VERDE TIME

VERDE TIME

lunedì 30 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO : IL BASILICO



Il basilico è una fra le piante aromatiche più profumate tipiche dell'area mediterranea - anche se è originaria dell'India - ed è molto impiegato in cucina per via del suo profumo e del suo sapore che risultano decisamente piacevoli. In particolare, le foglie di questa pianta sono utilizzate nella preparazione di sughi, pesti e salse. Averne qualche pianta in casa potrebbe esserti molto utile per la realizzazione di molte preparazioni, vediamo allora come coltivare il basilico.

Come coltivare il basilico: la guida passo per passo

Esistono differenti varietà di basilico e, se lo si vuole coltivare, devi scegliere quella più adatta in base a diversi fattori, in primis il tipo di clima e l'utilizzo che farai delle sue foglie. Per quanto riguarda la semina e la coltivazione, le operazioni restano uguali per qualunque varietà di questa pianta, che in altezza può arrivare fino a 60 centimetri e le cui foglie hanno forma ovale, con una grandezza va da un minimo di 2 ad un massimo di 5 centimetri.

Il basilico ha bisogno di un clima mite e di temperature che non scendano al di sotto dei 10 gradi; inoltre la pianta dev'essere esposta al sole per circa 7-8 ore al giorno. Una volta piantato, è fondamentale costruire un riparo per proteggerlo non solo dalle ore più fredde della giornata, ma anche dai fenomeni atmosferici come ad esempio gli acquazzoni.

Il terreno dev'essere morbido e piuttosto drenante e dovrai fare in modo che, al momento della semina, sia inumidito. Il periodo della semina va da marzo a maggio, mentre nelle aree un po' più fredde è meglio aspettare la fine della primavera. I semi vanno collocati in buche della profondità di 1 o 2 centimetri al massimo, ad una distanza di 15 centimetri circa uno dall'altro.

Il basilico necessita di acqua in maniera costante e perciò va annaffiato con frequenza, quasi tutti i giorni, di primo mattino oppure alla sera, dopo il tramonto. Attenzione, però: l'acqua non deve essere eccessiva, quindi dovrai evitare i ristagni. Questa pianta può essere coltivata sia in orto che in vaso e proprio per questa ragione è una delle piante più coltivate in vaso. Essendo di dimensioni abbastanza piccole, si trova a suo agio anche negli spazi stretti. Sarà possibile cogliere le prime foglie dopo quattro settimane circa dalla semina.

domenica 29 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: COLTIVARE LA CURCUMA


Se ami cucinare e adori sbizzarrirti nella preparazione di piatti che facciano davvero rimanere di stucco i tuoi ospiti, allora non potrai essere insensibile al potere delle spezie! Tra queste, la curcuma è la tua nuova scoperta? Un pizzico qui per insaporire zuppe e minestre, una manciata lì per arricchire l’impasto di biscotti, creme e crostate, la curcuma è una valida alleata in cucina. Sai inoltre che - oltre a dare un tocco unico ai tuoi piatti - questa spezia ha anche notevoli proprietà benefiche… antiossidanti, antinfiammatorie e disintossicanti
Perché allora non coltivare la curcuma in vaso per averla sempre lì, in cucina, pronta a rendere incomparabili i tuoi manicaretti con una semplice spolverata

Questa spezia in polvere si ottiene dalla radice tuberosa della Curcuma longa, pianta dalle ampie foglie verdi e dai grandi fiori bianchi appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae - la stessa dello zenzero - e originaria della penisola indiana. Non a caso, per la sua origine e per il suo inconfondibile colore giallo oro, la curcuma è anche conosciuta come “zafferano delle Indie”! Ti stai chiedendo come coltivare la curcuma per poi raccoglierne la radice e polverizzarla per insaporire i tuoi piattiScoprilo seguendo passo dopo passo la nostra guida

Come coltivare la curcuma in casa

Essendo il suo habitat naturale molto caldo e umido, nel nostro Paese la curcuma si presta bene a esser coltivata in casa, in un ambiente luminoso ma al riparo da inverni per lei troppo rigidi; solo durante l’estate può esser spostata all’esterno, in giardino o sul balcone. La temperatura preferita dalla curcuma è compresa, infatti, tra 20 e 35° C, mentre al di sotto dei 12-15° C la pianta resiste a stento. Per tenerla in casa al riparo dal freddo, dunque, e poterla comodamente spostare fuori al sole d’estate, la soluzione migliore è coltivare la curcuma in vaso piantando direttamente il rizoma fresco, che puoi trovare nei vivai oppure nei negozi di prodotti bio. 

Oltre al rizoma, di cosa hai bisogno per coltivare la curcuma in casa? È molto semplice: di un vaso e di un po’ di terriccioAll’inizio il vaso dovrà essere non molto grande, perché non appena sarà cresciuta a sufficienza, dovrai spostarla in uno più grande. Considera che il rinvaso dovrebbe esser fatto ogni 2-3 anni e che la pianta potrebbe arrivare a toccare i 90 cm d’altezza! La curcuma predilige terreni soffici e leggermente acidi, quindi riempi il vaso con terriccio da piantagione, torba e sabbia per creare l’ambiente ideale per una crescita rigogliosa! Abbi cura di aggiungere un po’ di compost solo in seguito, quando procederai al rinvaso. Ora interra il rizoma fresco, non completamente, però: la sua parte superiore può anche rimanere esposta all’aria.

Quando coltivare la curcuma?

