Molti pensano che il termine “estate indiana” derivi dal colore rosso delle foglie di aceri e altre specie di alberi tipici del Nordamerica, dove toccarono suolo i primi coloni provenienti dall’Europa. Il colore rosso fa naturalmente pensare al caldo estivo o al sangue, che correva copioso durante gli scontri tra coloni e indiani.
In realtà queste sono leggende e la spiegazione è molto più semplice: “Indian summer” è un termine che ricalca “estate di S. Martino”, cioè un arco di tempo variabile che va dalla festa di San Luca Evangelista (18 ottobre) fino a San Martino di Tours (11 novembre). Un breve periodo che registra naturalmente un leggero aumento delle temperature.
In realtà queste sono leggende e la spiegazione è molto più semplice: “Indian summer” è un termine che ricalca “estate di S. Martino”, cioè un arco di tempo variabile che va dalla festa di San Luca Evangelista (18 ottobre) fino a San Martino di Tours (11 novembre). Un breve periodo che registra naturalmente un leggero aumento delle temperature.
Per il giardino è una vera e propria seconda estate: molte rose rifioriscono in autunno, e si dice spesso che la seconda fioritura sia più raffinata; inoltre è il periodo in cui i pennacchietti della graminacee si aprono completamente. È anche il periodo di gloria delle erbacee sfiorite, come lavande, rosmarino, Phlomis, papaveri.
Tradizionalmente le erbacee annuali o perenni con una vistosa capsula di semi, venivano raccolte, appese a testa in giù, a seccare in locali ombrosi e asciutti (come un ripostiglio) per poi essere usati per le decorazioni natalizie o nei mazzi di fiori secchi.
L’iper-pulizia di questi ultimi anni, ha però portato a un eccesso: niente petali o foglie sul prato, fiori rimondati, potature a scalva. Ma la verità è che a molti piace sentire il tempo scorrere tra le foglie degli alberi, e vederle cadere sul prato: è un desiderio naturale, ci fa sentire parte del tempo, vivi nella vita. Ma anche se il vostro temperamento è più severo, meno “romantico”, nessuno è esente dal fascino delle piante che in autunno diventano rosse.
Alberi e arbusti sono l’ossatura del giardino
Se il vostro clima consente di piantare alberi come aceri, Liquidambar e Amelanchier, cercate di prenderne almeno uno di ogni specie, e che sia tra i vostri preferiti. Amelanchier e Liquidambar, in particolare, donano un aspetto molto elegante al giardino.
Pensate alle dimore storiche statunitensi, come quella di George Washington a Mount Vernon, immerse fra gli alberi che in autunno “rosseggiano”.
Ecco una lista di alberi e arbusti naturalmente portati a assumere tonalità variabili di rosso, arancio e porpora: Vitis ‘Brant’, Hydrangea quercifolia, Berberis thunbergii‘Atropurpurea’, Vitis coignetiae, Mahonia spp. , Disanthus cercidifolius, Corylus avellana‘Aurea’, (un grande arbusto che meriterebbe maggiore coltivazione), Cotinus coggygria, Cercis canadensis, Photinia ‘Redstart’, P. ‘Red Robin’, Cotoneaster horizontalis,Thuja plicata ‘Irish Gold’ (verdi all’inizio, maturando diventano brune e poi dorate), Euonymus alatus, Spiraea japonica ‘Magic Carpet’ e S.j. ‘Aurea’. Pieris taiwanensis. Non dimenticate che anche molte erbacee, come i Geranium, tendono ad arrossare il fogliame.
Tradizionalmente le erbacee annuali o perenni con una vistosa capsula di semi, venivano raccolte, appese a testa in giù, a seccare in locali ombrosi e asciutti (come un ripostiglio) per poi essere usati per le decorazioni natalizie o nei mazzi di fiori secchi.
