In
Cina
è
un simbolo
di lunga vita,
mentre nella tradizione indiana è legato all’amicizia.
Si tratta del
bambù,
una specie vegetale perenne, sempreverde, che può raggiungere
notevoli dimensioni, sia in altezza che per quanto riguarda la sua
estensione. Il bambù viene utilizzato sempre più spesso per la
realizzazione di stuoie, contenitori, ornamenti, mobili e persino
tessuti.
La tentazione
di
piantarne alcune canne per decorare il proprio giardino e sentirsi
immersi in un mondo apparentemente esotico cattura molti. Vi presento
i cinque
motivi principali
per
pensarci bene prima di farlo.
1.
Il bambù può invadere il giardino dei vostri vicini
2. Può costituire una minaccia per la biodiversità
3. Per liberarsene occorrono anni
4. Per eliminarlo potrebbero essere necessari erbicidi
5. E’ difficile trovare una specie adatta alle proprie esigenze
2. Può costituire una minaccia per la biodiversità
3. Per liberarsene occorrono anni
4. Per eliminarlo potrebbero essere necessari erbicidi
5. E’ difficile trovare una specie adatta alle proprie esigenze
Chi
ha intenzione di creare una sorta di siepe
o di divisorio
piantando delle canne di bambù dovrebbe pensarci due volte. Il
rischio è che in breve tempo il bambù possa invadere la proprietà
dei vostri vicini. Il bambù ha infatti una crescita
molto rapida.
Alcune specie possono aumentare in altezza addirittura di 90
cm al giorno.
La sua capacità di espansione non viene fermata da reti o steccati
ed è ancora più rapida se la pianta si trova nelle vicinanze di
terreni molto irrigati o in zone dove l’acqua ristagna facilmente.
Alcune
specie di bambù sono considerate talmente invasive da poter mettere
a rischio la biodiversità
del
luogo in cui vivete, soffocando con la loro crescita smisurata la
vegetazione locale. Cercare di frenare la crescita del bambù può
essere davvero complicato e costoso. Occorre creare solide
barriere in
metallo
o
cemento
per
cercare di fermarne l’espansione. All’inizio dell’estate, che
vede il picco della crescita, bisognerà costantemente tenere
d’occhio l’eventuale nascita di nuovi germogli.
Se
la presenza
del
bambù diventasse, per qualsiasi ragione,indesiderata,
occorrerebbero anni e grandi sforzi per liberarsi delle radici
e
dei rizomi
della
pianta. Sembra facile a dirsi, ma tutto ciò richiede una dura lotta,
spesso inconcludente. Le radici del bambù si propagano infatti molto
in profondità e di anno in anno potreste ritrovarvi con nuovi
gettiti da estirpare.
Falciare
il
bambù può contribuire ad indebolirlo, ma per ottenere dei risultati
occorrerà occuparsene regolarmente per almeno due anni.
L’utilizzo
di erbicidi
chimici
è
spesso necessario per tenere sotto controllo la crescita del bambù.
Ciò può costituire un vero e proprio problema per chi ha deciso di
curare il proprio giardino con metodi completamente biologici, nel
pieno rispetto
dell’ambiente.
Un’unica applicazione poi non risolve il problema. I germogli
spunteranno di nuovo e vi ritroverete con l’aver inquinato
inutilmente
il
vostro terreno.
Esistono
più
di mille specie
differenti
di bambù, non tutte infestanti allo stesso modo, e trovare la più
adatta alle proprie esigenze potrebbe essere davvero complicato.
Inoltre, a seconda della specie, la rapidità e la velocità di
propagazione sono determinate dal clima
e
dal terreno
in
cui le piante si trovano. Insomma, è difficile conoscere in anticipo
quanto il bambù che sceglierete sia potenzialmente
infestante.
Se
volete evitare problemi di questo tipo, ma amate particolarmente il
bambù, evitate di piantarlo in giardino ed accontentatevi di un
vasetto di bambù
nano
come
ornamento per la vostra casa.
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