VERDE TIME

VERDE TIME

sabato 17 marzo 2018

VERDE TIME : CUSCINO DELLA SUOCERA, 7 CONSIGLI PER COLTIVARLA



Il cuscino della suocera è il nome comune per la pianta grassa sferica e piena di spine, il nome scientifico è echinocactus grusonii. Al di là delle facili ironie, possiamo coltivare questo cactus anche in funzione decorativa.
La “palla d’oro” (altro nome popolare) cresce piano piano, ma può raggiungere anche il metro d’ altezza. 
Le modalità di coltivazione in vaso sono funzionali alle condizioni originarie delle cactacee, la famiglia del cuscino della suocera. Queste piante, infatti, sono tipiche di zone aride dove piove di rado e, può capitare, in modo violento. Quindi, prendono l’acqua periodicamente e la conservano a lungo. 

Cuscino della suocera, 7 consigli per coltivarla 
1) È preferibile mettere la nostra pianta grassa fuori, sul balcone o sul davanzale, in posizioni soleggiate, almeno nella bella stagione. In autunno e inverno, possiamo tenerla dentro, ma in zone non troppo calde e con una areazione adeguata. In ogni caso, posizioniamola in punti luminosi.
2) Usiamo del terriccio già pronto per piante grasse. In alternativa, possiamo mischiare  terriccio universale, sabbia di fiume e ghiaino. Le quantità devono essere le stesse per ogni elemento. Inoltre, con il ghiaino, cospargiamo anche il terreno.
3) Per coltivare il cuscino della suocera, prendiamo un vaso di coccio basso che abbia una larghezza più o meno simile alla larghezza del fusto. Prima del terriccio, mettiamo dei frammenti di coccio vicino al buco e dell’argilla espansa.
4) Dopo aver preso questo cactus, cambiamo il contenitore: potremo procedere con il rinvaso dopo 3 anni circa o comunque quando le radici spuntano dal foro. Prima di posizionare la pianta, controlliamo le radici, rimuoviamo quelle rovinate e verifichiamo che non ci sia la cocciniglia.
5) In ogni caso, facciamo molta attenzione quando maneggiamo il cuscino della suocera perché potremmo farci male. Soprattutto per il cambio del vaso, avvolgiamo la pianta con dei giornali o dei panni spessi come la tela di sacco. Oppure, infilziamola con dei pezzi di polistirolo e spostiamola toccando, appunto, solo i supporti di polistirolo. 
6) Attenzione anche al capitolo acqua. I ristagni sono assolutamente da bandire, per la tipologia di pianta e per non provocare marciumi. Quindi, a monte, il terriccio deve avere un ottimo drenaggio e, quando rinvasiamo, il colletto deve rimanere fuori dalla terra. Sul fronte delle annaffiature, assicuriamoci che la terra di asciughi del tutto prima di procedere, ma non lesiniamo l’acqua e irrighiamo in modo cospicuo. In inverno fermiamoci, anche per favorire il riposo.
7) Per le concimazioni, optiamo per dei prodotti che abbiano poco azoto e più fosforo e potassio.


Nessun commento:

Posta un commento