VERDE TIME

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mercoledì 31 maggio 2017

CURIOSITA' E STRANEZZE : LA PIANTA CHE SI AUTOIRRIGA


L’ emergenza delle sfide del clima e della natura, si sa, da millenni aguzza l’ ingegno degli esseri viventi, li spinge a mutare per sopravvivere. Di solito si pensa che questa prerogativa, la capacità dell’ automutazione, sia esclusiva del mondo animale. Invece lo fanno anche le piante. Un gruppo di ricercatori israeliani ha scoperto, nel deserto del Negev, una pianta grassa che è diventata capace di costruirsi da sola il suo sistema di irrigazione, grazie alla struttura particolare e alla forma speciale delle foglie, che convogliano tutta la poca acqua piovana disponibile nel deserto verso la radice e sul terreno circostante. La pianta in questione si chiama Rheum palaestinum, in sostanza è un rabarbaro del deserto.

 Come racconta il Frankfurter Algemeine Zeitung un team di ricercatori dell’ università di Haifa, in Israele, ha studiato la sua affascinante capacità di adattamento alla vita tra le sabbie del Negev. Il principale segreto del rabarbaro del deserto è come ha sviluppato la forma delle sue grandi, larghe foglie. Ognuna sembra un territorio montuoso visto dall’ alto, percorso da tante piccole valli. Quell’ intrico di solchi sulla superficie superiore delle foglie del rabarbaro del deserto non è casuale: i solchi sono disposti in modo da far convergere e cadere l’ acqua verso la base e la radice della pianta, ogni volta che cade qualche goccia.

 Un Rheum palaestinum di medie dimensioni, grazie al sistema di canalizzazione dell’ acqua delle sue foglie, e al microambiente ombroso e umido che le foglie producono attorno e sopra la radice, riesce a irrigarsi da solo come se la quantità di pioggia annuale fosse di ben 426 millimetri di acqua l’ anno. La più grande delle piante prese in esame si era irrigata con ben 43 litri di acqua immagazzinata e convogliata così su se stessa in 365 giorni. Non è tutto. La capacità delle foglie di incanalare e far cadere l’ acqua piovana verso la sua base è tale che, anche quando piovono solo uno o due millimetri d’ acqua, il rabarbaro del deserto ne spinge verso la terra tanta fino a bagnare la terra su cui vive per una profondità di almeno dieci centimetri. Un prodigio d’ ingegneria, insomma. D’ora in poi pensiamoci due volte prima di voler denigrare qualcuno definendolo un “vegetale”. 

COLTIVARE L'ORTO

martedì 30 maggio 2017

LE PIANTE NEL MITO : - Non Ti Scordar Di Me


Alcuni lo chiamano "occhio della Madonna" per via del suo colore azzurro intenso. Ma per la maggior parte delle persone il nome del fiore più romantico che cresca nei prati è Non ti scordar di me (Myosotis sp.).

Intorno al vegetale ruotano numerose leggende. Tra le più diffuse quella di un cavaliere medievale che stava passeggiando sulla riva di un fiume in Germania accanto alla sua dama. Mentre si chinava per raccogliere alcuni di questi fiori cadde in acqua per il peso dell'armatura e venne risucchiato dalla corrente.

Prima di sparire tra le rapide fece in tempo a lanciare il mazzolino all'amata e a gridarle "Non ti scordar di me!".

CONSIGLI E CURIOSITA' IN GIARDINO

         Operazione piumino


Avvenne anni fa quando le cactacee non erano ancora diffuse come oggi e solo raramente entravano nelle nostre case come piante da interno. Una importante collezione di cactacee e succulente fu acquistata in Germania e quando giunse in Italia tutto risultò perfettamente imballato e neppure un aculeo era stato danneggiato.