Poiché è una pianta originaria di paesi caldo-umidi, il periodo migliore per coltivare la curcuma in vaso è la primavera, stagione in cui è bene piantare il suo rizoma perché abbia poi tutto il tempo di dar vita alla piantadurante la stagione calda. Non appena scorgi i primi germogli, comincia ad innaffiarli e poi abbi cura di riservare alla pianta frequenti innaffiature nel corso dell’estate, durante la fioritura - attendi ogni volta che il terreno si asciughi del tutto, però, perché i ristagni d’acqua potrebbe far marcire la curcuma

Se il clima è piuttosto secco, vaporizza le foglie di tanto in tanto e in autunno sospendi le innaffiature; non appena le foglie ingialliscono, poi, sposta la pianta in un luogo più fresco e asciutto. Non potare mai la curcuma, nemmeno quando, arrivato l’inverno, la vedrai seccare e sospendere la fioritura: è del tutto normale! 

Proprio quando la pianta comincia a seccarsi e prima che riprenda a germogliare in primavera, puoi raccogliere il suo rizoma: vedrai, esternamente somiglia allo zenzero, ma all’interno il suo colore è di un bell’arancio vivace! Dopo aver raccolto la radice, lasciala seccare in un luogo asciutto e ben areato per un mese circa. Trascorso il tempo d’essiccazione, polverizzala con l’aiuto di un robot da cucina e poi conserva la tua curcuma fresca in barattoli di vetro chiusi ermeticamente al riparo da luce e calore, proprio come faresti con qualunque altra spezia!

 

sabato 28 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: PISELLI IN VASO


I piselli sono i legumi in assoluto più completi, perché contengono vitamine e minerali preziosi, come il calcio, il fosforo, il potassio e il ferro. Sono, inoltre, piuttosto versatili, dal momento che possono avere diversi utilizzi in cucina: ecco perché potrebbe rivelarsi molto utile avere dei piselli freschi in casa, da impiegare all'occorrenza. L'autunno è il periodo più adatto per seminarli (in particolare le varietà seminane e nane, quelle più usate in cucina), quindi vediamo come coltivare i piselli in casa.

Queste piante hanno bisogno di temperature basse per germinare e svilupparsi, intorno ai 5-10 gradi, e coltivarle sul balcone di casa non è difficile; sono due le condizioni che potrebbero impedire alle piantine di crescere: la siccità e i ristagni d'acqua, per il resto la pianta di questo legume non ha esigenze particolari per quanto riguarda il terreno. Nelle zone più fredde è consigliato allestire una copertura antigelo per proteggere le piantine dal clima rigido.

I semi di pisello vanno sistemati all'interno di un vaso di media grandezza, a circa 2-3 centimetri di profondità; tieni presente che le diverse piantine vanno distanziate di circa 5 cm una dall'altra. Fatto questo, devi innaffiare in maniera leggera, cercando di non esagerare con l'acqua, perché altrimenti potrebbero formarsi dei ristagni, uno dei pochi pericoli per la crescita di queste piante.

A questo punto non ti rimane che aspettare la germogliatura: quando le piantine avranno raggiunto un'altezza di circa 10 centimetri, prepara dei sostegni sui quali i rami potranno arrampicarsi e continuare la loro crescita. Il grosso del lavoro è fatto e da qui in avanti comincia il conto alla rovescia per la prima raccolta; non ti sarà difficile comprendere quando è arrivato il momento giusto per raccogliere i frutti del tuo lavoro: i baccelli della pianta appariranno gonfiRaccoglili e poi togli i piselli presenti al loro interno, che potrai utilizzare in cucina a tuo piacimento.

venerdì 27 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: PEPERONCINI PICCANTISSIMI E DECORATIVI


Il fascino ‘piccante’ del peperoncino

Nei mesi più caldi dell’estate ci sono alcune piante che possono dare delle grandi soddisfazioni, sia a livello decorativo che culinario, sono le piante di peperoncino. Sia i peperoncini da orto che quelli ornamentali appartengono al genere Capsicum, le specie più comuni sono quelle del capsicum annuum, praticamente tutti quelli allungati che si coltivano nell’orto, mentre tra i peperoncini ornamentali si possono trovare anche varietà appartenenti ad altre specie. Pianta perenne originaria dell’America meridionale il peperoncino nel nostro paese viene coltivato come pianta annuale che però continua a produrre i tipici frutti per alcuni anni, durante la stagione calda. Ciò che contraddistingue visivamente la varietà dei peperoncini ornamentali è la grande diversità di forme e colori che vengono sfruttati quindi a fini ornamentali.

I peperoncini ornamentali

Grazie alla loro facilità di coltivazione e al loro fascino i peperoncini sono coltivati anche come piante ornamentali. Esistono centinaia di varietà di peperoncino, con frutti allungati, tondeggianti, a scatola, di colore giallo, verde acido, rosso vivo, viola. Nella bella stagione offrono varie fioriture molto piacevoli e continuano a produrre le loro bacche colorate durante tutto il corso dell’estate.

Anche i peperoncini ornamentali vanno coltivati al sole, e necessitano di annaffiature regolari, altrimenti smettono di fiorire e di produrre le bacche decorative. In generale anche i frutti dei peperoncini ornamentali sono commestibili, anche se non vengono usati in cucina. In alcuni casi però, come in quello del Solanun capicastrum, i frutti sono tossici e quindi non commestibili.

