Il fascino ‘piccante’ del peperoncino
Nei mesi più caldi dell’estate ci sono alcune piante che possono dare delle grandi soddisfazioni, sia a livello decorativo che culinario, sono le piante di peperoncino. Sia i peperoncini da orto che quelli ornamentali appartengono al genere Capsicum, le specie più comuni sono quelle del capsicum annuum, praticamente tutti quelli allungati che si coltivano nell’orto, mentre tra i peperoncini ornamentali si possono trovare anche varietà appartenenti ad altre specie. Pianta perenne originaria dell’America meridionale il peperoncino nel nostro paese viene coltivato come pianta annuale che però continua a produrre i tipici frutti per alcuni anni, durante la stagione calda. Ciò che contraddistingue visivamente la varietà dei peperoncini ornamentali è la grande diversità di forme e colori che vengono sfruttati quindi a fini ornamentali.
I peperoncini ornamentali
Grazie alla loro facilità di coltivazione e al loro fascino i peperoncini sono coltivati anche come piante ornamentali. Esistono centinaia di varietà di peperoncino, con frutti allungati, tondeggianti, a scatola, di colore giallo, verde acido, rosso vivo, viola. Nella bella stagione offrono varie fioriture molto piacevoli e continuano a produrre le loro bacche colorate durante tutto il corso dell’estate.
Anche i peperoncini ornamentali vanno coltivati al sole, e necessitano di annaffiature regolari, altrimenti smettono di fiorire e di produrre le bacche decorative. In generale anche i frutti dei peperoncini ornamentali sono commestibili, anche se non vengono usati in cucina. In alcuni casi però, come in quello del Solanun capicastrum, i frutti sono tossici e quindi non commestibili.
Anche i peperoncini ornamentali vanno coltivati al sole, e necessitano di annaffiature regolari, altrimenti smettono di fiorire e di produrre le bacche decorative. In generale anche i frutti dei peperoncini ornamentali sono commestibili, anche se non vengono usati in cucina. In alcuni casi però, come in quello del Solanun capicastrum, i frutti sono tossici e quindi non commestibili.
Regole per coltivare i peperoncini
La prima cosa da tener presente è che nessuna delle varietà coltivate resiste al gelo intenso, nella maggior parte dei casi sarà quindi necessaria una protezione in ambiente riscaldato. Chi non dispone di una serra potrà conservare in vasi in casa, in una posizione protetta, ma vicino alla luce. Le piante perderanno frutti e foglie nei mesi freddi, sarà necessario quindi procedere con una potatura per avere una nuova fioritura a primavera. Le dimensioni del vaso sono molto importanti, si potrà passare dai 12-14 cm delle specie meno vigorose ai 25-30 cm delle specie più vigorose o sviluppate negli anni successivi. Il comune terriccio è facilmente reperibile e permette di alloggiare la pianta in un substrato adatto alla successiva crescita. I semi dei peperoncini sono in genere fertili, e ogni bacca ne contiene molti, per questo motivo spesso si tende a sostituire le piante con nuove germogliate dai semi dell’anno precedente.
Cura e manutenzione
Il drenaggio deve essere fatto per evitare ristagni prolungati, mentre brevi periodi di sommersione sono generalmente tollerati. L’irrigazione deve garantire una costante umidità del substrato: a seconda del periodo dell’anno e del tipo di terriccio utilizzato si può passare da una irrigazione giornaliera a irrigazioni scaglionate di una settimana o anche di un mese. La concimazione è poi un momento molto importante, a causa della continua dispersione di sostanze nutritive che si ha nel vaso. I concimi più comodi da usare sono quelli liquidi, meglio se in formulazioni adeguate per piante orticole. I concimi granulari richiedono un dosaggio più attento per evitare fenomeni di citotossicità. Nel primo anno di coltivazione producono piccoli arbusti densi e ramificati, con fiorellini a stella, bianchi, e ampie foglie lanceolate, sottili, di colore verde chiaro.
Nessun commento:
Posta un commento