Le cactacee erano di diversa altezza e ingombro e pertanto furono sistemate sopra un bancale di una serra in ordine di grandezza: le più basse verso il vetro di copertura e via via le altre in maniera che tutte potessero ricevere uguale illuminazione.
Arrivò l’inverno, freddissimo quell’anno, la serra fu convenientemente riscaldata, ma le piante più basse, quelle più vicine al vetro, “sentirono” freddo e per difendersi si ricoprirono di una fittissima peluria bianca (che non era una caratteristica morfologica di quelle specie).

All’arrivo della primavera la protezione di emergenza scomparve poiché l’operazione “piumino” non aveva più ragione d’essere. Sempre perfetta la natura nonostante la presenza dell’uomo!

           La Billbergia si tratta così


La Billbergia è una pianta d’appartamento molto ornamentale. Per moltiplicarla si fa così. Separate e staccate con un colte! lino bene affilato i germogli che crescono alla base: devono essere lunghi da 16 a 18 centimetri.
Toglieteli dalla pianta madre con le relative radici e metteteli in piccoli vasi con terriccio di sabbia, torba e terra in parti uguali. Sistemate la nuova piantina a mezzo sole e innaffiate. Se occorre datele un piccolo tutore che l’aiuti a crescere diritta. Mantenete la terra leggermente umida.

Una pianta di Billbergia va concimata ogni 8-10 giorni e innaffiata quel tanto che serve a mantenere una media umidità. Volete fare un regalo alla vostra Billbergia? Raccogliete l’acqua piovana e versatela al centro del fogliame.

Per avere fiori abbondanti: tanta luce, niente sole diretto. Le foglie seccano? Tagliatele, ma attenzione, la pianta avverte che scarseggia l’acqua.

        In tavola, patate del mio balcone

Volete divertirvi a coltivare patate in terrazzo o sul balcone?

Si può e basta poco. Basta un bidone di lamiera o comunque un contenitore piuttosto alto che abbia sul fondo i fori per il drenaggio. Si prendono poi un paio di patate e si tagliano in più pezzi: ogni porzione deve però avere una gemma.

 Quindi si procede così. Si mettono i pezzi di patata con un po’ di terriccio sul fondo del bidone e si coprono con un po’ di terra; quando i germogli saranno alti qualche centimetro, si coprono con altro terriccio si aspetta che ricrescano per ricoprirli ancora con la terra e via di seguito finché le piantine si saranno allungate fino ad arrivare alla sommità del contenitore.
Perché?  I tuberi si formano lungo il fusto della piantina, a varie altezze. Al momento della raccolta, quando vuoteremo il contenitore resteremo sorpresi della quantità di patate che siamo riusciti a produrre in così poco spazio. Provate subito.

lunedì 29 maggio 2017

A PROPOSITO DI PEPERONCINO PICCANTE...........

l titolo di “peperoncino più piccante” del mondo è molto ambito, e i coltivatori si sforzano continuamente di ottenere nuove varietà sempre più piccanti. Un agronomo gallese ha da poco creato “Dragon’s Breath” (“Alito di Drago”), che ha guadagnato il primato di peperoncino più piccante del mondo, con un punteggio di 2,48 milioni sulla scala di piccantezza Scoville.

Per dare un riferimento, i jalapeño hanno una piccantezza intorno alle 10.000 unità Scoville, mentre il peperoncino calabrese intorno alle 30.000. Lo spray urticante usato dalla polizia ha un punteggio Scoville di 2 milioni, mentre il record precedente di piccantezza apparteneva ad un peperoncino che segnava 2,2 milioni il Carolina Reaper
La cosa curiosa è che il peperoncino è nato quasi per caso: l’obiettivo non era infatti quello di creare un peperoncino particolarmente piccante, ma quello di creare una varietà esteticamente bella. Il risultato però è un peperoncino così piccante che potrebbe essere fatale: gli esperti pensano che mangiarne uno intero potrebbe causare uno shock anafilattico, bloccando le vie respiratorie.
Mike Smith, che ha coordinato il gruppo di ricercatori della Nottingham Trent University che ha creato il peperoncino, ammette di non averne mangiato uno, ma di averne solo appoggiato uno sulla lingua e di avere sentito un dolore insopportabile, con un bruciore quasi insopportabile.
Smith non pensa che “Dragon’s Breath” possa avere applicazioni in cucina, ma la sua estrema piccantezza potrebbe avere applicazioni mediche. Ad esempio, il fatto che faccia completamente perdere sensibilità alla pelle potrebbe renderlo idoneo ad essere usato come alternativo ad anestetici in casi in cui quelli tradizionali non possano essere usati