Regole per coltivare i peperoncini

La prima cosa da tener presente è che nessuna delle varietà coltivate resiste al gelo intenso, nella maggior parte dei casi sarà quindi necessaria una protezione in ambiente riscaldato. Chi non dispone di una serra potrà conservare in vasi in casa, in una posizione protetta, ma vicino alla luce. Le piante perderanno frutti e foglie nei mesi freddi, sarà necessario quindi procedere con una potatura per avere una nuova fioritura a primavera. Le dimensioni del vaso sono molto importanti, si potrà passare dai 12-14 cm delle specie meno vigorose ai 25-30 cm delle specie più vigorose o sviluppate negli anni successivi. Il comune terriccio è facilmente reperibile e permette di alloggiare la pianta in un substrato adatto alla successiva crescita. I semi dei peperoncini sono in genere fertili, e ogni bacca ne contiene molti, per questo motivo spesso si tende a sostituire le piante con nuove germogliate dai semi dell’anno precedente.

Cura e manutenzione

Il drenaggio deve essere fatto per evitare ristagni prolungati, mentre brevi periodi di sommersione sono generalmente tollerati. L’irrigazione deve garantire una costante umidità del substrato: a seconda del periodo dell’anno e del tipo di terriccio utilizzato si può passare da una irrigazione giornaliera a irrigazioni scaglionate di una settimana o anche di un mese. La concimazione è poi un momento molto importante, a causa della continua dispersione di sostanze nutritive che si ha nel vaso. I concimi più comodi da usare sono quelli liquidi, meglio se in formulazioni adeguate per piante orticole. I concimi granulari richiedono un dosaggio più attento per evitare fenomeni di citotossicità. Nel primo anno di coltivazione producono piccoli arbusti densi e ramificati, con fiorellini a stella, bianchi, e ampie foglie lanceolate, sottili, di colore verde chiaro.

giovedì 26 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: IL MIRTILLO COLTIVAZIONE


La natura, si sa, ci riserva molte sorprese e spesso le più interessanti sono racchiuse proprio nei suoi componenti minori, quelli che spesso crescono al riparo da sguardi indiscreti. La pianta del mirtillo ne è un bell’esempio: i suoi frutti sono tanto piccoli quanto ricchi di antiossidanti, vitamine e sali minerali … insomma, sono un vero e proprio toccasana! Se ami le piccole bacche di questo arbusto - sia crude, sia sotto forma di gustosa marmellata - perché non disporre nel tuo giardino qualche pianta di mirtilloLa coltivazione non richiede grandi cure e può avvenire anche in vaso, sul balcone: la sua famiglia, quella delle Ericaceae, è molto resistente a parassiti e basse temperature - anzi, predilige climi freddi piuttosto che miti! 

In vaso o in giardino, collocando o piantando vicini due o più arbusti di mirtillo, puoi realizzare siepi divisorie e decorative che d’autunno si accendono di un rosso vivace, conferendo un tocco di vivacità al tuo angolo verde! Vuoi sapere di più sui mirtilli e la loro coltivazione, sulle loro varietà e sulle cure da riservar loro per far sì che crescano vigorosi e diano frutti saporiti? Ecco qualche consiglio che certamente ti tornerà utile: con i nostri suggerimenti, la coltivazione del mirtillo sarà semplice e divertente! 


Mirtillo rosso e mirtillo nero: coltivazione a terra o in vaso

Quali sono le varietà di mirtillo presenti in natura? Principalmente due: il mirtillo nero e quello rosso, che si differenziano non solo per il colore delle bacche, ma anche per forma dei fiori e tempi di fruttificazione. Il mirtillo nero - Vaccinium myrtillus - fiorisce in tarda primavera e fruttifica tra luglio e agosto; i suoi fiori sono bianchi con qualche spruzzata di rosso, le foglie ovali e le bacche scure. Il mirtillo rosso - Vaccinium vitis-idaea - invece, ha fiori a campanula bianchi o rosa e foglie coriacee, e nella seconda metà dell’estate dà origine ai tipici fruttini rossi, dal sapore meno dolce di quelli del “cugino” nero. Rispetto a questo, inoltre, predilige climi mediamente più freddi: il suo habitat sono le foreste dell’Europa Settentrionale, del Nord America o delle Alpi.

Per la coltivazione dei mirtilli a terra basta comprare in un vivaio le giovani piantine in vaso; il periodo migliore per la loro messa a dimora è tra ottobre e maggio. Dopo averle estratte dal vaso, prima di piantarle è necessario districarne le radici che - a causa del poco spazio a disposizione - tendono a compattarsi fittamente. Per facilitare l’operazione, è bene immergere in acqua per qualche minuto il pane di terra che le contiene, per poi distenderle delicatamente e favorirne l’impianto e lo sviluppo.

Che sia mirtillo nero o mirtillo rosso, la coltivazione dell’arbusto richiede terra di brughiera - quella del suo habitat naturale - quindi acida (con PH tra 4,5 e 5,5), sabbiosa e povera di humus. Per ricreare un suolo simile, basta aggiungere torba, zolfo e sabbia al terriccio acidofilo che si trova in commercio, correggere con un po’ di letame e poi riempire di questo composto una buca profonda e larga circa 50 cm. Dopo aver collocato l’arbusto al suo interno con il colletto al livello del suolo, è necessario innaffiare abbondantemente e potare solo i rametti più sottili. 

