonia a fioritura invernale e agli ellebori, che fioriscono nel medesimo periodo.
  • Si è verificato, comunque, che i profumi sono tanto più intensi quanto minore è il gelo. Poiché, ovviamente, non si possono modificare le temperature, per contro è possibile ricordarsi di mettere a dimora le piante nei luoghi meno esposti al freddo, magari con un minimo di riparo artificiale.

domenica 27 ottobre 2019

VERDE TIME : GIARDINAGGIO PRATICO


Piante per la stagione grigia

La taccia di apparire come dei romantici inguaribili non ci spaventa, se, ai primi segnali dell’inverno, ci tornano in mente alcuni versi di Pablo Neruda: “Sedetti nel giardino bagnato / da grosse sgocciolature invernali / e mi sembrava impossibile / che sotto la tristezza / della putrida solitudine / lavorassero ancora le radici / senza lo stimolo di nessuno. / Tuttavia fra vetri rotti / e sudici frammenti di gesso / stava per nascere un fiore: / non rinuncia, perché reietta, / alla sua passione, la primavera”. Anche il più grande e il meno retorico fra i moderni poeti americani, a sua volta non rinuncia a vedere nell’inverno un momento dell’anno, sia pur carico di tristezze, che è più di utile transizione che non di sconforto: per poter annusare un fiore primaverile – scrive Neruda, ma lo sa anche il modesto giardiniere – l’inverno è indispensabile. Così, quando le giornate si accorciano inesorabilmente e la maggior parte delle nostre piante si sveste delle smaglianti tinte autunnali per imboccare la strada di uno sfatto grigiore, non lasciamoci sopraffare dalla sconsolatezza e cerchiamo di afferrare ciò che di buono può offrire anche questa stagione poco amata. Sul versante positivo dei mesi freddi si trovano parecchie opportunità, basta saperle vedere e, soprattutto, preordinare. Ecco un’altra dote del bravo giardiniere, oltre a quella arcinota del senso di misura: la capacità di prevedere le cose e di saperle organizzare con l’anticipo di mesi.  Vestire a festa il nostro giardino, perché sia una fonte di gioie anche nei mesi del gelo, è un compito che dobbiamo avviare fin dalla primavera, non certo all’ultimo momento.

Arbusti e alberi con bacche o fusti decorativi

Acer griseum. (↑10 → 8 m). Albero a crescita lenta, deciduo, con foglie a 3 lobi. Splendido fusto arancio-marrone che si sfoglia in strisce.
Cornus alba ‘Sibirica’. (↑300 → 200 cm). Arbusto deciduo. Foglie ellittiche eleganti. Fiori bianchi primaverili. Fusti di un vivace rosso-arancio d’inverno.
Euonymus europaeus ‘Red Cascade’. (↑300 → 200 cm). Arbusto deciduo con rami pendenti. Foglie rosse in autunno. Frutti rosso-arancio che durano a lungo.
Gaultheria procumbens. (↑20 → 80 cm).  Arbusto strisciante, con foglie piccole, verde scuro di 5 cm. Frutti rosso scarlatto, aromatici.
Ilex aquifolium ‘Pyramidalis Fructu Luteo’. (↑5 → 4 m). Agrifoglio femmina, dotato di foglie pressoché senza spine e di abbondanti bacche gialle. Portamento conico.

Arbusti sempreverdi con foglie ornamentali

Daphne cneorum ‘Variegata’. (↑20 → 70 cm). Fusti striscianti, foglie marginate di bianco. Fiori profumatissimi ed eleganti. Suolo molto drenato.
Euonymus fortunei ‘Emerald Gaiety’. (↑100 → 150 cm). Compatto e robusto. Foglie verde chiaro orlate di crema, con un po’ di rosa invernale.
Pieris japonica ‘Little Heath’. (↑20 → 70 cm). Acidofila molto compatta, ha foglie corte e verdi marginate di bianco argento. Pannocchie di fiori bianchi.
Sarcococca ruscifolia. (↑150 → 120 cm). Arbusto molto ricco di foglie di circa 6 cm, verde lucido. Fiori invernali e profumatissimi, seguiti da bacche rosso scuro.
Yucca aloifolia ‘Marginata’. (↑3→ 3 m). Crescita lenta e a lungo di piccole dimensioni. Foglie rigide di 50 cm, marginate di giallo-crema. Fiori bianchi estivi.

