Giardino fai da te: regole base per un’aiuola da invidia
Per impiantare un’aiuola d’effetto, le piante perenni devono essere piantate in densi gruppi soprattutto se l’aiuola è bene in vista in mezzo ad un tappeto erboso o in mezzo ad una pavimentazione. Pensa all’effetto stupendo di un gruppo di tre ginepri Gold Coast in mezzo ad un prato di un verde intenso!
Per un’aiuola, invece, a ridosso di un muro è essenziale impiantare le piante più alte dietro, magari arbusti belli tutto l’anno, quelle più basse davanti a degradare, fino all’utilizzo di quelle basse e striscianti come la saponaria, le campanule, la lobelia, l’alisso, ecc. Nel progettare un’aiuola tieni conto anche dei colori delle varie fioriture, potrai così assicurarti un eccellente effetto cromatico. Ricorda che in genere il rosso si intona con il rosa e l’azzurro; il giallo con l’arancio, l’azzurro, il rosa, il viola. Il bianco con tutti i colori. Se poi vuoi ottenere un contrasto netto tra due colori dominanti, allora puoi optare per una zona cuscinetto frapponendo fra i due una striscia di un colore che armonizzi con entrambi, ad esempio tra un rosso e un viola frapponi fiori bianchi.
Il ph del terreno
Oltre alla dimensione finale delle piante, alla loro affinità con il sole, ai loro colori, e alla specie (sempre verde, caduca, annuale, perenne o stagionale), l’altro elemento fondamentale per avere un risultato di cui andare orgogliosi è senza dubbio conoscere le esigenze delle piante che andremo a mettere a dimora. Esistono, infatti, piante acidofile, che hanno cioè bisogno di un terreno acido (ph meno di 6,5), come le camelie, rododendri, azalee, ortensie. Ci sono poi piante calcicole, che invece hanno bisogno di terreno calcareo (ph maggiore di 7) come la peonia, l’oleandro, il bosso, la mimosa l’olivo ecc. Pertanto, prima di mettere a dimora le tue piante dovrai conoscere la natura del terreno che hai a disposizione. Per farlo, senza dover ricorrere all’analisi di laboratorio, potrai avvalerti della cartina tornasole. Sciogli un poco di terra in un poco di acqua distillata e immergi la cartina tornasole. Esistono inoltre dei kit per la misurazione del ph, che puoi comprare presso negozi specializzati.
Se il terreno sarà calcareo o anche neutro, prima di piantarci le piante acidofile dovrai assolutamente ammendarlo, dovrai cioè aggiungere al terreno dei sali per renderlo acido; a questo scopo è utile il solfato di ferro o un concime a base di ammoniaca. Per effettuare l’acidificazione del terreno esistono anche dei rimedi naturali come la concimazione con lupini macinati e la pacciamatura (copertura della base della pianta) da effettuare con un composto di foglie di quercia o segatura di abete. Ricorda, però che questi sistemi sono molto più lenti. A una pianta acidofila, un ph basico produce la clorosi ferrica, un’alterazione che induce un ingiallimento molto marcato delle foglie, una stentata crescita, una fioritura deludente. Nel caso in cui hai necessità invece di alcalinizzare un terreno acido o neutro (ph 7) dovrai aggiungere del carbonato di calcio. Le quantità variano a seconda se il terreno è sabbioso o torboso.
Esempio di quantità rispetto alla natura del terreno:
120 grammi per un metro quadro di terreno sabbioso, 240 grammi per un metro quadro di terreno moderatamente argilloso, 360 grammi per un metro quadro di terreno completamente argilloso, 750 grammi per un metro quadro di terreno torboso.
La concimazione del terreno del giardino
Il fluire del tempo e il susseguirsi delle stagioni scandiscono le varie operazioni da eseguire nel tuo giardino fai da te. Dovrai, infatti, calendarizzare tutti i vari interventi, perché sono veramente pochi i periodi in cui potrai non curarti del tuo spazio verde. In primavera ci sarà da concimare sia il prato, sia le piante. I concimi, sia naturali che chimici, hanno come base tre macroelementi: l’azoto, il fosforo, il potassio e un gran numero di microelementi come il ferro il boro, il manganese, il magnesio, calcio, cloro, zinco, zolfo,rame ed altri. Questi non hanno un’importanza vitale per la pianta, ma sono coinvolti nel metabolismo vegetale, quindi indispensabili per la loro salute. Fai, quindi, attenzione che nel concime che ti propongono di comprare ci siano anche i microelementi.
Ma a secondo della stagione, bisogna usare concimi con diverse concentrazione di macroelementi. In primavera per esempio, quando la vegetazione si risveglia dal torpore invernale, per averla rigogliosa ed una fioritura invidiabile, c’è bisogno di un concime più ricco di azoto e con una concentrazione più bassa di potassio e fosforo. Alla fine dell’estate invece, quando le pianto si preparano ad affrontare l’inverno e c’è bisogno quindi di radici forti e robuste, dovrai fornire più potassio e fosforo, e meno azoto.
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