Il mirtillo fruttifica a partire dal secondo anno, quindi durante il primo non deve esser potato, ma solo innaffiato regolarmente per mantenerne sempre al fresco le radici. Dopo la nascita della prima ondata di fruttini, è bene tagliar via ogni anno alla base i rami più vecchi ed aggiungere un po’ di concime organico, utile per rinvigorire le piante.  
Per coltivare i mirtilli in vaso è preferibile scegliere la varietà rossa, più resistente al freddo e alle intemperie: in questo caso le piantine nate già da qualche mese possono esser messe a dimora in qualunque periodo dell’anno. Il segreto per coltivare i mirtilli rossi in vaso al meglio? Aver cura di scegliere un ampio contenitore: un vaso largo e profondo almeno 40 cm è l’ideale per far crescere l’arbusto forte e sano, in grado di produrre invitanti e succosi fruttini

 

mercoledì 25 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO : VERDURA DI STAGIONE



In casa e sul terrazzino crea il tuo orto aromatico.
Se hai un piccolo balcone o un davanzale puoi tenere qualche vasetto di basilico, prezzemolo, salvia, rosmarino, origano, timo, maggiorana, salvia, menta, erba cipollina. Queste piantine non amano l’insolazione diretta, quindi crescono bene anche in casa, vicino a una finestra, dove possano assorbire molta aria e luce. Giugno è il periodo migliore per coltivarle: puoi consumarle fresche per tutta l’estate ed essiccare le foglie per impiegarle in cucina tutto l’inverno, lavando e asciugando le foglie e lasciandole disidratare naturalmente su un telo pulito o in un sacchetto di carta.
Hai un balcone? Prova l’orto in vaso per principianti.
Ti stuzzica l’idea di coltivare frutta e verdura sul tuo terrazzino? Se temi di non avere il pollice verde, inizia da fragole, pomodorini e vari tipi di insalata come rucola e lattughino: sono semplicissimi da seminare e non richiedono molta terra, quindi puoi coltivarli in piccole cassette o in vasi profondi circa 20 cm. Crescono velocemente e in quantità, dandoti subito soddisfazione e sostanza da portare in tavola. Richiedono poca manutenzione, ma ricorda che necessitano di molta acqua, specialmente se fa molto caldo, quindi dovrai innaffiarli spesso (anche tutte le sere) o creare un piccolo impianto di irrigazione automatica se ne hai la possibilità. Delega l’innaffiatura a qualcuno di fiducia mentre sei in vacanza, per evitare di trovarle secche e moribonde al tuo ritorno.
La semina di giugno se hai un orto.
Non tutti gli ortaggi si prestano ad essere coltivati in città. Se vivi in campagna e hai un orticello, a giugno puoi seminare bietole, broccoli, cavoli e cavolfiori, peperoni, meloni, pomodori, piselli, sedano, zucca e zucchine. Per le attività di mantenimento dell’orto, segui il calendario lunare: con la luna crescente è meglio fare il trapianto e la raccolta, in fase calante è più indicata la potatura, il posizionamento dei sostegni ai rampicanti (pomodori, fagioli, piselli) e l’irrigazione abbondante. 
La frutta e verdura di stagione da acquistare al mercato a giugno.
Questo mese sono di stagione pesche, albicocche, ciliege, frutti di bosco, prugne: oltre a consumarli freschi, puoi acquistarne in quantità per farne delle ottime confetture da gustare tutto l’anno. La verdura del momento è la medesima che trovi per tutta l’estate: pomodori, carote, cetrioli, peperoni, zucchine e i loro fiori, rucola, piselli, radicchio, ravanelli, spinaci, melanzane, fagiolini.  Per la conservazione puoi tagliare la verdura a listini e fare una giardiniera, cuocere le zucchine in carpione e conservarle sottovuoto nel loro liquido o fare la classica passata di pomodoro.

lunedì 23 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: MELANZANE IN VASO


Sono ottime per conserve e manicaretti estivi: perché non coltivare le melanzane nell’orto o in vaso sul balcone?
Arrivate dall’Asia (dall’India) e introdotte in Europa dagli Arabi nel Medioevo, se ne consideravano i frutti insani, per questo venivano chiamati “mala insana”. Da qui il nome “melanzana”.



Come coltivare le melanzane nell’orto
  • Le melanzane soffrono gli sbalzi termici e hanno bisogno di caldo, quindi dovrebbero essere coltivate a una temperatura di circa 22-26 gradi e comunque laddove, di notte, non si scende sotto i 15 gradi.
  • Queste piante necessitano di sostanze organiche, perciò, quando prepari il terreno, provvedi alla concimazione con letame o compost. Inoltre, in seguito al trapianto, puoi aggiungere del macerato di ortica diluito.
  • Per coltivare le melanzane nell’orto, garantisci delle irrigazioni regolari e un buon drenaggio:  scongiura i ristagni di umidità e non bagnare le foglie perché l’umidità potrebbe favorire la comparsa di malattie.
  • Sostieni le piante con i tutori e con la cosiddetta rincalzatura che consiste nel mettere un po’ di terra alla base delle piante. Cima le melanzane.
  • Per quanto riguarda i possibili problemi, le melanzane possono soffrire, tra l’altro, la botrite e l’alternariosi e alcuni parassiti come i ragnetti rossi e gli afidi.
  • Se, per coltivare le melanzane nell’orto, vuoi partire dalla semina, procedi nei primi mesi nell’anno, nello specifico a gennaio-febbraio se vivi al Sud e a febbraio-marzo se, invece, abiti nelle regioni settentrionali. Tieni presente che puoi prevederle all’inizio di una rotazione.

