VERDE TIME

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mercoledì 4 dicembre 2019

VERDE TIME : CONCIMAZIONE ROSE




Sia per le rose allevate in vaso sia per quelle coltivate in piena terra c’è la necessità di interventi di concimazione al fine di integrare la quantità di elementi nutritivi indispensabili per la crescita e il corretto sviluppo di queste piante; bisogna tener presente però che se durante la fase dell’impianto si avesse apportato una buona e giusta dose di stallatico, le rose non andrebbero concimate nel loro primo anno di vita. Durante l’arco di un anno la rosa va concimata due volte, una nel periodo primaverile e una in quello autunnale; il concime apportato alle piante in vaso dovrà essere diverso da quello usato per quelle coltivate in piena terra. Per le prime si utilizzerà un concime di tipo inorganico per entrambe le somministrazioni, mentre per le seconde dovrà essere di tipo chimico per l’apporto effettuato durante il periodo primaverile e chimico bilanciato misto a stallatico per quello autunnale. La pacciamatura, cioè la sistemazione di stallatico ai piedi della pianta e la successiva sua copertura con del terriccio, è un tipo di intervento protettivo a favore dell’apparato radicale durante la stagione fredda. Naturalmente il concime chimico deve contenere gli elementi nutritivi in modo bilanciato in quanto ognuno di loro contribuisce allo sviluppo di una determinata parte della pianta; dovremo quindi stare attenti anche alle giuste dosi di somministrazione per evitare di danneggiare o indebolire le nostre rose. L’azoto favorisce lo sviluppo di fogli e rami della pianta, ma un apporto eccessivo potrebbe inibire la resistenza a malattie e periodi siccitosi. Il fosforo invece aumenta il numero di fiori prodotti ed intensifica il loro profumo, somministrarne troppo può causare il mancato assorbimento di altri indispensabili elementi. Il potassio fa crescere più robusta e sana la pianta e dona ai fiori un colore più intenso. Il calcio stimola lo sviluppo della rosa, se dato in dosi esagerate impedisce l’assunzione del ferro. Il magnesio è molto utile per lo sviluppo di questa pianta. Spiegate le caratteristiche di questi elementi e gli eventuali danni provocati da un apporto eccessivo, vi daremo ora dei consigli sulla quantità di somministrazione. Per le rose allevate in vaso il giusto bilanciamento sarà composto da due parti di azoto, una di fosforo e una e mezza di potassio, mentre per quelli in piena terra ne basteranno cinquanta grammi ogni metro quadrato; nel caso di utilizzo di concime liquido, esso andrà prima sciolto nell’acqua d’irrigazione. La rosa, come le altre piante, oltre ad aver bisogno di azoto, fosforo e potassio (macroelementi), necessita anche di microelementi come boro, ferro, manganese, rame, zinco, molto utili per un corretto sviluppo delle foglie.



Il periodo adatto per la concimazione delle rose coltivate in vaso va dalla primavera fino alla fine di luglio; il concime più adatto è di tipo liquido e andrà somministrato ogni venti-trenta giorni mescolato all’acqua d’irrigazione. Due raccomandazioni molto utili che vi diamo sono quelle di bagnare bene il terreno prima di mettere il concime onde evitare di bruciare le radici e di diminuire sempre le dosi rispetto a quelle consigliate sulle confezioni. Dopo un certo numero di irrigazioni sarebbe opportuno aggiungere del terriccio adatto per le rose e di buona qualità, meglio se mescolato con del concime di origine animale composto da unghie e corna tritate, questo permetterà alla rosa di crescere in modo più sano e forte; mentre ogni circa tre anni sarebbe meglio sostituire il terriccio con della terra nuova.



Come abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti, le rose, come le altre piante, per svilupparsi in modo sano e corretto hanno bisogno di integrare le sostanze nutritive attraverso la somministrazione di concime; vi abbiamo anche informato però sulle possibili conseguenze che può provocare un eccessivo apporto di questo fertilizzante. Di seguito invece, vi illustreremo i sintomi maggiormente diffusi causati da carenze di alcuni elementi nutritivi indispensabili per una crescita rigogliosa e armoniosa della pianta della rosa:
In caso di carenza di azoto i sintomi principali che la rosa manifesta sono un indebolimento dello sviluppo, foglie con colori giallo-rosso-verde di piccole dimensioni e fiori più piccoli del normale.
La carenza di fosforo invece provoca un rallentamento della crescita, colore verde scuro delle foglie, radici poco sviluppate e ridotta produzione di fiore.
Se invece noterete che la parte della punta e dei contorni delle foglie della rosa diventano scure, i boccioli e gli steli assumono un colore marrone, si indeboliscono fino ad arrivare alla morte, il problema sarà provocato da una carenza di potassio.
Anche la carenza di magnesio può essere molto dannosa, in questo caso le foglie assumono un colore più chiaro per poi, col passare del tempo, presentare parti morte con la conseguente caduta precoce. Anche il colore dei fiori risulta meno marcato.
Infine abbiamo la carenza di calcio che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie e un rallentamento dello sviluppo della rosa.


