Avete idea di quante possano essere le piante da giardino? Sicuramente moltissime e tutte molto interessanti e degne di considerazione ma io mi limiterò ad illustrarvene alcune come l’azalea, pianta molto bella, tipica delle regioni asiatiche, regalata soprattutto nella ricorrenza della festa della mamma; il bosso, con il suo legno pregiato, è una pianta che cresce spontanea in Italia; la camelia, un tempo molto coltivata in Italia, originaria delle zone tropicali dell’Asia; la lavanda, con i suoi profumatissimi e coloratissimi fiori, pianta perenne che cresce spontanea in molte zone; l’oleandro, pianta molto resistente anche all'inquinamento dei gas di scarico delle automobili e per questo impiegata anche per decorare i viali delle strade; il rododendro, con i suoi bellissimi fiori di vari colori.
All'interno delle lezioni di questa sezione vi spiegherò e racconterò di tutte queste piante accennate in precedenza,vi parleremo delle loro caratteristiche principali, delle varie specie e delle varie zone di coltivazione, del terreno adatto per il loro corretto sviluppo, delle tecniche di coltivazione, dalle cure di cui hanno bisogno e, infine, delle malattie e dei parassiti che, purtroppo, le possono attaccare, creare loro problemi e contaminare la loro salute; vi informerò inoltre sulla tossicità di alcune delle piante trattate in queste lezioni, ad esempio dell’oleandro, pianta molto tossica in tutte le sue parti, deve essere quindi coltivata in maniera attenta e scrupolosa, facendo attenzione soprattutto quando vi sia la presenza di bambini piccoli o animali all'interno della casa, ma anche delle proprietà racchiuse nei loro fiori, nelle loro foglie ecc. come, ad esempio, la lavanda, utile sia in ambito medico che cosmetico con i suoi decotti a base di fiori molto utili per combattere fastidiosi disturbi o facendoli essiccare e utilizzandoli come profumazione per cassetti e biancheria, quest’ultimo impiego molto usato anche in passato dalle nostre nonne.
Mi auguro che leggendo queste lezioni la vostra passione per queste piante da giardino si intensifichi e, magari, sia trasmessa ad altre persone che, attraverso il vostro aiuto, cominceranno a guardarle in maniera più interessata e curiosa e, perché no, si approcceranno per la prima volta ad una loro coltivazione e ne avranno cura. Sperando che le mie informazioni riguardanti le varie coltivazioni e i vari accorgimenti da seguire per far crescere e mantenere al meglio le vostre piante vi possano essere utili, ora vi lascio e vi auguro buona lettura.
Una soluzione al tradizionale giardino di casa può essere la creazione di un giardino zen. Origini antiche ma tornato di moda, questo tipo di giardino permette di ritrovare la pace e la tranquillità che sognate. Vi aiuterò a scegliere gli elementi giusti, i materiali, l’arredo e vi saprò consigliare passo a passo nella realizzazione. Si può, ad esempio, dividere le piante a seconda dello stile del giardino. Ho già parlato del giardino in stile zen, ma è possibile realizzare anche un giardino mediterraneo (con piante provenienti dall'Italia e dalla zona legata al Mar Mediterraneo) oppure un giardino orientale (con piante provenienti dall'Asia). Ma si possono dividere anche in base alle caratteristiche del terreno in cui vengono coltivate: esistono, ad esempio, delle piante che hanno bisogno di un terreno acido per vivere e, per questo, vengono chiamate acidofile. Oppure si possono distinguere, più semplicemente, in base alla loro altezza. Troviamo quindi delle piante ad alto fusto, come l'acero o la betulla, oppure a basso fusto, come molti alberi da frutta. Infine in base alla perdita o meno delle foglie. Esistono, infatti, alberi che mantengono la colorazione verde durante tutto l’anno e si chiamano, per questo, sempreverdi; mentre ce ne sono degli altri che durante l'inverno perdono le foglie e, per questo, si chiamano alberi a foglia caduca.Per gli appassionati il giardinaggio è un hobby divertente, rilassante e molto gratificante. Gli spazi verdi intorno alla nostra casa sono difatti in grado di donarci appagamento estetico, fornire un habitat per animali selvatici, consentendoci di incontrarli e conoscerli da vicino, e la possibilità di raccogliere deliziosi frutti e ortaggi.
Chi non si è mai cimentato in questa attività può inizialmente sentirsi disorientato. Con qualche nozione di base e una buona progettazione degli spazi diventerà però tutto più semplice e avrete senz’altro la possibilità di godervi il frutto del vostro lavoro.