Come coltivare le melanzane in vaso
Se decidi di inserire questi ortaggi nel tuo orto sul balcone, assicura uno spazio sufficiente e colloca una pianta in vasi che abbiano una grandezza e una profondità di almeno 40 centimetri, in posizioni soleggiate.Sul fondo, metti un frammento di coccio che copra, senza otturarlo, il foro del vaso, e dell’argilla espansa, per assicurare il drenaggio.
Per coltivare le melanzane in vaso, fertilizza il terreno ed eventualmente valuta la scelta di una varietà di piccole dimensioni.

domenica 22 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: RIBES NERO E ROSSO GUIDA ALLA COLTIVAZIONE


Frutti di bosco: che passione! Queste piccole bacche tonde, succose e colorate hanno un aspetto davvero gradevole, che rende la loro coltivazione ideale anche per scopi ornamentali. I frutti di bosco hanno anche ottime proprietà antinfiammatorie e un gusto tutto particolare che varia dal dolce all’acidulo, come nel caso del… ribesLa sua coltivazione t’interessa in modo particolare? Desideri dare un tocco di colore al tuo giardinocon i suoi fruttini raccolti in simpatici grappoli pendenti? Dopo la nostra guida sulla coltivazione dei lamponi, scopri come fare seguendo, passo dopo passo, la nostra guida alla coltivazione del ribes

Dal ribes rosso al ribes nero: la coltivazione di un arbusto amante del freddo

Il ribes è un arbusto tozzo e robusto appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae, che può raggiungere 1,50-2 metri di altezza al massimo. È una pianta che predilige climi temperati freddi, sopporta molto bene le basse temperature invernali e predilige estati poco afose. Non a caso, cresce spontaneamente nelle zone alpine del Nord Italia, fino ai 1.200 metri di altitudine e oltre. I rami del ribes sono privi di spine e presentano foglie lobate di color verde chiaro; da fine giugno fino ad agosto, i rami di 2-3 anni di età danno origine ai tipici fruttini - rossi o neri a seconda della varietà - che diventano più rari sui rami di 4-5 anni. 

L’arbusto del ribes rosso - o Ribes rubrum - si colora in primavera di mazzetti penduli di fiori color giallo chiaro: sono questi che all’inizio dell’estate si trasformano in grappoli di piccole bacche rosse, tonde e succose. Il ribes nero - o Ribes nigrum - invece, presenta fiori di color verde biancastro o violaceo, che sbocciano in primavera sui suoi rami per dar vita in seguito a grappoli di bacche nere, succose e ricche di semi. Durante la coltivazione del ribes nero non potrai non accorgerti dell’intenso profumo emanato dall’intero arbusto - dalle sue foglie, dai suoi fiori e frutti - caratteristica che differenzia questa varietà da quella a bacche rosse.

Trattandosi di un arbusto rustico e poco esigente, molto produttivo e abbastanza resistente alle malattieil ribes si adatta bene a qualunque tipo di terreno, anche se quello più indicato per coltivare il ribes presenta di solito un PH leggermente acido. Né troppo secco, né troppo bagnato, il terreno ideale per la coltivazione del ribes deve essere mantenuto costantemente umido ma al riparo da ristagni idrici, fonte di marciumi e malattie fungine; per l’esposizione della pianta sono ammessi mezza ombra e pieno sole, purché l’umidità non sia eccessiva e la temperatura troppo elevata.

Ribes nero e ribes rosso: coltivazione e manutenzione

Puoi acquistare in un vivaio le piantine di ribes da mettere a dimora nel tuo orto o giardino: l’ideale è piantarle a una distanza di 1 metro circa l’una dall’altra, alternando le due varietà di ribes rosso e nero per formare, ad esempio, eleganti siepi divisorie. Il periodo migliore per la messa a dimora è da ottobre ad aprile
Da dove cominciare? È molto semplice, procedi come segue sia per la coltivazione del ribes rosso sia del ribes nero

Fai una buca larga e profonda circa 40-50 cm, rimuovi sassi ed erbacce, disponi sul fondo una manciata di concime naturale ad alto contenuto d’azoto e poi riempila per metà con la terra precedentemente rimossa, mischiata ad un po’ di terriccio da piantagione e letame. Ora prendi una piantina, inumidiscine le radici e sistemala nella terra fino al punto in cui inizia la crescita dei rametti. Se prima della messa a dimora avrai cura di bagnare abbondantemente la terra fino ad ottenere una poltiglia di fango, l’interramento sarà più semplice! A questo punto finisci di riempire la buca con il resto della terra, comprimi per bene il terreno alla base della piantina e innaffia abbondantemente per facilitare la presa delle radici. 

Scopri anche come coltivare indoor!

Appena completata la messa a dimora, l’operazione da effettuare immediatamente per inaugurare la coltivazione del tuo ribes è la potatura del ramo più lungo, l’astone: ciò servirà a massimizzarne fioritura e fruttificazione l’anno successivo. Dopo questo primo accorciamento lascia crescere naturalmente il ribes, avendo cura di innaffiarlo abbondantemente dall’inizio della primavera. Provvedi alla sua potatura ogni anno, dopo la fruttificazione, per eliminare i rami più vecchi di 5 anni o quelli troppo deboli; lascia solo i più vigorosi che daranno vita a nuovi frutti. 
Per mantenere il terreno sempre fertile, in autunno - dopo la potatura - aggiungi un po’ di concime organico, e in primavera - appena compaiono le prime gemme - unisci al letame maturo (3-4 chili) circa 35 g di solfato di potassio per metro quadro. 

Hai visto? Che tu scelga di piantare ribes rosso o ribes nero, la coltivazione di questo arbusto non comporta grandi difficoltà o sacrifici: amore e dedizione sono gli unici elementi davvero indispensabili! 

sabato 21 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: COLTIVARE LA LAVANDA IN VASO



La lavanda è tanto bella quanto facile da coltivare, anche in vaso, sul balcone, in terrazzo o davanti casa. La pianta, dalle molteplici proprietà, è originaria del Mediterraneo; il suo nome deriva dal verbo lavare.