L’iper-pulizia di questi ultimi anni, ha però portato a un eccesso: niente petali o foglie sul prato, fiori rimondati, potature a scalva. Ma la verità è che a molti piace sentire il tempo scorrere tra le foglie degli alberi, e vederle cadere sul prato: è un desiderio naturale, ci fa sentire parte del tempo, vivi nella vita. Ma anche se il vostro temperamento è più severo, meno “romantico”, nessuno è esente dal fascino delle piante che in autunno diventano rosse.
Alberi e arbusti sono l’ossatura del giardino
Se il vostro clima consente di piantare alberi come aceri, Liquidambar e Amelanchier, cercate di prenderne almeno uno di ogni specie, e che sia tra i vostri preferiti. Amelanchier e Liquidambar, in particolare, donano un aspetto molto elegante al giardino.
Pensate alle dimore storiche statunitensi, come quella di George Washington a Mount Vernon, immerse fra gli alberi che in autunno “rosseggiano”.
Ecco una lista di alberi e arbusti naturalmente portati a assumere tonalità variabili di rosso, arancio e porpora: Vitis ‘Brant’, Hydrangea quercifolia, Berberis thunbergii‘Atropurpurea’, Vitis coignetiae, Mahonia spp. , Disanthus cercidifolius, Corylus avellana‘Aurea’, (un grande arbusto che meriterebbe maggiore coltivazione), Cotinus coggygria, Cercis canadensis, Photinia ‘Redstart’, P. ‘Red Robin’, Cotoneaster horizontalis,Thuja plicata ‘Irish Gold’ (verdi all’inizio, maturando diventano brune e poi dorate), Euonymus alatus, Spiraea japonica ‘Magic Carpet’ e S.j. ‘Aurea’. Pieris taiwanensis. Non dimenticate che anche molte erbacee, come i Geranium, tendono ad arrossare il fogliame.
Aceri, Amelanchier e Liquidambar
Fra gli alberi più amati per il trascolorare delle foglie da un verde intenso a tonalità giallo dorate, rosso fuoco e a volte porpora brunato. Entrambi amano terreno acido e climi piuttosto umidi e freschi. Il freddo favorisce una migliore colorazione delle foglie, poiché viene a mancare la clorofilla, che copre con il colore verde i gialli e i rossi (carotenoidi e antociani) che fanno naturalmente parte della foglia.
Gli aceri sono noti e coltivati, anche per il fatto di essere alberi a crescita molto lenta, quindi a dimensioni contenute, adatti per giardini anche piccoli.
I Liquidambar sono invece meno diffusi per via anche della dimensione a volte davvero imponente. Non sono piante consigliabili per climi mediterranei, ma per zone dell’entroterra, con una certa piovosità.
Il Italia è celebre il vivaio “Un giardino tra i campi” che ha sterminate collezioni di aceri e Liquidambar, su cui è stato girato un bel video dal fotografo Tremolada (lo puoi vedere su Vimeo).
Fra gli alberi più amati per il trascolorare delle foglie da un verde intenso a tonalità giallo dorate, rosso fuoco e a volte porpora brunato. Entrambi amano terreno acido e climi piuttosto umidi e freschi. Il freddo favorisce una migliore colorazione delle foglie, poiché viene a mancare la clorofilla, che copre con il colore verde i gialli e i rossi (carotenoidi e antociani) che fanno naturalmente parte della foglia.
Gli aceri sono noti e coltivati, anche per il fatto di essere alberi a crescita molto lenta, quindi a dimensioni contenute, adatti per giardini anche piccoli.
I Liquidambar sono invece meno diffusi per via anche della dimensione a volte davvero imponente. Non sono piante consigliabili per climi mediterranei, ma per zone dell’entroterra, con una certa piovosità.
Il Italia è celebre il vivaio “Un giardino tra i campi” che ha sterminate collezioni di aceri e Liquidambar, su cui è stato girato un bel video dal fotografo Tremolada (lo puoi vedere su Vimeo).
