Che sia in giardino o in un vaso come centrotavola, il rosso delle bacche racchiude in sé tutto il calore e la magia dell’inverno e, più nello specifico, una festa familiare come quella del Natale. Ma quante varietà ne esistono? Scopri i nomi delle bacche rosse e arancioni in questo Ideabook. Ricorda, però, che le bacche sono un prezioso alimento per uccellini e piccoli mammiferi, quindi fai acquisti o recidi i rami dal tuo giardino in modo consapevole.
Inoltre, sappi che molte delle bacche qui elencate sono commestibili, altre no. La commestibilità e la palatabilità delle bacche dipendono non solo da genere e specie, ma spesso anche dalla cultivar, perciò evita con cura di ingerire bacche di qualsiasi tipo, a meno che tu non sia un esperto conoscitore.
Inoltre, sappi che molte delle bacche qui elencate sono commestibili, altre no. La commestibilità e la palatabilità delle bacche dipendono non solo da genere e specie, ma spesso anche dalla cultivar, perciò evita con cura di ingerire bacche di qualsiasi tipo, a meno che tu non sia un esperto conoscitore.
Crataegus viridis ‘Winter King’
‘Winter King’ è la cultivar più conosciuta e coltivata di una specie di Crataegus(biancospino) che invece è poco nota. Originaria delle zone sudorientali degli Stati Uniti, a differenza della specie monogyna, cioè quella più diffusa in Italia, presenta numerosi vantaggi, soprattutto la resistenza al calcare e ad una certa arsura.
Come tutti i biancospini, regala un’abbondantissima fioritura bianca in primavera e bel fogliame lucido e verde intenso.
Dall’autunno all’inverno offre bacche rosse che possono essere usate per le decorazioni invernali e le ghirlande. Nel tempo la corteccia assume colorazioni interessanti (lo strato superiore, grigiastro, si esfolia per mostrare lo strato inferiore, color arancio), inoltre è un albero adattissimo a piccoli giardini.
Nota: alcuni trovano l’odore dei fiori sgradevole, quindi acquistatelo quando è in fiore, in modo da capire subito se vi piace o meno.
‘Winter King’ è la cultivar più conosciuta e coltivata di una specie di Crataegus(biancospino) che invece è poco nota. Originaria delle zone sudorientali degli Stati Uniti, a differenza della specie monogyna, cioè quella più diffusa in Italia, presenta numerosi vantaggi, soprattutto la resistenza al calcare e ad una certa arsura.
Come tutti i biancospini, regala un’abbondantissima fioritura bianca in primavera e bel fogliame lucido e verde intenso.
Dall’autunno all’inverno offre bacche rosse che possono essere usate per le decorazioni invernali e le ghirlande. Nel tempo la corteccia assume colorazioni interessanti (lo strato superiore, grigiastro, si esfolia per mostrare lo strato inferiore, color arancio), inoltre è un albero adattissimo a piccoli giardini.
Nota: alcuni trovano l’odore dei fiori sgradevole, quindi acquistatelo quando è in fiore, in modo da capire subito se vi piace o meno.
Ilex verticillata ‘Afterglow’
Tra le bacche rosse invernali, non può mancare l’agrifoglio. Albero molto nobile, di grande lentezza nella crescita, porta bacche solo sugli esemplari femminili, essendo una specie dioica. Attualmente però sono in vendita piante con innesti maschili e femminili, ma le bacche compariranno solo sull’innesto femmina, con un effetto un po’ disarmonico.
Di Ilex ne esistono cultivar per tutti i gusti, e questa volta, tra le bacche rosse, abbiamo selezionato una cultivar a bacche arancioni, molto allegre in inverno.
Ricordate che anche il fogliame degli Ilex è esteticamente gradevole, non solo quello lucido e tradizionale, ma anche variegato, tricolore, puntinato o senza spine.
Tra le bacche rosse invernali, non può mancare l’agrifoglio. Albero molto nobile, di grande lentezza nella crescita, porta bacche solo sugli esemplari femminili, essendo una specie dioica. Attualmente però sono in vendita piante con innesti maschili e femminili, ma le bacche compariranno solo sull’innesto femmina, con un effetto un po’ disarmonico.
Di Ilex ne esistono cultivar per tutti i gusti, e questa volta, tra le bacche rosse, abbiamo selezionato una cultivar a bacche arancioni, molto allegre in inverno.
Ricordate che anche il fogliame degli Ilex è esteticamente gradevole, non solo quello lucido e tradizionale, ma anche variegato, tricolore, puntinato o senza spine.