Fondamentale è in ogni caso scegliere bene le piante, in base al proprio terreno, clima e al tempo che potremo dedicarvi. Inoltre bisogna impratichirsi nelle normali attività agricole, quali le potature, le irrigazioni e le concimazioni, e decidere da subito quale stile paesaggistico rispecchia il nostro gusto, ricercandolo attraverso forme e colori adeguati.
Si può affermare che vi siano due principali stili paesaggistici. Il primo può essere definito minimalista , il secondo naturale.
• Lo stile minimalista è incentrato principalmente su forma e architettura. Le linee presenti sono per lo più rette, verticali e orizzontali. Si possono trovare per esempio in edifici, viali o specchi d’acqua di forma molto regolare. Questi spazi verdi sono ideali per le case in città, per zone ombreggiate e in generale per chi abbia relativamente poco tempo da dedicare alla manutenzione
• Il giardino naturale invece si ispira agli spazi di campagna che idealmente circondavano i cottage inglesi. Si basano sull’accostamento di bulbose, piante perenni erbacee, arbusti, rampicanti e alberi cresciuti tutti insieme per dare un’impressione di abbondanza e vivacità. Questi spazi verdi possono dare grandi soddisfazioni, ma richiedono grande perizia e tempo da dedicare per la costante manutenzione.Visto che la progettazione e la realizzazione del giardino comporteranno un certo impegno, sia di tempo sia di denaro, è importante indirizzare al meglio le proprie scelte. I parametri principali da prendere in considerazione sono il pH del suolo, il suo grado di umidità e l’esposizione. Indispensabile è anche tenere conto delle condizioni climatiche, in particolare delle temperature massime e minime che si possono raggiungere durante l’anno.Molte piante sotto questo punto di vista sono piuttosto tolleranti, riuscendo a crescere bene in terreni con pH da subacido a subalcalino. Altre risultano notevolmente più esigenti e un errato inserimento può comportarne crescita stentata, per esempio a causa di fisiopatie, ma non è raro che conduca addirittura alla morte.
Generalmente le piante provenienti da habitat montani (per esempio da boschi di conifere o dalla brughiera) crescono bene con alti livelli di acidità. Quelle invece originarie di aree più a valle, nei pressi magari dell’alveo dei fiumi, hanno sviluppato radici capaci di sopportare un ambiente più argilloso e alcalino.
È indispensabile conoscere quali sono le caratteristiche specifiche del nostro substrato effettuando un test (vengono venduti appositi kit nei centri di giardinaggio).
In seguito decideremo se assecondare queste sue caratteristiche oppure modificarle. Teniamo però presente che la seconda opzione comporta molto lavoro e non sempre dà i risultati sperati perché spesso i terreni si rivelano sistemi “tampone”: dopo un certo periodo la situazione tende a tornare quella di partenza, vanificando i nostri sforzi. In questi casi, se proprio desideriamo inserire piante non adatte è bene fare piuttosto uso di grandi vasi interrati o effettuare la coltivazione in contenitori esterni.
Umidità e aridità del suolo
Anche in questo caso vi sono molte piante che si adattano ad un ampio ventaglio di condizioni, generalmente a condizione che sia assicurato un buon drenaggio.
Giardini umidi
Vi sono però vegetali che prediligono un suolo molto umido, se non addirittura bagnato. Provengono di solito da aree paludose e crescono sulla riva o direttamente all’interno dello specchio d’acqua. Se vogliamo inserirle nel nostro giardino non dobbiamo fare altro che creare un piccolo stagno, possibilmente predisponendo un bordo a più livelli.
Giardini aridi
in ogni giardino vi sono zone più aride di altre. Generalmente vanno a concentrarsi alla base dei muri o nelle aree esposte a Sud. Chiaramente più scendiamo nella nostra penisola e più saranno frequenti. Anche il tipo di suolo influenza notevolmente questo aspetto. Un suolo sabbioso o sassoso si asciugherà notevolmente prima di uno limoso o argilloso.
In queste condizioni può essere vantaggioso inserire succulente o cactacee oppure piante provenienti da aerali marini (da noi, in particolare quelle che fanno parte della macchia mediterranea), già abituate a questo tipo di situazioni.
Bellissimi effetti si possono ottenere anche con le essenze montane, anch’esse selezionate dalla natura per sopportare un suolo povero e molto drenante.
Buona parte dei vegetali è accondiscendente quando si parla di illuminazione. Quasi tutti crescono piuttosto bene in una mezz’ombra luminosa o in pieno sole.
Assicuriamoci in ogni caso che siano in grado di sopportare la luce e il calore durante la stagione calda o reggere le giornate lunghe e buie durante l’inverno.