CONSIGLI E CURIOSITA' IN GIARDINO

     Il ciclamino “beve” dalla ciotola



Il ciclamino non deve mai essere bagnato dall’alto o sulla terra: il vaso va collocato in una ciotola, non molto profonda, che sarà riempita di acqua non fredda. Si lascia lì la pianta per 10-12 minuti in modo che possa assorbire l’acqua, poi la si solleva aspettando che sgoccioli bene. Si mette il vaso sopra un piattino e si porta in posizione luminosa, ma non al sole diretto. Si vedranno i fiori a lungo.

    Via i dispettosi topi con la naftalina


Topi dispettosi e golosi girano in giardino e si nutrono dei bulbi a cui tenete tanto? Prevenite così i loro attacchi.

 Al momento della piantagione scavate una buca di 3-4 centimetri più profonda di quella che il bulbo richiederebbe, quindi mettete un po’ di letame, di terriccio, una manciata di naftalina, ancora del terriccio sopra al quale appoggerete il tubero da coprire con la terra. I bulbi andranno splendidamente in fiore.

domenica 28 maggio 2017

CONSIGLI E CURIOSITA' IN GIARDINAGGIO

            Parassiti e polvere di strada


Un tempo gli appassionati di giardinaggio e anche i floricoltori non avevano prodotti specifici per combattere parassiti o attacchi di malattie fungine. Tutto si riduceva a pochi prodotti, molto generici, alcuni a un senso solo: solfato di rame, zolfo puro o ramato, estratto di nicotina e scaglie di legno quassio. Spesso ci si trovava ad avere assoluto bisogno di zolfo per arrestare, ad esempio, un attacco di mal bianco su di una estesa coltivazione di rose da fiore reciso.

Quando l’abituale fornitore ne era sprovvisto si faceva di necessità virtù sostituendo lo zolfo con.., la polvere delle strade ben setacciata (allora le strade anche di grande comunicazione non erano asfaltate). La polvere, eminentemente calcarea, creava un velo sul quale l’Oidium (mal bianco) non prosperava perché le spore del fungo non riuscivano a penetrare nel tessuto fogliare per trarne il necessario nutri mento.

E le foglie delle rose, tanto importanti per un fiore reciso, erano salve. La “polvere” era una soluzione di emergenza (non sempre efficace) regolarmente polverizzata sulle foglie delle rose mediante un comune solforatore. Alla prima pioggia, però, tutto veniva dilavato. Ma, nel frattempo, lo zolfo richiesto era arrivato.

sabato 27 maggio 2017

CONSIGLI E CURIOSITA' DI GIARDINAGGIO

                     Aglio, paladino della rosa


L’aglio, piantato accanto alle radici di un rosaio, tiene lontani gli afidi per tutto il tempo che la piccola pianta aromatica sarà sul posto. Per evitare il tipico, forte odore dell’aglio, basta non lasciarlo andare in fiore: appena si forma, togliete il boccio. Altro sistema per chi non tollera l’aglio: pianti prezzemolo.


Non buttate via il latte quando pensate che non sia più fresco: diluitelo con acqua e innaffiate le piante del terrazzo.

Le piante non disdegnano neanche la birra: la sciacquatura delle bottiglie va benissimo per innaffiarle.