COME COLTIVARE LA LAVANDA IN VASO, 5 MIEI CONSIGLI UTILI

1) Per coltivare la pianta, destiniamola alla parte più soleggiata del balcone o del terrazzo. In generale, la lavanda è adattabile a differenti condizioni climatiche e a diverse temperature e mostra una certa resistenza alla siccità.
2) Anche in fatto di terreno, la lavanda è rustica e tende ad adattarsi. Comunque, per coltivarla in vaso, usiamo del terriccio universale e aggiungiamo della sabbia di fiume e poco concime organico in quanto la pianta cresce in terreni poveri.
3) Prendiamo le piantine e rinvasiamole in primavera, all’inizio della stagione. Per l’operazione, copriamo il foro del contenitore con un pezzo di coccio, aggiungiamo uno strato di argilla espansa e continuiamo con il terriccio e il posizionamento della pianta.
4) L’accortezza importante per coltivare la lavanda in vaso è fare in modo che non ci siano ristagni idrici, quindi garantire un terreno drenante che faccia scorrere l’acqua in eccesso. In questo senso, sono utili la sabbia di fiume e l’argilla espansa, viste prima.
5) Dunque, non annaffiamola spesso; in base all’andamento, aspettiamo che il terreno sia del tutto asciutto o interveniamo quando lo richieda il clima. Tuttavia, dopo aver piantato la lavanda, assicuriamole una buona irrigazione e nelle prime fasi provvediamo con le adeguate annaffiature, fino al perfetto attecchimento.

venerdì 20 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: COME COLTIVARE I FUNGHI IN CASA



Se hai la passione del biologico e del fai da te - che magari hai già messo in pratica con la realizzazione di un orto domestico, per portare in tavola prodotti al 100% naturali, privi di residui chimici - e ami i funghi, allora avrai certamente anche pensato di metterti alla prova con la loro coltivazione domestica.

Qualora non lo avessi fatto, rifletti sul fatto che trovare funghi freschi è piuttosto difficile e costoso: al supermercato si trovano per lo più surgelati e dal fruttivendolo - nella stagione in cui li potresti trovare freschi - sono sempre molto cari; l’alternativa sarebbe raccoglierli andando in giro per boschi, ma si tratta di un’attività non sempre possibile.

La coltivazione domestica è dunque un’ottima soluzione per risparmiare, godere di un prodotto sicuro e frescoe - perché no - divertirsi esercitando la propria abilità manuale: essa richiede una procedura attenta e rigorosa,che però porta facilmente a risultati davvero abbondanti e soddisfacenti. 

Allora, se ti stai chiedendo come coltivare i funghi in casa segui la nostra guida passo per passo: basterà prenderci un po’ la mano per avere raccolti più che generosi!

Per prima cosa andrai a realizzare il substrato, ovvero il terreno idoneo in cui far sviluppare il micelio secco della tua varietà di funghi preferita.

Procurati un contenitore che collocherai in un luogo ombreggiato, sufficientemente umido e riparato dal vento, come la cantina o il garageuna cassetta di legno chiusa da mercatooppure una scatola di plastica rigida che rivestirai internamente con un telo di plastica scura e resistente, sufficientemente largo da lasciarlo uscir fuori del contenitore per poterlo poi ripiegare all’interno, quando sarà il momento.

Sul fondo della cassetta dovrai sistemare una miscela uniforme di letame maturo e friabile e del terriccio non troppo acido, che avrai preventivamente sterilizzato in forno ad alta temperatura per eliminare eventuali spore in esso presenti. Per aumentare la porosità del composto puoi aggiungervi foglie secche o paglia, inumidendolo al tempo stesso per facilitarti il compito.

Riempi la cassetta fino a circa 5 cm dal bordo e poi lasciala riposare per almeno due settimane, il tempo necessario perché eventuali fermentazioni, nel frattempo attivatesi, svaniscano. Trascorso questo tempo, il substrato è pronto ad ospitare il micelio secco della varietà di funghi prescelta, acquistabile online nei siti specializzati o presso negozi di sementi e farmacie agricole. 

Pratica dei fori nel terreno di circa 3-4 cm di profondità e ad una distanza di 12-15 cm l’uno dall’altro: in ciascuno di essi interrerai un cucchiaino di micelio, che poi ricoprirai e bagnerai con acqua. La temperatura del terreno deve essere mantenuta intorno ai 25 °C (per non sbagliare puoi procurarti un termometro da giardinaggio) e l’umidità elevata per favorire lo sviluppo del micelio: a questo scopo sarà bene innaffiarlo ogni giorno, evitando i ristagni d’acqua, e poi ricoprire la cassetta con dei cartoni umidi.

Dopo circa 2-3 settimane comincerai a notare sulla superficie del terreno la comparsa di un sottile strato di muffa biancastra: si tratta del micelio in fase di sviluppo, che dovrai ricoprire con uno strato di terra calcarea molto sottile e compatto. 

A questo punto copri il contenitore con la porzione di telo di plastica debordante e trasferiscilo in un ambiente più freddo, a circa 12-14 °C, e continua ad innaffiare. 

Dopo altre 2-3 settimane cominceranno a spuntare i primi funghi: dapprima solo delle minuscole testoline, i funghi cresceranno in fretta e ben presto, raggiunte le dimensioni desiderate, potrai raccoglierli, avendo cura di tagliarli delicatamente alla base con un coltellino per non strappare il micelio e far sì che nuovi flussi, anche 5 o 6, possano susseguirsi nei mesi successivi, se le condizioni ambientali rimarranno loro favorevoli.

Che ne dici, ansiosa di cimentarti? Non è poi così difficile!

giovedì 19 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: COME COLTIVARE IL PEPE NERO IN CASA


Il pepe nero è una spezia – considerata in cucina “il re delle spezie” - che si ricava da una pianta tropicalecoltivata soprattutto in alcune regioni del sud-est asiatico. Per la sua crescita, questa pianta predilige il clima temperato, ecco perché bisogna fare in modo di assicurare una temperatura di circa 20-25°C nel luogo in cui si vuole piantare il pepe nero, in maniera tale da poterlo coltivare anche nei periodi meno caldi dell'anno.

