Fino a qualche tempo fa, per noi la frutta esotica era praticamente sconosciuta, eppure nel giro di pochissimi anni questa varietà di frutta ha fatto il suo ingresso sulle nostre tavole e ha riscosso anche molto successo. Nei supermercati, ormai, si trova frutta tropicale di ogni genere. Già, ma a quale prezzo? A un prezzo sicuramente più alto e maggiorato rispetto alla frutta nostrana.
Kiwi, banana e cocco, che pure sono frutti tropicali, ormai sono presenti nei nostri supermercati in pianta stabile, ma altri frutti, come il mango, la papaya e l’avocado sono sbarcati da poco nella grande distribuzione, con grande felicità dei nutrizionisti che consigliano di mangiare frutta esotica per le sue straordinarie proprietà benefiche.
Ogni tanto ci si può concedere qualche euro in più per assaggiare la frutta tropicale, diventata una vera e propria mania per gli appassionati di frutta negli ultimi anni, ma è anche vero che non possiamo spendere sempre così tanti soldi per acquistarla. Le soluzioni sono due: concedersi uno sfizio ogni tanto, oppure escogitare il modo migliore per averla sempre pronta al bisogno!
La produzione della frutta esotica, in Italia, ormai è una realtà assodata. In Sicilia, per esempio, da molto tempo si coltiva e si producono diverse qualità di frutta esotica che nulla, o quasi, hanno da invidiare alla frutta autoctona dei paesi d’origine, anche grazie alle straordinarie condizioni climatiche e del terreno di questa regione.
Il calendario della raccolta è molto serrato e segue ritmi ben precisi. Si comincia a settembre, con il mango, con l’avocado, con l’anone, il frutto della passione e la guaiava; tutto viene spedito nello stesso giorno del raccolto e arriva nelle nostre case fresco e in buone condizioni.
La qualità è molto alta e ci permette di assaporare tutti questi frutti tropicali e non che immaginiamo di poter mangiare solo e soltanto durante una vacanza dall’altra parte del mondo. Ma oltre alla produzione e alla coltivazione in Sicilia, c’è un altro modo per coltivare i frutti tropicali in modo semplice? Certo che c’è, basta rimboccarsi le maniche!
Iniziamo a sfatare un mito importante, dal quale purtroppo è difficile allontanarsi. A differenza di quello che si crede non è assolutamente vero che i frutti tropicali possono essere coltivati solo e soltanto nei paesi dell’equatore. Certo, sono frutti che nascono lì e certamente assaporati nei luoghi della loro nascita avranno anche tutt’altro sapore, ma intanto noi qui ci siamo portati avanti e abbiamo trovato il modo di coltivarceli da soli.
Ci vuole solo un po’ di attenzione, lo studio e la preparazionenecessaria per procedere con la coltivazione e, ovviamente, servono le giuste condizioni climatiche (la Sicilia, come abbiamo accennato prima, è una regione che ha ottime condizioni climatiche per coltivare la frutta tropicale).
Noi, nel frattempo, siamo andati a scovare 5 frutti esotici che potete coltivare direttamente a casa, nel giardino, in terrazzo e nell’orto, senza particolari problemi di clima. Ecco allora quali sono.
FRUTTO DELLA PASSIONE
Si chiama anche Maracuja, anche se il suo vero nome è Passiflora Edulis. Si tratta di una pianta che ha fiori molto grandi e molto in vista, mentre i frutti hanno la buccia verde quando sono acerbi e viola quando invece sono maturi. Se abitate al sud, questa pianta è perfetta per essere coltivata nei vostri giardino. Per le zone del Nord Italia, invece, potrebbe esserci qualche piccolo problema dettato dalle temperature: questa pianta soffre molto quanto il termometro scende sotto 0 gradi.
AVOCADO
Da tempo l’avocado ha fatto il suo ingresso trionfale nelle nostre tavole. Si utilizza per preparare le ricette più disparate, dalle salse per condire la pasta ai condimenti per l’insalata e per le pietanze, ma è anche utilizzato come addensate vegano per preparare, per esempio, la crema di cioccolata senza ingredienti animali.Arriva dall’America Centrale, il suo nome è Persea Americana ed è una pianta abbastanza imponente, che può raggiungere anche i 15 metri di altezza. Se coltivato in Italia la pianta non cresce molto e arriva a circa due metri di altezza, non di più. Il seme del frutto può essere fatto germogliare, non produrrà più i frutti, ma si trasformerà in una graziosa pianta per la casa.
NOCE DEL QUEENSLAND
Questo frutto è, forse, il meno conosciuto. Non per gli intenditori di frutta esotica, però, che sanno che il suo nome è Macadamia Tetraphylla e che si tratta di una pianta che arriva dall’Australia. Resiste molto bene anche a lunghi periodi di siccità e si tratta, anche in questo caso, di una pianta che può svilupparsi molto in altezza e raggiungere anche i 10 metri.
SAPOTE BIANCO
Questa pianta è ancora meno conosciuta della Macadamia, ma si tratta di una pianta esotica che può essere facilmente coltivata anche in Italia. Arriva dal Messico e senza dubbio gli Atzechi la conoscevano e la utilizzavano. Appartiene alla famiglia del Citrus e può essere facilmente coltivata in tutte le zone d’Italia, anche nelle regioni del Centro e del Nord.
CILIEGIO CINESE
Detta così, forse, non vi fa venire nulla in mente, ma se pensate al suo nome scientifico, Litchi Chinensis, scoprirete che forse questa pianta la conoscete già. Si tratta di un sempreverde, dalla grandezza media e molto longevo nel tempo. Si può coltivare facilmente in vaso, a patto che si proceda con il rinvaso ogni due o tre anni, ed è meglio coltivarlo all’aperto, nelle stesso zone dove il clima favorisce la crescita dei limoni.
Dunque, se la frutta tropicale è la vostra passione, adesso sapete che potete facilmente coltivarla anche a casa, da soli. Se avete qualche dubbio, chiedete sempre tutte le informazioni che vi servono presso i negozi specializzati e poi lanciatevi in questa nuova avventura. La vostra tavola sarà più varia e colorata! E finalmente, basta mangiare solo mele e pere. Ogni tanto è bello anche variare, o no?
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