E il vino? Lo sapevate che le piante dell’orto si avvantaggiano dall’essere innaffiate con la sciacquatura delle bottiglie di vino? E’ un “trucco” che ben conoscono i contadini che mescolano alla terra le vinacce per rendere l’orto più rigoglioso.

venerdì 26 maggio 2017

CHE COS 'E 'L' ARBO-SCULTURA ?

Quando l'arte incontra la botanica e il giardinaggio.



Si tratta dell’arte di manipolare e piegare i rami di piccoli alberi e cespugli, per ottenere delle opere d’arte che crescendo mantengano le forme elaborate nella creazione.

Per dare forma ai rami viene utilizzata la tecnica dei bonsai. Tra gli arbo-scultori più noti ci sono l’americano Richard Reames e il tedesco Konstantin Kirsch.


Reames segnala che la prima scultura arborea, creata con la manipolazione della pianta, è stata realizzata nel Wisconsin nel 1908: rami intrecciati e modellati fino a formare una sedia vivente, “piantata” nel terreno.



giovedì 25 maggio 2017

COME CREARE UNA CASCATA DI FIORI CON UN VASO ROVESCIATO


Creare una bellissima cascata di fiori per abbellire il giardino utilizzando un vaso di fiori rovesciato: una classica decorazione facile da realizzare che donerà al giardino tutta la sua delicata bellezza e che vi permetterà di inserire nel prato dei punti di colore. 

Un vaso rovesciato che crea una cascata di fiori è un’idea originale se volete abbellire il vostro giardino con appariscenti macchie di colore; e spargerne più di uno qua’ e là lo renderà davvero colorato e fiabesco! È una decorazione forse un po’ stravagante ma davvero ad effetto.
Invece del classico vaso potete utilizzare anche altri tipi di contenitori per creare la vostra cascata e magari riciclarli da oggetti che avete già in casa. Una volta, e forse l’avete visto dai vostri nonni, si utilizzavano le vecchie pentole in rame o le tinozze di legno per piantare i gerani a cascata.

Per scegliere il genere di recipiente nel quale piantare i vostri fiori a cascata valutate lo stile della vostra casa o del condominio dove abitate e cercate di intonare il vostro contenitore al paesaggio circostante. Se siete in campagna ad esempio vanno benissimo i vasi in terracotta o magari un vecchio secchio. Al contrario se abitate in un edificio di città molto moderno optate per vasi minimalisti e materiali futuristici dai colori audaci.

Realizzare una cascata di fiori è semplice, vi basterà scegliere il contenitore e piantare al suo interno le varietà di fiori che più vi piacciono, meglio se a cespuglio così da rendere la cascata piuttosto grande ed aumentare l’effetto di colore. Vanno benissimo vasi ad anfora o tondeggianti, meglio se di grandi dimensioni.

L’effetto decorativo si ottiene semi-interrando il vaso, stile reperto in mare (potete utilizzare anche vasi rotti o antichi), e magari circondarli da altri cespugli o gruppi di fiori bassi, sembrerà una cascata di fiori immersa nell'acqua!

Scegliete la posizione della vostra cascata

Se l’idea del vaso rovesciato vi ha convinti e volete realizzarla, la prima cosa da fare è decidere dove si vuole posizionare il vaso. L’unica cosa alla quale prestare attenzione è il tipo di fiori che andrete a piantare; se sono fiori che necessitano una zona d’ombra l’ideale potrebbe essere installare il vostro vaso sotto una grande pianta, se al contrario sono fiori che richiedono parecchio sole potete scegliere un qualsiasi punto del guardino in piena luce, anche al centro ad esempio.

Preparate tutto il necessario

Per realizzare questo progetto avete bisogno di poche cose: del contenitore (e come avete visto la scelta è ampia…), di un po’ di terriccio, e se volete anche del concime per fiori, e dell’acqua per ammorbidire il terreno. Ovviamente meglio non farsi mancare un paio di guanti da giardinaggio e una piccola zappa.