Polygonatum multiflorum/ Polygonatum odoratum
Nella conformazione delle foglie dei fiori del Polygonatum (sigillo di Salomone), un giardiniere esperto ravviserà subito la parentela con le Hosta, e quindi l’appartenenza alla famiglia delle Liliaceae (oggi parzialmente riorganizzate nelle Asparagaceae).
Il sigillo di Salomone ama l’ombra e sopporta i terreni calcarei, quindi può essere un valido alleato per quei punti in cui è difficile arrivare con la canna da innaffiare, anche se per avere una buona colorazione del fogliame in autunno, è indispensabile tenere la pianta un po’ umida durante i mesi estivi.
A fioritura completa si formano delle bacche decorative, molto belle, ma che possono dare fastidio se ingerite. Perciò se avete piccoli animali domestici, conviene rinunciare alle bacche e staccarle appena si formano.
Nella conformazione delle foglie dei fiori del Polygonatum (sigillo di Salomone), un giardiniere esperto ravviserà subito la parentela con le Hosta, e quindi l’appartenenza alla famiglia delle Liliaceae (oggi parzialmente riorganizzate nelle Asparagaceae).
Il sigillo di Salomone ama l’ombra e sopporta i terreni calcarei, quindi può essere un valido alleato per quei punti in cui è difficile arrivare con la canna da innaffiare, anche se per avere una buona colorazione del fogliame in autunno, è indispensabile tenere la pianta un po’ umida durante i mesi estivi.
A fioritura completa si formano delle bacche decorative, molto belle, ma che possono dare fastidio se ingerite. Perciò se avete piccoli animali domestici, conviene rinunciare alle bacche e staccarle appena si formano.
Diospyros kaki
Da sempre simbolo dell’autunno mediterraneo, quando le foglie diventano una tavolozza di gialli, dorati, rossi fuoco, marroni e porpora nerastri.
A volte i frutti permangono anche dopo la caduta del fogliame, aumentando così l’importanza del color arancio, e piegando i rami con i loro peso.
Il kakì ama terreno fertile, molto nutrito con concime organico e minerale, e non sopporta la siccità. Ha bisogno di estati calde per maturare bene e dare sapore ai frutti ma non teme il freddo.
Insomma un albero che accoglie un ampio range di coltivazione.
Non di rado, negli incolti, se ne vedono degli esemplari ormai abbandonati e contorti, che fruttificano senza problemi.
Da sempre simbolo dell’autunno mediterraneo, quando le foglie diventano una tavolozza di gialli, dorati, rossi fuoco, marroni e porpora nerastri.
A volte i frutti permangono anche dopo la caduta del fogliame, aumentando così l’importanza del color arancio, e piegando i rami con i loro peso.
Il kakì ama terreno fertile, molto nutrito con concime organico e minerale, e non sopporta la siccità. Ha bisogno di estati calde per maturare bene e dare sapore ai frutti ma non teme il freddo.
Insomma un albero che accoglie un ampio range di coltivazione.
Non di rado, negli incolti, se ne vedono degli esemplari ormai abbandonati e contorti, che fruttificano senza problemi.
Aster
Di Aster esistono moltissime specie e numerosissime cultivar. I più diffusi a scopo ornamentale sono gli Aster novae-belgii e l’Aster novae-angliae (cioè del nuovo Belgio e della nuova Inghilterra. Vennero battezzate così perché diffuse in Nordamerica).
Non si devono confondere con i Callistephus sinensis, che sono annuali a fioritura primaverile, con fogliame assai diverso.
Non c’è pianta più semplice da coltivare e veder fiorire ogni anno, a patto di seguire poche, semplici regole: prima di tutto un buon terriccio d’impianto, profondo, sostanzioso, fresco, con molto sfatticcio di foglie.
Gradiscono un’esposizione di ombra luminosa, o anche di luce piena, ma mal sopportano l’aridità. Abbisognano di buone concimazioni che non devono essere sospese durante l’estate (chi usa solo il biologico le bagni con macerato d’ortica). Sono piante molto voraci, dopo pochi anni vanno infatti spostate in terreno nuovo e fertile. Il vantaggio è che non patiscono affatto il trapianto.