La soluzione in questo caso si chiama “
grow box”: una sorta di serra in miniatura, che si può sistemare in casa, all'interno della quale è possibile coltivare – in autunno e in inverno - tutte quelle piante che non sono adatte alle basse temperature, fra cui appunto il pepe nero. Per il sistema di riscaldamento delle grow box – impiegate anche per la coltivazione del peperoncino - si utilizzano delle lampade, con cui mantenere alta e costante la temperatura all'interno. Vediamo adesso nel dettaglio come coltivare il pepe nero in casa.

Come coltivare il pepe nero in casa
semi che hai a disposizione puoi posizionarli su un po' di ovatta che andrai a sistemare in un contenitoreversandoci poi sopra dell'acqua. Coprili con altra ovatta e poi sistema il tutto in un luogo in cui la temperatura sia intorno ai 15-20°C. Per fare in modo che i semi germoglino, l'ovatta deve rimanere sempre umida, dunqueversa un po' d’acqua ogni volta che la vedi asciutta. Dopo due settimane circa, i semi cominceranno a germogliare.

Quando i 
germogli avranno raggiunto un'altezza di 6-7 centimetri, è il momento di trapiantarli in un vaso: ricorda che il terreno deve avere un pH compreso fra 5,5 e 6,5 e va arricchito con sostanze organiche. La pianta del pepe può crescere fino ad un'altezza di 6 metri - quindi ad un certo punto avrai bisogno di uno spazio sufficientemente grande – e permette in media cinque raccolti all'anno. La raccolta andrà effettuata in base alla varietà di pepe che desideri: per ottenere quello nero, le bacche vanno raccolte ancora acerbe, quando il loro colore è giallo-verde.

mercoledì 18 aprile 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA : CONFETTURA DI CAROTE



Una verdura preziosa

Vitamine, betacarotene e antiossidanti sono alcune delle proprietà, ormai conosciutissime, delle carote. Proprio per questo un’ottima idea è quella di preparare la confettura da gustare in ogni momento sia con il dolce che con il salato.

Ingredienti:
2 kg di carote
2 kg di limoni
Zucchero

Come iniziare

1 – Inizia la preparazione mondando e lavando le carote. Mettile in una pentola, ricoprile di acqua e fai cuocere fino a quando non si saranno ammorbidite. Lava i limoni, grattugia la scorza e mettila da parte in una ciotola. Scola le carote e con il passaverdure trasformale in una purea.

2 – Pesa la purea e misura la stessa quantità anche per lo zucchero. Unisci la scorza di limone alle carote e metti tutto a bollire sul fuoco basso.

I passi successivi

Unisci lo zucchero misurato in precedenza e aggiungi anche il succo dei limoni, che nel frattempo avrai avuto cura di spremere. Mescola il tutto e lascia a bollire. Togli dal fuoco quando vedrai il composto addensarsi e versalo direttamente dentro i barattoli sterilizzati. 

Chiudi in modo ermetico e lascia raffreddare mettendo i barattoli a testa in giù. Quando la conserva si sarà raffreddata, puoi rigirare i barattoli e conservarli in un luogo asciutto e buio fino alla consumazione.

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: COLTIVIAMO IL TOPINAMBUR



Coltivare il topinambur, conosciuto anche con il nome di rapa tedesca, è molto facile;  è un tubero che si presta bene ad essere piantato nell’orto-giardino della tua casa perché ha bisogno di poca cura.
Oltre ad essere gustoso, delicato e aromatico, adatto in cucina per molte ricette semplici, è anche una pianta ornamentale molto bella, non per via del tubero in sé, quanto per le margherite gialle che fioriscono in autunno.

Ecco alcuni consigli pratici per coltivare il topinambor in casa

Il primo passo è delimitare accuratamente l’aiuola dell’orticello (o uno spazio sul tuo balcone) dato che è un tipo di pianta decisamente infestante. Posizionalo in una zona non molto soleggiata e semina alla profondità di 10/15 cm, tra febbraio e maggio. I germogli devi rivolgerli verso l’alto e occorre che tu mantenga una distanza tra le piante di circa 50 cm.

Questa pianta non ha particolari esigenze, non necessita di alcun trattamento antiparassitario o fitosanitario, gli unici suoi nemici sono i topi. Dovrai avere soltanto due accortezze: diserba con le mani e non con la zappa per evitare di ferire i tuberi e ricordati di irrigarla per garantire il giusto apporto idrico.
Ricorda che il topinambur cresce spontaneamente lungo i fiumi, quindi è abituato a un terreno tutt’altro che arido!

I topinambur producono i tuberi in profondità, quindi è molto complicato raccoglierli tutti e spesso restano nel terreno, continuando a svilupparsi anche negli anni successivi.
Cerca di evitarlo, per quanto possibile, perché se c’è un sovraffollamento ne risentirà la dimensione del raccolto.

Forse il topinambur ti sembrerà una patata mal riuscita e poco conosciuta ma il suo sapore - simile a quello di un cuore di carciofo - e le sue grandi margherite gialle, ti invoglieranno a coltivarla.
Il figurone a tavola e sul balcone di casa sarà assicurato!

martedì 17 aprile 2018

VERDE TIME CUCINA DI UNA VOLTA :CONFETTURA DI CAROTE


Una verdura preziosa

Vitamine, betacarotene e antiossidanti sono alcune delle proprietà, ormai conosciutissime, delle carote. Proprio per questo un’ottima idea è quella di preparare la confettura da gustare in ogni momento sia con il dolce che con il salato.