Piantate il vaso… e i fiori

Adesso è il momento di interrare il vostro contenitore, fatelo per metà o poco meno della sua grandezza, in modo che non rischi di muoversi a lavoro ultimato o a causa delle piogge. Poi piantate i fiori e dategli subito abbondante acqua.
Ci sono molti fiori ideali per creare una cascata; se vi piacciono i colori brillanti le petunie, e le violette vanno benissimo e se preferite i fiori piccoli sono perfette le margherite, ma anche le piante grasse che cresceranno velocemente e faranno fiori stupendi.


mercoledì 24 maggio 2017

CURIOSITA': L'USO DELLA BIRRA IN GIARDINO


I giardinieri più esperti, oltre a conoscere bene la materia, utilizzando spesso alcuni trucchetti casalinghi per i più svariati scopi; evitare l’uso di sostanze chimiche, ed usare invece prodotti naturali piuttosto che beni di consumo per facilitare alcuni lavoretti di giardinaggio, è sempre un ottima alternativa, sia per risparmiare denaro che a fine ecologici

Anche se a prima vista il miglior utilizzo della birra in giardino è quello di sorseggiarla fresca, in estate, all'ombra di un albero, in realtà questa bevanda possiede alcune qualità che possono rivelarsi molto utili nel giardinaggio.
In merito all'utilizzo della birra in giardino occorre innanzitutto sottolineare il fatto che per quasi tutti gli usi che stiamo per scoprire è bene che la bevanda in questione sia aperta da almeno un paio di giorni prima di essere utilizzata; in questo modo, infatti, nel liquido non sarà più presente l’alcool, ma soltanto le sostanze nutritive di cui potranno usufruire le nostre piante. La birra è una bevanda ricca di lievito, proteine, potassio, calcio, magnesio, fosforo e altri minerali preziosi; essa contiene anche carboidrati, che sono di fatto un ottimo “cibo” per i microrganismi presenti nel suolo.
1. Il primo modo per utilizzare la birra nel giardinaggio è quello di sfruttare la sua composizione usandola come fertilizzante, aggiungendola all'acqua di irrigazione; così facendo forniremo un ottimo apporto di azoto, elemento davvero prezioso per tutte le specie, ai nostri impianti.

2.Grazie alla presenza di lievito e zuccheri, è possibile usare la birra come acceleratore del processo di macerazione nella preparazione del compost; questi elementi, infatti, sono un buon alimento per tutti i microrganismi presenti nel cumulo del compost.

3.In estate, quando gli insetti abbondano, la birra può essere usata per eliminare le vespe dal nostro giardino; questi fastidiosi insetti possono essere attirati usando questa bevanda, sarà sufficiente tagliare una bottiglia di plastica, posizionarla a testa in giù col tappo ben chiuso e riempirla di birra, fare un paio di fori ed appenderla al ramo di un albero

4.Con la birra è possibile anche attirare nel nostro guardino gli insetti benefici: mettere in un piatto alcune fette di banana ben matura e ricoprirle con la birra, poi aggiungere un po’ di melassa e posizionare il piatto nel luogo dove vogliamo far arrivare i benevoli insetti.

5.Per eliminare lumache e lumaconi, impedendo loro di mangiare le nostre colture, esiste un trucchetto davvero infallibile: interrare nel suolo, proprio vicino agli impianti di cui sono ghiotti questi insetti, come ad esempio le insalate, un contenitore pieno di birra; lumache e lumaconi ne saranno attratti e le nostro colture saranno salve.

6.Trattandosi di una bevanda gassata, la birra può essere utilizzata anche per pulire gli attrezzi da giardino; in questo caso è meglio usare la birra di recente apertura ed immergervi gli attrezzi per almeno dieci minuti prima di strofinarli bene con un panno asciutto e pulito.

7.Anche le piante d’appartamento possono beneficiare delle proprietà nutrizionali della birra; diluire un paio di cucchiai di questa bevanda in un litro d’acqua è un ottimo modo per concimare le nostre piante d’appartamento.