Messo in chiaro che le piante si scelgono e si accostano prima d’ogni cosa per un gradimento personale e in seconda battuta per ragioni colturali, durante la storia del giardino l’idea delle combinazioni tra piante è molto cambiata. L’espressione più intensa dell’accostamento tra piante è la bordura inglese: in Inghilterra infatti questa è una scienza e definisce anche la “bravura” di un giardiniere. Ci sono ovviamente delle regole precise, ma alla base c’è la conoscenza e l’esperienza di coltivazione.
1. Rispettare le altezze
Ottenere una composizione complessa come quella in foto non è facile e occorrono anni perché le piante si sviluppino e si assestino.
La prima regola è rispettare le altezze: le piante più alte in fondo, quelle più basse davanti. Va da sé che meno arbusti ci sono, più l’occhio sarà libero e più profonda apparirà la bordura o l’aiuola. In ogni caso le piante più arretrate devono sostenere la composizione ed essere tendenzialmente compatte e non rubare troppo la scena alle prime file, dove potrà esserci un susseguirsi più rapido di fioriture.
Immaginate che il tempo scorra più velocemente nelle prime file, più lentamente in fondo.
Ottenere una composizione complessa come quella in foto non è facile e occorrono anni perché le piante si sviluppino e si assestino.
La prima regola è rispettare le altezze: le piante più alte in fondo, quelle più basse davanti. Va da sé che meno arbusti ci sono, più l’occhio sarà libero e più profonda apparirà la bordura o l’aiuola. In ogni caso le piante più arretrate devono sostenere la composizione ed essere tendenzialmente compatte e non rubare troppo la scena alle prime file, dove potrà esserci un susseguirsi più rapido di fioriture.
Immaginate che il tempo scorra più velocemente nelle prime file, più lentamente in fondo.
2. Masse differenti
La seconda regola dell’accostamento tra piante è la giustapposizione di forme e volumi contrastanti. Con i verdi e senza fioriture è molto più semplice capire, e questa foto vale più di mille ragionamenti.
L’insieme è tendenzialmente morbido e scomposto, ipertrofico, e i fogliami tutti diversi: ciuffi di fogliame nastriforme arruffano la composizione, mentre le foglie cuoriformi del Farfugium formano un denso cuscino scuro, punteggiato da curiose macchie giallognole. L’Asparagus meyeri ha invece delle foglie piumose, simili a lingue verdi. Altri fogliami creano contrasti ammorbiditi dall’assenza di fiori e dalla scelta di un solo cromatismo.
La seconda regola dell’accostamento tra piante è la giustapposizione di forme e volumi contrastanti. Con i verdi e senza fioriture è molto più semplice capire, e questa foto vale più di mille ragionamenti.
L’insieme è tendenzialmente morbido e scomposto, ipertrofico, e i fogliami tutti diversi: ciuffi di fogliame nastriforme arruffano la composizione, mentre le foglie cuoriformi del Farfugium formano un denso cuscino scuro, punteggiato da curiose macchie giallognole. L’Asparagus meyeri ha invece delle foglie piumose, simili a lingue verdi. Altri fogliami creano contrasti ammorbiditi dall’assenza di fiori e dalla scelta di un solo cromatismo.
3. Piante ferme e piante mosse
Un accostamento semplice, ma sempre di ottimo effetto, è quello tra piante compatte e piante arruffate. In questo caso la Phlox rosa è un blocco di colore compatto, mentre la graminacea più arretrata dò movimento. La statua al centro è un punto focale che stabilizza la composizione.
Un accostamento semplice, ma sempre di ottimo effetto, è quello tra piante compatte e piante arruffate. In questo caso la Phlox rosa è un blocco di colore compatto, mentre la graminacea più arretrata dò movimento. La statua al centro è un punto focale che stabilizza la composizione.
4. Dare struttura con i fogliami
Anche se spesso si scelgono le piante per i fiori, quello che vediamo tutto l’anno sono i fogliami. Ogni pianta ha non solo un colore diverso delle foglie (non necessariamente verde, ma anche grigio o rossiccio, variegato, bluastro) ma soprattutto una grandezza e una consistenza diversa. La terza regola è quindi accostare i fogliami in modo da ottenere l’effetto immaginato: composto, delicato, romantico, selvaggio, ecc. Sono proprio loro, le foglie, a dare la struttura dell’aiuola.
Anche se spesso si scelgono le piante per i fiori, quello che vediamo tutto l’anno sono i fogliami. Ogni pianta ha non solo un colore diverso delle foglie (non necessariamente verde, ma anche grigio o rossiccio, variegato, bluastro) ma soprattutto una grandezza e una consistenza diversa. La terza regola è quindi accostare i fogliami in modo da ottenere l’effetto immaginato: composto, delicato, romantico, selvaggio, ecc. Sono proprio loro, le foglie, a dare la struttura dell’aiuola.
5. Le prime file
Nella fila più bassa (più vicina all’osservatore) si possono inserire piante perenni, annuali o bulbose più fiorite e appariscenti, magari con fogliami variegati o marezzati. Le bulbose vanno spesso spostate o divise, mentre le annuali muoiono una volta andate a seme. Questi spazi liberi vanno occupati con piante la cui permanenza può essere più o meno lunga. È infatti affidato alle prime due o tre file del bordo misto il compito di dare colore attraverso i fiori.
Nella fila più bassa (più vicina all’osservatore) si possono inserire piante perenni, annuali o bulbose più fiorite e appariscenti, magari con fogliami variegati o marezzati. Le bulbose vanno spesso spostate o divise, mentre le annuali muoiono una volta andate a seme. Questi spazi liberi vanno occupati con piante la cui permanenza può essere più o meno lunga. È infatti affidato alle prime due o tre file del bordo misto il compito di dare colore attraverso i fiori.
6. I blocchi di colore
Un altro tipo di accostamento, che ha preso piede dopo la serie di libri per “giardinieri avventurosi” di Christopher Lloyd, è quello a masse di colore. Le masse possono essere disposte secondo schemi liberi o blocchi ben delineati. In questo ultimo caso l’effetto è molto insolito e sicuramente particolare.
Un altro tipo di accostamento, che ha preso piede dopo la serie di libri per “giardinieri avventurosi” di Christopher Lloyd, è quello a masse di colore. Le masse possono essere disposte secondo schemi liberi o blocchi ben delineati. In questo ultimo caso l’effetto è molto insolito e sicuramente particolare.
7. Forme simili, colori diversi
Un trucco spesso usato è quello di accostare forme simili ma di colore diverso. L’effetto si può ottenere con arbusti o perenni dal fogliame denso, di varietà diverse. Tra l’una e l’altra intercalare piante dai colori contrastanti. Qui la scelta dell’Allium è vincente e raffinata, poiché lo scapo sottile non “impalla” le altre piante, e i fiori sembrano galleggiare, creando un effetto di transizione.
Un trucco spesso usato è quello di accostare forme simili ma di colore diverso. L’effetto si può ottenere con arbusti o perenni dal fogliame denso, di varietà diverse. Tra l’una e l’altra intercalare piante dai colori contrastanti. Qui la scelta dell’Allium è vincente e raffinata, poiché lo scapo sottile non “impalla” le altre piante, e i fiori sembrano galleggiare, creando un effetto di transizione.
Su larga scala o in versione mignon
Creare un contrasto di forme, texture e colori, vale sempre, sia in giardini enormi…
Creare un contrasto di forme, texture e colori, vale sempre, sia in giardini enormi…
…che in quelli più piccoli!