martedì 3 dicembre 2019

VERDE TIME: COME EFFETTUARE CONCIMAZIONE



La concimazione è una pratica agricola che serve a modificare le caratteristiche chimiche di un terreno e a nutrire le piante per favorirne la crescita sana e rigogliosa. Assieme alla concimazione si possono praticare delle tecniche collaterali che modificano anche le proprietà fisiche del terreno e il suo grado di acidità. La modifica delle proprietà fisiche di un terreno, cioè umidità, secchezza, compattezza, viene chiamata fertilizzazione ammendante, mentre quella che modifica il grado di acidità del terreno si chiama fertilizzazione correttiva. Anche la concimazione rientra nel campo delle attività di fertilizzazione dei terreni, in quando “fertilizzare” significa anche nutrire e questo nutrimento avviene tramite l’uso di sostanze naturali o sintetiche chiamate fertilizzanti. I fertilizzanti contengono dei minerali indispensabili alla crescita delle piante, come azoto, fosforo, potassio e calcio e in misura minore, ferro, magnesio, zinco, ecc. Le piante si nutrono di queste sostanze assorbendole dal terreno. Sono le radici delle stesse, che dal suolo assorbono acqua e tutte le sostanze nutritive in esso contenute. Le suddette sostanze non sempre sono presenti nella giusta quantità, perché fenomeni naturali, come il dilavamento del terreno o la raccolta delle stesse piante, possono depauperare significativamente il patrimonio nutritivo essenziale alla sopravvivenza di queste ultime.In agricoltura e giardinaggio si possono praticare diversi tipi di concimazione, le cui tecniche e risultati variano in base ai fertilizzanti usati, in base alle specie coltivate e al terreno di coltivazione. La principale classificazione tra i metodi di concimazione si ha tra concimazione naturale e concimazione chimica o minerale. La concimazione naturale usa dei concimi , cioè dei fertilizzanti ricavati in natura, come il letame o stallatico che era, specie in passato, ed è, in assoluto, il concime naturale più usato. I concimi minerali o chimici sono ottenuti da composti di sintesi, cioè realizzati in laboratorio tramite miscele di diverse sostanze non naturali che consentono di avere la stessa o una maggiore quantità di minerali dei composti organici, come azoto, potassio e fosforo. I concimi chimici sono ormai usati su larga scala in agricoltura per via dei loro bassi costi di produzione e della facilità di trasporto, mentre i concimi organici si sono drasticamente ridotti a causa del trattamento industriale degli animali da allevamento. La soluzione del concime organico può essere praticata quando si tratta di concimare un orto o un giardino, anche se le scarse conoscenze agrarie possono far sì che la quantità di sostanza organica usata danneggi sia il terreno che le piante. I fertilizzanti chimici, invece, nelle confezioni di acquisto riportano le quantità di usare in base al tipo di terreno e di pianta da coltivare, limitando il rischio di errori. Per rispettare l’ambiente sarebbe ideale acquisire nozioni di agraria in modo da usare correttamente i concimi organici che certamente sono i più efficaci in assoluto.



La concimazione ideale, o la buona concimazione, deve tenere presenti due importanti caratteristiche: la qualità del terreno, le condizioni climatiche e le specie di piante coltivate. Si riesce a ottenere un buon risultato quando i fertilizzanti usati permettono sia di riequilibrare e migliorare le condizioni chimico fisiche del terreno che di nutrire correttamente la pianta. Pensare che un concime possa essere utile solo a uno dei due elementi coinvolti nella concimazione è un errore che spesso provoca conseguenze nefaste o risultati scadenti. In terreni poveri di calcio, ad esempio, si tende a concimare abbondantemente con fertilizzanti a base di sostanze in grado di ripristinare la quantità minima di calcio essenziale alla buona qualità del terreno, senza tener conto che alcune specie di piante non gradiscono affatto il calcio. Le piante che non gradiscono terreni calcarei sono, ad esempio, le azalee, i rododendri e le ericacee. Queste piante vengono chiamate acidofile o calcifughe, mentre le specie bisognose di calcio vengono dette calciofile, tra queste troviamo le leguminose. La concimazione ideale è anche quella che permette sia di migliorare la qualità del terreno che la crescita delle piante. La fertilizzazione deve infatti essere a effetto nutritivo e correttivo. Molti fertilizzanti consentono di ottenere contestualmente un effetto sia nutritivo che correttivo, è il caso dei concimi organici. Questo principio non si applica, però, alla concimazione di fondo.