I miei consigli

Il primo aspetto positivo della “cattiva” stagione è che, cadute le foglie e scomparsi quasi tutti i fiori, è finalmente possibile rilevare gli errori strutturali del nostro giardino. Fiori e foglie, infatti, hanno sino ad ora occultato sviste, difetti e vere e proprie cantonate: un vialetto dall’orientamento impreciso, una bordura completamente denudata, una pergola mal impostata. E’ quindi arrivato il momento di riparare le nostre pecche.
Scomparendo la maggior parte delle erbacee perenni sotto la neve e la pioggia, restano da soli gli arbusti sempreverdi, che, come si sa, costituiscono l’ossatura del giardino. Tuttavia, spesso tale ossatura, senza una valida spalla cromatica, appare solo come un muro o una colonna verde. E’ quindi importante introdurre “isole” colorate che agiscano da centri d’interesse all’interno del “deserto” che si è venuto a creare.
Per formare un’isola colorata è bene ricorrere a piante “senza stagione” (cioè valide per tutto l’anno). Il ruolo di perno dell’isola può essere affidato ad un sempreverde a foglia larga (per es. una camelia o un agrifoglio), mentre il corteggio sottostante sarà costituito da bulbose e perenni invernali (per es. Galanthus o Iris unguicularis).
A volte, non è necessario ricorrere a piante insolite e speciali: in molti casi è sufficiente ricordarsi di saper impiegare meglio ciò di cui già si dispone. Per es., piante con bacche vivaci o fusti decorativi o ancor più semplicemente con forme attraenti. Si pensi alla bellezza delle ortensie non ancora potate, i cui rami trattengono la neve con un’eleganza senza pari.
Un piccolo e forse banale espediente, per ravvivare un’area del nostro giardino, è quello di mettere a dimora un esemplare “invernale” nel punto preciso sul quale noi sappiamo che i pallidi raggi del sole si poseranno ad una certa ora. Per esempio, gli Hamamelis talvolta tendono a nascondere i loro fiori delicati e profumati, che con questo semplice trucco verranno focalizzati e sempre ammirati.
Un buon risultato si ottiene sempre piantando graminacee ornamentali, molte delle quali resistono anche con il freddo. Un accorgimento da seguire è però quello di usarle in masse, per ottenere un risultato di sicura efficacia..

Bulbose e tuberose

Crocus tommasinianus. (↑10 → 3 cm). Fioritura a fine inverno, con 1-2 fiori alti circa 4-5 cm, di colore azzurro o violetto. Ottimo se inserito in un prato.
Cyclamen coum. (↑8 → 10 cm). Foglie rotonde, veri e senza macchie. Fiori molto compatti, che si aprono con le foglie a fine inverno. Corolla rosso-carminio, rosa o bianca.
Eranthis hyemalis. (↑7 → 5 cm). Radice tuberosa e foglie verde chiaro lobate. Produce fiori giallo brillante a fine inverno. Ama i terreni un po’ calcarei.
Galanthus elwesii. (↑20 → 8 cm). Robusto in tutte le sue parti, questo bucaneve turco ha foglie azzurrastre e candidi fiori di 3 cm, profumati, con petali interni provvisti di due macchie verdi.
Leucojum vernum. (↑30 →8 cm). Perenne provvista di foglie a nastro, lucenti e verdi. A fine inverno produce scapi con 1-2 fiori a campanella, bianchi con macchioline verdi in punta.

Perenni

Bergenia cordifolia. (↑60 → 70 cm). Perenne sempreverde con grandi foglie rotondeggianti verde scuro. Forma cespi compatti e fiori rosa chiaro o scuro su scapi rossastri.
Carex comans ‘Milchoc’. (↑50 → 70 cm). Sempreverde molto compatta, forma densi cespi con numerose “foglie” sottili come i capelli, colorate come il cioccolato al latte. Suolo umido.
Helleborus orientalis subsp. guttatus. (↑50 → 50 cm). Produce un fitto mazzo di robuste foglie sempreverdi e fiori bianchi picchiettati di macchie marrone-violacee.
Helleborus niger. (↑30 → 50 cm). Conosciuta come “rosa di Natale”, ha foglie sempreverdi di colore verde scuro e fiori a coppa, prima bianchi e poi rosati. Suolo neutro o alcalino.
Iris unguicularis. (↑30 → 20 cm). Dotata di lunghe e sottili foglie sempreverdi, apre i suoi fiori a fine inverno. Corolla grande e profumata di colore lavanda con strisce gialle.

Arbusti e alberi fioriti

Camellia sasanqua ‘Variegata’. (↑4 → 2 m). Foglie ellittiche di 7-8 cm marginate di chiaro. Fiori autunnali bianco-rosati. Suolo acido.
Hamamelis x intermedia ‘Jelena’. (↑4 → 3,5 m). Pianta decidua, con fiori invernali grandi, rosso-rame, profumati. Foglie decorative in autunno.
Lonicera fragrantissima. (↑2 → 3 m). Notevole ed ampio arbusto, semideciduo, con foglie ovali a coppia e fiorellini invernali di colore bianco-crema, profumatissimi.
Mahonia x media ‘Charity’. (↑4 → 4m). Arbusto eretto sempreverde, con foglie pennate e spinose ai margini; racemi autunnali e invernali di fiorellini giallo limone.
Sycopsis sinensis. (↑6 → 4 m). Raro arbusto-albero sempreverde, provvisto di rami eretti e foglie di 10 cm. Fiori invernali di soli stami gialli. Suolo acido.