Pyracantha coccinea
Come potrebbe dirsi completa una lista di bacche senza la Pyracantha, da molti conosciuta come “agazzino”?
È in assoluto la pianta da bacca più nota e diffusa in Italia.
Adattissima a formare siepi, anche alte, per la protezione della casa, o come dissuasore di animali selvatici, la Pyracanthaviene spesso potata in forme geometriche, perché lasciata libera diventa scomposta – è una scelta del tutto personale.
Le sue bacche garantiscono cibo per la piccola fauna aviaria e per i piccoli mammiferi, oltre che un riparo da uccelli più grandi e predatori, come le gazze, o da gatti e cani.
Come potrebbe dirsi completa una lista di bacche senza la Pyracantha, da molti conosciuta come “agazzino”?
È in assoluto la pianta da bacca più nota e diffusa in Italia.
Adattissima a formare siepi, anche alte, per la protezione della casa, o come dissuasore di animali selvatici, la Pyracanthaviene spesso potata in forme geometriche, perché lasciata libera diventa scomposta – è una scelta del tutto personale.
Le sue bacche garantiscono cibo per la piccola fauna aviaria e per i piccoli mammiferi, oltre che un riparo da uccelli più grandi e predatori, come le gazze, o da gatti e cani.
Aronia arbutifolia
Genere relativamente poco conosciuto che meriterebbe una maggiore diffusione, non fosse altro per le proprietà benefiche delle sue bacche, usate per preparare succhi, sciroppi, gelati, meringhe, coloranti, ecc. In particolare l’Aronia melanocarpa contiene antociani e vitamine, ma le bacche sono nere, e in genere la pianta è meno decorativa.
La specie arbutifolia ha un portamento eretto ma rami sottili, che tendono a formare una morbida curva. La fioritura è in aprile, bianca, e le bacche hanno una persistenza davvero notevole.
L’Aronia ha anche altri vantaggi: è una pianta molto tollerante, sopporta terreni fangosi (ma non secchi) e calcarei. Persino una leggera ombra non le impedisce di fiorire e produrre bacche e foglie dai colori brillanti.
Genere relativamente poco conosciuto che meriterebbe una maggiore diffusione, non fosse altro per le proprietà benefiche delle sue bacche, usate per preparare succhi, sciroppi, gelati, meringhe, coloranti, ecc. In particolare l’Aronia melanocarpa contiene antociani e vitamine, ma le bacche sono nere, e in genere la pianta è meno decorativa.
La specie arbutifolia ha un portamento eretto ma rami sottili, che tendono a formare una morbida curva. La fioritura è in aprile, bianca, e le bacche hanno una persistenza davvero notevole.
L’Aronia ha anche altri vantaggi: è una pianta molto tollerante, sopporta terreni fangosi (ma non secchi) e calcarei. Persino una leggera ombra non le impedisce di fiorire e produrre bacche e foglie dai colori brillanti.
Heteromeles arbutifolia
Se cercate un basso albero o un grande arbusto che sopravviva in terreni veramente secchi e polverosi, questo è quello che fa per voi.
L’Heteromeles è originario delle coste secche del basso Oregon e della California. Ha perciò messo a punto un sistema di sopravvivenza ad estati aride, secche e prolungate. Fa infatti parte di quel particolare insieme di piante che in quella zona viene detto “chaparral”, oggi molto studiato per trovare nuove piante ornamentali resistenti al secco.
Il pericolo dell’Heteromeles è il colpo di fuoco batterico, in grado di distruggerlo in pochissimo tempo e contro cui purtroppo non c’è alcuna cura. Indispensabile è affidarsi a un vivaio che fornisca una pianta certificata e sana. Non siate malleabili sul certificato sanitario, e non fatevi bastare solo “la parola”: è bene richiedere una documentazione scritta.
Se cercate un basso albero o un grande arbusto che sopravviva in terreni veramente secchi e polverosi, questo è quello che fa per voi.
L’Heteromeles è originario delle coste secche del basso Oregon e della California. Ha perciò messo a punto un sistema di sopravvivenza ad estati aride, secche e prolungate. Fa infatti parte di quel particolare insieme di piante che in quella zona viene detto “chaparral”, oggi molto studiato per trovare nuove piante ornamentali resistenti al secco.
Il pericolo dell’Heteromeles è il colpo di fuoco batterico, in grado di distruggerlo in pochissimo tempo e contro cui purtroppo non c’è alcuna cura. Indispensabile è affidarsi a un vivaio che fornisca una pianta certificata e sana. Non siate malleabili sul certificato sanitario, e non fatevi bastare solo “la parola”: è bene richiedere una documentazione scritta.