Ad ogni modo vi sono piante che prediligono assolutamente una condizione rispetto ad un’altra. Devono essere considerate assolutamente preziose. Ci danno la possibilità di creare splendide aree completamente all’ombra (molto spesso popolate da fogliami di varia tessitura e colorazione e fiori dalle cromie delicate) o al sole cocente, più sgargianti e lussureggianti.Vi sono piante più rustiche di altre. Le variazioni di questa tolleranza all’inverno sono da ricondurre all’habitat naturale di provenienza. È vitale valutare attentamente quali siano le temperature minime che si raggiungono nella zone dove abitiamo. Non bisogna altresì sottovalutare quanto tempo queste temperature vengono mantenute durante la notte, perché può essere determinante per la sopravvivenza dei nostri vegetali. Questi generalmente vengono classificati in
- Molto rustici, in grado di sopportare temperature fino a -15°C, cioè dalla zona 6 alla zona 9 del sistema di classificazione climatica USDA
- Rustici sopportano fino a -5°C equivalente alla zona 9 USDA
- Semirustici che sopportano fino a 0°C, zona 10 USDA
- Delicati hanno difficoltà già a 5°C, zona 11 USDA
La rusticità di una pianta in un giardino dipende però anche da altri fattori: esposizione, tipo di terreno, drenaggio, vento, copertura nevosa, la presenza o assenza di pioggia. Molto importanti sono anche il microclima e la protezione che possiamo offrire loro. Se crescono per esempio accostate a dei muri, magari esposti a Sud durante il giorno, temeranno di meno le gelate. Anche la pacciamatura del piede può aiutare considerevolmente almeno a salvare la parte radicale in caso di temperature anomale per la nostra collocazione geografica.Se si ha intenzione di piantare un nuovo giardino è importante pianificare con attenzione e servirsi quindi di uno schema il più preciso possibile.
La chiave per stendere un progetto è mantenerlo semplice. Creiamo uno schizzo in scala, impiegando della carta millimetrata. Inseriamo prima le piante con una struttura importante (alberi, arbusti e siepi) oltre ad elementi architettonici quali archi e pergolati. In seguito passeremo ad inserire le piante (per lo più piccoli arbusti, erbacee o bulbose) adatte a riempire gli spazi vuoti.
I particolari sono determinanti. Annotiamo il colore dei fiori e delle foglie. Utile può essere effettuare degli schizzi visualizzando come ogni parte apparirà in una determinata stagione dell’anno, con il susseguirsi delle varie fioriture e cromie del fogliame.
Per avere un’idea realistica della dimensione definitiva di ogni singolo vegetale calcoliamo un’ampiezza di circa 2/3 di quella massima indicata sul cartellino. Nell’attesa che raggiunga la maturità pensiamo anche di inserire nello spazio rimanente delle annuali o delle bulbose. Ciò aiuterà a difendersi dalle infestanti.
Se dobbiamo impiantare da zero un giardino progettiamo e compriamo inizialmente gli elementi più grandi.
Osserviamo tutto molto bene prima dell’acquisto, evitando accuratamente piante deboli, malate o che sembra siano rimaste a lungo nello stesso vaso.
Ecco qualche consiglio per la scelta
• Verifichiamo attentamente l’eventuale presenza di insetti o se vi siano larve nel terriccio. I parassiti possono danneggiare irreparabilmente le piante giovani e diffondersi in tutto il vostro giardino.
• Osserviamo le foglie. Se paiono danneggiate è probabile la presenza di qualche patogeno. Se sono verde chiaro o giallo sono significative di problemi radicali causati da carenze o da marciumi.
• Per gli arbusti è bene che siano sempre presenti almeno tre branche. Ciò fornirà una buona struttura e favorirà una crescita armoniosa e ariosa.
• Per gli alberi controlliamo che il tronco risulti libero da rametti. La chioma deve già essere stata impostata. Generalmente si ricercano forme globose o a vaso capovolto, cioè con l’area centrale libera. Una buona impostazione è basilare per favorire una crescita sana, una fioritura abbondante e un’eventuale copiosa fruttificazione.
• Per gli arbusti e per gli alberi (in particolar modo per gli agrumi) è buona norma controllare il punto di innesto. Questo deve risultare completamente sano e privo di marciumi che potrebbero in seguito degenerare.
• Chiediamo al rivenditore quale sia il portainnesto impiegato: può influenzare notevolmente la vigoria dell’individuo oltre a influire sulla tolleranza nei confronti di vari fattori pedoclimatici. I vivai locali frequentemente selezionano “selvatici” che danno ottime prestazioni in quella specifica area.
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