Operazione piumino
Avvenne anni fa quando le cactacee non erano ancora diffuse come oggi e solo raramente entravano nelle nostre case come piante da interno. Una importante collezione di cactacee e succulente fu acquistata in Germania e quando giunse in Italia tutto risultò perfettamente imballato e neppure un aculeo era stato danneggiato.
Le cactacee erano di diversa altezza e ingombro e pertanto furono sistemate sopra un bancale di una serra in ordine di grandezza: le più basse verso il vetro di copertura e via via le altre in maniera che tutte potessero ricevere uguale illuminazione.
Arrivò l’inverno, freddissimo quell’anno, la serra fu convenientemente riscaldata, ma le piante più basse, quelle più vicine al vetro, “sentirono” freddo e per difendersi si ricoprirono di una fittissima peluria bianca (che non era una caratteristica morfologica di quelle specie).
All’arrivo della primavera la protezione di emergenza scomparve poiché l’operazione “piumino” non aveva più ragione d’essere. Sempre perfetta la natura nonostante la presenza dell’uomo!
La Billbergia si tratta così
La Billbergia è una pianta d’appartamento molto ornamentale. Per moltiplicarla si fa così. Separate e staccate con un colte! lino bene affilato i germogli che crescono alla base: devono essere lunghi da 16 a 18 centimetri.
Toglieteli dalla pianta madre con le relative radici e metteteli in piccoli vasi con terriccio di sabbia, torba e terra in parti uguali. Sistemate la nuova piantina a mezzo sole e innaffiate. Se occorre datele un piccolo tutore che l’aiuti a crescere diritta. Mantenete la terra leggermente umida.
Una pianta di Billbergia va concimata ogni 8-10 giorni e innaffiata quel tanto che serve a mantenere una media umidità. Volete fare un regalo alla vostra Billbergia? Raccogliete l’acqua piovana e versatela al centro del fogliame.
Per avere fiori abbondanti: tanta luce, niente sole diretto. Le foglie seccano? Tagliatele, ma attenzione, la pianta avverte che scarseggia l’acqua.
In tavola, patate del mio balcone
Volete divertirvi a coltivare patate in terrazzo o sul balcone?
Si può e basta poco. Basta un bidone di lamiera o comunque un contenitore piuttosto alto che abbia sul fondo i fori per il drenaggio. Si prendono poi un paio di patate e si tagliano in più pezzi: ogni porzione deve però avere una gemma.
Quindi si procede così. Si mettono i pezzi di patata con un po’ di terriccio sul fondo del bidone e si coprono con un po’ di terra; quando i germogli saranno alti qualche centimetro, si coprono con altro terriccio si aspetta che ricrescano per ricoprirli ancora con la terra e via di seguito finché le piantine si saranno allungate fino ad arrivare alla sommità del contenitore.
Perché? I tuberi si formano lungo il fusto della piantina, a varie altezze. Al momento della raccolta, quando vuoteremo il contenitore resteremo sorpresi della quantità di patate che siamo riusciti a produrre in così poco spazio. Provate subito.
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