VERDE TIME

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sabato 14 marzo 2020

VERDE TIME : ANCORA SULLE VIROSI


Con il termine "virosi" si designa un gruppo di malattie, diverse tra loro per sintomatologia e prognosi, causate da virus. Oltre all'uomo, possono colpire anche gli animali e le piante. In quest'ultimo caso a occuparsene è la branca della botanica nota come fitopatologia. La trasmissione, nel mondo vegetale, può avvenire in diversi modi e avere conseguenze, oltre che estetiche, anche a livello colturale. Gli agenti responsabili non sono stati ancora completamente identificati. La scienza ne ha isolato oltre 700 specie, tutte in grado di provocare infezioni tali da causare la morte della pianta e quindi anche danni economici consistenti, specialmente in quelle zone in cui l'agricoltura è un settore economico di importanza vitale per il locale tessuto socio-economico. I virus delle piante, al pari di quelli che attaccano l'uomo, sono microorganismi invisibili all'occhio umano contro i quali le uniche armi efficaci sono quelle della prevenzione e dell'igiene, ad esempio disinfettando attentamente gli attrezzi nelle fasi di potatura e innesto. Non esistono infatti rimedi efficaci per annientarli data la loro particolare struttura metabolica. I virus si duplicano all'interno della cellula colpita, replicando anche in questo caso lo stesso schema che avviene per gli esseri umani, e possono avere diversa forma, a bastoncino, sferici, tubuliformi. E' bene cercare di controllare la diffusione dei responsabili della diffusione delle virosi ovvero i parassiti come afidi, acari e nematodi. Il consiglio, a tal proposito, è quello di servirsi di un negozio di fiducia in cui sia possibile acquistare semi e piante da mettere a dimora in tutta sicurezza, che non siano, cioè, già stati infettati da parassiti. Altra buona regola è quella di bruciare i vegetali colpiti lontano dalle coltivazioni, onde evitare di propagare i virus. I sintomi possono essere vari, anche a seconda della virulenza, dell'età dell'ospite e di fattori esterni come la temperatura.


Le virosi colpiscono tantissimi tipi di piante, dagli ortaggi che quotidianamente si consumano sulle tavole degli italiani a quelle ornamentali che abbelliscono giardini, cortili e verande. Maggiormente esposti ai rischi di un'infezione sembrano essere gli zucchini, i cetrioli, i meloni, le melanzane, i pomodori, i peperoni, le leguminose e poi ancora le patate, i porri, le cipolle, le carote e l'aglio. Anche gli alberi da frutto non vengono risparmiati dai parassiti, soprattutto i ciliegi, i mandorli, i peschi, gli albicocchi e i susini. E poi ci sono le bulbose come il narciso, il lilium, il tulipano, l'iris, il gladiolo e la fresia. In ogni caso a essere particolarmente privilegiate sembrano le piantine che crescono in serra o in tunnel in quanto si creano le condizioni ideali per la riproduzione dei vettori.



Se è impossibile notare a occhio nudo i virus, minuscoli microorganismi osservabili solo al microscopio, è invece piuttosto facile constatare i danni subiti dalle piante, che tuttavia non vanno confusi con quelli derivanti da malnutrizione, alterazioni fisiologiche, tossicità e situazioni patologiche scatenate da altri fattori. Quando è in atto una virosi le foglie e i fiori avvizziscono e subiscono una mutazione di forma. Il colore si sbiadisce, compaiono chiazze che talvolta assumono forma di mosaico, come nel caso del mosaico del cetriolo e del tabacco, da cui il nome della patologia. Anche i frutti si deformano e la loro consistenza è spugnosa. In alcuni casi si blocca la crescita e la riproduzione e le piantine appena nate appaiono più piccole rispetto alle dimensioni usuali. Proprio per questo i virus sono tra i più temibili nemici della botanica.

I virus delle piante si trasmettono in diverso modo, come del resto accade anche per uomini e animali, ma uno dei mezzi più comuni di propagazione dell'infezione sono gli attrezzi da giardinaggio contaminati. Tuttavia anche le mani, i guanti e le scarpe possono essere responsabili della diffusione delle virosi, ragion per cui l'attenzione al dettaglio può realmente fare la differenza tra una piantagione sana e una malata. Altra modalità attraverso cui i microorganismi possono far ammalare le piante sono le ferite inferte dagli animali, le lesioni causate da una potatura o da una lavorazione mal eseguita e le punture provocate dagli insetti che si nutrono della linfa della pianta e che fungono in tal modo da vettori per i virus. Sembra che anche la "globalizzazione colturale" possa essere indicata tra i fattori scatenanti delle virosi in quanto, con la tendenza ad importare ed esportare varietà vegetali provenienti dall'estero, magari non adeguatamente controllate, si crea un viatico per l'introduzione e la diffusione "globale" di agenti patogeni. Un'adeguata igiene e pulizia degli strumenti, così come degli indumenti indossati dall'agricoltore, è la prima regola da seguire per prevenire le virosi delle piante. L'unico trattamento consiste infatti nel cercare di fermare la propagazione dei vettori e di servirsi di piante, semi e parti di piante di sicura provenienza. E ai primi sintomi rivolgersi al servizio fitosanitario competente del proprio territorio per effettuare gli esami di laboratorio necessari al fine di constatare l'infezione.
Combattere la virosi è un'autentica sfida per molti agricoltori. Se la chimica non sembra essere particolarmente di aiuto, e in ogni caso i pesticidi non possono essere adottati come soluzione di lungo periodo, una mano viene proprio dalla botanica. Esistono infatti delle piante che contrastano efficacemente la diffusione dei vettori. Ad esempio seminare nei vasi il tagete, detto anche garofano indiano, e la calendula contribuisce ad allontanare i nematodi. Dalla natura, dunque, arrivano dei validi rimedi per aiutare le piante.


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