Ingredienti:
2 kg di carote
2 kg di limoni
Zucchero

Come iniziare

1 – Inizia la preparazione mondando e lavando le carote. Mettile in una pentola, ricoprile di acqua e fai cuocere fino a quando non si saranno ammorbidite. Lava i limoni, grattugia la scorza e mettila da parte in una ciotola. Scola le carote e con il passaverdure trasformale in una purea.

2 – Pesa la purea e misura la stessa quantità anche per lo zucchero. Unisci la scorza di limone alle carote e metti tutto a bollire sul fuoco basso.

I passi successivi

Unisci lo zucchero misurato in precedenza e aggiungi anche il succo dei limoni, che nel frattempo avrai avuto cura di spremere. Mescola il tutto e lascia a bollire. Togli dal fuoco quando vedrai il composto addensarsi e versalo direttamente dentro i barattoli sterilizzati. 

Chiudi in modo ermetico e lascia raffreddare mettendo i barattoli a testa in giù. Quando la conserva si sarà raffreddata, puoi rigirare i barattoli e conservarli in un luogo asciutto e buio fino alla consumazione.

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: COLTIVARE LA CICORIA IN VASO



Hai voglia di coltivare una verdura nel tuo giardino o in terrazzo, ma pensi che in questo periodo così freddo sia meglio non farlo? La cicoria si adatta molto bene a qualsiasi tipo di terreno e di temperatura, resistendo anche a quelle più basse. Stessa cosa vale anche per il radicchio, l’indivia e la scarola. Se ti sei convinta, ecco un pratico vademecum per coltivare la cicoria in casa e averla sempre disponibile.

Come coltivare la cicoria: vademecum

Il periodo ideale per la semina è tra marzo e aprile. Prima cosa – nei negozi specializzati o dal tuo giardiniere di fiducia - procurati dei semi di cicoria. In un piatto di plastica metti sul fondo una base di cotoneposa i semi e ricoprili con dell’altro cotoneBagnalo per 4-5 giorni fin quando non spuntano i primi germogli lunghi circa 4 cm.

Dopodiché prendi un vaso e – in un terreno morbido e non secco – trasferisci i germogli a una profondità di 3 cmPer fertilizzare il terreno usa dei fondi di caffè o dei fertilizzanti biologici. Innaffia ogni sera. 
La tua piantina di cicoria sarà formata quando raggiungerà l’altezza di 10 cm. Se puoi, compra il terreno in sacchi ed evita di prenderlo in campagna, poiché potrebbe essere pieno d’insetti dannosi per le radici.

Esistono più di 20 tipologie di cicoria, tutte con caratteristiche differenti sia di forma che di colore. Perciò – in base alla tipologia che sceglierai – dovrai rispettare determinati passaggi. Ad esempio, il trapianto in un altro vaso e la distanza dei semi cambia a seconda della varietà e va fatto nei tempi dovuti. Unico consiglio: evita di seminarla nei periodi di gelate persistenti. La pianta della cicoria resiste alle basse temperature, purché nonscendano al di sotto dei 5°C. Questa è una pianta che soffre soprattutto i bruschi sbalzi di temperatura.

Pronta quindi per preparare torte salate, frittate oppure un bel piatto di cicoria e fagioli?

lunedì 16 aprile 2018

VERDE TIME ORTO E GIARDINO: COLTIVARE LE CAROTE A CASA




Nell'immaginario collettivo dei piccoli, la carota è l'ortaggio preferito dei conigli (ti ricordi Bugs Bunny?) e per questo è visto come un prodotto della terra più “simpatico” rispetto ad altri. Quello che i bambini non sanno è che la carota – oltre ad essere gustosa – fa bene all'organismo e soprattutto può essere coltivata in casa. Ti piacerebbe coinvolgere i tuoi bimbi o i nipotini in questo progetto? Bene, allora vediamo la procedura passo per passo, che illustra come coltivare le carote in casa.

Per prima cosa devi sapere che puoi seminare la carota in periodi differenti dell'anno a seconda della varietà e scegliere quella giusta per ogni periodo; le precoci puoi seminarle durante l'inverno (fra gennaio e marzo), quelle medie in primavera e quelle tardive in estate. Una volta compiuta la scelta giusta, non rimane che dare inizio alla procedura per la coltivazione, che di per sé è davvero semplice e alla portata di tutti. La prima cosa a cui pensare è il contenitore: è necessario un vaso capiente, profondo almeno 40 cm e con un foro sul fondo.

Riempi il vaso con del terriccio misto a compost e poi fai dei piccoli buchi; quest'operazione puoi lasciarla fare ai bambini per far capire loro come funziona la coltivazione di un ortaggio. I buchi dovranno essere distanziati fra loro di 4-5 centimetri; in ognuno di essi sistema un paio di semi di carota, dopodiché coprili col terriccio e poi innaffia.

Il vaso dovrà stare al riparo all'ombra nel primo periodo; lo potrai spostare solo quando le piantine saranno ad un'altezza di 4-5 centimetri. In questa seconda fase dovrai garantire loro mezza giornata di ombra e mezza giornata di sole, spostando il vaso se necessario. Le piante vanno innaffiate con frequenza, ma senza eccedere con l'acqua, in quanto con i ristagni la pianta rischia di marcire.

A questo punto, non resta che aspettare la maturazione: le carote saranno pronte quando le foglie della pianta inizieranno a ingiallirePer i bambini la raccolta sarà il momento più emozionante e – dopo aver ripulito dalla terra le carote e averle lavate per bene – potrai gustare insieme a loro il frutto del vostro lavoro.