Gli Aster sono adattissimi a far compagnia alle graminacee e ai fiori tardo estivi.
Di Aster esistono moltissime specie e numerosissime cultivar. I più diffusi a scopo ornamentale sono gli Aster novae-belgii e l’Aster novae-angliae (cioè del nuovo Belgio e della nuova Inghilterra. Vennero battezzate così perché diffuse in Nordamerica).
Non si devono confondere con i Callistephus sinensis, che sono annuali a fioritura primaverile, con fogliame assai diverso.
Non c’è pianta più semplice da coltivare e veder fiorire ogni anno, a patto di seguire poche, semplici regole: prima di tutto un buon terriccio d’impianto, profondo, sostanzioso, fresco, con molto sfatticcio di foglie.
Gradiscono un’esposizione di ombra luminosa, o anche di luce piena, ma mal sopportano l’aridità. Abbisognano di buone concimazioni che non devono essere sospese durante l’estate (chi usa solo il biologico le bagni con macerato d’ortica). Sono piante molto voraci, dopo pochi anni vanno infatti spostate in terreno nuovo e fertile. Il vantaggio è che non patiscono affatto il trapianto.
Gli Aster sono adattissimi a far compagnia alle graminacee e ai fiori tardo estivi.
La prima nevicata
È stato proprio Oudolf a celebrare la bellezza delle piante sfiorite, soprattutto quelle che in autunno mantengono lo scapo ancora eretto o – meglio ancora – formano una capsula di semi.
Se si fa il paragone rispetto agli anni Ottanta, in cui un fiore sfiorito era un insulto, bisogna dire che è passato molto tempo nella clessidra delle mode, anche per il giardino!
Oggi non c’è accostamento più raffinato che una massa di composite sfiorite, spruzzate dalla prima neve come zucchero a velo, e accompagnate dal vaporoso ondeggiare delle graminacee.
È stato proprio Oudolf a celebrare la bellezza delle piante sfiorite, soprattutto quelle che in autunno mantengono lo scapo ancora eretto o – meglio ancora – formano una capsula di semi.
Se si fa il paragone rispetto agli anni Ottanta, in cui un fiore sfiorito era un insulto, bisogna dire che è passato molto tempo nella clessidra delle mode, anche per il giardino!
Oggi non c’è accostamento più raffinato che una massa di composite sfiorite, spruzzate dalla prima neve come zucchero a velo, e accompagnate dal vaporoso ondeggiare delle graminacee.
Capsule di semi e graminacee
Tra le capsule di semi più note anche al neofita c’è la Lunaria, le coisddette “monete di Papa”, che un tempo venivano decorate o tinte.
Molte composite/asteracee, come la Gaillardia, si prestano ottimamente. L’Iris foetidissimaforma delle capsule allungate da cui fuoriescono dei semi dai vivaci colori e merita di essere coltivata solo per questo motivo. Tutte le Echinacea hanno un’ottima resa dopo la fioritura. Molto interessante e un po’ aliena è la capsula dell’ Asphodeline lutea, una pianta ornamentale piuttosto comune. Anche quella dell’Antirrhinum è insolita, mentre quella della digitale ha un che di magico e fatato (magia nera, s’intende!).
Note e usatissime sono le capsule di fanciullaccia (Nigella damascena), di papavero (Papaver spp.) lo sfiorito di Statice sinuatum e di Achillea millefolium, oltre che di lavanda.
Ma sono belle anche le capsule di Aquilegia, Acanthus, Fibigia clypeata, Hosta, Rhinanthus.
Tra le capsule di semi più note anche al neofita c’è la Lunaria, le coisddette “monete di Papa”, che un tempo venivano decorate o tinte.