Cotoneaster lacteus
Insieme alla Pyracantha, il Cotoneaster è forse la pianta da siepe e da bacca rossa più conosciuta e usata; raggiunge una buona altezza e può essere usata come siepe.
L’esposizione migliore è quella di sole parziale, meglio al mattino, e terreno povero, sciolto, anche sassoso: il Cotoneaster è estremamente adattabile.
Insieme alla Pyracantha, il Cotoneaster è forse la pianta da siepe e da bacca rossa più conosciuta e usata; raggiunge una buona altezza e può essere usata come siepe.
L’esposizione migliore è quella di sole parziale, meglio al mattino, e terreno povero, sciolto, anche sassoso: il Cotoneaster è estremamente adattabile.
Cinorrodi
Le bacche delle rose? Insuperabili, le mie preferite! Non tutte durano fino all’inverno, tra cui quelle della Rosa rugosa o di alcune varietà che si spremono fino ai primi geli, come ‘Stanwell Perpetual’, ma se si parla di bacche, non si possono citare i cinorrodi delle rose, usate nel settore alimentare, anche se un po’ asprigni e da cui si ricavano molti medicamenti.
Le bacche delle rose? Insuperabili, le mie preferite! Non tutte durano fino all’inverno, tra cui quelle della Rosa rugosa o di alcune varietà che si spremono fino ai primi geli, come ‘Stanwell Perpetual’, ma se si parla di bacche, non si possono citare i cinorrodi delle rose, usate nel settore alimentare, anche se un po’ asprigni e da cui si ricavano molti medicamenti.
Cotoneaster horizontalis ‘Perpusillus’
Se il Cotoneaster lacteus già visto in precedenza è tollerante a suoli asciutti e non lavorati, vale l’esatto contrario per il Cotoneaster horizontalis, che richiede terreno ben lavorato, preferibilmente ricco di sostanza organica e ben concimato. Anche l’acqua dovrà essere più abbondante, specie in estate e se l’esposizione è in pieno sole.
Ma la profusione di bacche rosse è tale da occultare la vegetazione, e tra le cultivar di C. h. la ‘Perpusillus’ è decisamente la più interessante.
Se il Cotoneaster lacteus già visto in precedenza è tollerante a suoli asciutti e non lavorati, vale l’esatto contrario per il Cotoneaster horizontalis, che richiede terreno ben lavorato, preferibilmente ricco di sostanza organica e ben concimato. Anche l’acqua dovrà essere più abbondante, specie in estate e se l’esposizione è in pieno sole.
Ma la profusione di bacche rosse è tale da occultare la vegetazione, e tra le cultivar di C. h. la ‘Perpusillus’ è decisamente la più interessante.
Arbutus menziesii
Straordinario albero originario della costa pacifica del Nordamerica, detto comunemente “Pacific Madrona”, l’A.m. ha una un tronco contorto, che sembra quasi scolpito nella pietra. La corteccia è bellissima e meriterebbe di essere coltivato anche solo per quella.
Nella complessa vegetazione della costa pacifica ha una sua posizione ben precisa. In Italia si adatta a molti tipi di terreno ed esposizione, purché le temperature non siano freddissime e il terreno troppo umido.
Straordinario albero originario della costa pacifica del Nordamerica, detto comunemente “Pacific Madrona”, l’A.m. ha una un tronco contorto, che sembra quasi scolpito nella pietra. La corteccia è bellissima e meriterebbe di essere coltivato anche solo per quella.
Nella complessa vegetazione della costa pacifica ha una sua posizione ben precisa. In Italia si adatta a molti tipi di terreno ed esposizione, purché le temperature non siano freddissime e il terreno troppo umido.
Ribes malvaceum
Senza dubbio una curiosità nel giardino mediterraneo, essendo questa un’altra pianta nativa di quella complessa consociazione che abita le zone aride della costa del Pacifico Nordamericano.
Le bacche sono grandi, e non propriamente rosse, ma hanno una peluria che le fa sembrare vellutate e un po’ “aliene”.
In particolare, il Ribes malvaceumha una bellissima fioritura rosata e resiste alla siccità.
Senza dubbio una curiosità nel giardino mediterraneo, essendo questa un’altra pianta nativa di quella complessa consociazione che abita le zone aride della costa del Pacifico Nordamericano.
Le bacche sono grandi, e non propriamente rosse, ma hanno una peluria che le fa sembrare vellutate e un po’ “aliene”.
In particolare, il Ribes malvaceumha una bellissima fioritura rosata e resiste alla siccità.
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