Molte composite/asteracee, come la Gaillardia, si prestano ottimamente. L’Iris foetidissimaforma delle capsule allungate da cui fuoriescono dei semi dai vivaci colori e merita di essere coltivata solo per questo motivo. Tutte le Echinacea hanno un’ottima resa dopo la fioritura. Molto interessante e un po’ aliena è la capsula dell’ Asphodeline lutea, una pianta ornamentale piuttosto comune. Anche quella dell’Antirrhinum è insolita, mentre quella della digitale ha un che di magico e fatato (magia nera, s’intende!).
Note e usatissime sono le capsule di fanciullaccia (Nigella damascena), di papavero (Papaver spp.) lo sfiorito di Statice sinuatum e di Achillea millefolium, oltre che di lavanda.
Ma sono belle anche le capsule di Aquilegia, Acanthus, Fibigia clypeata, Hosta, Rhinanthus.
Agapanthus e forme tondeggianti
A dire il vero occorre un certo tipo di occhio per apprezzare l’Agapanthus sfiorito, e anche un giardino in cui le sue teste nude non appaiano un “errore”. Perciò meglio piantarlo in massa rispettando le distanze fra i rizomi e affiancargli qualcosa che ne esalti la nudità, come delle rose a fioritura tardiva, o dei sempreverdi.
In ogni caso l’Agapanthus sfiorito non resiste oltre novembre, e bisogna comunque rimondarlo.
Altre capsule interessanti con forma a ombrello sono quelle delle apiacee oltre che delle alliacee. Angelica, Smyrnum, Ferula e molte altre.
Tra le alliacee provate l’Allium hollandicum.
A dire il vero occorre un certo tipo di occhio per apprezzare l’Agapanthus sfiorito, e anche un giardino in cui le sue teste nude non appaiano un “errore”. Perciò meglio piantarlo in massa rispettando le distanze fra i rizomi e affiancargli qualcosa che ne esalti la nudità, come delle rose a fioritura tardiva, o dei sempreverdi.
In ogni caso l’Agapanthus sfiorito non resiste oltre novembre, e bisogna comunque rimondarlo.
Altre capsule interessanti con forma a ombrello sono quelle delle apiacee oltre che delle alliacee. Angelica, Smyrnum, Ferula e molte altre.
Tra le alliacee provate l’Allium hollandicum.
Eryngium
Si presta in modo particolare a essere lasciato in giardino fino alla rimonda primaverile poiché le sue infiorescenze rimangono solide e semilegnose, in grado di sopportare un po’ di vento e anche la neve. Una volta che vorrete tagliarli, non gettateli: sono eccellente materiale per i mazzi di fiori essiccati.
Di Eryngium esistono molte cultivar con brattee più o meno grandi, fiori isolati o portati in gruppi.
Non dimenticate anche l’Echinops, detto “cardo pallottola” per la forma del fiore, e il Dipsacus fullonum, più che altro ormai relegato alle campagne e agli incolti, ma che meriterebbe maggiore attenzione da parte del giardiniere.
L’infiorescenza sfiorita del Dipsacus è quella che i tessitori usavano per pettinare la lana, operazione che veniva chiamata “cardatura”. La pianta ha preso così il suo nome popolare “cardo dei lanaioli”.
Si presta in modo particolare a essere lasciato in giardino fino alla rimonda primaverile poiché le sue infiorescenze rimangono solide e semilegnose, in grado di sopportare un po’ di vento e anche la neve. Una volta che vorrete tagliarli, non gettateli: sono eccellente materiale per i mazzi di fiori essiccati.
Di Eryngium esistono molte cultivar con brattee più o meno grandi, fiori isolati o portati in gruppi.
Non dimenticate anche l’Echinops, detto “cardo pallottola” per la forma del fiore, e il Dipsacus fullonum, più che altro ormai relegato alle campagne e agli incolti, ma che meriterebbe maggiore attenzione da parte del giardiniere.
L’infiorescenza sfiorita del Dipsacus è quella che i tessitori usavano per pettinare la lana, operazione che veniva chiamata “cardatura”. La pianta ha preso così il suo nome popolare “cardo dei lanaioli”.
Monarda fistulosa e biodiversità
Utilissima in giardino per la sua fioritura tarda (attorno alla metà dell’estate), ma anche per gli steli molto forti e resistenti, che portano delle capsule decorative per la gran parte dell’inverno. Le capsule di semi di Monarda attirano spesso piccoli insetti colorati, come le cetonie. È un modo in più per creare un habitat favorevole a una biodiversità maggiore rispetto a quella di un giardino che viene rimondato di frequente.
Tutte le capsule di semi che hanno uncini, piume, insolite forme o modi particolari di aprirsi, sono perfette per i giardini di fine estate.
Utilissima in giardino per la sua fioritura tarda (attorno alla metà dell’estate), ma anche per gli steli molto forti e resistenti, che portano delle capsule decorative per la gran parte dell’inverno. Le capsule di semi di Monarda attirano spesso piccoli insetti colorati, come le cetonie. È un modo in più per creare un habitat favorevole a una biodiversità maggiore rispetto a quella di un giardino che viene rimondato di frequente.
Tutte le capsule di semi che hanno uncini, piume, insolite forme o modi particolari di aprirsi, sono perfette per i giardini di fine estate.
Composite sfiorite
Tra le piante sfiorite che rendono meglio ci sono le composite/asteracee, anche quelle che consideriamo erbacce, come l’Inula viscosa, o le moltissime specie e generi che popolano gli incolti.
In generale, prima di eliminare un fiore, aspettate di vedere come si comporta a sfioritura avvenuta, se mantiene un po’ di durezza nel legno, o se tende invece ad afflosciarsi e marcire. In questo caso va certamente eliminato.
Se non siete perfettamente sicuri che vi piacciano le tonalità brunate in giardino, raccogliete in un gran mazzo le piante sfiorite e mettetele ad essiccare. Usatele poi come decorazione per la casa aggiungendo qua e là delle spighe di grano, delle ortensie e delle foglie di Magnolia essiccate.
Tra le piante sfiorite che rendono meglio ci sono le composite/asteracee, anche quelle che consideriamo erbacce, come l’Inula viscosa, o le moltissime specie e generi che popolano gli incolti.
In generale, prima di eliminare un fiore, aspettate di vedere come si comporta a sfioritura avvenuta, se mantiene un po’ di durezza nel legno, o se tende invece ad afflosciarsi e marcire. In questo caso va certamente eliminato.
Se non siete perfettamente sicuri che vi piacciano le tonalità brunate in giardino, raccogliete in un gran mazzo le piante sfiorite e mettetele ad essiccare. Usatele poi come decorazione per la casa aggiungendo qua e là delle spighe di grano, delle ortensie e delle foglie di Magnolia essiccate.
Clematis
I piccoli semi della Clematis sono come piumini da cipria in miniatura, larghi meno di un centimetro. Le specie ibride da giardino hanno semi molto più vistosi, arricciati o curvi, in genere di dimensioni interessanti, che possono essere raccolti e usati per composizioni o ghirlande. Unico neo: il picciolo in genere piuttosto breve.
Anche l’Asclepias speciosa ha splendidi semi piumati – la cui particolarità si nota meglio in una foto scattata con un obiettivo macro – che sono raccolti in baccelli.
I piccoli semi della Clematis sono come piumini da cipria in miniatura, larghi meno di un centimetro. Le specie ibride da giardino hanno semi molto più vistosi, arricciati o curvi, in genere di dimensioni interessanti, che possono essere raccolti e usati per composizioni o ghirlande. Unico neo: il picciolo in genere piuttosto breve.
Anche l’Asclepias speciosa ha splendidi semi piumati – la cui particolarità si nota meglio in una foto scattata con un obiettivo macro – che sono raccolti in baccelli.
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